Creato da SexyLolita50500 il 26/03/2005
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Post n°30 pubblicato il 29 Giugno 2005 da SexyLolita50500
La biondina di plastica fissava i suoi occhi increduli, incredibilmente profondi. Lui non sapeva come reagire si sentiva un burattino senza fili, estraneo in un mondo che gli sembrava non gli appartenesse, naufrago in un una tempesta di sensazioni dalla quale non riusciva a sottrarsi. Quella che credeva la sua unica ragione di vita, quella a cui aveva dedicato pagine del suo diario, quella a cui non smetteva mai di pensare adesso era li, di fronte a lui e stava infrangendo la piu sacra delle promesse. Non avrebbe mai creduto che qualcosa potesse fargli tanto male, un male cosi profondo e insopportabile da straziare il cuore. La sua ragione di vita aveva violato il piu' importante dei segreti, aveva violentato con la sua indifferenza la piu struggente delle parole, aveva ceduto la cosa piu preziosa del mondo. Non gli sembrava vero. Non gli sembrava vero di avere solo 17anni e di ritrovarsi all' improvviso difronte a un dolore piu grande di lui, della sua eta', dei suoi occhi incredubili che non smettevano di supplicarle di non andarsene. La biondina di plastica ripeteva parole sconnesse prive di senso, accennava a scuse, frasi meschine alludeva a giustificazioni prive di significato ripetendo gesti legnosi da marionetta. Era un fiume in piena che lui non riusciva ad arginare. Avrebbe voluto stringerla a se' forte tra le sue braccia, come durante gli interminabili pomeriggi d'inverno dove sotto una pioggia che sembrava non voler smettere mai, ogni promessa diventava eterna. Ma ora si sentiva impotente confuso, incredibilmente spaventato come mai si era sentito. Improvisamente senza piu un senso da dare alla sua esistenza. Le parole sconnesse della biondina di plastica continuavano a violentare l' aria intorno a loro. Lui si sentiva tradito umiliato, dalla sola persona da cui non si avrebbe mai aspettato tutto questo dolore. Non credo sappia a cosa sta riunciando la biondina di plastica mentre continuava a scalpitare senza sosta. Stava rinunciando a qualcosa di incredibilmente meraviglioso, autentico, reso ancora piu vero da quei 17anni. Qualcosa di irrepetibile. di assolutamente raro che si trova pochissime volte nella vita. Eppure sembra cosi facile, cosi banale trovarlo. Ma ben presto ci si accorge che non e' cosi. E' come trovare una lacrima in un oceano di sfavillante indifferenza lessi una volta sul muretto difronte a scuola. Vorrei sapere il nome di quell'anonimo semplicemente per dirgli che ha maledattamente ragione. Del resto appena credi di avere l' illusione di averlo trovato di essere finalmente riuscita ad stringerlo forte nei pugni come un sogno effimero, scivola via tra le dita come un bellissimo sogno che gia' al mattino non si ricorda piu. Ma nonostante questo non riesci ad ammettere di aver sbagliato, di aver fallito ancora e allora cominci a vivere con una dolcissima e bugiarda illusione. Continui in segreto a vivere qualcosa che non esiste, ad emozionarti per qualcosa mai spedita, a piangere per un emozione mai provata a sorridere per un bacio mai ricevuto. Incredibilmente poetico nella sua crudelta'. Nonostante questo cerchi affannosamente di trovare quel tassello mancante perche' ne hai un disperato bisogno perche senti che e' proprio quello che puo dare un senso alla tua esistenza e cedi alle lusinghe di rospi travesti da principi azzurri che promettono mondi sull' atlante e regalano cieli di cartapesta con le stelle disegnate. E poi succede che qualche volta ci sei cosi vicina a raggiungerlo cosi vicina da quasi poterlo sfiorare con le dita e inebriarti di quelle sensazioni meravigliose che solo questo sentimento puo dare. cosi vicina da accorgerti che non e' quella la persona che avevi desiderato. Forse la via per raggiungere il tuo cuore e' quella giusta, ma ad essere fuori luogo e' la persona dalla quale la si riceve. E poi quasi per opera di un miracolo avviene che un bel giorno finalmente si riesca a trovarlo. E forse si capisce che in fondo bastava cosi poco. Quel poco che in certi casi e' fondamentale. Credo che esista un periodo della vita qualsiasi periodo, che puo benissimo accadere a 17 anni a 30 a 45 a 60 a 70 a100 che una persona senta il bisogno di qualcosa che non sa definire. La identifica in un appoggio un ancora di salvezza in cui trovare riparo stremati dalle tempeste sempre in agguato. Qualcosa che quasi appartenga, che sia esclusiva unica e speciale che esista solo per noi, qualcosa di irrepetibile che acquista una particolare intensita' proprio perche siamo noi e solo noi a possederla. Un intesita' che nessun' altra persona potrebbe conferirgli. Una auntenticita' quasi impossibile in mezzo a tanta falsita opportunismo e cattiveria. Credo che quella ragazza quella notte abbia perso la sua grande occassione. L' occasione di dividere un pezzo dei suoi 17 anni con una persona con la quale certo non sarebbe stata protagonista della sua vita, ma lo sarebbe stato delle sue pagine di diario, dei suoi primi sospiri delle sue prime guance rosse, dei suoi primi baci dati di nascosto sotto il portone quando ancora piove. Questa notte si e' consumato un piccolo banale dramma di un amore finito cosi, senza un perche senza una ragione. Protagonisti una biodina di plastica incredibilmente luccicante nella sua falsita' , un ragazzo che adesso sa quanto puo' essere difficile la sua eta', un sentimento che non vedra' mai le luci dell' alba. Ignari spettatori di un dramma consumatosi in poche ore e raccontato sulle pagine di questo blog, in cui almeno non andra' perduto.
 
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