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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

 

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IL PARAPENDIO

Post n°296 pubblicato il 25 Maggio 2012 da das.silvia

L'anno di nascita del parapendio è ufficialmente il 1985,

e la sua patria è la Francia. In realtà l'idea di un'ala non

rigida che crea portanza è da attribuire a Francis Rogallo

sviluppata nelle sue ricerche per conto della NASA negli

anni '60. I primi parapendio erano direttamente derivati

dal paracadute da lancio, avevano un aspetto

rettangolare con una doppia superficie alimentata da

grosse bocche poste sulla parte anteriore dell'ala.


Come avviene anche oggi, allora il decollo veniva

effettuato correndo su un pendio inclinato e costringendo

l'aria ad entrare nelle bocche, fase in cui la vela, iniziava

ad avere la sua forma, necessaria per il sostentamento

del pilota. Nel 1985 la FAI (Federazione Aeronautica

Internazionale) riconosceva il parapendio come velivolo vero

e proprio, anche se a quel tempo le prestazioni di tali

apparecchi erano pressochè simili a quelle dei paracadute

da lancio, con un'efficienza di circa 3:1, cioè la vela

percorreva circa 3 metri di volo orizzontale ogni metro di

quota perso. Questi furono gli anni del cosiddetto

“pionierismo”; fase in cui i pochi appassionati del tempo,

provenienti per lo più dall'alpinismo e dal paracadutismo,

tracciavano le prime esperienze in un campo allora privo

di ogni certezza. Nel 1988 viene organizzato il primo

campionato FAI a St. Hilaire de Touvet (Grenoble) per le ali

da parapendio; sarà un vero e proprio censimento epocale

e darà il via allo sviluppo tecnologico delle ali che ha portato

alle moderne vele di oggi e che non si è ancora interrotto.


Le varie federazioni di volo libero europee si “accorgono”

del parapendio e iniziano la loro progressiva ma inesorabile

trasformazione che porterà ad una forte diminuzione degli

appassionati di deltaplano e una crescita esponenziale

dei piloti di parapendio, in special modo nei paesi a ridosso

dell'arco alpino. Contemporaneamente si sente una forte

esigenza a creare delle basi d'insegnamento del volo, in modo

da trasformare sempre più l'epoca dei pionieri in quella del

moderno insegnamento del volo, forte di esperienza e di

certezze acquisite. Oltre alle scuole di volo nascono anche

gli enti preposti ad omologare le vele, cioè a decretare

oggettivamente il loro grado di sicurezza e la loro idoneità

ad essere commercializzate. (W E B)

  

Commenti al Post:
akenaton611
akenaton611 il 25/05/12 alle 08:37 via WEB
Chissa' perchè l'uomo ha sempre avuto il desiderio di volare,mah....mi piace pensare che molto tempo fa,alla luce dei tempi,eravamo angeli...^_^ ti auguro una serena e splendida giornata cara Silvia...^_^...............Antonello
 
 
das.silvia
das.silvia il 25/05/12 alle 11:28 via WEB
Credo che il desiderio di volare sia così forte, in noi, perchè ci è impossibile farlo e osservare la maestà di uccelli in volo crea nel nostro animo un senso di quasi "inferiorità", per la privazione spontanea di una sensazione così eterea... Vivi un splendido weekend, un abbraccio Anto!
 
un.dolce.tormento
un.dolce.tormento il 25/05/12 alle 14:21 via WEB
Silvia, l'ho letto tutto d'un fiato! Volare sì, ho questo fortissimo desiderio, l'ho scritto anche in mio post recentissimo :)) A che cosa aspiriamo chissà! Adrenalina? Libertà? ;))
 
 
das.silvia
das.silvia il 25/05/12 alle 17:19 via WEB
Ebbene quella sensazione fortissima di libertà, oltre le possibilità umane, che ci permetterebbe di sorvolare interi oceani e di raggiungere persone lontane...forse in un'altra dimensione di vita? Chissa? Per ora è solo un sogno che cerchiamo di realizzare con mezzi alternativi... Grazie del commento, un caro saluto!
 
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