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«...Preferisco rimanere un'impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre.»

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« BALENARE DI STELLE - Cap 9CAPITANI CORAGGIOSI! »

BALENARE DI STELLE - Capitolo 10

Post n°232 pubblicato il 22 Aprile 2013 da SixPix
 

Il razzo tuonante, il Cetus 9, che aveva squarciato l’anima sulla Terra ora procedeva in silenzio, camminava sulle stelle senza rumore di passi, come in ammirazione della grande cattedrale dello spazio.
Già dai primi chilometri che ci dividevano dalle nostre case, nel fervente entusiasmo che permeava la nave, incominciammo a raccogliere dati, ad aggiungere e sottrarre costellazioni, fotografammo comete distanti (che mi sembrò come cogliere l’immagine di Dio in un raggio X), cercando di misurarne la temperatura.
Small ed io ci ritrovammo in uno dei tortuosi e infiniti corridoi di servizio, e come adolescenti ci scambiavamo impressioni e aneddoti sulle prime ore di viaggio, quando vedemmo sbucare un vecchio che indossava una tuta da astronauta sbiadita, ma onusta di decorazioni e medaglie. Si avvicinò con passo strascicato e ci salutò, sorridendoci: «Salve, amici.»
Small doveva aver scrutato nella mente dell’estraneo perché replicò: «Noi non siamo tuoi amici.»
Il vecchio fece una risatina forzata e continuò: «Fai presto a giudicarmi, telepatico. Sii ancora più veloce, allora. Che cosa ne sarà del Cetus 9, della vostra nave?»
«Io leggo nelle menti, non nei futuri. Lo spazio è immenso. Dicono che sia curvo. Forse la nostra fine è il nostro inizio.»
Il vecchio grugnì. «Ah, cammineremo sull’orlo dell’Abisso. Ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.»
Small imprecò nel dialetto khemri e mi tirò per il gomito. «Andiamocene, Ismaele. Non abbiamo certo bisogno di stare a sentire questi vaneggiamenti.»
Il vecchio non mollava. «E tu, giovanotto, conosci il capitano della nave?»
«Non ci siamo mai guardati negli occhi», risposi, incuriosito per la domanda.
«Guardati negli occhi! Mio Dio, hai proprio colpito nel segno! Perché, quando lo conoscerai, non potrai guardarlo negli occhi. Stai attento… Non ne ha.»
«Non ha occhi?», domandai. «È cieco?»
«No, accecato è la parola più adatta. Si è bruciato la vista nello spazio qualche anno fa. Ah, ma tu lo sapevi», disse il vecchio, rivolgendosi a Small.
«No, non lo sapevo», ribatté Small, dandomi un altro strattone al braccio. «E non abbiamo intenzione di starti ancora a sentire.»
Non riuscì, però, a mettere a tacere il vecchio. «Hai già sentito la cosa, amico mio, perché l’hai appena letta per intero nella mia mente. Hai visto tutto. Ora di’ al tuo amico cosa hai appreso. Raccontagli cosa c’è in serbo.»
Mi liberai dalla presa di Small e rimasi in attesa.
Il vecchio astronauta si avvicinò e parlò molto chiaramente. «Cosa ha reso cieco il capitano? Dove? Quando? Come? Potresti domandarglielo. Era un sacerdote spaziale, in cerca di Dio, e Dio lo ha preso e gettato nell’oscurità in un colpo solo? È fatto di un unico pezzo liscio, il tuo capitano, oppure dalle estremità logore si vede dove è stato ricucito? S’intravede la mezzanotte attraverso quelle fessure grezze che i medici non sono riusciti a rammendare? È nato albino oppure è stato il terrore a farlo diventare pallido come un’orrida neve?»
Mi voltai verso Small per vedere come stava reagendo a tutto ciò, e l’immensa ombra che era tremò sotto la luce delle lampade, ma non rispose.
«Credetemi. Il Cetus 9 non è una bella nave. Appartiene al suo capitano. E il capitano è perduto per sempre.»
Infine si voltò e prese ad allontanarsi.
«Un momento», gridai. «Aspetta. Come ti chiami?»
Il vecchio si bloccò, come in cerca di una risposta.
«Elia. Mi chiamo Elia. Buona giornata a voi, amici, buona giornata.»
Allargò le braccia e, un istante dopo, dove si trovava lui c’era solo il corridoio vuoto.
Io e Small rimanemmo immobili, abbandonati, come se un’ombra impetuosa ci avesse travolti. La voce tornò di nuovo, proveniente dall’alto, in dissolvenza: «Buona giornata, buona giornata.»
Tornammo infine ciascuno alle proprie incombenze, senza fare parola su quello che era accaduto.

 
 
 
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