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Creato da Terry.1949 il 31/08/2011
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TI CHIAMERO' AMORE
...e poi ti chiamerò col nome che tu sai
col nome che tu sogni
col nome che vorresti
aggiungere allo splendore
dell'ultima stella
che brillerà nella tua sera.
E soffieranno i venti caldi del sud
a riscaldare
le tue ossa stanche
e crescerà nuovo grano
per placare la tua fame di vivere,
e sorgerà nuovo sole
a sciogliere ghiacciai
di inquietudini quotidiane,
e crescerà erba tenera sui tratturi
delle notti violentate dalla tristezza
inquilina abusiva
insediata di soppiatto nelle tue stanze..
ti portero il sorriso
nel vassoio di alabastro del mattino
e col canto suadente di sirena
ti chiamerò da lontananze abissali..
potrai udire la mia voce se socchiudi i tuoi occhi..
se porgi l'orecchio al mio dire....senza dire
Solo se lo vorrai,
Ti chiamerò
" AMORE"
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CATASTROFE UMANITARIA IN SOMALIA, ETIOPIA E KENYA
Nel cosiddetto “corno d’Africa” la situazione non è più sostenibile. Nessuno ne parlava, fino ai recenti appelli.
Perché questa negligenza da parte dei media internazionali?
Forse siamo arrivati al punto in cui la morte di milioni di persone, soprattutto bambini, è diventata una triste abitudine, che non fa più notizia. Eppure siamo ancora in tanti a lavorare ogni giorno con impegno, per salvare vite in Somalia, Kenya e Etiopia.
La nostra associazione è attiva da oltre 40 anni nelle aree colpite dalla tremenda carestia. La situazione in Somalia sta precipitando. Sempre più famiglie stanno scappando a Mogadiscio e nelle aree circostanti, per trovare cibo e acqua.
L’UNHCR parla di 4.800 persone accolte a luglio nel campo rifugiati di Dadaab nella parte orientale del Kenya. Circa 1.000 persone sono accolte ogni giorno al campo di Doolow Ado, in Etiopia. Nel mese di giugno più di 54.000 persone sono fuggite in Etiopia e Kenia.
![](http://www.sositalia.it/landing/cornoafrica/img/001.jpg)
![](http://www.sositalia.it/landing/cornoafrica/img/004.jpg)
![](http://www.sositalia.it/landing/cornoafrica/img/002.jpg)
COSA FACCIAMO E COSA PUOI FARE
Le sedi di SOS Villaggi dei Bambini in Somalia, Etiopia e Kenya, hanno dei programmi di emergenza a Gode, Marsabit, Mogadiscio e Baidoa. Il nostro impegno è assistere la popolazione nei suoi bisogni immediati, con distribuzione di cibo, acqua e cure mediche.
Sarà necessario ampliare i programmi di sostegno a lungo termine, per accogliere nei Villaggi SOS tutti quei bambini rimasti senza genitori. Con l’adozione a distanza, puoi sostenere uno di questi piccoli.
Puoi anche incontrarlo di persona nel Villaggio SOS in cui cresce grazie al tuo sostegno.
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RICERCAUn’iniezione di virus
per uccidere i tumoriPer la prima volta al mondo ricercatori canadesi hanno dimostrato che alcuni virus «oncolitici» aggrediscono le cellule malate ma non quelle sane
RICERCA
Un’iniezione di virus
per uccidere i tumori
Per la prima volta al mondo ricercatori canadesi hanno dimostrato che alcuni virus «oncolitici» aggrediscono le cellule malate ma non quelle sane
POCHI EFFETTI COLLATERALI - I ricercatori dell’Università di Ottawa, autori del lavoro di Nature, invece, hanno pensato di somministrare i virus per via endovenosa, con l’obiettivo di raggiungere tumori diffusi in diversi organi. Lo studio ha coinvolto 23 pazienti, tutti con forme di cancro avanzato e diffuso, insensibili alle terapie standard. Ai pazienti è stata somministrata una singola infusione endovenosa di virus, chiamati JX-594, a cinque differenti dosi. L’obiettivo, in questo studio, era quello di verificare la sicurezza della cura, ma parallelamente sono stati valutati anche gli effetti terapeutici. I ricercatori hanno osservato che i virus si replicavano nei tessuti tumorali, ma non in quelli sani, e nei pazienti, che hanno ricevuto le dosi più alte, hanno visto anche una riduzione o una stabilizzazione della massa tumorale. La terapia era ben tollerata e gli effetti collaterali limitati a sintomi simili a quelli dell’influenza, che duravano meno di un giorno.
CONTRO IL VAIOLO - «È la prima volta nella storia medica – ha commentato John Bell dell’Ottawa Hospital Research Institute – che i virus, somministrati per endovena, si replicano in maniera consistente e selettiva nei tessuti neoplastici. Non solo, ma i tumori, infettati dai virus, esprimono anche geni estranei, veicolati da questi ultimi, che possono rappresentare un bersaglio di nuove terapie». Il virus JX-594 è derivato da un ceppo di virus del vaccino, quello utilizzato per la vaccinazione antivaiolosa, ha una naturale capacità di replicarsi nelle cellule tumorali e può essere manipolato geneticamente in modo da aumentare le sue proprietà anti-cancro. «I virus oncolitici sono unici – ha aggiunto Bell – perché possono aggredire il tumore in molti modi, hanno pochi effetti collaterali, a confronto con altri trattamenti, e possono essere “personalizzati” e adattati a diversi tipi di cancro».
Adriana Bazzi
abazzi@corriere.it
01 settembre 2011
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