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Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi di Aprile 2012

DIETRO LA PORTA

Post n°237 pubblicato il 30 Aprile 2012 da das.silvia

Nella bolgia adirata

ove si scontrano logori rifiuti d’amore finito

scandisce parole un alibi metallico

avido nel barattare monete di scambio

Quasi avvalorano entità

d’un fardello insostenibile

scevro d’ardenti sentimenti

dispersi nelle fauci d’inverni

affondati nella melma

L’odore antico di pelle madida d’umori

è dietro la porta sigillata

bandito da qualsiasi malìa

in bilico su flauto ammutolito


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                    

                                               

 
 
 

BANCHETTO IMPERIALE CINESE

Post n°236 pubblicato il 30 Aprile 2012 da das.silvia

Anche in Estremo Oriente esiste da secoli l'alta cucina,

che può essere identificata con le diverse tradizioni eredi

della cucina imperiale. Fra tutti sono stati sicuramente i

cinesi a sviluppare maggiormente questo particolare filone:

l'imperatore era considerato un "Figlio del Cielo" e godeva

di una venerazione seconda solo a quella degli dei, solo a

lui riservata fra gli uomini.


Nelle prestigiose cucine della Città Proibita lavoravano 100

cuochi, ognuno specializzato nella preparazione di un piatto.

Tutti concorrevano con le loro pietanze a servire il tradizionale

banchetto imperiale, che si componeva di un minimo di 60-70

portate a un massimo di 365, una per ogni giorno dell'anno.

Pietanze eccellenti non solo per quantità ma anche per la

qualità e rarità degli ingredienti utilizzati, alcuni dei quali

rappresentano ancora oggi i prodotti d'eccellenza della cucina

cinese: le anatre laccate allevate a germogli di soia, i frutti di

mare di abalone, le pinne essiccate di pescecane, i nidi d'alghe

di rondine, le zampe d'orso! I cibi venivano serviti in porcellane

finemente decorate e bordate d'oro, e per prevenire il rischio

d'avvelenamento dell'imperatore in ogni piatto veniva immersa

una bacchetta d'argento che in presenza di arsenico avrebbe

mutato il suo colore.


Si narra che l'imperatore, recatosi da Pechino nel Cantonese per

visitare le province più estreme del suo regno, giunto a

Hong Kong chiese al cuoco che lo ospitava di preparargli per

l'occasione un banchetto in grado di portargli la "gioia nel cuore".

Il cuoco, non conoscendo i gusti del sovrano, preparò 100 diversi

piccoli piatti, nella speranza d'individuare già il primo giorno le

preferenze dell'imperatore. Questi rimase estasiato dalla varietà

e particolarità delle pietanze servitegli e ordinò che dal quel

momento tali piatti diventassero la sua colazione. Nacque così,

in modo leggendario, la tradizione dei dim sum, che ancora oggi

fa di Hong Kong la capitale gastronomica di tutta la Cina. (WEB)


 
 
 

SENSAZIONI

Post n°235 pubblicato il 29 Aprile 2012 da das.silvia

Nel tuo piccolo mondo d’uomo

si arrovellano quisquiglie

nell’abecedario del limite mentale

Insipide inezie disgregano

 l’effimera piramide del buon senso

disperso nello sconforto

che preme a dismisura

Con te solo mi compiaccio

di scorribande corporee

per raffermare il mio essere femmina

peraltro avida d’un cervello valido

che sappia trascinarmi via

nel soffio raddolcito d’amore


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

 


 

                                         

                               

 

 

 

 
 
 

ULISSE

Post n°234 pubblicato il 29 Aprile 2012 da das.silvia

La figura di Ulisse ha affascinato autori e intellettuali

di ogni epoca che hanno scritto saggi e opere prendendo

a modello il protagonista dell’Odissea. Ulisse (Ulysses) è

ad esempio il protagonista del romanzo dello scrittore

irlandese James Joyce pubblicato a Parigi nel 1922. L’opera

richiama alla mente l’Odissea di Omero, ad ogni libro di

quest’ultima corrisponde un capitolo del romanzo, e

anche tra i protagonisti dell’una e dell’altro libro c’è

corrispondenza: l’Ulisse di Joyce è Leopold Bloom;

