Creato da: zarbok il 16/05/2006
Il mercato. Ma lasciate a casa i soldi, qui non servono.Del resto le idee non si vendono...

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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 28 Maggio 2006 da zarbok
Foto di zarbok

"A Buenos Aires lo Zahir è una moneta comune, da venti centesimi; graffi di coltello o di temperino ta­gliano le lettere NT e il numero due; 1929 è la data incisa sul rovescio. (A Guzerat, alla fine del secolo XVIII, fu Zahir una tigre; in Giava, un cieco della moschea di Surakarta, che fu lapidato dai fedeli; in Persia, un astrolabio che Nadir Shah fece gettare in mare; nelle prigioni del Mahdi, intorno al 1892, una piccola bussola avvolta in un brandello di turbante, che Rudolf Cari von Slatin toccò; nella moschea di Cordova, secondo Zotenberg, una vena nel marmo di uno dei milleduecento pilastri; nel ghetto di Tetuàn, il fondo di un pozzo.) Oggi è il tredici di novembre; il giorno sette di giugno, all'alba, lo Zahir giunse alle mie mani; non sono più quello che ero allora, ma ancora mi è dato ricordare, e forse narrare, l'accaduto. Ancora, seppure parzialmente, sono Borges."

Un pensiero, uno solo...
Fissa ed immutabile la sua immagine nella mia mente, ineluttabile ed imprescindibile  come la marea, una e molteplice al contempo, non placano la mia ansia ne' il sonno ne' distrazione alcuna,ed i piaceri vaghi del Mondo Visibile non alleviano il dolore del non-ancora-raggiunto, il tremito della mia anima non ha e non può avere tregua.
Eppure sono vivo...in funzione di...



 
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Il più bello...

Post n°17 pubblicato il 28 Maggio 2006 da zarbok



                                               Henry Cartier-Bresson

 
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A N T I U G G I O S O

Post n°16 pubblicato il 28 Maggio 2006 da zarbok
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Oggi sono ottenebrato...
La condizione è quella di chi si guarda intorno e non capisce quel che succede, che sente parlare e non afferra il significato delle parole, come se fossero in esperanto, che non riesce a trovare Significato nelle cose che sempre lo hanno significato. Pur essendo in continuo mutamento, pur essendo sempre uguale, sempre diverso, questa condizione mi indispone, i rewind pre, meso e vetero non fanno parte del mio bagaglio. E' difficile afferrare il delta di me stesso, oggi...
Mi specchio in un Sandeman, e tutto tace...

 
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Ausencia

Post n°13 pubblicato il 27 Maggio 2006 da zarbok
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Habré de levantar la vasta vida
que aún ahora es tu espejo:
cada mañana habré de reconstruirla.
Desde que te alejaste,
cuántos lugares se han tornado vanos
y sin sentido, iguales
a luces en el día.
Tardes que fueron nicho de tu imagen,
músicas en que siempre me aguardabas,
palabras de aquel tiempo,
yo tendré que quebrarlas con mis manos.
¿En qué hondonada esconderé mi alma
para que no vea tu ausencia
que como un sol terrible, sin ocaso,
brilla definitiva y despiadada?
Tu ausencia me rodea
como la cuerda a la garganta,
el mar al que se hunde.

J.L.B.

 
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Pesciolino...

Post n°11 pubblicato il 27 Maggio 2006 da zarbok
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Il buon Albert scrisse questo rompicapo (nel senso di dare le testate sui muri) agli inizi del 1900, affermando che il 98% della popolazione mondiale non sarebbe stata in grado di risolverlo...pessimismo cosmico o lucida diagnosi sulla capacità logica mondiale?
Lo ripropongo..ci sarà qualcuno che rientra nel 2 % di ragionatori professionisti?

In un viale ci sono 5 case dipinte in 5 differenti colori. In ogni casa vive 1 persona di differente nazionalità e ciascuno dei padroni di casa beve una bevanda diversa, fuma una marca di sigarette diversa, ha un animaletto domestico diverso.

