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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

 

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LA CONVIVENZA

Post n°478 pubblicato il 29 Agosto 2012 da das.silvia

 E’ davvero incredibile quanto ogni forma di convivenza logori i rapporti umani che ad

essa sono legati strettamente.

Probabilmente all’esaurimento di queste forme di accoppiamento influisce l’addossarsi

sulle spalle, di ogni convivente, lo stress emotivo dell’esistenza, che, inevitabilmente riversa

sul vicino . Si giunge così, nello scorrere del tempo, a pesanti forme di sopportazione che

diventano sempre più latenti e rendono faticoso il respiro.

Ciò non accade solo nei matrimoni, ma anche nei sodalizi lavorativi, infatti sempre più spesso

soci, dopo qualche lustro o meno, si dividono per incompatibilità di carattere e vedute

totalmente diverse nell’organizzazione delle rispettiva mansioni quotidiane.

E’ bello incontrarsi , allora, ma cercare di mantenere quelle distanze che permettono alle

persone che, per vari motivi, intrattengono un feeling, di non accostarsi con frequenza, onde

evitare collisioni e battibecchi , che potrebbero rovinare una piacevole simbiosi di interscambi

e positività

 

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati  agosto 2012


Commenti al Post:
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 29/08/12 alle 07:40 via WEB
-Si giunge così, nello scorrere del tempo, a pesanti forme di sopportazione che diventano sempre più latenti e rendono faticoso il respiro.-
siamo sulla stesas lunghezza d'onda silvia, splendida l'immagine
 
 
das.silvia
das.silvia il 29/08/12 alle 08:03 via WEB
Mi fa piacere che la pensi come me... Vivi un giorno intenso, nelle sfumature dei tuoi colori dell'anima, silvia
 
joab
joab il 29/08/12 alle 09:44 via WEB
Secondo me, tra esperienze di vissuto, anche per quello che mi è parso di vedere in altre situazioni distanti dalle mie, la convivenza, intesa anche come matrimonio o semplici rapporti interpersonali, di amicizia, lavoro o altro, scemano, qualche volta finiscono anche male, per la semplice carenza o assenza di una motivazione forte di base. A parte compatibilità, grado di tolleranza, con l’aggiunta di altri parametri, un elemento basilare, per la riuscita di una convivenza, di qualsiasi genere, potrebbe essere rappresentato, dal guardare nella stessa direzione, avere obiettivi concordati e voluti, da entrambe le parti in gioco. Proprio come nelle filosofie aziendali, dove mission e vision, dovranno essere condivisi dal team di lavoro. Questa è naturalmente la parte teorica, poi arriva tutto il resto, che sta dentro la messa in campo dei giocatori. A volte una convivenza può essere paragonata ad un gioco tranquillo, pacato, altre volte può divenire aggressivo, con qualche incidente di percorso. La convivenza e i “frutti” che ne possono derivare, dipendono sempre, da almeno due fattori; un buon lavoro di semina e la speranza che non interferisca un fattore esterno, a rovinare il tutto. Mi viene da pensare, al lavoro che questa estate è stato svolto nei campi, dove vado sovente a passeggiare. Diversi appezzamenti di terra coltivati a mais, seminati con cura e duro lavoro. La siccità di questi tempi ha rovinato tutto, non si potrà raccogliere un granché. Il lavoro del contadino non ha prodotto un grande risultato. Voglio dire che a volte, anche se uno si impegna per come dovrebbe, da un’altra parte, può non arrivare quello che ci aspettiamo. Anche se nelle relazioni umane, potrebbero esistere incognite più controllabili, i numeri in termini di statistiche, dicono che sono sempre in aumento, pare non si riesca a fare molto per fermarli. Tenersi a debita distanza, secondo un mio vissuto, può funzionare, dare parvenza che tutto procede bene, dentro un periodo circoscritto, poi anche quel tipo di approccio, potrebbe arrivare a capolinea, se viene a mancare la motivazione forte, di cui scrivevo prima. Mi viene da pensare, piuttosto, senza però avere avuto ancora il piacere di sperimentare, che alla base del successo di una convivenza, dovrà esserci quel motivo “forte”, che non crei, arriva, in quanto “frutto” di una elaborazione, forse “astrale”, dove energie si cercano, fino ad incontrarsi. Su queste teorie, c’è di tutto e di più, iniziare a parlarne, significherebbe, scrivere molte pagine, per cui mi viene da concludere, senza inoltrarmi oltre. Proprio come quando ci accade qualcosa, di cui non riusciamo a spiegarci il perché, così inaspettato da sorprenderci in maniera positiva. Qualcosa che per sua natura ci risulta incomprensibile, che viene a volte raccontato, come evento di fortuna o “miracolo”. Oggi, più di ieri, per portare a compimento una buona e duratura convivenza, occorre un miracolo, comunque qualcosa di vicino, a questo tipo di concetto. Esiste una letteratura a proposito, miliardi di tesi, addirittura terapie, (terapia di coppia) che spesso, purtroppo, vanno a curare il sintomo, non la malattia. Non credo, in effetti, sia una malattia, il mal funzionamento di una convivenza, ( per facilitare, lasciamo la parola malattia) piuttosto, conseguenza della scelta e percorso del sistema sociale in generale, dove molti per starci dentro, si modellano a immagine e somiglianza del gruppo di appartenenza. Lo descriverei di più, come disturbo sociologico. Nella convivenza uno guarda l’altro, cosa fa e cosa vuole, forse è questa una delle motivazioni che fanno andare fuori strada. Forse si dovrebbe guardare l’insieme, il cosa fare e cosa volere. È un argomento “tosto”, molte teorie che circolano non mi convincono, neanche su quelle che mi vengono da pensare, metterei la mano sul fuoco. Credo che per funzionare, una convivenza, occorra tanta “sensibilità”. C’è una cosa carina, che circola in rete, tra facebook e altri spazi, che forse può servire a capire qualcosa in più. Un piccola locandina che a volte si trova anche in qualche bar, andando in giro. “Un caffè 3 euro. Un caffè per favore, 2 euro. Buongiorno, un caffè per favore, 1 euro”. Mi fa pensare, anche alla convivenza; prima o poi tutto si paga, anche tra coloro che si dicono di volersi bene. Boh, di getto , questo mi viene da pensare… Buona giornata, giuseppe
 