Penelope è Molly, la sposa di Bloom; mentre Telemaco è

Stephen Dedalus. Nell’opera di Joyce, Leopold Bloom compie

un viaggio dentro l’essere umano che diventa l’insieme

delle nuove terre da esplorare, da scoprire. La conoscenza

dell’uomo avviene nel momento in cui l’umanità è naufragata

nei suoi vizi e nei suoi falsi valori. Un’umanità rappresentata

da personaggi caratterizzati dalla totale mancanza di eroismo,

di fede, di coraggio. Ulisse è anche il titolo di una poesia tratta

dal Canzoniere di un poeta italiano, Umberto Saba. La poesia

è articolata in un’unica strofa di 13 versi costituiti da endecasillabi

sciolti. Umberto Saba, scrittore italiano della prima metà del

Novecento, dagli Ulisse precedenti assimila e trasmette ai

lettori l’idea del viaggio come percorso della vita compiuto sia

dal poeta che dal singolo essere umano ( W E B )

 


 

 

 



 

 
 
 

FAVOLA

Post n°233 pubblicato il 28 Aprile 2012 da das.silvia

Luna rosata nella sua inclinata curva
si crogiola al buio d'una notte spalancata
silenziosa s'investe d'altere percezioni
provocata dal fascino d'un chiostro
ch'emana soffi di calcedonio

sussulti velati d'ombre cinesi
figurine di carta ritagliate da un palmo deciso
compaiono in una scenografia bislacca
ove l'asfalto vernicia di rosso sampietrini

significati improvvisi rivelano una storia che si ripete
quella del mondo che disfa
per poi rinventare poteri scambiati
se ne conosce il fascino e la noia
fratturati nel silenzio che grida...


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IL CHIODO FISSO

Post n°232 pubblicato il 28 Aprile 2012 da das.silvia

Una giornata grigia in cui sarebbe bello starsene

rannicchiati dentro al letto senza pensare alle

incombenze della vita che, di tanto in tanto, hanno il

potere di logorarci il cervello.

Però, a pensarci bene, un'esistenza senza

problematiche e "impicci" da risolvere sarebbe davvero

monotona e, dopo un pò di tempo, si avvertirebbe la

esigenza di un qualcosa che non quadra, per stimolare

la mente a risoluzioni impensate. Le migliori scaturiscono

al buio della notte, quando ci giriamo e rigiriamo nella

nicchia notturna, alla ricerca di un comune denominatore

che, in un colpo solo, possa far quadrare le nostre

problematiche, che appaiono sempre più gigantesche e

pronte a divorarci fino al midollo.

Talvolta un lampo di genio riesce a donarci un senso

d'ebbrezza e allora quell'infima parte di sonno, messa in

un cantuccio, per essere catturata prima dell'alba, va a

farsi fottere...ma non ha importanza perchè reindirizzati

sulla giusta breccia, per rimanere in piedi, restiamo ad

occhi aperti fino alla mattina crogiolandoci nella nostra

preziosa creatività che ci ha permesso di tirare un respiro

di sollievo!


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BELLEZZA

Post n°231 pubblicato il 27 Aprile 2012 da das.silvia

Bellezza
ch'imprime forza
Bellezza che anima
e volar fa il cuore
Bellezza
che di brividi sfiora

BELLEZZA D'AMORE

Tu la doni
con giovanile carica
Donna vera
ora mi fai inebriare

Di slancio m'accarezzi
con riflessi d'oro
Intuir mi fai
quel piacere
d'ossigeno leggero

Pianti
d'un sentimento antico
fermi sono
in gola

Ora dissetante
scende acqua
Un mondo d'ilarità
rivive
in un bicchiere
d'amoroso istinto


