Scrocchio Carroccio

Le rughe della terra


Vedo passare numeri digitali come fossero memoria volatile di un computer, come se in quest’era qualche cosa fosse cambiato, come quasi poter trasformare quei numeri, prenderli ed avere la forza di cancellarli, dove la polvere decade con i suoi detriti sperando sempre che quel conto non si debba mai fare. Come una memoria recente, pochi anni fa, scorrevo i cognomi sperando di non trovare i miei amici, sperando, cognomi simili… ma non erano loro, e continuavo a scorrere, fino alla fine, sollevato e cancellati da quella maledetta lista. Siamo ancora fragili come bicchieri decorati a metallo. Numeri, numeri non ancora azzerati, come quelli della storia, storia passata che prende prepotentemente realismo d’uomo, come se quelle liste disegnassero nella mia mente la Danzica delle rughe della terra,  139, 78, 42, uomini donne e bambini, numeri di liste che non vorresti mai scorrere, liste non ancora azzerate nelle rughe della terra e nelle rughe della società umana.