SCOMPASSANDO

Il numero 1


Alla fine dell'anno 2010 avevo finamento messo in atto un proposito che coltivavo da un anno.Ricordo infatti il natale 2009 passato con ruote in casa a prendere misure di mozzi, perni, cuscinetti, corone, distanziali, forcelloni, cerchi e pneumatici per una operazione di "reverse engineerig".Che in parole povere, vuol dire disegnare un pezzo che esiste già  
in modo da poterli sfruttare per "comporre" dei progetti nuovi.http://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/8495161.htmlIl "progetto" aveva diversi scopi. Da un lato rimettermi alla prova con quello che era stato il mio primo lavoro post laurea (anche se per farlo non è necessaria una laurea, anzi, spesso è d'intralcio), dall'altro permettermi di fare, con la minima spesa possibile, visti i (miei) tempi, quache giretto in fuoristrada con la mia moto da motard. Fino ad allora avevo infatti percorso qualche stradina bianca e qualche sterrato relativamente facile, salvo poi incontrare la pozza o qualche difficoltà appena superiore alla cavolata, per mettermi seriamente in difficoltà e costringermi a tornare mestamente sui miei passi.Qualche esempio di può leggere qui:http://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/8652437.htmlo quihttp://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/8374504.htmlUn altro intento, puramente psicologico era quello di mettermi a fare qualcosa di familiare, e piacevole e di riuscire a portarlo a compimento senza che tanti fattori esterni ne influenzassero la riuscita, come era invece successo a tante vicende personali e lavorative degli anni precedenti. L'ultima motivazione che i ha mosso è una certa tendenza innata allo stravagante ad ogni costo. In questo ho quello che forse è il mio vero talento. Quando faccio le cose secondo la "mia natura", la gente che ne viene a conoscenza, se non esterrefatta ne rimane inorridita se non proprio schifata. Ma spesso è proprio quello che cerco.Come strumento avevo un sacco di tempo libero.Come ostacoli: una mancanza di fondi pressoché assoluta (se non andando a incidere su fattori ritenuti molto più essenziali che "giocare con i motorini");una accidia imperante e persistente, figlia di una sorta di depressione controllata nata dal vedere 10 anni di lavoro andare distrutto, nel giro di poche settimane, senza aver né la forza, né la possibilità concreta di porvi un argine;infine una grande incertezza sul futuro, su quale sarebbe stato il totale del prezzo da pagare per tutto quello che fatto in passato, per quello che non fatto e per quanti hanno deciso al posto tuo.Bene, dopo una lunghissima gestazione, a novembre mi trovo con tutti i pezzi in mano, qualche aggiustata e via con il giro di collaudo:http://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/9508387.htmlhttp://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/9516914.html.Così dopo avere montato due gomme da cross da 17, posso così dedicarmi a qualche esplorazione un po' più "spinta" che mi verrà anche utile per dei progetti futuri (e in buona parte concretizzati in questo anno).http://blog.libero.it/SCOMPASSANDO/9711611.htmlQuest'anno mi sono "tolto la voglia". Circa 1200 km tra trasferimenti e fuoristrada medio con l'Aprilia e oltre 2000 con moto arancioni che mi danno "in comodato".Però non è ancora finita. Dopo 2 mesi quasi di fermo per stanchezza e "overflow" approfitto delle giornate fresche del dopo Natale per fare dei giretti esplorativi nuovi tra Orciano, Vergineto, Barchi, Reforzate e Isola di Fano. Per poi, dopo aver attraversato Fossombrone, riuscire finalmente a trovare una stradina bianca che sbuca a Villa Palombara e di lì salire verso Montefelcino e tornare a casa per vie traverse. Abbastanza intirizzito per ricordarmi, la prossima volta, di tirre fuori i sottoguanti che giacevano intonsi nel cassetto del comò.Infine nel primo giorno di Gennaio di quest'anno, perché non profittare della motobenedizione del Beato Sante per incontrare gli amici del club e respirare un po' di quell'atmosfera motoristica che avvicina persone altrimenti lontanissime tra loro?E allora via, riprendiamo la motoretta, scaldiamola per bene e raggiungiamo il santuario, via Bargni sugli sterrati semiasciutti. Lì vista la bella giornata c'è un mare di gente assetata di vin brulé. Mi metto sopravvento rispetto al pentolone per non sentirne l'odore (per me nauseabondo), e cerco di barattare per un'oretta prove reciproche di motorette senza un grande esito. Allora baratto le solite "minchiatine". 
Alla fine, rimasti "solo noi",
si torna a casa (dopo aver fatto un po' di casino per lasciare un buon ricordo ai frati), sperimentando una nuova stradina più adocchiata in passato che passando per Ripalta porta a Carrara (se sbagli come fatto io), o vicino al "settimo cielo".Insomma mi piace proprio, questo inizio col numero 1!