Silvia De Angelis tutti diritti riservati

 

                

 
 
 

COMPETIZIONE OVUNQUE

Post n°230 pubblicato il 27 Aprile 2012 da das.silvia

Pur nell’ideazione di risvolti creativi

d’armonia interiore

molti si crogiolano nel crepitìo

di competizione

Forse distinguersi all’eccesso

diviene immancabile primato

nel complicato solco di passi oltre il dovuto

Costoro fan reclame esasperante

d’opinabile bravura

nell’attesa di giubilo altrui

Nel risvolto probabile di soffi e sofismi

si perde l’attrattiva di quel nesso decantato

andando a sbirciare lidi silenziosi

ove la vita prende il sole…


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IL GENERATORE SCONOSCIUTO

Post n°229 pubblicato il 27 Aprile 2012 da das.silvia

Recentemente ardenti sfere luminose di circa 60 metri

di diametro prodotte da un apparato tecnologico

extraterrestre costruito in Siberia centrale, deviano e

distruggono i corpi celesti (meteoriti) in rotta di collisione

con la Terra.

Il misterioso generatore di energia, che si trova ad una

profondità indefinita del pianeta, avrebbe gìa salvato il

nostro pianeta nel lontano 1908, quando a Tunguska,

in Siberia, esplose un meteorite.

Questa teoria, elaborata da due studiosi come Costantino

Paglialunga, chimico che ha svolto numerose ricerche nel

territorio russo e Valery Mikhailovich Uvarov, capo del

Dipartimento di Ricerche Ufologiche di San Pietroburgo, è

stata spiegata in modo dettagliato da Gianluca Viappiani,

consigliere astrofilo del Centro Galileo di Parma.


Il misterioso apparato tecnologico  si troverebbe

nell’altopiano della Siberia Centrale, una zona impervia, dove

le leggende narrano di "fulmini ardenti", di "sfere

fiammeggianti" e di tremende esplosioni. Nella zona sono stati

trovati degli oggetti di struttura metallica, sconosciuti alla

scienza terrestre, la maggior parte dei quali interrati nel

permafrost siberiano.

Altri oggetti simili, sempre misteriosi, sono stati rinvenuti

in superficie. Le strutture sono costruite di un materiale

sconosciuto, simile allo smeriglio.


L’evento e le sfere luminose


Sono le ore 7 e 15 del 30 giugno 1908, il corpo celeste

frantumato esplode, polverizzato intercettato e colpito da

diversi globi di plasma.

Trentotto minuti prima della distruzione del corpo celeste di

Tunguska il generatore di energia entrò nella sua fase

culminante: ebbe inizio la generazione delle sfere.

Nel cielo erano presenti diversi oggetti, provenienti da direzioni

diverse, si spostavano lentamente paralleli alla superficie

terrestre, talvolta fermandosi e cambiando traiettoria e

velocità. (Le testimonianze parlano di cerchi infuocati di

dimensioni gigantesche)

Il grande meteorite che penetrò l’atmosfera a 16,5 chilometri

al secondo, fu colpito ben nove volte da altrettante sfere

luminose.

L’intervento del misterioso apparato tecnologico siberiano

avrebbe dunque salvato la Terra da un disastro di dimensioni

epocali.

Ma non solo in quell'occasione. Secondo le ricerche di Gianluca

Viappiani sembrerebbe essere in atto un’inversione di tendenza

cominciata 30mila anni fa, tra corpi cosmici che impattano con

la Terra a quelli che esplodono in aria (si parla di corpi celesti

di grandi dimensioni).

