Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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Da monte a valle il torrente Idice è testimonianza della geologia, della preistoria e della storia di quattro comuni bolognesi di cui attraversa il territorio: Monterenzio, Ozzano, San Lazzaro di Savena e Castenaso. Un territorio, forse non adeguatamente conosciuto, che possiede un grande patrimonio fatto di quattro piccoli musei: il “Luigi Fantini” di Monterenzio (epoca etrusco-gallica), il “Città di Claterna” di Ozzano (epoca romana), il “Luigi Donini” di San Lazzaro (preistoria) e il “Muv Giovanni Gozzadini” di Castenaso (epoca villanoviana). E, se vi interessa, vi accompagno in un breve tour per farveli conoscere.
Prima tappa è d’obbligo nel suggestivo Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” di Monterenzio (Bologna) per alcuni decenni al piano superiore del cineteatro “Lazzari” poi inaugurato nella sua nuova e ampliata sede l’8 luglio 2000. I reperti qui custoditi – recuperati nelle campagne di scavo dell'insediamento etrusco-celtico, o etrusco-gallico, di Monte Bibele – e il materiale illustrativo, documentano la storia del popolamento umano delle valli dell’Idice e dello Zena.
Il “Fantini” conserva la più completa raccolta di reperti e materiali celtici della regione e una delle più importanti in Italia. Raccolta arricchita dalla ricostruzione in grandezza naturale di una capanna, rinvenuta nel villaggio della Pianella di Monte Savino, arredata con oggetti autentici relativi alla vita quotidiana del villaggio.
Nato dalla collaborazione tra il Comune di Monterenzio e l’Università di Bologna il museo ospita laboratori di ricerca del Dipartimento di Archeologia fra cui un’aula attrezzata per la didattica alle scuole. Infine il museo è integrato con l’area archeologica di Monte Bibele, abitato e necropoli, oggetto di un programma di valorizzazione nell’ambito di un progetto di Parco archeologico e naturalistico.
Il museo “Luigi Fantini” – intitolato alla memoria dell’appassionato esploratore del territorio: paleontologo, documentarista, fotografo e speleologo (1895-1978) – ha origine dalla scoperta dell’insediamento di Monte Bibele, vicino a Monterenzio. I primi rinvenimenti si ebbero durante la seconda guerra mondiale quando soldati tedeschi nello scavare trincee trovarono scheletri nel sepolcreto della comunità che visse a Monte Bibele fra la metà del IV e gli inizi del II secolo a.C. Poi nel dopoguerra dei cacciatori rinvennero frammenti di oggetti in terracotta. Dal 1972 al 1975 furono fatti sondaggi che portarono, nel 1978, all’avvio di campagne di scavo, ancora in corso, che portarono alle importanti scoperte e alla decisione di creare a Monterenzio un museo sull’insediamento umano nella valle dell’Idice.
Da aprile a settembre il museo è aperto dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13, il pomeriggio su prenotazione, sabato e festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; chiuso il lunedì, il giorno di Pasqua e l’1 maggio. Da ottobre a marzo dal martedì al venerdì è aperto solo su prenotazione sia al mattino sia al pomeriggio; sabato e festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 25 e 26 dicembre. Il museo si trova in via del Museo 2; per informazioni: 051.929766; museomonterenzio@yahoo.it; www.ibc.regione.emilia-romagna.it; http://www3.unibo.it/archeologia.
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