tuttiscrittori. . . . . . . .Perdere è una questione di metodo . . . . . . . (un libro di Santiago Gamboa) |
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Post n°99 pubblicato il 18 Agosto 2009 da santiago.gamboa
Come già comparso (ma non mi arrendo) sul blog di tuttiscrittori ...vi consiglio un ritorno, la resurrezione di un protagonista... ecco uno stralcio. La città che uno crede di possedere non è quella che vedono gli altri. Quella che senti tua, la tua propria, ha i pali della luce nel posto sbagliato, si riempie di ombre dove non dovrebbero essercene. In quella che senti tua, il venditore di giornali mostra Ovaciones volteggiando, in modo da costringerti a fare l’equilibrista per leggere l’intestazione. Nella città che è tua il negozio all’angolo chiude invariabilmente alle sette e un quarto, anche se quando chiedi alla mattina l’ora di chiusura serale, rispondono alle otto; nella tua città il Canale 9 si vede disturbato proprio nell’ora in cui trasmettono un film con Bogart. Forse la città personale ha qualche parentela con le altre: la miseria, la disoccupazione, la mancanza di pudore del potere che mente elettronicamente, il prezzo della benzina, la nube nera che viaggia da nordovest a sudovest, il malumore dei vicini del numero 5, il sapore standard degli hamburger nei fast food, la reazione istantanea della donna delle pulizie quando un lampadario oscilla annunciando il terremoto. |
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INFO
APPUNTI DI VIAGGIO
Quando qualcuno cerca,
allora accade facilmente
che il suo occhio
perda la capacità di vedere
ogni altra cosa
all'infuori di ciò che cerca
e che egli non possa trovar nulla
in sè,
perchè ha uno scopo,
perchè è posseduto dal suo scopo.
Cercare significa
avere uno scopo.
Ma per trovare occorre
essere libero,
restare aperto,
non avere scopo.
(Herman Hesse)