“Forse un ulteriore indizio a favore dell’ impianto siberiano

che fermerebbe questi mostri dello spazio”, conclude ilconsigliere

del Galileo. (W E B)

 

                              

 

                                

 

 
 
 

AGGUATO D'AMORE

 E sfrangiava lamenti il mio segreto


disperso in quella brama di baci


che sempre mi hai negato


quando negli agguati d'amore


nel dolce giro di mani


mi dedicavi prorompenti amplessi


su translucide gocce di pioggia


(delicate movenze sospese su un filo d'arcobaleno


fluttuante implosioni lascive)

l'immaturità del tuo essere uomo


sfuggente allo schiudersi d'un intenso motivo


ha frantumato emozioni da contare sull'abaco dell'amore


disperso in pungenti chicchi di grandine


graffiante un terreno arido di primavera


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MAR ROSSO

Post n°227 pubblicato il 26 Aprile 2012 da das.silvia

  Luminosi e sereni orizzonti si stagliano nelle

fotografie degli artisti egiziani, una malìa di cielo, terra

e mare in cui i soggetti degli scatti sono isolati

e tuttavia armoniosamente contestualizzati in un unicum

che restituisce a chi osserva la tensione di un attimo

irripetibile. Visioni, prisma variegato di sfumature, tante

quanti sono coloro che vi si accostano.


Le fotografie non esauriscono la loro valenza in ciò

che è rappresentano, ma rimandano ad un universo

di significati che superano il confine di ciò che è raffigurato.


Nei giovani pescatori brillano le stelle d’Africa avvolte in un

malinconico velo di tristezza. I pescatori affidano agli astri

benevoli il loro avventurarsi per mare. I loro occhi rete in

cui si imprigiona lo sguardo di chi osserva. Raccontano storie

lontane, di mari navigati e speranze spesso naufragate.


I profili rossastri delle piramidi Piramidi al tramonto e

l’andamento sinuoso del Deserto Egiziano rievocano la

magnificazione del passato e la gloria del presente di uno

dei più grandi paesi del continente africano.


Il percorso di ricerca è volto a cogliere la molteplicità dei

significati che si colgono nello sguardo celato di un bimbo,

da cui traspare appieno l’innocenza e spensieratezza della

tenera età. Un amore che va al di là di ogni comprensione

umana e che suscita meraviglia. Lo stupore per l’arte

culmina nel tripudio dell’espressione delle architetture,

un vertice di armonia e simmetria ne La Cittadella di Salah Eldin,

Moschea Mohamed Ali (MOHAMED RASHED AMER), che filtra

dalle Luci della Moschea (MONA HUSSEIN). Un turbinio di riflessi

e di ombre sottolinea ed esalta i tratti salienti della

armonizzazione tra natura e ambiente realizzata nell’arte

araba. Più cupe e introspettive le atmosfere di Interno di una

Moschea, luci ed ombre, in  un intimo raccoglimento nella fede

che disvela un universo di spiritualità riposto nell’occhio

dell’artista che filtra, discerne e seleziona.


Nel percorso fotografico e immaginifico si innescano

sensazioni che alludono alla vivida percezione di odori e

sapori, come in Cairo .  La Strada del Cairo diventa visione,

movimento capace di riprodurre i suoni del sud del Cairo.

Lo stupore e la grandiosità de Il Gran Faraone è emblema

di quella millenaria memoria che rese grande l’Egitto.

Misteriose rappresentazioni dell’Aldilà, vertigionosi salti nel

passato, balzi nel presente, proiezioni nel futuro

narrano di un grande Paese che vive, oggi, il trionfo e il

risorgimento del suo popolo fiero e orgoglioso. (W E B)

 

                  

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

                  
  
 

 
 
 

IL PARTIGIANO JHONNY

Post n°226 pubblicato il 25 Aprile 2012 da das.silvia

Ricordiamo quest'oggi la festa della liberazione

riportando un brano di Beppe Fenoglio:

 
E' il settembre del 1943 quando Johnny, un giovane

studente di letteratura con l'amore per la cultura

anglosassone, decide di unirsi ai partigiani della sua città

Alba, nel Monferrato piemontese. Lo fa non tanto per

convinzione ideologia, quanto più forse per aver immaginato

poeticamente e astrattamente quella vita avventurosa.

