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CULTURA E GIUSTIZIA
 

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Messaggi di Gennaio 2019

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2161 pubblicato il 31 Gennaio 2019 da antonioi0

 • A1 RIESCE A COMPRENDERE E UTILIZZARE ESPRESSIONI FAMILIARI DI USO QUOTIDIANO E

FORMULE MOLTO COMUNI PER SODDISFARE BISOGNI DI TIPO CONCRETO.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2160 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da antonioi0

RIESCE A DESCRIVERE IN TERMINI SEMPLICI

ASPETTI DEL PROPRIO VISSUTO E DEL PROPRIO AMBIENTE ED ELEMENTI CHE SI RIFERISCONO

A BISOGNI IMMEDIATI.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2159 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da antonioi0

RIESCE A COMUNICARE IN ATTIVITÀ

SEMPLICI E DI ROUTINE CHE RICHIEDONO SOLO UNO SCAMBIO DI INFORMAZIONI SEMPLICE

 

E DIRETTO SU ARGOMENTI FAMILIARI E ABITUALI.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2158 pubblicato il 28 Gennaio 2019 da antonioi0

LIVELLO ELEMENTARE

A2 RIESCE A COMPRENDERE FRASI ISOLATE ED ESPRESSIONI DI USO FREQUENTE RELATIVE AD

AMBITI DI IMMEDIATA RILEVANZA (AD ESEMPIO, INFORMAZIONI DI BASE SULLA PERSONA E

 

SULLA FAMIGLIA, ACQUISTI, GEOGRAFIA LOCALE, LAVORO).

 
 
 

I MERIDIONALI

Post n°2157 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da antonioi0

Il racconto di Andrea Forgione. Momenti che fotografano un'Italia spaccata in due. E i meridionali – per tanti – non erano così diversi dalle bestie...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Alla fine della prima media mio padre decise che dovevamo trasferirci a Fiorano Modenese , dove lui aveva trovato lavoro in una fabbrica di mattonelle. Ci servivano i soldi per ricostruire una vecchia casa che avevamo appena comprato. Fiorano era un posto carino: non molto grande, situato in pianura, con inverni nebbiosi ed estati afose, regno dalle zanzare. Poco male, le zanzare non mi pungono, mi possono camminare addosso ma non amano il mio sangue. La nostalgia di Paternopoli mi assalì quasi subito. Niente fiume dove fare il bagno, poche lucertole da catturare, niente piazzetta dove giocare scalzi a nascondino, niente frutta da rubare. Solo macchine, fabbriche e un dialetto sconosciuto, quasi uno slang francese.

E venne il primo giorno di scuola . Fui assegnato alla seconda media sezione B. Entrai in classe e mi sedetti in un banco singolo, l'unico libero. Pochi minuti ed entro' l'insegnante di italiano. Fece l'appello e per ultimo indico' me. Uso' queste parole: «Ragazzi, quest'anno abbiamo un nuovo compagno di scuola , viene da Avellino».

Poi mi fece alzare per presentarmi. Fu allora che in dialetto paternese articolai alcune parole che per tutti risultarono incomprensibili, anche alla professoressa.

Tutti risero. Qualcuno si spinse a domandare se Avellino era in Italia. Mi sedetti sul banco come se un macigno mi fosse crollato sulle spalle. Terminata l'ora di lezione vennero i 5 minuti di pausa. Una ragazzina alta e magra, Angela Beltrami, anni dopo deceduta in un incidente stradale, mi si avvicino' e mi tocco' il braccio. Poi, con la stessa mano, tocco' un altra ragazzina dicendo di aver toccato l'animale terrone. Questa a sua volta tocco' un'altra ragazzina e cosi via. Ognuna di loro appena sfiorata faceva una faccia schifata e gridava come in un delirio collettivo . Un gioco, si solo un gioco, ma crudele e razzista. Ed io li, in piedi, fermo nel corridoio a guardare e subire i loro insulti. Una scatto d'ira mi assalì ed allora spinsi per terra l'ultima ragazzina toccata dalle amiche che aveva avuto la sfrontatezza di dirmi “ terun, torna a casa tua”.

A quel punto tre maschi , con in testa il piu' grosso della classe , mi circondarono e presero a darmi botte. Fui salvato dal bidello, meridionale anche lui di Nardo' ( Lecce), che mi porto' in bagno per mettermi l'acqua sul viso e per consigliarmi di sopportare tanto alla fine mi avrebbero accettato. Per due giorni non andai a scuola poi mio padre mi impose di tornarci. Appena entrato in classe riprese il gioco crudele con la gang sempre piu' in vena di angherie. Una mattina eravamo tutti davanti alla scuola in attesa del suono della campana, io da solo appoggiato ad un muretto, quando quattro ragazzini si fecero avanti per ordinarmi di tornare a casa. Questa volta , pero', prima che il capo potesse mettermi le mani addosso gli applicai la tecnica appresa in piazza Angelo da Scipione , al secolo Volpe Giovanni, attuale comandante dei vigili urbani di Paternopoli: appena fu a tiro gli detti una sonora testata sul naso. Il ragazzo cadde a terra con il sangue che usciva copioso dalle narici. Disteso a terra con la faccia sanguinante non faceva piu' tanta paura.

