SOGNO OBAMAAggiornamento quotidiano della corsa per le elezioni presidenziali USA 2008 con osservato speciale: Barack Obama! |
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Post n°37 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da boxcarracer13
ST. LOUIS, Stati Uniti (Reuters) - La repubblicana Sarah Palin ed il
Ma
Il confronto potrebbe attirare un numero di
La
Ma la sua
Dal confronto della
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Post n°36 pubblicato il 19 Settembre 2008 da boxcarracer13
per gli Stati Uniti. Obama "è molto meglio" del suo rivale repubblicano John McCain ed è l'unica via d'uscita dopo "otto anni catastrofici, incompetenti e disonesti", ha concluso il regista americano, riferendosi all'attuale presidenza di George Bush. Intanto il governatore dell'Alaska Sarah Palin, candidata alla vice presidenza per i repubblicani e paladina della lotta agli sprechii, sembra stia realizzando una "strada verso il nulla" dal costo di 26 milioni di dollari sull'isola semideserta di Gravina. Secondo quanto riporta il 'Los Angeles Times' la via parte dal piccolo aeroporto internazionale dell'isola, abitata da 50 persone, e termina nel nulla vicino alla spiaggia. Gli operai sono sempre a lavoro per costruirla, ma i residenti si stanno chiedendo a che scopo. La strada infatti avrebbe dovuto collegarsi al futuro ponte fra Gravina e la vicina isola di Ketchikan, un progetto dal costo di 398 milioni di dollari che è stato annullato. |
Post n°35 pubblicato il 06 Settembre 2008 da boxcarracer13
(ANSA) - WASHINGTON, 22 MAG - Gli orsi polari danneggiano l'industria del petrolio. E' il parere della governatrice dell' Alaska, la repubblicana Sarah Palin, che ha annunciato un ricorso legale contro la decisione del governo federale americano di inserire gli orsi nell'elenco delle specie protette, in quanto minacciati dagli effetti del riscaldamento globale. Per Palin e altri parlamentari dello Stato degli Usa, la legge a favore degli orsi mette seriamente a repentaglio la ricerca di petrolio e gas nelle regioni a nord e a nordovest dell'Alaska che rappresentano il loro habitat principale. Per questo l'Alaska ha deciso di fare causa contro la decisione annunciata giorni fa dall'amministrazione Bush, che ha rappresentato il primo caso di una specie animale considerata protetta in virtu' delle minacce del riscaldamento globale. In sintesi la Palin (una volta alla casa bianca) sarebbe più che contenta di escludere gli orsi polari dalla lista delle specie protette così da permettere ai cacciatori di abbattere gli orsi polari e ai trivellatori di fare il loro nobile lavoro! Se lo dice lei.............. Molti mi scrivono che un candidato vale l'altro (Obama, McCain), tanto sono tutti uguali............... Ne siete proprio sicuri??? |
Post n°34 pubblicato il 04 Settembre 2008 da boxcarracer13
Protestante evangelica, antiabortista, pro-guerra, pro-pena di morte e con un debole per gli hamburger di alce questa una breve descrizione della Palin! Ma il bello deve ancora venire.......... Rumors recentissimi hanno rivelato che la figlia della Palin, diciassettenne incinta già di 5 mesi, avesse avuto intenzione di abortire ma la Palin si oppose aspramente asserendo che avrebbe creato un serio problema alla sua candidatura come Vice!!!!!!!!! E non solo............ Dietro al matrimonio, che verrà celebrato a breve, tra la figlia e il suo fidanzato ci sarebbe stata una seria pressione della madre!!! Se fosse tutto vero..........Sarebbe un vero e proprio scandalo! E voi che ne pensate??? |
Post n°33 pubblicato il 30 Agosto 2008 da boxcarracer13
