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Un blog creato da salute.tezze il 30/12/2006

Difesa della Salute

Comitato di difesa al diritto della Salute di Tezze sul Brenta (VI)

 
 

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Il Blog Cambia indirizzo!

Post n°24 pubblicato il 14 Giugno 2007 da salute.tezze

A causa di problemi di gestione il blog si sposta a questo indirizzo:

http://SaluteTezze.Splinder.Com


 
 
 

Strani movimenti a stroppari

Post n°23 pubblicato il 07 Giugno 2007 da salute.tezze
Foto di salute.tezze

Oggi ... a stroppari all'altezza della rotonda ci sono stati strani movimenti, si sono notate, anche perchè sembra siano state lì molto tempo, delle persone che avevano l'aria di essere come minimo dei tecnici, che facevano trivellazioni sull'asse della strada e successivamente sono stati fatti successivamente anche dei prelievi.

Sapendo che quella zona è già martoriata da 30 anni di avvelenamento manca solo che si scopra che qualcun altro ha inquinato ... giusto per aggiungere melma a ciò che già esiste ....

Sarebbe proprio opportuno sapere cosa stia succedendo.

Se qualcuno ha notato la cosa è ha altre informazioni è pregato di scrivere un commento oppure al comitato Salute.tezze@libero.it




 
 
 

In cosa consiste la salute ... 

Post n°22 pubblicato il 24 Maggio 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

Vi sono molti punti di vista per capire cosa sia la salute .... quali e quante definizioni, sotto riportate, possono definire le persone che lavorano in una ditta in cui l'informazione sulla reale pericolosità delle sostanze usate non viene divulgata, le condizioni di lavoro espongono il lavoratore a pericolosi aerosol di sostanze tossiche e nel momento in cui viene richiesto un trasferimento di mansione, la richiesta viene rifiutata ?


Rossdale M.: "La salute è il prodotto di una relazione armoniosa tra l' uomo e la sua ecologia"

Health in a sick society. New left review, 34, 1965



Canguilhem G.: "La salute è il margine di tolleranza alle insidie dell' ambiente, è il volano regolatore delle possibilità di reazione; essere in buona salute è poter ammalarsi e guarire, è un lusso biologico"

Le normal et le pathologique, 130-132, P.U.F., Paris, 1966


Wylie C.M.: “La salute è l' adattamento perfetto e continuo di un organismo al suo ambiente"

The definition and measurement of healt and disease Publ, Hith, Rep, 1970



OMS: "La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non consiste solamente nell' assenza di malattia o di infermità"

Constitution de l' Organisation Mondial de la Santé, 1948


Sigerist H.E.:
"La salute non è semplicemente l' assenza di malattia, è qualcosa di positivo, un' attitudine felice verso la vita ed una lieta accettazione della responsabilità che la vita stessa comporta per l' individuo"

Medicine, Human welfare, 100. Yale Univ. Pres




Pearson T.:
"La salute è lo stato di capacità ottimale di un individuo per l' efficace svolgimento dei ruoli e dei compiti per i quali egli è stato socializzato"

Patients, physicians and illness. E. Garthy Jaco Ed., N.Y., 1972

Bonnevie P.
:"La salute è determinata da una capacità di comportamento che include componenti biologiche e sociali per adempiere delle funzioni fondamentali"

The concept of health. A sociomedical approach. Scand J Soc Med, 1, 1973

 
 
 

Andiamo avanti così che va bene ....

Post n°21 pubblicato il 22 Maggio 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

Riporto un articolo del gazzettino in cui viene "riesumato" un caso di inquinamento di una decina di anni fà ... del quale nulla si è fatto per capire quali danni effettivi (perchè sicuramente ne ha causati) ha causato all'ambiente e alla gente che abita nelle vicinanze.

Se  tutti noi continuiamo a non muoverci a subire passivamente e a non fare, quando potremmo unirci e far sentire una voce che è la più importante ... quella dei cittadini, condanneremo i nostri figli a combattere quelle che dovrebbero essere le nostre battaglie.