* L'inglese vive in una casa rossa
* Lo svedese ha un cane
* Il danese beve thè
* La casa verde è a sinistra della casa bianca
* Il padrone della casa verde beve caffè
* La persona che fuma Pall Mall ha degli uccellini
* Il padrone della casa gialla fuma MS
* L'uomo che vive nella casa centrale beve latte
* Il norvegese vive nella prima casa
* L'uomo che fuma le Blans vive vicino a quello che ha i gatti
* L'uomo che ha i cavalli vive vicino a quello che fuma MS
* L'uomo che fuma le Bleu Masters beve birra
* Il tedesco fuma le Prins
* Il norvegese vive vicino alla casa blu
* L'uomo che fuma le Blans ha un vicino che beve acqua

Di chi è il pesciolino?

 
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Ovunque proteggi...

Post n°10 pubblicato il 27 Maggio 2006 da zarbok
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Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro,
nel cerchio d un anello...

Dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così
adesso e per quando tornerà l'incanto...

E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me

I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco
e non basta ancora
ed è una volta sola

E ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto
l'incanto di te
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore
freddo nel sole
e non bastan le parole

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato

Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà il tempo...
il tempo per partire...
il tempo di restare
il tempo di lasciare
il tempo di abbracciare..

In ricchezza e in fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore
ovunque proteggi la grazia del mio cuore

ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazia del tuo cuore...

 
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Omaggio...

Post n°9 pubblicato il 26 Maggio 2006 da zarbok
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Grazie dei numerosi bicchieri bevuti prima di salire sul palco, e di quelli sopra, e di quelli dopo, e di essere riuscito a trasmettermi la tua tarantolata ebbrezza così, semplicemente, per vicinanza;
Grazie per le oltre tre ore di concerto, per avermi comunicato, ancora una volta, moltissimo su di te e sulla tua weltanschaaung;
Grazie della tua morna...
Grazie della serata...
Un brindisi, ed alla prossima...

          

        

CIAO VINICIO

 
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Compagno Pericle?

Post n°8 pubblicato il 22 Maggio 2006 da zarbok
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Pericle (Atene 495 a.c. - 429 a.c.), uomo di stato ateniese, fu una delle figure più eminenti di tutta l'antichità classica. Abile oratore e capace stratega, fu per oltre un trentennio il vero protagonista della vita politica dell'Ellade. Lo storico Tucidide ci restituisce un'orazione funebre pronunciata da Pericle in memoria dei caduti nel corso del primo anno della Guerra del Peloponeso.

"Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo più d'esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia: di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda la considerazione pubblica nell'amministrazione dello stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale ma più che per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne è impedito dall'oscurità del suo rango sociale. Liberamente noi viviamo nei rapporti con la comunità, e in tutto quanto riguarda il sospetto che sorge dai rapporti reciproci nelle abitudini giornaliere, senza adirarci col vicino se fa qualcosa secondo il suo piacere e senza infliggerci a vicenda molestie che, sì, non sono dannose, ma pure sono spiacevoli ai nostri occhi. Senza danneggiarci esercitiamo reciprocamente i rapporti privati e nella vita pubblica la reverenza soprattutto ci impedisce di violare le leggi, in obbedienza a coloro che sono nei posti di comando, e alle istituzioni, in particolare a quelle poste a tutela di chi subisce ingiustizia o che, pur essendo non scritte, portano a chi le infrange una vergogna da tutti riconosciuta."

Tucidide, La guerra del Peloponneso

 
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Choose your life

Post n°7 pubblicato il 22 Maggio 2006 da zarbok
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"Scegliete la vita
Scegliete un lavoro
Scegliete una carriera
Scegliete la famiglia
Scegliete un maxy televisore del cazzo
Scegliete lavatrice macchine lettore cd
e apriscatole elettrici
Scegliete la buona salute il colesterolo basso
e la polizza vita
Scegliete un mutuo a interessi fissi
Scegliete una prima casa
Scegliete gli amici
Scegliete una moda casual e le valigie in tinta
Scegliete un salotto di tre pezzi a rate
e ricopritelo con la stoffa del cazzo
Scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina
Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz
mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare
alla fine
Scegliete di marcire di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a
motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per
rimpiazzarvi
Scegliete un futuro
Scegliete la vita."