Alla vista del sangue gli amici del piccolo boss scapparono mentre gli altri si girarono a guardarmi. Io, invece di fuggire , li sfidai: “Qualcuno altro vuole fare la stessa fine?”.

Suono' la campana ed entrammo. Il ragazzino fu portato in ospedale e di li a poco giunsero i suoi genitori ed io fui convocato in presidenza. Fui redarguito pesantemente ma nessun provvedimento fu preso , perché l'episodio era avvenuto fuori dall'orario di lezione, ad esclusione del fatto che mio padre dovette andare dal preside il giorno dopo.

Da quel giorno nessuno piu' si prese gioco di me, anzi, mi evitarono totalmente . E questa cosa mi feriva piu' del giochino crudele delle ragazzine, che nel frattempo avevano smesso di praticarlo. Furono settimane di disagio e riflessione. Infine compresi che un problema esisteva : non sapevo scrivere e parlare in italiano. Fu cosi che un pomeriggio mi recai al comune di Fiorano, dove mi avevano detto c'era una fornitissima biblioteca comunale. Era un ambiente grande, a due piani, con scaffali enormi pieni di libri, divisi per letteratura. La signora, gentilissima, mi accolse e mi chiese di cosa avevo bisogno. Io risposi: “Voglio imparare l'italiano”. Lei allora disse: “Ragazzino, per imparare l'italiano devi leggere, leggere e leggere”.

Fu cosi che mi fece l'iscrizione e mi consegno tre libri di avventura …... Dopo pochi giorni ero di nuovo in biblioteca per restituirli. Le settimane passavano e la signora mi guidava nella lettura scegliendo i libri per me. Finite le ore di scuola prendevo i miei libri e salivo al santuario-castello di Fiorano, una chiesa posta su una piccola collina da dove si godeva il panorama del paese e sull'intera pianura. Poi un giorno chiesi alla signora la Disubbidienza di Moravia. La signora me lo diede ed aggiunse “da oggi in poi scegli da solo i libri”. In un anno lessi Verga, Svevo, Pirandello, Montale , Proust , Joice, Kafka, Hemingway , Dostoevskij ed il mio preferito Hermann Hesse. Il risultato fu che verso la fine dell'anno i miei risultati scolastici erano cresciuti in maniera esponenziale, fra lo stupore dei compagni. L'anno volgeva al termine ed un giorno la prof di italiano diede tre tracce per l'ultimo compito in classe. Io scelsi la traccia di attualita' che verteva proprio sulle nuove emigrazioni. Dopo tre giorni venne il momento della consegna del compito .

L'insegnante era solita chiamare per nome l'alunno che doveva andare alla cattedra per ascoltare il giudizio e ricevere il voto. Chiamo ' tutti fuorche' me. Allora chiesi di sapere il mio voto. Lei, rivoltasi alla classe disse: “Ho tenuto per ultimo il tema di Andrea perche' e' bellissimo, il piu' bel tema che abbia corretto negli ultimi anni. E' un elaborato scritto in un italiano corretto e dai contenuti profondi che denotano una sensibilita' rara e preziosa. Bravissimo Andrea in questo anno hai fatto un ottimo lavoro. Ti do il massimo voto nella mia materia.”.

E poi lesse il tema e nel tema c'ero io, il ragazzo del naso rotto, le ragazze, la professoressa ... c'eravamo tutti, compresa Nadia Frigeri , la piu' bella ragazzina della classe. C'era Paternopoli, Fiorano , mio padre, il padre del ragazzo sanguinante , il preside ... c'erano le nostre storie. Fini la scuola e fui promosso. Al quel punto mio padre mi permise di tornare finalmente a Paternopoli per le vacanze. La partenza era fissata per il lunedi successivo. Nel pomeriggio salii come al solito sulla collinetta del santuario . Ero seduto sulla panchina a leggere quando vidi tre ragazzine in bicicletta. Si avvicinarono. Erano tre compagne di scuola ed una era Nadia, la biondina . Scesero dal sellino, Nadia mi saluto' e disse: ”Andrea, ti farebbe piacere venire sabato al mio compleanno?” .

