Creato da trilussa.trilussa il 13/11/2007
Diario di un professore di scuola media

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bratslog
bratslog il 23/09/08 alle 19:09 via WEB
Scusi, sono uno studente di 19 anni e volevo una conferma da lei che è un professore su una questione del decreto. Il decreto se non erro si può trovare al seguente indirizzo: http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=40106 Il punto 3 dell'art. 3 dichiare: 3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. Cioè, mi spieghi, se un suo alunno a fine anno ha un alunno con almeno una singola insufficienza l'alunno è bocciato. Se così è, allora le classi sono fatte per essere decimate. Grazie dell'attenzione. Sappia che condivido quello che dice in questo Messaggio.
 

 
scri79
scri79 il 12/08/08 alle 14:20 via WEB
Perchè non hai giocato con loro? Il gioco è un metodo educativo molto efficace nei contesti difficili. Anche io ho insegnato nel quartiere più degradato della mia città, ho dato fiducia ai miei allievi, mi sono messa in gioco, ho dato rispetto e ho ricevuto sono stata ripagata con la stessa moneta (sia dai miei allievi, che da allievi di altre classi). Ho controllato il tuo profilo, dichiari 36 anni di età, non sei un "barone", ma dalle tue parole traspare questo atteggiamento: hai paura dei commenti di una segretaria, hai paura che un ispettore venga a verificare i tuoi metodi didattici, Non sai cosa fare cn una classe di bulli. Sembri davvero un insegnante alla soglia della pensione. In generale concordo con i commenti degli altri blogger, rispetto ai tuoi post.
 

 
scri79
scri79 il 12/08/08 alle 14:02 via WEB
Intervento perfetto! conosco le vallette e concordo...
 

 
itaca.dgl
itaca.dgl il 24/06/08 alle 17:41 via WEB
Buongiorno Bi.Tri.lussa o Trilussa al quadrato , come preferisce .. ecco, noto già che mi viene automatico darle del “lei”, nonostante si sia in questo mondo della rete in cui il “tu” vige quasi come legge. Mi presento: sono la mamma di un allievo alle prese con la Maturità. Sono arrivata per caso al suo blog e l’impulso di scrivere è grande, anche se lei non lo aggiorna da maggio. Nelle sue parole trovo sconcerto, disillusione verso il mondo della scuola … già ora , appena un anno dopo il suo arrivo dietro la cattedra. Vorrei che il mio messaggio servisse da incoraggiamento. Sono figlia di un professore , poi preside incaricato per 30 anni (stile Prof Aristogitone .. quarant’anni di insegnamento, quarant’anni di duro lavoro tra queste quattro mura scolastiche in mezzo a quaranta delinGuenti. Ahhaha grande Mario Marenco. Ecco un link per riascoltarlo : http://rapidshare.com/files/42765875/15-Prof._Aristogitone.mp3 ) Il mio papà lavorava in un Istituto Professionale Marittimo… di quelli che molti allievi sceglievano “perché più facile e perché i licei non sono per me” . Nulla di più falso . I Professionali hanno la loro funzione nella società, richiedono applicazione e conoscenze varie e l’equazione Professionale = facile è sbagliata. Io ho studiato fino alla laurea, mio marito altra facoltà ma laurea anche lui, nostro figlio è cresciuto con il rispetto per la “struttura scuola” . Mio figlio è anche educato, diligente, volenteroso.. ma alle scuole medie inferiori è stato oggetto di bullismo da parte di due compagni di classe. Sei-sette anni fa non si parlava ancora di bullismo come adesso (non c’era YouTube, io abito in una piccola provincia, si portavano i ragazzini al catechismo per fargli assorbire certi valori .. non per il pranzo e i regali della Prima Comunione). Mio figlio subiva il comportamento dei due compagni dicendo : sono fatti così … ma quando prese botte forti e ad una sua reazione fu considerato eccessivo dai prof intervenni io. In quel caso mi sentii rispondere dalla prof di matematica: “ Signora, ma che vuole che facciamo? Che apriamo una pratica per bullismo? Lasciamo perdere, no?” Io lasciai perdere (anche perché neanche capivo il senso della frase della prof, se non un disimpegno verso il fatto). Mio figlio pure lasciò perdere.. ma perse la stima umana verso quella professoressa di matematica che lui adorava istintivamente perché prof della materia che più gli piace. I genitori dei due bulletti? Mi apostrofarono male, mi diedero della parac.. ehm ehm . I loro figli non stanno combinando nulla.. il mio è medaglia d’oro alle Olimpiadi di Matematica e a quelle di Fisica, aspira a tentare l’esame di ammissione alla Scuola Normale di Pisa. Di tutto questo racconto, professor Trilussa.Trilussa, vorrei che lei cogliesse un particolare : la perdita di reputazione e credito in quella professoressa da parte di mio figlio… e credo che sia una mortificazione finchè si ha un po’ d’amor proprio. I ragazzi volenterosi desiderano docenti motivati e giusti, i ragazzi normali ma non particolarmente diligenti sono spronati da professori interessati e attenti, gli allievi “che scaldano i banchi” o peggio devono trovare insegnanti (e Presidi, ovviamente) che non calino le braghe, sensibili ma non deboli. (dalla sua riporto <Potevo sospenderli? Non me lo avrebbero mai permesso (le istituzion).> Domando da utente delle istituzioni: dov'è il rigore e il rispetto delle regole? ) Grazie per l’attenzione, Prof … le auguro una bella estate e di avere nella sua carriera tante testimonianze di apprezzamento. Saluti da una mamma fortunata PS. Umanamente parlando, i due bulletti della classe di mio figlio erano due ragazzini simpaticissimi, non avevano freni.. tutto qui. Spero che nella vita non si perdano.
 