Per una notte ha tradito il suo John McCain e si è seduta tra gli 84mila democratici dello stadio di Denver. Barack Obama ha appena concluso il suo discorso, sono partiti i coriandoli, i fuochi d'artificio, la folla è in delirio, la colonna sonora è una musica da grande film epico, e Gratchen, vestita tutta Ralph Lauren e con due stelle d'argento come orecchini, è spaesata: "Non so più chi voterò, che confusione, e dire che sono repubblicana da una vita, li ho votati tutti, perfino Nixon, ma ci sono sempre più cose che non mi piacciono di loro. Non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione". "America, siamo migliori di questi ultimi otto anni. Siamo un Paese migliore di così", ha gridato Barack Obama e lei che prima di tutto è orgogliosa di essere una figlia degli Stati Uniti ha sentito che quelle parole la riguardavano. Fino a quel momento aveva parlato soltanto della sua citta, Boulder, delle Montagne rocciose, della nipotina con la polo azzurra, poi il senatore nero è partito all'attacco: "Questa notte io dico al popolo americano, ai democratici, ai repubblicani, agli indipendenti che abitano questa grande terra che ne abbiamo abbastanza. Questa elezione, è la nostra chance di tenere vivo nel 21esimo secolo il sogno americano. E siamo qui perché amiamo troppo questo Paese per permettere altri quattro anni come gli ultimi otto". Gratchen, che è seduta al posto 6 delle fila 37, si gira e sussurra: "Non lo volevo dire, ma sono repubblicana: stiamo assistendo ad una cosa veramente sorprendente". Tre file sotto di lei, nella 34, ci sono Gary e Jessica, una coppia nera di 23 e 24 anni, tengono in braccio il figlio Gary junior che ha solo un anno. "Oggi molti americani sono senza lavoro, molti di voi hanno perso la casa o vedono il suo valore crollare. Molti di hanno automobili che non si possono più permettere di guidare, conti delle carte di credito che non riescono ad onorare e rette delle scuole inavvicinabili. Non tutto questo è colpa del governo ma l'incapacità di rispondere è il risultato delle politiche fallimentari di George W. Bush". Scattano in piedi, Gary, che lavora all'aeroporto di Denver, inizia a saltare scuotendo il bambino come fosse uno delle migliaia di cartelli con la scritta "Change": "Barack deve darci un'America in cui questo piccoletto possa sperare di avere un lavoro decente". Obama non si ferma, per la prima volta attacca a fondo John McCain, smonta le sue politiche pezzo per pezzo: "Che cosa pensate di qualcuno convinto che Bush ha ragione in oltre il novanta per cento dei casi? Non so quale sia la vostra impressione, ma io non sono disposto ad avere solo un 10 per cento di cambiamenti". Un boato di risate, e anche questa è la prima volta perché il senatore dell'Illinois è famoso più per la sua capacità di far commuovere che per l'ironia. "McCain è tutto tranne che indipendente. Dice che abbiamo fatto "grossi progressi" con George Bush. Dice che le fondamenta dell'economia sono solide. E quando uno dei suoi consiglieri - racconta riferendosi allo stratega economico Phil Gramm - ha parlato delle preoccupazioni degli americani lo ha fatto chiamandoli "una nazione di piagnoni" e ha detto che il vero problema è "la recessione mentale" di chi la abita e non la crisi che gli Stati Uniti stanno attraversando. "Una nazione di piagnoni? Andatelo a dire ai lavoratori dello stabilimento del Michigan che, pur avendo scoperto che la fabbrica avrebbe chiuso, hanno continuato ad andare al lavoro perché sapevano di essere le persone su cui la gente contava. Andatelo a dire alle famiglie dei nostri soldati, che si sono fatti tre turni in Iraq. Non sono frignoni, sono l'America che conosco". Gli 84 mila sono in delirio, cominciano a battere i piedi sul pavimento e lo stadio dei Broncos comincia a tremare. Nella fila 35 Marilyn, una giunonica texana tutta vestita di rosso che lavora come avvocato nelle cause familiari, alza le braccia: "Finalmente qualcuno lo dice chiaro e forte: lo stile di vita della classe media è crollato, le famiglie oggi sono costrette a scegliere se andare dal benzinaio o al supermercato". "Non penso che il senatore McCain - incalza Obama - non si preoccupi di quello che sta accadendo nelle vite degli americani, semplicemente penso