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Debole e essenziale

Post n°3 pubblicato il 08 Marzo 2015 da DomaniArrivera

A questo punto mi ci vuole l'ira di Zeus o qualcosa di veramente forte per farmi spostare da qui, o per spostare questo macigno che ho sullo stomaco. Non so nemmeno io perchè e percome, convivono due persone nella stessa e non c'è niente da fare sono inconciliabili. Quella debole piega le gambe a quella forte e si manifesta nelle assenze. Devo essere più mirata sennò non lo comprendo. Quella debole esce strisciando e volevo proprio che uscisse, erano anni che non lo faceva nettamente, poco fà lo ha fatto e ho pianto. Ma non ho pianto io. Devo scegliere io è l'unica strada, non posso fare scegliere a lei e lei non è nemmeno la paura.

L'immagine e la tua presenza si frammischia a quella di M e quella di M ad atmosfere di famiglia, antiche, lontane. Non so più distinguere quando ha voce la parte debole, se piango perchè ti perdo o se piango perchè ho perso M. anni fa. Ma personalizzare non è giusto, non è la persona, è qualcosa di mio. Una cosa ed è la stessa cosa che mi ha fatto tornare indietro mille volte, per poi pentirmi o meglio, per poi far pentire l'altra parte, quella forte, che si rafforzava con discorsi che credevo essere solo razionali ma che sono invece di necessità di progredire, di uscire dall'embrione. Quella cosa non la so nominare, non è mancanza, forse è casa è mamma e accoglienza e odore e condivisione e abbandono, tutte queste cose sono forse quella cosa. Con il passare del tempo ne ho sempre più bisogno, ed è un fatto di regressione: ma conta che mentre lo scrivo sto piangendo e la sensazione è di una "mancanza" basilare delle sue, ma di chi?,  braccia attorno a me. Che poi cazzo sono le stesse braccia che mi hanno picchiato che abbracciano altre, ma cazzo ho pure obliato questi aspetti pur di essere protetta. Perchè quando mi coccola [non voglio nemmeno usare il passato ora perchè dovrebbe essere coccolava ma ora che sto in questo stato è coccola perchè lo voglio ora è la parte della cosa che mi fa regredire a volerlo] a me basta quello e il mondo scompare. O forse credo sia cosi e cerco solo di ripetere M. Questa parte di me continua a dire che ha sbagliato a lasciarlo ormai n anni fa. Non lo so non lo so. credo sia questa la cosa che mi fa vivere e per questo sono tornata a casa e per questo gli attacchi. Come faccio?

eppure lo capisco e l'ho sostenuto con tenacia finora tanto da arrivare a questo punto. Non posso più tornare indietro per molti motivi e l'unico elemento che mi tiene ancora legata è questo. Come faccio a sradicarlo quando non l'ho mai sradicato?

Quando è così regredisco a infante e non c'è verso di farmi tornare adulta non voglio. Avere una persona è il mio alibi per questa cuccia.

Ora, per quanto possa essere anche giusto da un certo punto di vista, con il tempo gli effetti su di me sono stati di regressione continua, che potrei perdere il lavoro e non provveder più a me stessa. Finora ho provveduto a me stessa perchè c'era lui vicino e quando si allontanava era la persona da accusare. Quindi avevo la grinta per fare. Per continuare.

Come posso mettere in pace questi aspetti? Come faccio a vedere le cose diversamente quando è questa cosa antica e radicata che mi strattona e mi indebolisce.

 

 

 
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