lo stendardo

Le altre chiese sedi dell' Arciconfraternita


Seguendo la nostra guida nella Velletri scomparsa Augusto Tersenghi ora entriamo nella Chiesa di S. Giovanni in Plagis. Alcuni storici di Velletri dicono che essa prenda origine dal tempio di Ercole al quale accenna anche Tito Livio. La prima notizia certa che abbiamo di questa Chiesa è la bolla di Alessandro II del 1065 che la cita come Arcipretura con chierici. Nel 1400 essendo in cattive condizioni fu ceduta alla Confraternita del Gonfalone che iniziò a ripararla tenendola in piedi il più possibile. Nel 1449 i fratelli si decisero a riedificarla dalle fondamenta nello stesso luogo e nello stesso spazio. La Visita Gesualdo ci dice che era abbastanza grande aveva cinque altari oltre al maggiore con appesi gli strumenti della Passione di Cristo usati in precedenza per le Rappresentazioni in Piazza Caduti sul Lavoro. Nel lato destro all’ingresso della Chiesa c’era un urna cineraria antichissima sulla quale era scritto:Dis Manibus Secundae Il Visitatore scrupoloso ordinò che fosse tolta però i fratelli del Gonfalone sembra che non eseguissero l’ordine tanto che Teoli nel 1644 la trovò ancora al suo posto. Nel 1727 P. Volpi dice che l’urna era in una casa privata. Cardinali nel 1823 dice di averla cercata senza riuscirvi. Nel XVII secolo S.Giovanni ebbe bisogno ancora di lavori tanto che nel 1614 fu rifatta dalle fondamenta e a memoria di quell’ avvenimento venne murata sulla porta d’ingresso una iscrizione commemorativa. Durante la peste del 1656 la Chiesa divenne un lazzaretto si parla di un pozzo fondo 70 palmi con grotte sotto dove vennero gettati centinaia di cadaveri. Nuovamente danneggiata duramente il terremoto del 1806 venne abbandonata dai confratelli che si trasferirono a S. Giovanni Battista Sempre con Augusto Tersenghi andiamo a visitare la Chiesa di S. Giovanni Battista appellata tradizionalmente dell’ ospedale distrutta dai bombardamenti dell’ ultima guerra. Era d’ istituzione antichissima, subì notevoli rimaneggiamenti tanto che quando scrive il Tersenghi nel 1910 la dice di fattura moderna. Sull’ altare maggiore c’ era un bellissimo Battesimo di Cristo opera di Carlo Maratta, mentre sul secondo altare a destra dell’ ingresso c’era una bella caduta di Saulo opera di Pietro da Cortona. Sul primo altare a sinistra una bella immagine in affresco della Madonna della Cona. Va segnalata anche l’ iscrizione funebre di S. Romolo dono con il corpo del Santo del Cardinale Stefano Borgia e sul lato sinistro dell’ ingresso la lapide funebre del generale Conte di Beaufort che cadde a Velletri durante la battaglia del 1744.