 
to_revive
to_revive il 11/06/08 alle 13:54 via WEB
concordo pienamente con lei. Fare il genitore è un'impegno gravoso che "prende" a 360°. Dovrebbero fare una legge dove si obbligano le persone che vogliono mettere al mondo figli, a partecipare per un biennio a corsi di educazione civile, psicologia e quant'altro. Il male è che i ragazzi sono più sovente lasciati in balìa di se stessi, parcheggiati di fronte alla tv con la play station in mano. Quando i genitori rientrano a casa ecco che è più comodo che i pargoli "non secchino" con problematiche varie. E' disdicevole che non si mettano i figli di fronte alle loro responsabilità sin da piccoli. E' terribile constatare che, sempre più persone, sentono cos'hanno da dire i figli ma non li ascoltano. Ed ecco come cresce e si sviluppa il malcostume del quale lei ha parlato. Ha tutta la mia comprensione di madre per poco che serva.
 

 
to_revive
to_revive il 11/06/08 alle 13:46 via WEB
entro nel suo blog e vorrei, senza colpo ferire, dire ciò che penso. Io credo sia ora di dare un "giro di vite" alla scuola italiana. Sono americana, nel mio Paese da sempre è premiata la meritocrazia e non la raccomandazione. Ci sono ottimi insegnanti anche in scuole notoriomante difficili e lo dimostra il fatto che conosco insegnati che insegnano alle Vallette di Torino dove come lei asserisce ( riferendosi a Tor Bella Monaca), si gira coi coltelli. Quando questi professori entrano in classe questa si ammutolisce e partecipa in modo attivo. Ci sono voluti mesi di lavoro estenuante ma sono amati da questi ragazzi bollati come reietti. Mi creda, tra coloro che giocano a pallone magari c'è anche chi vorrebbe imparare e non riesce per colpa di altri. Ben venga allora un voucher alle famiglie che consenta anche ai disagiati di studiare altrove; lo studio è un diritto! Ben venga anche la nominatività delle chiamate che a mio parere premierà chi è più capace e si aggiorna costantemente magari partecipando a seminari di psicologia perchè con queste mie orecchie ho sentito alcuni docenti dire ai propri discenti certi strafalcioni che le risparmierò per pura pietà. Mi scuso se posso essermi espressa male ma l'italiano non è la mia madrelingua. Un "good job" per il suo futuro.
 

 
DELLEPROF
DELLEPROF il 21/05/08 alle 15:27 via WEB
... sono reduce da un collegio docenti, durante il quale si è discusso a lungo in merito a bullismo, educazione e impegno dei docenti. A fronte di un dirigente che parla di "prerequisiti in entrata ecc" e di maggior impegno dei docenti, si è levata una voce fuori dal coro: un collega che ha esternato il suo disagio di lavorare in una scuola sporca, senza regole condivise, dove i doveri sono sempre dei docenti e i diritti dei ragazzi ... e, aggiungo io, dove i dirigenti non fanno mai un giro nei corridoi, ma conversano amabilmente con i ragazzi, dando l'impressione di parlare con "vecchi amici". La soluzione non è semplice, ma se tutti facessero il proprio dovere, forse, i docenti godrebbero di maggior rispetto, gli ATA sarebbero agevolati nei loro compiti e i ragazzi vivrebbero il "tempo-scuola" (ipse dixit) più serenamente e con maggior profitto.
In bocca al lupo!
 

 
robbigalli
robbigalli il 02/03/08 alle 18:36 via WEB
Coraggio collega! La situazione è tragica ma col tempo e la nostra esperienza le cose migliorano. Spero tu non abbia abbandonato il blog! Ciao
 

 
trilussa.trilussa
trilussa.trilussa il 21/11/07 alle 16:13 via WEB
Penso che sia un'esperienza comune a molti insegnanti.
 

 
scri79
scri79 il 20/11/07 alle 19:10 via WEB
Anche in classe mia ho sentito una cosa del genere su una collega... Sono scoppiata a ridere e ho detto ai miei allievi che sono venuta su con la canna di bambù e i ceci... ciao collega Fra
 
 
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