che non lo sappia. Altrimenti come potrebbe definire di classe media quelli che guadagnano meno di 5 milioni di dollari l'anno? Come potrebbe proporre centinaia di miliardi di tagli fiscali per le grandi multinazionali e le compagnie petrolifere e nemmeno un centesimo di sconto per oltre cento milioni di persone?". Un altro boato: il nuovo stile di Obama, meno magniloquente e più pragmatico, ha colpito nel segno. "Noi non misuriamo il progresso sul numero dei miliardari che sono nella lista di Fortune, ma guardando a quante persone hanno un lavoro che gli permetta di pagare il mutuo o di poter risparmiare qualcosa ogni mese per poter mandare un giorno il figlio al college". E per la prima volta, finalmente, presenta un programma dettagliato e chiaro: indipendenza dal petrolio mediorientale, lavorando ad eliminare gli sprechi ed investendo sulle energie verdi; "tagli fiscali per il 95 per cento della famiglie lavoratrici"; "cure mediche accessibili a tutti e la promessa di impedire che le assicurazioni sanitarie possano discriminare chi è malato"; un istruzione di livello per tutti i bambini e un sostegno economico agli studenti per pagare l'università. Adesso davvero i suoi supporter sono convinti che li abbia ascoltati: "E' la cosa che più mi sta a cuore - dice Jessica, la mamma 24enne - perché se darà un contributo di 4000 dollari all'anno per chi si iscrive all'università allora potrò tornare a studiare". Anche nella fila 37 una coppia di ventenni ispanici, che non avevano mai pensato di entusiasmarsi alla politica, è contagiata. Dion, studente di legge tutto palestrato, e la fidanzata Paige, che non smette di fare foto con il cellulare, commentano all'unisono: "Volevamo almeno la speranza di trovare un lavoro quando usciamo dal college". C'è una sola persona impassibile: è un quarantenne che non ha mai applaudito, non si è alzato in piedi quando passava la "ola" e ha osservato ogni cosa senza muovere un muscolo. E' seduto dietro a Dion e alla destra della signora repubblicana, ha la camicia bianca, la giacca blu e un cappellino rosso. Si chiama Marcus Brauchli e dalla prossima settimana sarà il nuovo direttore del Washington Post. Intorno a lui ormai tutto è fuori controllo: signore bene con l'abito da sera e i tacchi, coppie della middle class in bermuda e sandali, liceali con la maglietta dei Broncos, uomini d'affari in gessato e scarpe nere, vigili del fuoco in licenza, ragazzine con i vestitini a fiori, le infradito e la schiena nuda, anziani che sono arrivati appoggiandosi al bastone, tutti gridano e sventolano senza sosta le bandierine a stelle e strisce. Obama promette di ritirare le truppe dall'Iraq e concentrarsi nella battaglia contro i terroristi in Afghanistan, con l'obiettivo di catturare Bin Laden: "McCain dice che andrà a prenderlo inseguendolo fino alle porte dell'inferno, peccato non siano andati a cercarlo nelle caverne in cui si nasconde. Non si può pensare di sconfiggere un gruppo terroristico che opera in ottanta Paesi occupando l'Iraq". Sa che questo è il suo punto debole e allora rompe ogni indugio: "Non avrò esitazioni a difendere questo Paese: lo amo come tutti voi e come John McCain". La platea, toccata nel patriottismo, scatta in piedi e comincia a scandire all'unisono: "Usa, Usa, Usa". "Sarò un presidente - ha concluso dopo 44 minuti - che guarda al futuro e non al passato. Ma ricordatevi, queste elezioni non sono su di me ma riguardano voi tutti". Partono i fuochi d'artificio, il direttore del Washington Post continua a muovere gli occhi veloci in ogni direzione. Gli chiedo se aveva mai visto nulla di simile. Ci pensa un attimo e poi sorride: "Sì, è successo tre settimane fa. Ero all'inaugurazione dei Giochi olimpici a Pechino". (fonte: La Repubblica) |
Post n°32 pubblicato il 26 Agosto 2008 da boxcarracer13
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Post n°31 pubblicato il 23 Agosto 2008 da boxcarracer13
