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Scienza e vita

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Nucleare

Post n°17 pubblicato il 16 Marzo 2011 da mattia.giacomello
 

Visto quello che è successo in Giappone, e visto le stupidaggini che sento dire sul nuclerare, scrivo questo scopo con lo scopo di far chiarezza di come funzionano le centrali nucleari.

Innanzi tutto bisogna dire che per quanto riguarda la parte di produzione della corrente alternata una centrale nucleare, e una classica termoelettrica non si differenziano se non per dettagli costruttivi. Infatti la differenza tra le due tecnologie è rappresentata dalla fonte di calore sfruttata.

Una comune centrale termoelettrica (come può essere ad esempio quella a carbone a Fusina (Ve) ) sfrutta la combustione di una sostanza per generare calore all'interno di un locale chiamato caldaia. La caldaia tramite tubazioni, imbriglia questo calore trasformando l'acqua in vapor acqueo ad alta pressione. Quest'ultimo verrà utilizzato per far girare grosse turbine (simili a dinamo troppo cresciute) che produranno la preziosa energia elettrica.

In una centrale nucleare il calore è sviluppato, invece che dalla reazione di ossidazione del combustibile, dalla fissione ovvero la scissione del nucleo di atomi pesanti quali uranio e plutonio.

Nel caso recente del terremoto/tsunami dell'11-12 marzo 2011, alcuni reattori della centrale di Fukushima-Daiichi hanno subìto danni all'impianto di raffreddamento principale. il problema principale infatti è proprio il raffreddamento! Mentre in una centrale termoelettrica tradizionale per spegnerla basta interrompere il flusso di combustibile, in una nucleare il combustibile presente all'interno è sufficiente per anni e continuerà a produrre calore per anni. In assenza di raffreddamento l'acqua presente all'interno dei reattori sta evaporando, e cosi facendo la pressione all'interno dei reattori aumenterà con la temperatura. 

Le esplosioni viste nelle centrali in Giappone sono state un tentativo (semi-riuscito) di abbassare la pressione presente all'interno facendo sfogare in atmosfera parte gas come vapore acqueo e idrogeno. L'idrogeno, brutta bestia, ha reagito con l'ossigeno atmosferico provocando l'esplosione che abbiamo visto (che queindi non è un'esplosione nucleare!

Il pericolo che ora si sta cercando di evitare è la fusione del nocciolo, ovvero l'innalzamento della temperature del reattore fino a provocare la fusione (oltre che delle barre di combustibile, dell'involucro). Questo fenomeno provocherebbe un rilascio in atmosfera di grosse quantità di isotopi radioattivi con le relative conseguenze per l'ambiente e per l'uomo.

 
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