Fa molta specie che anche chi ha subito e stà subendo problemi di salute causati di inquinamenti ambientali, avvelenamenti a causa di un lavoro in luoghi insalubri, se ne stia zitto, non faccia sentire la propria voce e tenti di smuovere qualcuno di quei sassolini colore cedrata che ormai sono uno dei simboli di Tezze.


Martedì, 22 Maggio 2007


CAMPODARSEGO Il sindaco Paola Candiotto annuncia contro la nuova statale del Santo decisioni drastiche a tutela della salute dei cittadini


Dieci anni di veleni abbandonati sotto l'asfalto


La ditta francese che realizzò il tracciato per conto dell’Anas è stata condannata ma nessuna bonifica è stata fatta
Campodarsego

Statale dei veleni ancora alla ribalta delle cronache. Mentre è stata disposta la bonifica, e la conseguente rimozione dei materiali al cromo utilizzati per la rampa dello svincolo di Camposampiero della nuova Statale del Santo, sono in molti a Campodarsego a ricordare che un analogo, se non più grave, inquinamento riguardò una decina d'anni fa, sempre la nuova Statale, nel suo primo tratto tra Padova e Reschigliano. L'unica differenza è che, all'epoca, non fu fatta la benchè minima bonifica e quei materiali inquinati (furono rinvenute tracce di ammoniaca e di altre sostanze tossiche) sono rimasti nel sottofondo stradale entrando anche nelle falde.

A sollevare il problema sono alcuni residenti che hanno inviato una lettera al primo cittadino, Paola Candiotto. «All'epoca - ricorda il sindaco - ci fu un grande scalpore, ma, a livello di interventi concreti, non si fece nulla. La ditta in questione, la francese Campenon-Bernard, fu condannata. L'Anas, che sovrintendeva l'opera, fu risarcita, ma sul territorio non fu fatto nulla, nè una bonifica nè tanto meno ci fu un risarcimento nei confronti delle famiglie residenti, tra l'altro, in alcuni casi ad una manciata di metri dalla strada. Senza contare che, in questa zona, ci sono molti campi coltivati e molti orti che vengono irrigati attingendo l'acqua dalle falde. All'epoca tutti i rapporti degli enti deputati al controllo parlarono di "rifiuti tossici pericolosi", molti dei quali non si esauriscono nel tempo, ma evidentemente non è bastatao. I materiali inquinati furono rinvenuti per un tratto di alcuni chilometri, da Reschigliano a Sant'Andrea».

Sul fronte dell'allarme ambientale continuano le proteste di tanti cittadini che lamentano l'inquinamento atmosferico ed acustico. L'ultima lettera di protesta è arrivata in municipio qualche giorno fa. «C'è un traffico, soprattutto pesante, insopportabile - prosegue il sindaco Candiotto - che sta soffocando e minando la qualità di vita del centro di Reschigliano e non solo». E qui scoppia un altro caso. Nel '99 era stato chiesto all'Anas di installare delle barriere antirumore. L'ente rispose che ci voleva un piano di zonizzazione per fissare le soglie di limite. «Il Piano è stato fatto - conclude la Candiotto - ma Veneto Strade, ora al posto dell'Anas, ci ha risposto che, tanto, la legge concede trent'anni di tempo per l'adeguamento. Mi chiedo: nel frattempo la gente come dovrà vivere e chi tutelerà la loro salute?». Il sindaco annuncia decisioni drastiche a tutela dei propri cittadini.