 
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Otras inquisiciones

Post n°6 pubblicato il 22 Maggio 2006 da zarbok
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Fino a tutto il 1966, la legge canonica ha prescritto che ci fossero due forme di controllo sulla letteratura: la censura preventiva sui libri scritti da cattolici in tema di morale e/o di fede, il celebre «imprimatur» tuttora in vigore ai giorni nostri, e la condanna di libri giudicati offensivi, contro i quali sia chiesto l’intervento dell’autorità ecclesiastica, l’Index, appunto, la cui ultima edizione, la ventesima, fu redatta nel 1948. Tra i "banditi" della scrittura si possono trovare Balzac, Berkeley, Cartesio, D’Alembert, Montaigne, Defoe, Malebranche, i due Dumas, Flaubert, Heine, Hobbes, Zola, Stendhal,  Kant, Lessing, Locke, Diderot, Simone de Beauvoir, Stuart Mill, Darwin, Spinoza, Pascal, Proudhon, Rousseau, George Sand, Montesquieu, Hume, Sterne, Voltaire, Sartre, Hugo. E tra gli italiani Aretino, Giannone, Bruno, Savonarola, D’Annunzio, Fogazzaro, Minghetti , Moravia, Gentile, Beccaria, Gioberti, Guicciardini, Leopardi, Marini, Foscolo, Monti, Ada Negri, Rosmini, Sacchetti, Sarpi, Benedetto Croce, Settembrini, Tommaseo, Pietro Verri e anche il Teatro comico fiorentino; inoltre era all’Indice qualsiasi volume non autorizzato che trattasse di storia della massoneria o dell’Inquisizione, oltre naturalmente alle versioni del Nuovo Testamento non validate dall'autorità papale. 
Nel 1908 Pio X abolì, almeno formalmente e nominalmente, la parola «inquisizione», e da quel momento la congregazione incaricata di mantenere la purezza della fede cattolica si chiamò «Sant’Uffizio». Nel 1965 Papa Paolo VI la rinominò nuovamente, dandole il definitivo nome di «Congregazione per la Dottrina della Fede».
Dall'81 l'incarico di Prefetto per la Congregazione è nelle mani di Joseph Ratzinger.
Sarà a causa di questa nobile discendenza da fautori di roghi letterari che l'attuale Papa non riesce a fare a meno di scagliarsi contro la letteratura? 
Posso capire ancora Dan Brown e il suo Codice, ma Harry Potter...
Joseph, mi dici cosa ti ha fatto?

 
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Lettera aperta

Post n°5 pubblicato il 21 Maggio 2006 da zarbok

Il Bel Paese è crollato; senatori a vita inquisiti, deputati inquisiti, industriali inquisiti, dirigenti inquisiti, calciatori inquisiti, allenatori inquisiti, presidenti di lega inquisiti, arbitri inquisiti; ti interessa poi molto se sono stati, sono o saranno condannati in via definitiva? Il velo di Maya è comunque dissolto...
Due secoli fa l'Alta Tenda della Carboneria "tramava" per la libertà del Paese, per l'affrancamento da una scomoda dominazione straniera; ci si trovava in squallide cantine, in qualche oscuro androne, umido e maleodorante,ed i "Maestri" (comandanti o subcomandanti che li si voglia e possa definire) accettarono silenti decenni di terribile esilio, sempre braccati, costretti ai più duri lavori, a fare gli spaccatori di pietre, gli scaricatori di merci, continuando a sognare il rientro in una patria libera, onesta, pulita.
Oggi le trame prendono forma e definizione in eleganti e marmoree banche o ville multilivello, nel Quartierino come a Posillipo, Maserati nei box e Rolex al polso, o in sgargianti pacchettini da donare agli amici e agli amici degli amici...
Mi dici che la P2 non esiste più? Che la Massoneria stessa non esiste più, che è stata combattuta, sconfitta, o, eventualmente, ripulita? La logica del potere, il suo più intimo desiderio, è il mantenimento del potere stesso, e del resto, affermi, il fine giustifica i mezzi. Legge universale. E le leggi universali non si cambiano. Lo dici, lo sostieni, lo giustifichi. E poi c'è la crisi valoriale.
Afferra un valore, ti dico allora, rendilo assoluto, e poi tienlo stretto, fallo crescere, condividilo con le tue persone, non lasciare che alcuno si avvicini e provi a svuotarlo di significato. Ma stai attento, potrebbero accusarti di tramare contro lo Stato...

