IL TRAGHETTATORE...

Ho trovato un Blog dove una ragazza di 20 anni ha scritto la sua storia che credo possa essere d'interesse comune..A me è piaciuta la trasparenza del suo cuore..
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Ai tempi delle medie ero convinta che da grande avrei fatto la giornalista. Veramente ero convinta già di essere una piccola giornalista in erba. E' buffo ora ricordare quanto fossi orgogliosa di essere la fondatrice del giornalino scolastico - chissà se c'è ancora -, di sentire ogni volta il mio tema letto ad alta voce dalla professoressa d'italiano - sperava che i miei compagni prendessero esempio -, di essere riconosciuta da altri insegnanti nei corridoi come la "mitica" - anche se non avevano mai avuto nemmeno una lezione con me. Mi ricordo gli articoli pubblicati sui giornali locali ed incollati sulla porta della nostra classe. Mi ricordo una giornata intera negli studi di Mediaset e il mio restare imbambolata di fronte alla diretta di un tg. Mi ricordo anche un servizio girato per Raisat Educational e la mia emozione ogni volta che il cameraman mi inquadrava. Mi ricordo anche una bellissima giornata passata con un pubblicista affermato che mi ha regalato qualche trucchetto riguardo la realizzazione di spot televisivi. Sarebbe stato questo il mio mondo, ne ero convinta.
Poi la vita ha messo sulla mia strada ostacoli così alti e ostici che mi hanno fatto perdere di vista tutti i miei sogni, le mie ambizioni. Addirittura la ragazzina che ero e la donna che sarei diventata. L'unico mio scopo era uscire sana e salva da quei tormenti. All'improvviso non ero più la studentessa modello, non ero più la curiosa piccola giornalista che ormai era l'orgoglio di tutti. E questo mi ha fatta stare ancora peggio. La verità è che mi ero persa completamente in un mondo fatto di sofferenza, violenza e menefreghismo. Mi sono rifugiata nel silenzio della mia camera. Io, un quaderno a quadretti e una penna blu. Quelle pagine sono state le mie migliori amiche per molti anni. Questo periodo sicuramente ha influenzato parecchio la mia tecnica, il mio stile, il mio modo di comunicare. Ora amo emozionare, amo trasmettere qualcosa a chi mi legge. Amo suscitare una reazione, che sia positiva o negativa. Amo avere un feedback, insomma. Mi sono avvicinata a forme di scrittura più creative. Poesie, canzoni, riflessioni, racconti. Ho provato a scrivere un libro ma ancora non era il momento giusto. Troppi guai ancora, troppo dolore, troppi dubbi. E, anche se la scrittura è stata sicuramente la mia ancora di salvezza, era un rischio troppo grande da correre.
Ora ho quasi 20 anni. Mi sto chiedendo cosa voglio fare nella vita. Voglio sfruttare il talento che ho oppure tenere per me tutto quello che ho imparato in questi anni? E poi, come fare? Scrivere finalmente un libro? Riavvicinarmi al giornalismo? Come capire qual è il modo giusto? Ho centinaia di domande per la testa. Forse dovrei ascoltare il mio bisogno di emozioni da vivere, da credere, da scrivere, da regalare. Ma so che la piccola giornalista che c'è in me sarà sempre presente. Non so. Devo riflettere. Anche voi mi fate riflettere".
-----(MICINA ROCK)

>>>>A QUESTO POST GIà DI PER SE BELLISSIMO, HA RISPOSTO UN'ALTRA RAGAZZA di 22 anni:"