Nicoletta Masetto

 
 
 

Articolo di un anno fà

Post n°20 pubblicato il 04 Maggio 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

20/04/2006 - Giornale di Vicenza

Quattordici operai stroncati da tumori
Ipotesi di reato: omicidio colposo plurimo

Avviso di garanzia all’assessore Rocco Battistella
(il quale sembra ripresentarsi per le prssime elezioni provinciali ndr) Giovedì 20 Aprile 2006 Quattordici operai stroncati da tumori Ipotesi di reato: omicidio colposo plurimo Avviso di garanzia all’assessore Rocco Battistella Era impiegato al reparto cromatura della Tricom L’indagine condotta dagli agenti della Forestale agli ordini dell’ispettore Alberto Spoladori sull’inquinamento da cromo esavalente sta portando a clamorosi risultati. Oltre all’ex sindaco del paese indagati anche i legali rappresentanti della Tricom e della PM Adriano Sgarbozza, Paolo Zampierin e Adriano Zampierin. Tra le ipotesi di reato anche lesioni personali colpose gravi, omissioni di cautele e difese contro disastri e infortuni sul lavoro. Utilizzati quintali di sostanze tossiche con effetti cancerogeni di Davide Moro Nuova bufera giudiziaria sulla Pm Galvanica di Tezze. La Procura di Bassano ha aperto un fascicolo sulle morti sospette di 14 operai che lavorarono nell’azienda di via Tre Case. Nel registro degli indagati sono state iscritte quattro persone, fra le quali l’assessore provinciale Rocco Battistella, 73 anni, residente a Tezze, che nella ditta incriminata, già impiegato nel reparto cromatura. Le ipotesi di reato sono gravissime: omicidio colposo plurimo e aggravato, lesioni personali colpose gravi, omissioni di cautele e difese contro disastri ed infortuni sul lavoro e violazione sulle norme della sicurezza ed igiene negli ambienti di lavoro. Per gli stessi reati sono indagati anche Paolo Zampierin, 61 anni, di Tezze, legale rappresentante della Pm; Adriano Sgarbossa, 61 anni, di Tezze, legale rappresentante della Tricom; e Adriano Zampierin, 62 anni, di Romano, in qualità di responsabile del reparto cromatura e quindi anche del personale lì impiegato. L’inchiesta giudiziaria, denominata Cronak (dal nome di uno dei processi di cromazione), è nata da una segnalazione della Procura di Padova ai colleghi bassanesi, risalente all’aprile di tre anni fa. Le informazioni riguardavano un inquinamento ambientale da cromo esavalente che, tra gli altri effetti, provocò delle anomalie genetiche su delle piantine di margherita in un’abitazione di Tezze, notizia a suo tempo riportata anche dal nostro giornale, e il decesso di una persona, pare, a causa dell’esposizione da cromo avvenuta quando lavorava alla Pm. Inevitavile l’apertura d’ufficio di un fascicolo, alla quale è seguita la delega delle indagini alla sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale dello Stato di Bassano. Nell’ultimo anno, assieme al sostituto procuratore Giovanni Parolin, del caso si sono occupati l’ispettore superiore Alberto Spoladori, responsabile della polizia giudiziaria del Corpo forestale dello Stato, e tre suoi agenti. Gli inquirenti, dalle testimonianze di oltre cento persone e dalle prove raccolte, ritengono che la morte di almeno 14 operai che lavorarono alla Tricom-Pm Galvanica, fra i quali anche una donna, siano riconducibili all’esposizione alle sostanze tossiche impiegate nella ditta di Tezze. I decessi sarebbero avvenuti per neoplasie ai polmoni, all’esofago e ai bronchi. Di tutti è stata ricostruita con accuratezza la storia sanitaria, sia sequestrando le cartelle cliniche conservate negli ospedali di Bassano, Padova e Cittadella, sia interrogando famigliari e conoscenti. Secondo la sezione di polizia giudiziaria della Forestale non ci sarebbero dubbi sulle responsabilità dei quattro. Già dopo alcuni anni dall’avvio dell’impianto di galvanica, avvenuto nel 1975, la maggior parte degli operai accusava iperemie croniche alle mucose nasali, epistassi, bronchiti croniche, tracheiti e le prime perforazioni della mucosa nasale. Danni che, tra l’altro, coincidono perfettamente con quelli che la letteratura scientifica associa alle patologie riscontrate nei lavoratori impegnati nei bagni di cromatura. La Procura ritiene gli indagati responsabili perché nessuno degli operai poi deceduti, pur accusando evidenti patologie, anche certificate, collegabili all’esposizione alle 29 sostanze chimiche utilizzate nell’impianto della Tricom e, dal ’95, della Pm Galvanica (fra le quali acido cromico, acido solforico, cianuri, soda caustica e altre sostanze tutte con effetti cancerogeni), venne dislocato in altri reparti meno a rischio per evitare complicazioni. Secondo l’indagine, nelle 49 vasche sarebbero stati versati 800 chili di soda caustica, mille chili di vari tipi di cianuro, 1080 chili di acido cromico. La soda caustica veniva sostituita completamente ogni cento ore lavorative. Inoltre, risulta che alla Tricom-Pm Galvanica la situazione degli impianti per la prevenzione degli infortuni, come quelli di aspirazione, fosse piuttosto grave. I macchinari per la prevenzione degli infortuni, infatti, o erano insufficienti per il volume di vapori dannosi sprigionati, o addirittura non funzionavano. Per contro, dalle 49 vasche piene di sostanze dannose che costituivano il reparto incriminato i fumi prodotti erano notevoli. Non bastasse, il Cfs ha accertato che la ditta era sempre al corrente dell’imminenza di controlli che gli appositi enti predisponevano, riuscendo quindi a modificare tempestivamente alcune linee di lavorazione, in particolare quella galvanica e lavorativa, e nei pozzetti che a detta degli inquirenti prima c’era un cocktail di sostanze velenifere, all’atto del prelievo veniva trovata acqua che rispettava i valori di legge. Idem per le concentrazioni di sostanze chimiche disperse nell’aria. In merito agli accertamenti sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro, poi, è stato accertato che gli operai erano privi delle protezioni necessarie per lavorare con prodotti altamente tossici. Dopo quasi un anno di lavoro serrato, sfociato in un accurato dossier finito sul tavolo del sostituto procuratore Giovanni Parolin, nei giorni scorsi sono stati notificati ai quattro indagati gli avvisi di garanzia. L’inchiesta comunque non è finita: gli accertamenti vanno avanti e si stanno aprendo altri filoni, sui quali al momento vige però uno stretto riserbo.