La realtà però si rivela tutt'altro che epicamente magica: è una

lotta quotidiana contro la morte, la fame, la solitudine e

soprattutto la guerra che provoca tutto questo. Le guerriglie

e le lotte portano il giovane a trovarsi solo, senza più nessun

amico, solo con la natura che lo circonda. Ha così la possibilità

di fare un'attenta analisi introspettiva, che lo porta a realizzare

quanto la guerra possa distruggere un uomo, le sue certezze,

i suoi sogni e i suoi desideri. Johnny torna tra la gente, ma non è

più in grado di integrarsi normalmente. Il libro è incompiuto, ma è

comunque considerato uno dei più pragmatici e originali

romanzi sulla Resistenza italiana. ( W E B)


 

 
 
 

DIVERSITA'

Post n°225 pubblicato il 25 Aprile 2012 da das.silvia
 

E’ quel dissenso

che fa spessore forte

nelle trame invisibili

del concedersi coi sensi

Pur non volendo avvertirne il soffio

sa cementare solchi nel profondo

avido d’affini accortezze

che sappiano fluttuare

nel connubio mente corpo

forse assai lontani nell’intento


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

 


                                

                                                

 

 

 

                            

               

               

             

                                        

                                    

                              

 

 

 

 

 

 


                                       

                                                                    

                                  

                                   

                                   

                  

 

 
 
 

UNA SERA

Post n°224 pubblicato il 25 Aprile 2012 da das.silvia

Avevo deciso di trascorrere le prime ore della notte in

riva al mare, nel dolce rumore della risacca, che sa donare

un infinito senso di quiete nel profondo e anche riportare

a galla quelle indimenticabili emozioni d'amore che la vita

ha saputo regalare, tramutandomi in una donna vera.

Porto con me uno scialle per difendermi dall'umidità

inevitabile di quel respiro di salsella che accarezza le narici,

aumentando d'atmosfera quella sensazione di indicibile

trasporto in una dimensione di piacevole rilassatezza.

M'inebria la voce dell'acqua in quel suo rumorìo dolcemente

assillante, che proietta in uno stato di ebetismo, mentre

rimescola ricordi e forti attrazioni che hanno impresso un

solco non indifferente.

Improvvisamente mi giunge uno strano cicaleccio

d'indescrivibile portata...mi volto ma non vedo nulla..

si fa sempre più accentuato e sulla soglia dell'acqua

mi sembra di intravedere una grossa ciambella luminosa.

Istintivamente mi allontano dalla riva del mare, ma sento

che non posso farlo più di tanto perchè quell'oggetto mi

attira verso di sè.

Il mio respiro si  fa più accelerato, ma nello stesso tempo,

non so spiegare perchè, un forte senso di serenità prende

corpo nella mia coscienza e mi trasmette un gran senso di

benessere e appagamento.

Sto rivivendo, in un'essenza di tempo imprendibile, attimi

salienti e bellissimi della mia vita e l'emozione è di un'intensità

immensa.. forse mai provata così....

Lentamente diluisce la sua forza e, nel frattempo ho

l'impressione di svegliarmi da un incredibile sogno... La bassa

marea è molto forte e sembra aver inghiottito qualsiasi cosa

si trovasse in bilico sulle onde della risacca....

La luna mi sbircia di traverso e fa luce su quel tratto di strada

che mi riconduce a casa, ove farò sommesse considerazioni

su quanto accaduto....


