Creato da SexyLolita50500 il 26/03/2005
irriverente autentico le incursioni nel mondo del proibito di una curiosa e lanciatissima teen ager

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Sfiga da primo appuntamento...

Post n°78 pubblicato il 26 Novembre 2005 da SexyLolita50500

Per il nostro primo appuntamento avevamo scelto di comune accordo,quasi sintonizzati sulla
stessa frequenza mentale, un posticino caldo e intimo a quattro passi dal centro storico.

Mi piaceva molto l'atmosfera allegra e sincera che si respirava in quel luogo,lontano anni
luce dai locali patinati e sfavillanti di luci del centro,cosi freddi asettici,frequentati
esclusivamente da ormai non piu giovani "Casanova" in cerca di ragazzine in mini ancheggianti,
e di neo-laureati che esibivano le loro ultime conquiste biondissime su tacchi a spillo
vertiginosi quasi fossero desiderabili trofei di caccia.
Eravamo due animali braccati in cerca
di una sana e genuina tranquillita',un oasi casereccia dove disinfittare i malanni delle nostre
anime,cosi giovani ma che arrecavano ancora nonostante il tempo.ferite indelebili.
Aveva un
cuore buono grande, immensamente provinciale con un accento tipicamente marcato che a stento
cercava di cammuffare con un improbabile linguaggio ricercato.
Emanava un odore di pulito,
fresco penetrante che cercavo di respirarne il piu possibile, assimilarlo imprigionarlo, quasi
compenetrarlo con la mia essenza.
Le scarpe di Prada in tinta con il giubbino griffatissimo di
chiara manifattura francese tradivano una cultura fatta di valori semplici,cose fatte alla vecchia
maniera,artigianali,grossolane che infondevano un calore umano strabordante, autentico sincero,
che investiva il cuore con un turbinio di sensazioni sconosciute,cosi reali cosi calde.

Entrammo nel locale, e ci sedemmo in un cantuccio piccolo e riservato lontano dagli schiammazzi
che provenivano dalla saletta poco distante, dove si stava organizzando una festicciola di compleanno
di una bella bambina bruna.

In quel momento decisi di riporre in un angolino della mia mente
tutte le paranoie sul peso forma,sulla linea sulle calorie e altre schiocchezze di questo genere.

La mia mente, il mio cuore erano tutte per lui, solo per lui,nient'altro che per lui.
Davanti
ai nostri occhi si profilo' una sachertorte degna di questo nome,strabordante di cioccolato,
dalle forme piene e morbide di crema chantilly che ricadeva a piccoli rivoli invitanti sui bordi
in similoro dei piatti da desert.

Incredibilemnte goduriosa, eccintante,burrosa si scioglieva
delicamente tra le labbra ed esplodeva di sapori antichi e ricercati in mille discinti frammenti
di puro piacere gastronomico.

Forme morbide e voluttose, oscenamente belle nella loro pienezza.
Parlava,sentivo il suo respiro caldo sul mio viso, ma le sue parole giungevano al mio cervello
come un brusio indistinto,indecifrabile, arcano.

La mia mente era via, lontana, desideravo solo
quelle labbra che roteavano ad un ritmo frenetico ed incessante dando vita a parole, frasi suoni.
Desiravo quelle labbra sulle mie,ancora sporche dell' eccitante piacere voluttoso delle piene
forme del dessert.

Desiravo stringerlo forte contro il mio seno, soffocarlo con il mio odore
intenso avvolgente,fargli sentire le contrazioni del mio orgasmo sul suo viso,inebriarmi di ogni
suo umore,idolatrarlo venerarlo, purificarlo col mio amore cosi violento e cosi disperato.
Un
amore irrequieto che non avrei immaginato di poter provare. Era qui che rantolava nelle mie vene
mi faceva battere il sangue alle tempie,era giunto fin nel mio corpo come un animale ferito.

Era giunto nel mio sangue,anestetizzandomi le percezioni e si dibatteva impaurito, tremava
si contraeva,e non eccenava ad andare via.

In piedi contro il finestrino della sua auto,
gli dissi di baciarmi, solo un bacio niente di piu che avrebbe salvato il mio cuore dal
naufragio patetico della mia dignita' di donna.
Io, che fino all'altro giorno mi vantavo con le
amiche di essere sempre quella che sceglie,che prende,che lascia, io, che se qualcuno mi avesse
predetto che avrei supplicato,tremato,scalciato per un bacio gli avrei riso in faccia di gran
gusto.
Io, che avevo gettato alle ortiche tutte le mie convizioni,quel briciolo che restava
del mio orgoglio.
Mi guardo'con aria gentile ma odiosamente paterna commiserante.
Non un gesto
non una parola restava li indifferente alla febbre che sentivo montarmi in corpo. Sudavo
balbettavo aspettavo un suo cenno,una sua frase qualunque cosa che mi avesse potuto scuotermi
dal quel torpore raggelante che mi aveva fermato il respiro.
Battevo i denti scalpitavo,e
stavo per dire perfino scopami,
fammi sentire depravata schifosa immorale, manda a fanculo la
mia dignita' su questo fottutisimo sedile posteriore...
E forse quelle parole le pronunciai davvero
perche lui afferro' le mie mani e le strinse forte contro il suo viso.Rimando' una
ciocca dei miei capelli indietro quasi a rimettermi di nuovo in ordine.
"Ora e' meglio che vada" fu
tutto cio' che riusci a dire.
Mi lascio li', in un parcheggio vuoto e triste mentre una soffice
pioggerellina autunnale ai confedeva con lacrime ribelli che
non riuscivo ad arrestare.
Tornai a casa e quasi non mi reggevo
in piedi,stordita umiliata con la febbre che mi rendeva paonazzo il viso.
"Come e' andata la
serata tesoro" "oh niente di speciale mamma" Un' altra pugnalata al cuore. Non potevo parlarne
con nessuno, il cellulare di Mau era staccato forse almeno lei era riuscita a farsi scopare
sul sedile posteriore di un auto.
Cosi mi e' toccato tenermi tutto dentro, sentire pulsare
la vergona quasi sentirla esplodere tra le pareti del mio cervello. Mi e' toccato piangere piano.
con il viso dentro il cuscino per non farmi sentire da lei che faceva l' amore nell' altra stanza
con uno dei tanti signor nessuno.

 
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Commenti al Post:
DolceBastardo2005
DolceBastardo2005 il 26/11/05 alle 16:39 via WEB
storia vera?
(Rispondi)
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