 
 
 

Notizia funesta!

Post n°19 pubblicato il 02 Aprile 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

Le morti "sospette" non terminano.



E` notizia recente che un nostro concittadino sia morto a causa di tumore polmonare .... ha lavorato alla Galvanica PM.

La nostra lotta ora è quella di evidenziare il nesso tra queste morti  (oltre 14) al modo di lavorare all'interno della Galvanica.

Per fare questo abbiamo bisogno di aiuto specialmente da coloro che vi hanno lavorato o che erano vicini ai lavoratori, è proprio deprimente il silenzio che si ascolta quando si parla di certe cose.

Siamo quì ad ascoltare chiunque abbia qualcosa da dire a riguardo di questa cosa.

 
 
 

AAA Ex-Lavoratori della PM Galvanica cercasi

Post n°18 pubblicato il 23 Marzo 2007 da salute.tezze
 
Tag: Appello
Foto di salute.tezze


Stiamo eseguendo una indagine conoscitiva delle condizioni di lavoro dei lavoratori all'interno della ex-Galvanica PM. Vogliamo raccgliere testimonianze di Ex-Lavoratori (anche se hanno lavorato per pochi mesi) all'interno della ditta inquinante.

Chiunque ci abbia lavorato o conosca persone che ci hanno lavorato lo segnali scrivendo a Salute.Tezze@libero.it oppure chiamando il 329 637 8993.

Bisogna fare chiarezza e portare alla luce i problemi legati ad uno sviluppo non controllato e quindi far capire alla popolazione che le morti avvenute alla ex PM-Galvanica non sono morti sul lavoro ma sono OMICIDI sul lavoro.