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati


 

 

 
 
 

DENTRO L'ANIMA

Sempre
ti sei proposto
irruento, essenziale
forbito di sfrontata sensualità
quasi bruciante
fili di ragione

Abile
celi
fosca nera ombra
Solerte
riaffiora
donandoti ancor più carisma
e seduzione

Eclettico
talentuoso
sfumi
l'ambiguità del pensiero
incatenando
rara proiezione d'amore

Efficace
vibra
ammorbidendo
le curve dei fianchi

Agogno
quella tua onda contrastante
Impetuosa
fa solcare
turbinoso il  mare
nell'esaltazione dell'anima


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                    

 

 
 
 

IL VENTO

Post n°222 pubblicato il 24 Aprile 2012 da das.silvia

Stasera sembra quasi ululare il frastuono del vento e non

si seda per alcun motivo al mondo. Correnti lontane,

d'oltreoceano, s'insediano in modo stabile nelle masse d'aria,

pigiate a più non posso da questi forti flussi, che non

intendono placarsi, anzi aumentano la loro invasività.

A tratti quel forte sibilo ventoso si ferma, per poi riprendere

con più forza, e produrre l'effetto d'un eco, che si dimena per

poi ritrarsi. Il cielo, nel frattempo si è oscurato, e promette

l'arrivo di intense piogge, che finalmente irrigheranno la

terra prosciugata da gocce acquose da vari giorni.

Nel frattempo il mio umore, sempre portato  a toni allegri

e alla positività, si è adombrato, posandosi su sensazioni

e attimi creativi del passato che hanno segnato

consapevolezze fondamentali di vita. Quelle per cui a un certo

punto ci si sente una donna vera, al culmine delle proprie

forze e della propria volontà decisionale, per correre sulle ali

della vita. Questa è un'emozione molto particolare, che non si

prova spesso, ma quando s'insinua nella coscienza  dona un

forte senso di gioia e appagamento, come se il resto del mondo

venisse a cadere e perdesse, entità e malesseri, che fino a poco

prima avevano creato un senso di disagio.

E' strano come il repentino cambiamento del tempo possa

modificare in modo così profondo l'umore.. gioioso nel turchino

del cielo e adombrato nel grigio di nubi scontrose ...

Distrarsi è l'unica cosa. Anche ascoltare una musica briosa e

coinvolgente può essere di grande aiuto in questi momenti

discordanti del proprio segreto, cercando di appropriarsi di

quelle vibrazioni magiche che aiutano a far sentire in forma...


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati





 

 
 
 

CERCHI DI LUCE

Si fan flebili i tuoi cerchi di luce


nel tempo che ghermisce l’essenza di donna


si assottiglia inesorabilmente il tuo slancio


privandoti di quella dolce recita


che intrattieni nelle attenzioni del giorno


mi immergo per lunghi istanti


nella chiarità del tuo sguardo


mi ricompensa di profondo ascolto


e d’empatie sottili che sento vibrare


nell’enfasi della tua iride sbiadita


ma sempre vogliosa attingere


nuove vernici per ossigenare


il tenore ormai recondito


si accresce di quelle dolci carezze


evolute in un percorso senza eguali


in quei soffi di vento aperti


a un sogno indelebile di te


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

        

 
 
 

MOMENTI

Post n°220 pubblicato il 23 Aprile 2012 da das.silvia

Nel tenero sguardo di mia madre, reso opaco dal tocco

inflessibile del tempo, ravvedo intense sensazioni di dolcezza

e impressioni sbiadite, d'attimi di vita, che le tolgono il

respiro dai giorni striminziti, nelle attività del quotidiano

limitate a esili sbocchi.

La sua instancabile voglia di rendersi utile mi commuove

e  anche quella insistenza concreta nel voler camminare

a tutti i costi, anche se i talloni e la pianta del piede le

imprimono forti segni di stanchezza.

Il volto, sempre paffutello e ridente, mi dona un gran senso

di quiete interiore e il nostro rapporto rafforzato all'ennesima

potenza è ormai inscindibile...quando i nostri sguardi si

incrociano, racchiudono una gioia infinita, in quel connubio di

emozioni, che  si uniscono alla felicità di trascorrere impagabili

attimi insieme, finchè è possibile, scambiandoci una dose

d'affetto, che diviene sempre più forte col trascorrere degli attimi.

