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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

 

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PROVOCAZIONI SPERIMENTATE

Post n°254 pubblicato il 07 Maggio 2012 da das.silvia

 

Nel cromatismo di sensazioni  ancora acerbe,

instaurate nella coscienza dei fanciulli, si fa forte una

pulsione di crudeltà  volta a interferire con cattiveria

nella vita di qualche coetaneo per il quale, senza un

valido motivo, si prova un'epidermica repulsione.

In realtà, non si tratta di vera e propria repulsione, ma

di un senso di rivalità o di risentimento per la diversa

situazione familiare o scolastica che rende inarmonici i

rapporti fra i due individui.

Quando entra in azione la vera e propria attività

disfattrice, nei confronti dell’altro, la mente cerca di

individuare quei fattori cruciali, che, in qualche modo,

possano provocare profondo senso di malessere alla

controparte e ne elabora una traccia ben delineata per

poi metterla a fuoco e renderla vitale.

E’ così che Patrizia, che ha una forte forma di gelosia

nei confronti di Ilaria, decide di metterla fortemente

in difficoltà, rubandole i denari che la nonna di Ilaria

affida  giornalmente alla bambina  per fare la spesa.

Ilaria è una bambina spontanea e responsabile, vive

con la nonna, che l’accudisce da tempo e nei negozi

del quartiere, ove risiede, la conoscono tutti e sono ben

felici di riempire il suo paniere con la spesa quotidiana.

Patrizia approfitta di brevi istanti d’assenza di Ilaria

per rubarle i denari e al ritorno in aula della bambina

conversa amichevolmente con lei …anzi la aiuta

nell’elaborazione di un disegno, che la compagna ha

difficoltà a ultimare.

Trascorrono i giorni e Ilaria quando si trova a dover

saldare il conto della spesa si trova in forte imbarazzo

perché le mancano i denari…e la cosa avviene per

 giorni consecutivi.  La bambina si chiede come sia

possibile perdere così spesso i soldi e decide, per le

volte a venire, di nascondere i denari nella tasca del

suo abito.

Presa in contropiede Patrizia, nel non trovare più le

monete nel cestino della compagna, si innervosisce

parecchio  e lascia cadere inavvertitamente, nello stesso,

uno dei suoi colori, marcati in modo specifico.

E’ con dispiacere che Ilaria, trovando l’oggetto della

compagna, nel suo cestino comprende l’inganno di cui è

stata vittima ed anche il suo autore.

Il giorno successivo, con grande dolore, chiede

all’insegnante di essere spostata qualche banco più avanti

adducendo di avere qualche problema alla vista e di non

riuscire a distinguere in modo nitido le scritte sulla lavagna.

Questa di Ilaria sarà una delle prime  crude esperienze

di vita che segneranno il suo percorso…perché anche in

età adulta, troverà immancabilmente qualcuno che, in un

modo, o nell’altro le creerà delle difficoltà  senza un

motivo  valido, ma solo per un’assurda e inesistente

forma di risentimento.

 

Silvia De Angelis  tutti i diritti riservati

   

Commenti al Post:
akenaton611
akenaton611 il 07/05/12 alle 08:43 via WEB
Cara Silvia...mi sono rivisto in questo tuo scritto...quando ai tempi delle scuole elementari,qualcuno si divertiva a rubarmi la merendina dalla tasca del giubbino o cappottino,appeso all'esterno dell'aula...ci si resta male,perchè non si capisce chi puo' arrivare a fare tanto e per quale motivo....e come nel tuo racconto,era il mio compagno di banco...lo scoprii per caso e ci rimasi veramente male..ma lui rideva,non si rendeva conto di quello che faceva...reagii male e lo picchiai....per quell'episodio la maestra mi mise 7 in condotta e mi bocciarono....ero in 1^ elementare e me lo ricordo come se fosse successo ieri....i miei genitori,saputa la storia,non mi rimproverarono,anzi al contrario furono solidali con me...inutile negare che ero distrutto,mi vergognavo per essere stato l'unico bocciato nella mia classe,per motivi non legati al rendimento scolastico,è stato un trauma...l'anno successivo,essere ripetente,mi porto' ad essere la pecora nera,sia per l'insegnante che per i nuovi compagni.....ma dovevo dimostrare che non ero un ciucio,e la cosa mi dava una carica incredibile e risultavo sempre il migliore....arrivato alla 1^ media,la giustizia divina o il destino,mi ha fatto ritrovare quel compagno rubamerendine,che era ripetente,perchè bocciato l'anno precedente....incredibile vero???...chiudo qua se no ti faccio un romanzo ^_^.....buona giornata cara amica.................Antonello
 
 
das.silvia
das.silvia il 07/05/12 alle 09:19 via WEB
Caro Antonello, quanto mi dici nelle tue considerazioni, a questo elaborato, conferma il mio pensiero che la vita, prima o poi, fa pagare giustamente a chi ha fatto del male. Credo che l'evento della tua fanciulezza, che mi hai descritto,in parte, abbia forgiato il tuo carattere...anche se ne sei uscito vincitore! Trascorri un radioso lunedì!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
berta biagini il 07/05/12 alle 15:18 via WEB
Mi viene in mente un vecchio proverbio: “Chi la fa l’aspetti!” – forse non ce ne rendiamo conto , ma molto spesso questo accade – da sembrare persino una legge di vita. Forse se ci pensassimo, agiremo differentemente.
 
 
das.silvia
das.silvia il 07/05/12 alle 20:29 via WEB
Sei vicinissima ai miei pensieri cara Berta. Grazie del gradito commento. Vivi una serena sera, silvia
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Patrizia Ensoli il 08/05/12 alle 15:11 via WEB
Un testo molto efficace e corrispondente a verità costanti...
 
 
das.silvia
das.silvia il 08/05/12 alle 16:03 via WEB
Che bello averti qui, cara Patrizia...la tua presenza mi riempie di gioia! Grazie delle tue gradite considerazioni, un abbraccissimo, silvia
 
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