 
 
 

Porte aperte in Zincheria

Post n°17 pubblicato il 19 Marzo 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze


A san Pietrò di Rosà la Zincheria Valbrenta ha permesso le visite di gente comune,
cuoriosa o interessata al fine di pacificare gli animi sulla sicurezza della zincheria stessa.
Innanzitutto si presume che se vi fossero state irregolarità la zincheria certo non avrebbe avuto interesse a lasciarle durante la visita offrendo così il fianco a chi da anni lotta contro la sua attivazione.

Inoltre nell'articolo sotto riportato si ribadisce che nessun contatto vi è tra lavoratori e sostanze chimiche. nel Servizio televisivo che TG Bassano ha trasmesso si vede chiaramente una persona che "spazzola" con una specie di rastrello la superficie di un liquido eliminando una patina che vi si era formata sopra.
La zincatura a caldo prevede vari bagni: di sgrassaggio, su cloruro di ammonio e sullo zinco fuso a 450°.
Il fatto di essere così vicino ad uno di questi bagni non è considerato contatto ?


Giornale di Vicenza 18/03/2007

Lunedì 19 Marzo 2007


Rosà.


La Zincheria Valbrenta ha illustrato il nuovo stabilimento di S. Pietro
«Sistema di lavoro innovativo nessun pericolo per l’ambiente»

Bordignon: «Solo 33 metri di zincatura a caldo, la ditta tutela i dipendenti»



(m. b.)

Dopo l'iniziativa "porte aperte", la Zincheria Valbrenta, che da qualche mese si è trasferita da via Rossini alla zona produttiva di S. Pietro di Rosà, ha presentato la sua attività agli amministratori comunali e agli organi d'informazione.
L'attività si svolge su una superficie complessiva di 50 mila metri quadrati, buona parte dei quali destinati allo stoccaggio del materiale ferroso. Il settore relativo al reparto di zincatura a caldo interessa una parte minima dell'impianto, una vasca di 16 metri e mezzo per due, all'interno della quale vengono mantenute, alla temperatura di 450 gradi, 800 tonnellate di zinco fuso. Il meccanismo di immersione dei metalli, in camera stagna, avviene mediante un sistema di comandi esterni e l'emissione di fumi è regolata da una serie di filtri. La vera innovazione, come hanno spiegato il fondatore della ditta che festeggia i 35 anni di attività, Giuseppe Bordignon, e il figlio Diego, sta nella camera di lavaggio dei metalli, immessi con un sistema regolato dall'esterno in vasche contenenti acido cloridrico diluito. Per evitare ogni possibile forma di contaminazione del terreno sottostante, le vasche sono state realizzate in acciaio e propilene e a loro volta sono contenute in un involucro realizzato con calcestruzzo e plastica.
«La stazione di lavaggio - hanno affermato i due imprenditori - è innovativa, in quanto completamente isolata sia all'interno che dall'esterno. Non c'è alcun contatto fisico tra gli ottanta dipendenti e la zona della fabbrica adibita al lavaggio del materiale ferroso prima che questo venga immesso nella vasca di zincatura a caldo».
Diego Bordignon ha tracciato un bilancio dell'iniziativa "Zincheria aperta", che ha registrato una discreta risposta. Fra i visitatori, anche la presidente della Commissione regionale per le attività produttive, Fontanella, e il presidente della Commissione provinciale per l'ambiente, Scalco.
«Con rammarico - ha aggiunto Diego Bordignon - abbiamo registrato l'assenza degli abitanti della zona e del presidio, da anni in guerra contro l'arrivo della nostra ditta. Non è stata colta l'occasione per il dialogo e il confronto. Finora, per la Zincheria Valbrenta, è stata una strada difficile. Speriamo che si apra la via in discesa. In seguito agli esposti presentati dal Comitato di S. Pietro, finora, sono stati effettuati 40 carotaggi, senza gli esiti che i ricorrenti pensavano di raggiungere. Altri ne sono previsti e c'è la massima disponibilità da parte della ditta a tutti i controlli. Come materiale di riporto è stato utilizzato lo stesso previsto per il sottofondo delle strade e le bolle di consegna parlano chiaro. Annunciare l’arrivo di materiali tossico-nocivi è del tutto infondato. La ditta in questi anni, si è attivata per la difesa del prodotto sul mercato, l'innovazione tecnologica, il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti, la tutela dell'ambiente».