 
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Sufismo e uomini rotanti

Post n°4 pubblicato il 18 Maggio 2006 da zarbok
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Il termine arabo "tasawwuf" deriverebbe dalla lana (in arabo suf ) con cui erano intessuti gli umili panni dei primi mistici musulmani che per questo vennero chiamati "sufi", ma un'altra etimologia si rifà al vocabolo suffa, "portico" antistante la casa-moschea di Maometto a Medina sotto il quale si raccoglievano alcuni pii musulmani, ospitati volentieri dal Profeta per la loro povertà che s'accompagnava a un atteggiamento assai pio. Il sufismo tuttavia è particolarmente coinvolto nella speculazione dottrinali e gli aspetti di puro ascetismo non sono tanto predominanti come ci si aspetterebbe. Fuorviante dunque sarebbe accostare il tasawwuf al misticismo cristiano, in cui l'ascetismo è pratica tutt'altro che rara grazie all'assetto assai meno cogente del Ritualismo , dal momento che i Vangeli riportano l'essenza etico-religiosa del Messaggio di Cristo, che si può mettere in pratica senza troppi passaggi rituali rigidamente formalizzati.
Il tasawwuf è particolarmente diffuso nel sunnismo e assai meno nello sciismo , in cui sono attive infatti solo due confraternite islamiche, la Ni‘matullahiyya e la Dhahabiyya, a fronte delle diecine di confraternite sunnite tuttora operanti. Ciò dipende essenzialmente dal fatto che, per conoscere Allah e la Sua volontà, lo sciismo può stabilmente contare sull'attiva opera dei suoi dotti che, se non costituiscono un formale sacerdozio , come il resto dell'Islam, hanno acquistato però un incontestabile profilo di tipo clericale per il fatto che i loro ulema di maggior dottrina sono ispirati in modo ineffabile dall'"Imam
nascosto".
Nell'Islam sunnita la totale mancanza di sacerdozio e di una classe di tipo clericale che possa assolvere alla funzione intermediatrice fra Dio e le Sue creature comporta una ricerca di Dio e della Sua volontà assai più faticosa e rischiosa. È dunque perfettamente normale, legittimo e doveroso per il sufismo che il musulmano ricerchi personalmente quale sia la volontà di Dio, obbedire alla quale permette di scansare il peccato che, nell'Islam, altro non è se non la disubbidienza alle Sue disposizioni (tant'è vero che muslim, "musulmano", significa proprio "chi si assoggetta alla Volontà di Dio").
Un metodo che si può validamente affiancare al recepimento di quanto suggerito dagli ulema è perciò quello dell'indagine personale, da conseguire tramite una lunga disciplina spirituale e mentale che - senza far trascurare lo studio della dottrina essoterica ufficiale - possa aprire la Via esoterica verso Dio (il termine tarìqa ha questo significato), per imboccare e percorrere la quale sarà necessaria l'opera educativa di un Maestro che funga da "guida".

Membri di alcune confraternite del Sufismo sono i Dervisci, specialmente diffusi tra Turchia ed Iran. L'origine del termine si trova nel persiano darwish (monaco implorante) e rappresenta uno delle forme di misticismo più suggestive che si possano trovare attualmente in uso. Il rituale prevede una danza rotatoria dove la mano sinistra è abbassata verso la terra mentre la mano destra è girata verso il cielo; il danzatore diviene così il medium tra la terra ed il cielo. La musica è dominata dal nay ( flauto verticale ), i Küdum ( piccoli timpani in cuoio ricoperti di pelle di capra ) e gli halile ( piatti in rame ). Quando lo stato d'estasi è raggiunto, la musica dei musicisti si ferma ma i dervisci, nel loro stato di estasi, continuano a roteare nel silenzio. ( Si dice che quando un derviscio raggiunge l'estasi possa accadere che i suoi piedi non tocchino terra ).
L'educazione di un derviscio è particolarmente ardua e consiste in 1001 giorni di penitenza, prevedendo come pratiche quotidiane il digiuno e la meditazione. Per apprendere la loro danza, i Dervisci bloccano due dita del piede al pavimento; in questo modo essi imparano a mantenere regolare e disciplinata la loro rotazione. Mentre rotea il Derviscio appoggia il suo peso sul piede sinistro e allorché la rotazione acquista velocità, sulle dita del piede sinistro, mentre la gamba destra dà slancio alla      rotazione. Per evitare il capogiro, il derviscio tiene la testa leggermente inclinata verso destra e gli occhi fissi sul palmo della mano sinistra. 
La cerimonia, detta sema o cerimonia del roteare, si compone di sette parti, ciascuna con un preciso significato.
Le prime tre sono preghiere, auguri e improvvisazioni musicali; seguono poi le quattro forme di saluto ( selams ) rappresentanti le fasi della verità attraverso la conoscenza, lo splendore della creazione, la sottomissione totale a Dio e l'accettazione del destino.
L'amore è comunque il tema centrale del ciclo mistico del sema, simboleggiante la condivisione dell'amore di Dio tra gli uomini. Nei suoi movimenti, il derviscio oscilla per un'ora sulla punta delle prime due dita del piede sinistro: la danza rituale consiste in un movimento a semicerchio in due tempi. Il primo movimento, detto arco discendente, rappresenta la creazione; mentre il secondo, detto arco discendente, raffigura la comunione spirituale. La voce di un flauto solitario li riporta lentamente alla realtà.


