Sciopero Fiscale

SCIOPERO FISCALE: PERCHE'


Domenica a Milano si è parlato di "sciopero fiscale" nel corso della presentazione di Letizia Moratti a sindaco di Milano.Silvio Berlusconi ha chiaramente detto che, se non la CdL non sarà rappresentata nelle istituzioni, guiderà un'opposizione mai vista.Sono parole sicuramente dure e subito bollate come antidemocratiche, sovversive, etc. etc. ma come comportarsi davanti a quello che sta succedendo in Italia? Sebbene le elezioni siano state vinte per un pugno di voti dal centro sinistra non c'è stato fino ad ora nessun accordo tra i due schieramenti. E' stato votato Bertinotti come presidente della camera,  il rappresentante della sinistra più estrema, non c'è stato alcun accordo al Senato (sebbene la CdL avesse preso più voti) e si parla di un ex comunista (sarebbe il primo nella storia della Repubblica) prossimo occupante del Quirinale. Non trovando alcun accordo come reagire se non con durezza e fermezza? Lo sciopero fiscale proposto è una valida forma di protesta che non colpisce direttamente i cittadini come gli scioperi di massa indetti ormai sempre più frequentemente dai sindacati ma bensì mette in difficoltà proprio il governo che si trova un minor gettito fiscale. Rifiutarsi di pagare tasse ritenute ingiuste è quindi un diritto in una situazione come quella italiane attuale. Se è vero che in democrazia comanda la maggioranza è anche vero che in Italia non esiste una maggioranza rappresentativa che possa arrogarsi il diritto di imporre una politica totalmente opposta anche a quel 50% di elettori che ha votato l'attuale opposizione. Bisogna quindi essere compatti ed opporsi con ogni mezzo lecito per ribadire che la volontà della metà degli italiani non è quella attualmente espressa in Parlamento.