 
 
 

Cianuro ... un pò di chiarezza

Post n°15 pubblicato il 08 Marzo 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

Un chiarimento sulla vicenda del cianuro, che comunque non tranquillizza per il passato.
Come diceva l'esperto di ambiente e docente di chimica alla St. Lauren di New York  "Paul Connet", sembra che si stia vivendo sul pianeta terra sapendo che esiste un altro pianeta pronto a ospitarci quando la terra sarà invivibile a causa del troppo inquinamento.

Ho avuto una notizia ansa ... quel pianeta .... non esiste ... o perlomeno non  è stato identificato .... quindi dobbiamo tenerci qello che abbiamo, speriamo bene che qualcuno capisca questa cosa ....

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Giovedì, 8 Marzo 2007



Tezze sul Brenta


Erano le 23 ...
Tezze sul Brenta

Erano le 23 del 28 febbraio quando il computer della centralina, messa a controllo dell'acqua d'entrata della fognatura consortile, ha dato l'allarme. Circa venti giorni fa, come ha spiegato il responsabile dell'Arpav Alessandro Bizzotto, al depuratore furono rilevate concentrazioni di sali di cianuro oltre il consentito. Etra e Arpav hanno così deciso di controllare bene, posizionando la centralina.Al momento ci sono ancora indagini in corso e nulla è trapelato sulla ditta ritenuta responsabile.
Ma è grave l'inquinamento da cianuro?
«A causa del cianuro - ricorda Francesco Basso, tecnico Arpav - è morta una donna nel Bassanese qualche anno fa. Se il cianuro va a contatto con l'acido, si sprigiona un gas velenoso che porta anche alla morte, come è successo. I sali di cianuro tendono di attaccarsi al ferro, una volta entrati nel nostro sangue si combinano con l'emoglobina e impediscono ai globuli rossi di trasportare l'ossigeno, da qui i gravi disturbi fino ad arrivare al soffocamento. La stessa cosa succede ai pesci e la roggia Vica è eloquente al riguardo».


Cosa bisogna fare in casi come questi?

«Ossigenare molto l'acqua - ci spiega - e diluire il più possibile. Per fortuna lo scarico è avvenuto in fognatura, dove si può intervenire, non oso pensare cosa sarebbe successo se si fosse scaricato in falda. Certo il depuratore è andato in sofferenza, molti batteri sono andati distrutti dal cianuro e dal rame. La quantità arrivata al depuratore senz'altro è stata elevata».


I sali di cianuro sono principalmente impiegati dalle galvaniche e servono a trattare il ferro con rame, zinco, nichel, oro, argento. Finito il lavoro, gli eventuali fanghi all'argento o all'oro son trattati in loco per recuperare i preziosi metalli; gli altri vanno in centri specializzati.

Chiediamo al perito Daniele Calzavara, responsabile del laboratorio analisi di Etra: ci sono persone che scaricano sostanze vietate in fognatura?
«Purtroppo succedeva - dichiara il tecnico -, ora siamo attrezzati e qualsiasi anomalia viene subito rilevata e scatta l'allarme. Si dovrà verificare se si è trattato di un guasto tecnico o di un atto doloso; la fognatura, quella notte, non aveva tracce di fanghi. Gli utenti devono convincersi che il depuratore è un'opportunità, non un luogo d'abuso. Saremo ferrei e decisi nei controlli e nelle indagini. Devo riconoscere la fattiva collaborazione tra noi, Arpav e Comune di Tezze: quella notte la Polizia Locale ci è stata indispensabile per i controlli da fare».