La guardai e rimasi in silenzio, temendo uno scherzo di cattivo gusto. Ma Nadia insistette: “Mi farebbe piacere, davvero. Lo faccio a casa mia sulla strada per Spezzano. Puoi venire in bici se vuoi. “Nadia , risposi, io non ho la bicicletta , ma verrò”. Le tre ragazzine risalirono e si allontanarono. Sabato sera andai a casa di Nadia a piedi. Aveva una casa bellissima: una villetta con giardino e diverse macchine costose parcheggiate nel viale. Suonai e subito venne ad aprirmi la festeggiata. Era davvero la piu' bella della classe. Fu cordiale e mi fece entrare . Mi presento' ai suoi genitori, due persone perbene. La madre, forse di origine austriaca , disse: “Andrea , Nadia ci parla spesso di te. Eppure non sembri un meridionale. Sei biondo con gli occhi chiari. Pensavo che eri scuro con i capelli neri. Mio marito una volta, durante il servizio militare, e' stato ad Avellino, e' molto lontano da qui?». «Signora circa 700 Km», le risposi .

Comincio' la festa, mangiammo poi misero su la musica. Io uscii fuori in giardino e covavo l'intenzione di andarmene quando Nadia mi raggiunse fuori e mi invito' a ballare . Un ballo veloce di gruppo ma nel gettarmi in pista mi teneva per mano, la stessa mano che pochi mesi primi mi aveva trattato come un lebbroso.

Per quel gesto non l'avrei mai piu' amata ma, adesso, quella stessa mano mi restituiva la dignità di essere umano . Alla fine della terza media io mi iscrissi al liceo scientifico mentre la maggior parte di loro preferì scuole con diplomi finiti. Non cercai mai di somigliargli. Anzi, mi sforzai di rimanere me stesso, lo scienziato di sempre . Cambiai compagni e mi feci qualche amico vero ma a volte , nonostante siano passati 40 anni, qualcuno di quella scuola media ancora mi telefona per gli auguri di Natale. I bambini e gli adolescenti sanno essere molto cattivi ma lo sono sempre perché le famiglie e la scuola insegnano ad aver paura dell'estraneo, paura che genera l'incomprensione e la diffidenza anticamera del razzismo.

Eppure il nostro Cristo è ebreo
e la nostra democrazia è greca.
La nostra scrittura è latina
e i nostri numeri sono arabi.
La nostre moto sono giapponesi
ed il caffè è brasiliano.
Il nostro orologio è svizzero
e il nostro cellulare è cinese .
La pizza è italiana
e la nostra camicia hawaiana.
Le vacanze sono turche,
tunisine , marocchine, egiziane....
Siamo cittadini del mondo,
non possiamo rimproverare al nostro vicino
di essere straniero.

Apparteniamo tutti all’unica razza conosciuta , quella umana,..... diceva Albert Einstein.

Ecco perche' proibisco categoricamente ai miei figli termini quali negro, scimmia, zenghere etc . Siamo tutti fratelli. Se bisogna rompere il naso a qualcuno lo si deve fare senza pensare al suo credo religioso, al colore della pelle o alla sua provenienza. Bisogna romperglielo solo perché quello e' uno stronzo ed un violento e non ci sono margini per una discussione civile

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2156 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da antonioi0

È IN GRADO DI DESCRIVERE ESPERIENZE E AVVENIMENTI, SOGNI, SPERANZE, AMBIZIONI, DI

 

ESPORRE BREVEMENTE RAGIONI E DARE SPIEGAZIONI SU OPINIONI E PROGETTI.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2155 pubblicato il 26 Gennaio 2019 da antonioi0

SE LA CAVA IN MOLTE SITUAZIONI CHE SI POSSONO PRESENTARE

VIAGGIANDO IN UNA REGIONE DOVE SI PARLA LA LINGUA IN QUESTIONE.

 

 

 

 

SA PRODURRE TESTI

 

SEMPLICI E COERENTI SU ARGOMENTI CHE GLI SIANO FAMILIARI O SIANO DI SUO INTERESSE.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2154 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da antonioi0

B1 È IN GRADO DI COMPRENDERE I PUNTI ESSENZIALI DI MESSAGGI CHIARI IN LINGUA

STANDARD SU ARGOMENTI FAMILIARI CHE AFFRONTA NORMALMENTE AL LAVORO, A SCUOLA,

NEL TEMPO LIBERO ECC.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2153 pubblicato il 24 Gennaio 2019 da antonioi0

SA PRODURRE TESTI CHIARI E ARTICOLATI SU UN’AMPIA GAMMA DI ARGOMENTI

ED ESPRIMERE UN’OPINIONE SU UN ARGOMENTO D’ATTUALITÀ, ESPONENDO I PRO E I CONTRO

DELLE DIVERSE OPZIONI.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2152 pubblicato il 23 Gennaio 2019 da antonioi0

