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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

 

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SFIDA DEL GIAPPONE

Post n°384 pubblicato il 06 Luglio 2012 da das.silvia

UN TERREMOTO di grado 7, nell'Appennino meridionale

provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone 50.

Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria

causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in

una città densamente popolata come Tokyo.

A fare la stima dei possibili danni di un identico sisma in

Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli,

che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di

Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali"

all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di

ingegneria sismica. "In Giappone un terremoto come quello

dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice.

"E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri

antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene

rimandata in continuazione". ll "segreto" del Giappone

(ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda)

sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla

base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale

, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più

resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori"

che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono

disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio.

"Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo

costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria

antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica

strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del

settore rischio sismico all'European Centre for training

and research in earthquake engineering. "Lo provano

i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti

provocano danni limitati".

In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti

ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione

Civile. Viene però classificato tra i "dati sensibili" e non è

reso pubblico. "Divulgarlo potrebbe generare paure

ingiustificate tra la popolazione" spiega Pinho. Secondo

cui a subire i danni maggiori durante un sisma sono

soprattutto gli edifici in muratura ("Solo il 10% dei palazzi

che crollano sono di cemento armato") e l'80% delle

strutture edilizie italiane è in grado di uscire indenne

da un evento come quello abruzzese. "A crollare per

una magnitudo 5 o 6 è lo 0,5% degli edifici" dice

l'ingegnere di Pavia. "Una percentuale piccola, eppure

l'evento è così disastroso da lasciare difficilmente

sopravvissuti". (W E B)


Commenti al Post:
giumor54
giumor54 il 06/07/12 alle 06:06 via WEB
In Italia ho l'impressione che si pigli tutto troppo poco sul serio,si parla, si parla per poi finire sempre in bolle di sapone fino al nuovo evento che farà scaturire nuove polemiche e nuove colpe e a chi addossarle,come se dietro si nascondesse sempre una manovra atta a far guadagnare sempre le stesse persone ben nascoste e velate da opportuni paraventi,intanto quando accadono come quella della scuola dove morirono dei bambini c'è chi piange,se escono con quattro fiori e un mare di paroloni e tutto finisce in poco tempo, eppure gli edifici pubblici dovrebbero essere i migliori piu tutelati e invece si scopre che proprio li ci sono imaggior guadagni e piu alti rischi,il privato visto che è casa sua tenta sempre al meglio con grandi sacrifici...Silvia credo che in prossimo futuro e non molto lontano accadrà u terremoto POLITICO talmente alto da riportarci molto indietro nel tempo,non si puo piu andare avanti così gente che non lavora e tasse elevate, la storia ci insegna di periodi brutti a cui hanno fatto seguito periodi buii per poi ricominciare lentamente a respirare per poi ricadere nel peggiore dei modi,la ruota della vita e dell'egoismo dell'uomo,una storia infinita..)) giù
 
 
das.silvia
das.silvia il 06/07/12 alle 16:37 via WEB
Condivido "in toto" i tuoi pensieri e sono preoccupata moltissimo, anche io, per la grave situazione politica del nostro paese che, prima o poi, subirà dei cambiamenti radicali, come ci ha insegnato la storia.Avremo dei risvolti notevoli, sull'andamento generale della nostra penisola, che speriamo siano di rinascita e positivi, per una crescita a lungo raggio nel tempo. Grazie infinite delle tue approfondite considerazioni al post. Buon fine settimana e un saluto, silvia
 
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