 
das.silvia
das.silvia il 29/08/12 alle 11:15 via WEB
Molto approfondito, come sempre, questo tuo scrivere sulla convivenza, che sembra un'enigma irrisolvibile, che dà, in linea di massima ,risultati negativi. I veri perchè di questi fallimenti sono da ricondurre a svariate motivazioni, sempre diverse, in ogni caso. A dominare è sempre la mancanza di buona volontà dei partecipanti ai giochi, e al non voler trovare soluzioni plausibili e pacifiche, che possano offrire validi convincimenti al problema.. Grazie per le tue gradite e ampie osservazioni, un caro saluto, silvia
 
bbcoco
bbcoco il 29/08/12 alle 10:47 via WEB
carina la foto silvia..la convivenza?? io credo che sia molto importante ..prima di un matrimonio vero che e una cosa piu profonda...io la consiglio..per conoscersi meglio e non fare sbagli che lasciano segno..BB
 
 
das.silvia
das.silvia il 29/08/12 alle 11:31 via WEB
La penso esattamente come te! Vivi splendide ore del giorno, un caro saluto, silvia
 
Nuvola_vola
Nuvola_vola il 29/08/12 alle 11:34 via WEB
Wow che bel coniglietto...pensa che io ne avevo due...ma ora stanno nel cielo! Sicuramente la convivenza non è facile però credo anche se i rapporti sono veri e autentici si trova sempre un giusto compromesso...anche se io credo che per affetto stima e amicizia o amore e libertà è per me la formula esatta e giusta x stare bene...buona giornata Silvia...
 
 
das.silvia
das.silvia il 29/08/12 alle 13:50 via WEB
Di grande maturità, i tuoi pensieri, mia cara...assai condivisi... Vivi un bel giorno colorato, un abbraccio, silvia
 
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