 
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Piccolo, stupido uomo bianco

Post n°3 pubblicato il 17 Maggio 2006 da zarbok
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Il Papalagi ama il metallo rotondo e la carta pesante, ama introdurre nella sua pancia molto liquido ricavato dalla frutta uccisa, e carne di maiale, bue e altri orribili animali, ma più di tutti ama quel che non si lascia afferrare e che tuttavia esiste: il tempo. Fa tanta scena e discorsi ridicoli, e anche se non potrà mai essere più di quanto non ce ne sia tra l'alba e il tramonto, per lui non è mai abbastanza. Il Papalagi, è sempre scontento del tempo che ha a disposizione, e accusa il Grande Spirito di non avergliene dato di più. Bestemmia contro Dio e la sua grande saggezza dividendo e ridividendo ogni nuovo giorno secondo un piano preciso. Lo spezza proprio come si farebbe con una noce di cocco servendosi di un coltello da boscaglia. Tutte le parti hanno un nome preciso: secondi, minuti, ore. Il secondo è più piccolo del minuto, che è più piccolo dell'ora; tutti insieme fanno un'ora, e sono necessari sessanta minuti, e ancora più secondi, per arrivare un'ora.Questa è una cosa che ho assimilato male, che non ho mai capito bene, perché mi fa star male pensare più del necessario a cose così infantili. Il Papalagi fa di questo un gran sapere. Gli uomini, le donne e i bambini stessi, che ancora non si reggono sulle loro gambe, portano nei loro panni una piccola e piatta macchina rotonda, che pende sul collo legata a spesse catene di metallo, oppure è allacciata al polso con strisce di pelle, dalla quale sanno leggere il tempo. Questa lettura non è facile. Si fanno esercitare i bambini, tenendo la macchinetta vicino all'orecchio per fargli divertire. Queste macchine che si possono portare facilmente su due dita tese, assomigliano al loro interno alle macchine che sono dentro la pancia delle grandi navi, che tutti voi conoscete. Ci sono però anche grandi e pesanti macchine del tempo che stanno ritte all'interno delle capanne o che pendono dall'estremità più alta delle case, perché possano essere viste da lontano. Quindi dopo che è passata una parte di tempo, due piccole dita che sono all'esterno lo segnalano, e contemporaneamente la macchina manda un urlo, e uno spirito colpisce il ferro che è nel suo cuore Proprio così quando, quando in una città europea una parte del tempo è trascorsa c'é un fragore violento. Quando risuona questo rumore del tempo il Papalagi si lamenta: "E' duro pensare che è passata un'altra ora". Fa poi una faccia triste, come chi debba sopportare una grande pena, anche se arriva subito un'altra ora tutta fresca. Dobbiamo liberare il povero, il confuso Papalagi dalla follia, dobbiamo distruggergli la sua piccola macchina del tempo rotonda e annunciargli che dall'alba al tramonto c'è molto più tempo di quanto un uomo possa avere bisogno.

 
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Veleni al supermarket?

Post n°2 pubblicato il 16 Maggio 2006 da zarbok
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Questa è una lista - più o meno aggiornata- di sostanze classificate come altamente tossiche per l'uomo; si tratta di avvelenamento per ingestione o semplice contatto. Alcune sono molto note, di altre non si conosce uso che non sia legato a particolari attività lavorative o cure farmacologiche. Nessun problema, potreste aggiungere quindi, basta un poco di attenzione. Ma ne siete così sicuri?