Lei non è cambiata negli atteggiamenti...ha sempre lo stesso

modo di porsi, che ricordo da quando ero piccola e che mi

dava grande gioia e certezza in una presenza sempre attenta,

anche alle sfumature più impercettibili. In realtà compensava

di gran lunga l'impulsività e il nervosismo di mio padre, assai

diverso da lei, nel temperamento.

Sono felicissima di aver dedicato buona parte del mio tempo

alla senilità dei miei genitori, ai quali sono davvero grata per

quanto hanno sempre fatto per me, anche in attimi complessi

della mia vita, pieni della loro infinita attenzione e grande

disponibilità.


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

   

                                             

 
 
 

NEL RUMORE DELLA FOLLA

Post n°219 pubblicato il 22 Aprile 2012 da das.silvia

T'ho vissuto nel sogno d'ansimanti vertigini


nell'aria stremata di te su calde orme di passi silenziosi


assottigliano l'essenza d'una dolce cadenza passionale


alleata d'un richiamo conturbante


sfuggente nell'incertezza che accresce la cupidigia dei sensi


tessuti in un'implosione d'erica


nel suo ridestare vezzi amaranto


dischiusi nel tuo cielo nascosto


mentre la luna calante armoniosa di mani gestuali


plasma il tuo volto...


che invano ho cercato nel rumore della folla


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                     

 

 

 
 
 

L'ARAMAICO PARLATO A MALULA

Post n°218 pubblicato il 22 Aprile 2012 da das.silvia

Il disco arancione intenso del sole si smorza lentamente

dietro la montagna frastagliata, l’aspra falesia di roccia,

risultato di millenarie sedimentazioni eoliche e di innalzamenti

geologici: ai piedi dell’asperità più scoscesa un piccolo villaggio

abbarbicato lungo i fianchi di un canyon, che divide in due i

l cuore della montagna, quasi ferendola, piomba nella

semioscurità e subito aiuta la fioca luce del tramonto, premessa

della stellata notturna, con l’illuminazione artificiale delle

lampade ad olio.

È la comunità di qualche centinaia di anime di Malula, piccolo

borgo siriano, sito a 45 km a nord di Damasco: qui, in un

paesaggio lunare, capace di ammaliare e trasmettere

sensazioni pregnanti con l’aspra catena montuosa che separa

il deserto della Siria orientale dalle verdi colline dell’Antilibano

ad occidente; qui una comunità ancora virginale, con radici

antichissime, con scarse contaminazioni culturali, dà vita a

tutt’oggi a un fenomeno linguisticamente unico: sono infatti

molti a parlare, oltre all’arabo, l’aramaico, l’antica lingua di

Gesù e dei suoi discepoli, diffusa nella Palestina di duemila anni

fa. I glottologi sostengono che le variazioni rispetto al modello

originario sarebbero minime; e – fatto ancor più eccezionale – i

vecchi del villaggio riescono a intessere dialoghi in questo

idioma arcano, non limitandosi a usarlo nella liturgia e

nella recitazione di preghiere.

Sì perché Malula è il simbolo per eccellenza della religione

cristiana nell’intera Siria, nazione moderna, che può essere

presa a modello quale esempio di convivenza pacifica tra

due religioni, troppo spesso in altri Paesi mediorientali

(ad iniziare dall’Egitto) in drammatico conflitto tra loro.

Malula infatti, quasi vivacizzata da un simile unicum

linguistico, si innerva e riposa tutta sulla profonda fede,

che sgorga pura dai due monasteri, posti alla sommità del

borgo, quasi a sua protezione. San Sergio e Bacco è sede di una

confraternita di monaci di cristallina spiritualità, ma non isolati,

anzi molto attivi – com’è secolare tradizione delle esperienze

cenobite di queste regioni – nel dialogo col mondo e nella

accoglienza e nel mutuo scambio di opinioni con pellegrini,

a loro volta affascinati del profondo sentimento di fede, che

promana da simili luoghi arcani e selvaggi. (W E B)


 

 

 
 
 

 

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