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Post n°13 pubblicato il 03 Marzo 2015 da teresa.fino
La ricerca del cibo, bisogno primario dell’uomo, ne ha influenzato fin dalle origini l’evoluzione economica e sociale. Oggi più che il problema della ricerca materiale del cibo, si presenta quello di una corretta scelta degli alimenti più adatti all’organismo: è quindi indispensabile conoscere i principi nutritivi fondamentali che permettono di rispettare una dieta completa ed equilibrata. Altrettanto importante è la conoscenza dei processi di trasformazione e conservazione dei cibi, per poterne effettuare l’acquisto e il consumo in modo corretto. L'organismo umano ha bisogno di sostanze chimiche e di energia per svolgere le sue funzioni vitali, cioè per crescere, mantenersi e riprodursi. Esso ricava l'energia e le sostanze di cui ha bisogno dagli alimenti. Il nostro corpo, può essere paragonato ad una macchina, che compie durante tutta la vita un lavoro continuo. Anzitutto un lavoro per costruire e sviluppare l’organismo e per far funzionare i suoi organi interni e, poi ancora, un lavoro supplementare per svolgere ogni attività produttiva, ricreativa, sportiva. Tutto questo lavoro determina un logorio dei tessuti ed una spesa continua di energia che finirebbero per mettere fuori uso l’organismo qualora esso non venisse rifornito delle sostanze occorrenti a tutte le suddette necessità: gli alimenti. Alimentarsi bene tuttavia non corrisponde sempre a nutrirsi bene, in quanto il segnale fisiologico dell'appetito non è da solo sufficiente a indirizzare l'individuo verso scelte nutrizionalmente giuste, corrispondenti cioè alle esigenze nutritive del suo organismo. Perché ciò si verifichi occorre conoscere da un lato il tipo e la quantità di sostanze necessarie all'organismo nelle diverse situazioni e condizioni fisiologiche e, dall'altro, il tipo e la quantità di sostanze presenti negli alimenti e gli apporti nutritivi che con il loro consumo si possono realizzare. |
Post n°12 pubblicato il 02 Marzo 2015 da teresa.fino
FRITTATA DI PASTA
La ricetta che proponiamo risale al tempo dei nostri nonni e costituiva il pasto principale delle loro giornate lavorative. Questo piatto si basa su il riciclo di alimenti cotti e avanzati che anziché essere buttati possono dare un gustoso piatto di molte famiglie attente a non sprecare niente. Quando vi rimane un po' di pasta (riso, penne, rigatoni ...) si può amalgamare unendola con uova, formaggio, un pizzico di sale e spezie varie. Il tutto viene fritto in padella con un filo di olio extravergine di oliva di produzione salentina fino a farla dorare da tutte e due le parti.
Ingredienti : - avanzi di pasta cotta;
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Post n°11 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da teresa.fino
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Post n°10 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da teresa.fino
Cari ragazzi, questo contributo potrebbe chiarirvi alcuni dubbi ed esservi di aiuto nella scelta dell'indirizzo. Il termine “biotecnologia” è un neologismo derivato dall’unione di due parole: biologia, intesa come studio degli esseri viventi e delle leggi che li governano, e tecnologia, intesa come studio dei processi e delle apparecchiature necessarie alla produzione di beni e servizi in una particolare area o industria. La definizione risale solo agli ultimi trent’anni ma processi che oggi definiamo biotecnologici sono sfruttati dall’uomo fin dal 4000 a.C., periodo al quale si fanno risalire i primi casi di produzione di pane, formaggio, vino e birra. Tutti questi alimenti sono infatti il prodotto della fermentazione, da parte di microrganismi, dei ricchi nutrienti di partenza (pasta, mosto, ecc.) che vengono trasformati in alcool, aromi e gas: un’infinità di microrganismi è in grado di metabolizzare in modo diverso prodotti di partenza simili, generando così vini dai sapori differenti, formaggi più o meno acidi e birre dall’aroma molto diverso. Nel tempo l’uomo ha imparato a selezionare quei microrganismi che meglio si adattavano alla reazione richiesta o che erano in grado di produrre nuovi elementi: gli antibiotici sono stati scoperti all’inizio del novecento quando si è visto che il fungo Penicillum era capace di inibire la crescita di ogni batterio circostante. La rivoluzione biotecnologica di questi ultimi decenni è consistita nel passaggio dallo sfruttamento delle fermentazioni spontanee al controllo della loro natura e funzionamento. Dal lontano passato... guardando al futuro Le biotecnologie come le intendiamo oggi sono il risultato dello sviluppo avvenuto in molti secoli sia delle conoscenze scientifiche sia della tecnica necessaria al loro sfruttamento. L’insieme di questi due fattori ha raggiunto un punto critico a metà del secolo scorso, portando nel giro di pochi decenni dalla determinazione della struttura del DNA alla decodificazione del codice genetico per giungere molto rapidamente alla prima produzione di un farmaco per via ricombinante: nel 1980 inizia la produzione di insulina da cellule batteriche e viene rapidamente coperto il fabbisogno mondiale di questo farmaco senza alcun fenomeno di allergia o intolleranza. Segue.....
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Post n°9 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da teresa.fino
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