CHICAGO - Il candidato democratico alla Casa
Biden,
Obama ha dato l'annuncio sul suo sito Web e via sms ed e-mail ai propri sostenitori. "Barack ha scelto Joe Biden come suo vice", si legge nell'annuncio. Biden
Biden,
Secondo i sondaggi Obama e McCain sono testa a testa. La
Biden ha avuto la meglio sugli altri
Lo sfidante di Obama, il 71enne repubblicano John McCain deve ancora rivelare chi sarà il suo vice presidente. Poll: CONCORDATE CON LA SCELTA DI OBAMA? Status: |
Post n°30 pubblicato il 25 Luglio 2008 da boxcarracer13
BERLINO (Reuters) - Il candidato democratico alla Casa
Nel
"A nessuno piace la guerra. Riconosco le
"Ma
Obama, molto popolare in Germania, ha parlato a una folla di 100.000 persone, secondo la stima di un funzionario locale. I
Il candidato democratico alla presidenza Usa ha parlato
"La caduta del muro
Obama
"Sì, ci sono state delle differenze
Migliaia di tedeschi e qualche
Il
McCain, veterano del Vietnam ed ex prigioniero di guerra,
Parlando
Nella
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Post n°28 pubblicato il 17 Giugno 2008 da boxcarracer13
Finalmente Al Gore ha deciso di scliogliere le ultime riserve e di appoggiare pubblicamente il candidato democratico Barack Obama! Di seguito troverete le testuali parole di Al Gore in persona: A few hours from now I will step on stage in Detroit, Michigan to announce my support for Senator Barack Obama. From now through Election Day, I intend to do whatever I can to make sure he is elected President of the United States. Over the next four years, we are going to face many difficult challenges -- including bringing our troops home from Iraq, fixing our economy, and solving the climate crisis. Barack Obama is clearly the candidate best able to solve these problems and bring change to America. This moment and this election are too important to let pass without taking action. Over the past 18 months, Barack Obama has united a movement. He knows change does not come from 1600 Pennsylvania Avenue or Capitol Hill. It begins when people stand up and take action. With the help of millions of supporters like you, Barack Obama will bring the change we so desperately need in order to solve our country's most pressing problems. On the issues that matter most, Barack Obama is clearly the right choice to lead our nation. We have a lot of work to do in the next few months to elect Barack Obama president, and it begins by making a contribution to this campaign today. Thank you for joining me, Al Gore |
Post n°27 pubblicato il 04 Giugno 2008 da boxcarracer13
Grazie ai voti dei superdelegati, e aspettando i risultati di South Dakota e Montana, Obama riesce a raggiungere la nomination: Hillary si dice pronta a fare da vice (ma non si escludono ripensamenti!)! Quest'estate ci sarà l'ufficializzazione della nomination in seno alla convention democratica che si terrà a Denver dal 25 al 28 agosto. Da oggi in poi non si parlerà più di Hillary-Obama ma di Obama-Mc Cain! NOTA PERSONALE: A questo punto consiglio agli americani democratici di unirsi e di andare a votare in massa contro la vecchia politica di Mc Cain: cambiare si può, cambiare si DEVE! YES WE CAN, YES WE MUST! |
INFO
YES WE CAN
HOMER PER OBAMA! MA.........
SFOTTO' PER MCCAIN!
Una parodia dello slogan del candidato afroamericano che però è una critica graffiante contro il veterano della guerra in Vietnam. Che è contrario al ritiro dei soldati americani dall'Iraq. "Credo che (una simile decisione) avrebbe conseguenze disastrose", ha detto il senatore dell'Arizona. "Credo che al Qaeda sbandiererebbe al mondo il successo di aver battuto gli Stati Uniti d'America, e credo anche che cercherebbero di seguirci a casa nostra".
Inviato da: virgola_df
il 01/01/2011 alle 17:53
Inviato da: virgola_df
il 15/06/2010 alle 08:27
Inviato da: virgola_df
il 03/04/2010 alle 10:01
Inviato da: virgola_df
il 14/02/2010 alle 19:21
Inviato da: virgola_df
il 30/12/2009 alle 00:10