È IN GRADO DI INTERAGIRE CON RELATIVA SCIOLTEZZA E SPONTANEITÀ,

TANTO CHE L’INTERAZIONE CON UN PARLANTE NATIVO SI SVILUPPA SENZA ECCESSIVA FATICA

 

E TENSIONE. 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2151 pubblicato il 22 Gennaio 2019 da antonioi0

LIVELLO INTERMEDIO

B2 È IN GRADO DI COMPRENDERE LE IDEE FONDAMENTALI DI TESTI COMPLESSI SU ARGOMENTI

SIA CONCRETI SIA ASTRATTI, COMPRESE LE DISCUSSIONI TECNICHE NEL PROPRIO SETTORE

 

DI SPECIALIZZAZIONE. 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2150 pubblicato il 21 Gennaio 2019 da antonioi0

USA LA LINGUA IN MODO

FLESSIBILE ED EFFICACE PER SCOPI SOCIALI, ACCADEMICI E PROFESSIONALI.

 

SA PRODURRE TESTI

CHIARI, BEN STRUTTURATI E ARTICOLATI SU ARGOMENTI COMPLESSI, MOSTRANDO DI SAPER

CONTROLLARE LE STRUTTURE DISCORSIVE, I CONNETTIVI E I MECCANISMI DI COESIONE.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2149 pubblicato il 20 Gennaio 2019 da antonioi0

C1 È IN GRADO DI COMPRENDERE UN’AMPIA GAMMA DI TESTI COMPLESSI E PIUTTOSTO LUNGHI

E NE SA RICAVARE ANCHE IL SIGNIFICATO IMPLICITO.

 

 

 

 

SI ESPRIME IN MODO SCORREVOLE E

 

SPONTANEO, SENZA UN ECCESSIVO SFORZO PER CERCARE LE PAROLE.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2148 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da antonioi0

SI ESPRIME SPONTANEAMENTE,

IN MODO MOLTO SCORREVOLE E PRECISO E RENDE DISTINTAMENTE SOTTILI

 

SFUMATURE DI SIGNIFICATO ANCHE IN SITUAZIONI PIUTTOSTO COMPLESSE.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2147 pubblicato il 18 Gennaio 2019 da antonioi0

SA RIASSUMERE INFORMAZIONI TRATTE DA DIVERSE FONTI, ORALI E SCRITTE, RISTRUTTURANDO

 

IN UN TESTO COERENTE LE ARGOMENTAZIONI E LE PARTI INFORMATIVE. 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2146 pubblicato il 17 Gennaio 2019 da antonioi0

VEDIAMO LO SVILUPPO DEI SEI LIVELLI DEL QCER, A TITOLO DI ESEMPIO.

 

 

 

LIVELLO AVANZATO

C2 È IN GRADO DI COMPRENDERE SENZA SFORZO PRATICAMENTE TUTTO CIÒ CHE ASCOLTA O

LEGGE.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2145 pubblicato il 16 Gennaio 2019 da antonioi0

PIUTTOSTO, LA DESCRIZIONE RENDE CONTO BREVEMENTE DI COME L’ALLIEVO AGISCA TUTTE

LE DIMENSIONI DELLA PADRONANZA (AD ESEMPIO, PER LA MADRELINGUA: LA COMUNICAZIONE

ORALE, LA COMPRENSIONE DEL TESTO, LA PRODUZIONE) E CON QUALE GRADO DI AUTONOMIA E

 

RESPONSABILITÀ.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2144 pubblicato il 15 Gennaio 2019 da antonioi0

È STATA ANCHE LA SCELTA OPERATA, AD ESEMPIO, DAL FRAMEWORK EUROPEO DELLE LINGUE

(QCER) E DA OCSE PISA.

 

IL QCER HA SEI LIVELLI DI PADRONANZA DELLA LINGUA, NON DISTINTI PER

 

LA LINGUA ORALE, LA LINGUA SCRITTA ECC., E COSÌ PURE I LIVELLI DI PISA.

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2143 pubblicato il 14 Gennaio 2019 da antonioi0

INOLTRE, SAREBBE DAVVERO SCONSIGLIABILE

CONSEGNARE AGLI ALUNNI E ALLE FAMIGLIE UNA CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE CHE DESCRIVA

30/40 DIMENSIONI SPECIFICHE.

 

 

 
 
 

L’“ESPORTABILITÀ” DELLA RUBRICA

Post n°2142 pubblicato il 13 Gennaio 2019 da antonioi0

SAREBBE INFATTI MOLTO DISPERSIVO E DISPENDIOSO DOVER

COSTRUIRE RUBRICHE PER TUTTE LE COMPETENZE SPECIFICHE, E CIÒ ALTEREREBBE LA NATURA

 

STESSA DELLA COMPETENZA COME ENTITÀ OLISTICA.

 
 
 
 
 

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