Creato da sunkikaneghi il 02/03/2010
IL PESO DELLE PIUME
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non c'è notte così lunga da non vedere la propria alba
« 04.03.14 | Consapevolezza » |
la colpa
Era sul balcone di casa in quell'ora quando la luce e la temperatura esaltano i profumi della primavera inoltrata. Bastava poco per farle ritornare alla mente i ricordi di quando era bambina: il vociare dei bimbi in lontananza presi dai loro giochi spensierati ed infiniti, il tramonto che si stagliava all'orizzonte e la brezza tiepida delle serate di maggio. Da sempre quando si trovava in questa situazione piombava in un abbraccio di malinconia che con il passare degli anni portava alla mente un carico sempre maggiore di tristezza. No, non era più solo nostalgia del tempo passato, era una consapevolezza amara delle ferite e dei lividi che il tempo passato aveva lasciato.
Chiuse gli occhi e respirò profondamente fino a ritornare ai tempi della scuola. Maggio era il mese peggiore, il mese dello sprint finale per poi gioire dei risultati ottenuti dopo i sacrifici fatti. Tanti? No, non molti ma abbastanza per godere del meritato riposo. Tre mesi di felicità e spensieratezza. Solo ora, che era moglie e madre, poteva capire quanto davvero fossero leggeri i giorni della giovinezza. Sorrise tra sè al pensiero di quali fossero i problemi di allora... Un fischio di un merlo vicino la destò dal torpore. Certo oggi la responsabilità che aveva coinvolgeva anche il suo pargolo, e se la sentiva tutta addosso questa responsabilità.
Questo bimbo lo avevano "pensato" ed era subito arrivato. Una fortuna, una grande fortuna se si pensa a quante coppie sono alla ricerca disperata di un fiocco rosa o azzurro da appendere alla propria porta! Sospirò ricordando però che quando è arrivato, tutta sta fortuna non riusciva a vederla. Quando lui urlava e strillava di notte dettando legge si sentiva un po' persa, amareggiata e volta con gli occhi al futuro pensava: " tra un anno o due le cose saranno cambiate, coraggio e pazienza". Suo marito le è stato accanto per i primi giorni ma poi il lavoro lo ha costretto a tornare a fare la vita di sempre rincasando soltanto quando le stelle sorgevano. Ripensava alla solitudine che provava, al tempo che sembrava inchiodato e a quel cucciolo di uomo che mostrava ogni giorno di più il suo carattere.
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Inviato da: sunkikaneghi
il 28/02/2013 alle 08:39
Inviato da: occhiodivolpe2
il 13/02/2013 alle 11:40
Inviato da: ACE.OF.SPADES
il 06/11/2012 alle 09:42
Inviato da: ixya
il 23/11/2011 alle 10:01
Inviato da: ixya
il 06/10/2011 alle 12:21