 2,4-D (acido 2,4 diclorofenossiacetico) ; 2,4-dinitrofenolo ;  Acetaminofene (paracetamolo) ; Acido acetilsalicilico;  Acido borico e borati;  Acido ossalico e ossalati;  Alcol isopropilico; Alluminio; Amanita muscaria (fungo);  Amanita phalloides (fungo);  Amfetamina;  Ammoniaca e idrossido di ammonio;  Anilina;  Antistaminici;  Argento;  Arsenico;  Atropina;  Barbiturici;  Bario;  Benzene esaclorato;  Benzene , xilene, toluene; Botulismo; Bromuri (sodio, potassio, ammonio, ecc.); Cadmio , Sali;  Canfora;  Caustici (acidi, alcali);  Cianuro (di sodio, potassio ecc.);  Cloralio idrato, cloralosio;  Clorati (di sodio, potassio, bario e ammonio);  Clordano, eptaclor;  Clorpromazina e derivati della fenotiazina; Cocaina; DDT e insetticidi organoclorurati; Digitale; Disolfuro di carbonio; Disulfiram; Ergotamina; Esteri organofosforici; Etanolo, alcol etilico;  Fenacetina;  Ferro sali (ferrosi e ferrici);  Fluoroacetati, acido fluoroacetico, fluoroacetamide; Fluoruri (di sodio e di potassio); Formaldeide; Fosforo; Funghi; Glicole etilenico; Idrogeno solforato; Iodio; Ipecacuana; Ipocloriti; Isopropanolo;  Meprobamato; Mercurio; Metanolo; Morfina e oppiacei; Naftalene (naftlina); Nicotina e tabacco; Nitroglicerina, nitriti e nitrati; Osmio; Petrolio e distillati; Piombo, Sali; Rame (solfato e altri sali); Salicilati; Stricnina; Tallio, Sali; Teofillina, aminofillina, caffeina; Tetracloruro di carbonio; Titanio; Trementina e oli essenziali; Warfarin e anticoagulanti orali; Zinco,sali.

 

OGNI GIORNO INGERIAMO NEGLI ALIMENTI CHE CONSUMIAMO MICROPARTICELLE DI ELEMENTI ALTAMENTE PERICOLOSI (almeno lo scrivessero nell'etichetta): nella lista che segue ometterò i nomi dei marchi interessati, per non incorrere in guai molto più grandi di me...

 

PANDORO XXX Alluminio, Argento SALATINI XXX: Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio BISCOTTO XXX: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio PANE CIABATTA XXX: Piombo, Bismuto, Alluminio CORNETTO XXX: Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio) OMOGENEIZZATO XXX: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio CHEWING GUM XXX: Silicio (cioè vetro)

E questi sono solo alcuni esempi...
I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro) e non ioni, che sono invece indispensabili per la nutrizione umana
Nessuno degli inquinanti di cui sopra è biodegradabile, restando quindi per sempre all'interno dell'organismo in cui si trova ad essere...
Cioè il tuo...
Meditate gente, meditate...


 
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Via della Seta: la sintesi

Post n°1 pubblicato il 16 Maggio 2006 da zarbok
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«Samarcanda si colloca proprio ai limiti della geografia. Bizzarramente situata in un territorio completamente circondato da altre terre, fu la sede di un impero così lontano fra steppe e deserti che sfiorò appena l’Europa, pur terrorizzandola. Sprofondata in un oscuro sonno, brillò per secoli nell’immaginario collettivo.
Ispirò la fantasia di Goethe e di Haendel, di Marlowe e di Keats, tuttavia nella realtà rimase sempre irraggiungibile
.»   COLIN THUBRON

Un fascio di strade che corre ad unire sinergicamente Oriente ed Occidente, traffico di merci ed idee, orme impresse su avanzi di antico mare, antiche come le montagne, da Pechino al Mar Mediterraneo.
Samarcanda e Baghdad, Antiochia e Damasco, la Mesopotamia ed il Turkestan, il Pamir ed il Takla Makhan, e poi il Gobi, il Karakorum e l'Hindu Kush, e giù, fino a Venezia, e oltre. In venti secoli siamo solamente riusciti a tornare alla nostra primigenia condizione, all'ancestrale partenza. Il mercato è globale, i flussi di idee e merci e uomini sono inarrestabili.
Perchè opporsi?

 
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