Pio Brotto

 
 
 

Storie di Ordinario inquinamento ... strikes back

Post n°14 pubblicato il 07 Marzo 2007 da salute.tezze
 
Foto di salute.tezze

Questa volta si tratta di sali di cianuro ....

Possibile che si usino parole tragiche come "massiccia presenza di di cianuri", "disastro ambientale" e parole tranquilizzanti come "sventato" e "contromisure del caso" ?
Sarebbe opportuno indagare sui risvolti della vicenda. Quali sono queste contromisure ? I "cianuri" che ora sono stati presumibilmente bloccati in passato non c'erano ? Questa galvanica ha iniziato solo ora a fare la biricchina ?

Dal Gazzettino del 07/03/2007


Cianuri e metalli nel depuratore Disastro sventato


TEZZE - A Tezze sventato un ulteriore disastro ambientale, questa volta dovuto non al cromo, ma a una massiccia presenza di cianuri derivanti da una galvanica del comprensorio bassanese. I tecnici che lavorano al depuratore consortile che si trova in viale Brenta sono riusciti ad intervenire in tempo reale e ad adottare le contromisure del caso.

Anche il Giornale di Vicenza parla del problema "Sventato", con qualche particolare in più.


Cianuri e metalli pesanti nella rete del depuratore





Oltre a erogare con continuità acqua potabile, raccogliere e depurare le acque reflue ed assicurare il corretto trattamento dei rifiuti, l’Etra è anche garante verso i cittadini della tutela dell'ambiente.
Assieme all'Arpav, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto, l’Etra ha appena risolto un caso dai contorni strani, al termine di un'indagine che porterà il colpevole a rispondere davanti all’autorità.
Tutto è iniziato con un'analisi nel depuratore di Tezze che aveva fatto riscontrare valori anomali di cianuri e metalli pesanti: sostanze altamente tossiche, non compatibili con le autorizzazioni rilasciate dall’Etra per lo scarico nelle fognature che confluiscono in questo impianto.
Si è concordato d’iniziare subito prelievi mirati e accurate analisi: si sono così individuate le condotte dalle quali provenivano gli scarichi abusivi e inquinanti. Risalendo a ritroso lungo la rete, è stato possibile smascherare il responsabile.
Grazie al tempestivo intervento, nessuna grave conseguenza negativa si è verificata per le acque del fiume Brenta.
L’Arpav ora avvierà la procedura affinché le autorità competenti prendano provvedimenti nei confronti dell'inquinatore.
In un territorio già molto sensibile ai pericoli d’inquinamento aziendale, la collaborazione fra l’Etra e l’Arpav ha permesso di disinnescare una potenziale bomba ecologica.
«Il rigore dell’Etra - osserva il presidente Stefano Svegliado - nell'accettare in fognatura solamente reflui compatibili con le capacità depurative dell'impianto, assieme all'utilizzo di strumentazioni di alto livello che offrono analisi in tempo reale e inviano allarmi al personale reperibile 24 ore al giorno, ha consentito di trovare chi non rispetta le regole e di bloccare tempestivamente un'infrazione che avrebbe potuto trasformarsi in grave danno ambientale».





 
 
 
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DENUNCIA AFOSSAMENTO DEL PROCESSO SUI MORTI

DENUNCIA DEI FATTI DI TEZZE E SAN PIETRO DI ROSÀ

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Video trasmesso su YouTube da Beppe Grillo durante lo spettacolo del 21 Febbraio 2007 dove viene denunciata la situazione di Tezze sul Brenta e della vicina Zincheria di San Pietro di Rosà
 

CONTATTI

Mail per aderire, scrivere le proprie opinioni o richiedere informazione sui prossimi incontri del comitato: salute.tezze@libero.it
 

REPORT

Puntata di report che ha acceso la miccia dell'informazione per quanto riguarda l'inquinamento da Cromo Esavalente a Tezze sul Brenta
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