Ho sorriso leggendo la tua prima parte di post, mi sono messa a piangere leggendo la seconda (per vari motivi)! In questo momento, credimi, non so da dove cominciare, perchè vorrei dirti tante cose ma non ci riesco, però sarebbe impossibile per me non esprimerti il mio pensiero ancora una volta, rischierò di essere un pò lunga ma voglio dirti cio che adesso mi sta passando per la mente e soprattutto per il cuore! Come ben sai, ho un cuore chiacchierone, sognatore, a volte malinconico e altre ancora in cui è attraversato da belle emozioni che in qualche modo riescono ad aprire la stanza dei suoi pensieri più nascosti, lasciando uscire tutto ciò che di buono sente dentro e questo è uno di quei momenti! In te spesse volte ho visto me stessa, mi sono rispecchiata quasi sempre nelle tue parole e più volte mi son sentita come scoperta nelle mie fragilità più nascoste ... mi guardavo dentro e mi fermavo a riflettere, come se improvvisamente un nuova parte di me venisse fuori, alla luce del sole ... e sai la cosa bella qual'è? Che queste parti non sapevo neanche di averle, ho sempre lasciato parlare il mio cuore, questo sì, ma non sono mai andata oltre il muro di parole che era costruito dietro di lui! Ebbene, tutto questo è servito a farmi maturare, come persona ma soprattutto come donna, perchè è proprio da quella piccola donna che tenevo chiusa in una parte del cuore che tutto è partito, di questo devo ringraziare anche te, perchè anche attraverso le tue parole sono riuscita ad andare oltre la mia persona e ascoltare di più ciò che il cuore mi suggeriva in momenti particolari! Tutto questo l'ho detto per farti capire cosa puoi dare alle persone soltanto raccontando di te e soprattutto nel modo in cui lo fai e in un certo senso ho anche voluto esprimerti la mia opinione su un qualcosa che per te è molto importante! Per me, come ti ho già detto hai del "talento" da vendere, io ti ho sempre vista bene proprio come una scrittrice, credimi, è difficile donare emozioni e farle provare solo attraverso le parole, secondo me quello che hai è un bel "dono", dicendoti questo non voglio dire che tutto si basa sul successo, la fama e i soldi, assolutamente no, ma proprio su quello che tu potresti regalare a tante persone, permettendo loro anche di sognare e di emozionarsi ma soprattutto riflettere, proprio come stai facendo qui con noi, che da tempo ti leggiamo sempre con un sorriso o con qualche lacrima di commozione, perchè in qualche modo tu ci regali sempre emozioni! Cmq grazie di averci resi partecipe di un capitolo importante della tua vita e soprattutto di ascoltare anche le nostre voci, a volte sbagliate, arrabbiate, giuste, felici, insomma il parlare del nostro cuore! Scusa se mi sono esageratamente dilungata, però hai scritto un post troppo bello e sarebbe stato davvero un peccato non commentarlo, soprattutto con quello che sentivo dentro di me!".
-----(starry.night.dgl)

>>>>IO HO DETTO LA MIA, RIFACENDOMI ANCHE AD UN POST PRECEDENTEMENTE PUBBLICATO SU LIVELLO 2-LAB:"

Leggendo questo Post, ho pensato a quanti dalla vita sono costretti a realtà inaspettate, sconosciute, a volte scomode...Quello che hai vissuto, la crescita con TE STESSA e senza confronti sociali, è quello che sto vivendo io a quasi 40 anni, a causa di un grande conflitto interiore, dovuto ad una STORIA D'AMORE che mi ha letteralmente stravolto/devastato emotivamente..Vorrei scriverti davvero tantissime cose, penso di capire perfettamente le parabole a cui sei stata costretta piuttosto che alle strade DRITTE e di facile percorrenza...Io amo usare Internet per crescere e a volte la mia sensibilità me lo permette se pure vivo poco la società che poco mi somiglia...Ti lascio un DONO:"UN ALTRO VIAGGIO E' POSSIBILE"... Tesi: Da quando conosco la letteratura francese c'è una frase che mi perseguita:"Il vero viaggio non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi". E' di Proust, l'autore più prolisso che la storia del mondo abbia conosciuto. Un tizio che non ha viaggiato praticamente niente in vita sua e si è chiuso in casa per una cosa come quattordici anni a scrivere "La recherche" o come diavolo si scriva, il romanzo più prolisso che la storia del mondo abbia conosciuto. Tipo Kant, che non è mai andato fuori Königsberg in vita sua, ma ha trovato il tempo di scrivere uno dei più accurati trattati di geografia fisica che la storia del mondo abbia conosciuto. Gente strana....!!??Bhà!! Ora, qual'è il punto? Il punto è che Proust ha ragione e noi no. Viaggiare significa davvero avere nuovi occhi. Avere tempo da poter dedicare ad uno spostamento non può limitarsi ad essere solo uno spostamento fisico, deve poter essere uno spostamento psichico, un ritrovare i propri tempi interiori e avere pause da dedicare agli occhi, persino all'anima, se vogliamo. Non tutti possiamo permetterci il Tibet, o l'India. Il fatto è che se per andare nel posto in cui hai deciso di passare le tue vacanze sei in fila da quattro ore aiutando solo il pianeta e il tuo sistema nervoso a morire soffocati, c'è qualcosa di sbagliato. Se passi le tue vacanze ripetendo ossessivamente solo quello che fai tutti i sabato sera, ma tutti gli altri giorni, tutto il giorno, c'è qualcosa di sbagliato. Se quello che rimane della tua integrità provata dal lavoro, dalla vita ai tempi del motore a scoppio, se lasci che quel briciolo di io si diluisca di nuovo nell'oblio di vacanze riempite a forza di gioia preconfezionata Valtour, tu hai perso, Proust ha vinto (n.b. Proust vince sempre, comunque). Antitesi: Non c'è una ricetta per viaggiare, e probabilmente è perfino pretenzioso sostenere questa tesi. 

(Michele Della Ducata incrocia le vite)