Messaggi di Maggio 2012
Post n°289 pubblicato il 22 Maggio 2012 da das.silvia
Con il termine Magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi di gesti, atti e formule verbali e rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo "Magia" (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati i "magi" (Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani. Magia è Vita, è Profondità d'Intenti è Saggezza Profonda, è Gioia infinita, non è corretto avvicinarsi a questo concetto vitale sporcandola con richieste per ottenere soddisfazione personale. La Magia è bellezza, è un'antica Scienza, essa dona si Potere sulle cose terrene, ma non si può credere che: riti fatti senza cognizione di causa ed effetto abbiano dei validi riscontri nella realtà oggettiva. Non si può credere che ricorrendo a un rito che utilizzi qualsiasi forma di candele, ortaggi o minerale si possa far cambiare qualcosa a cui teniamo se lo stato INTERIORE del Praticante ossia se PENSIERI E PAROLE, NONCHE' LE NOSTRE OPERE NON MUTINO NEMMENO DI UN GRADO VERSO L'AMORE UNIVERSALE. Per cui si sconsiglia chiunque di credere a saccenti maghi che intortino con RITI ritenuti da essi stessi validi, si sconsiglia chiunque ad approcciare a Rituali e richieste senza che sia effettivamente guidato il cambiamento del soggetto che necessita di un S.O.S Magico. PICCOLO CHIARIMENTO: chiedere accendendo una candela che qualcuno perda il suo lavoro per averlo Noi è Magia Nera le conseguenze sono terribili per l'eternità, DEL TUTTO incomprensibile dalla mente umana, Chiedere che la moglie dell'uomo che amiamo muoia per averlo tutto per noi é Magia Nera, conseguenze nefaste sulla linea del karma... (W E B)
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Post n°288 pubblicato il 21 Maggio 2012 da das.silvia
Un volto d'improvviso...il tuo nel flebile respiro di vento che quasi sfiora gli zigmi angolosi eppur suadenti in quel traghettare morbide ondosità che in sordina fanno breccia nel gioco ammaliante che toglie il fiato e quel frangente s'accorcia la distanza appesa a una fune che mi sostiene in un rincorrersi di sguardi furtivi mentre assaggi dolcemente aliti evanescenti d'un setoso effluvio emozionale che non trova voce... disperdendosi nella capacità d'amare Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (settembre 2011)
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Post n°287 pubblicato il 21 Maggio 2012 da das.silvia
Le grotte non sono tutte uguali, ognuna ha la sua origine, la sua conformazione, la sua particolarità e persino i suoi colori. L’affascinante la storia del nostro pianeta si cela dietro ad ogni grotta, allagata, aerea, o sifone che sia. Conoscerne l’’identità aiuta a capire le nostre origini. Lo stress nelle immersioni in grotta. Infilarsi in fori e strettoie buie per approdare a gallerie scavate nel cuore delle montagne dove la luce del sole non può arrivare, penetrare un mondo dove non ci sono quasi mai forme di vita, solo l’acqua che scorre nella stessa direzione creando spazi e disegni rocciosi con il suo movimento ripetitivo e spesso aggressivo, per lo speleosubacqueo è un richiamo catalizzante. Conoscere e gestire l’attrezzatura necessaria peravventurarsi in luoghi nascosti e spesso sconosciuti a molti è determinante come la consapevolezza che esplorare le viscere della terra occorre equilibrio psicofisico, conoscenza dell’ambiente estremo, dei sistemi tecnici operativi, una reale consapevolezza delle proprie capacità e cautela. Disorientante e contemporaneamente aggressiva, la grotta, sviluppa un richiamo viscerale sull’uomo, pretendendo un costante rispetto che ripaga con la sua straordinaria bellezza. Sovente, non facilmente accessibile da un punto di vista logistico, richiede da parte dello speleosubacqueo una grande dose di entusiasmo per affrontare le fatiche fisiche pre e dopo immersione. Questo tipo di subacqueo ricerca l’esplorazione affrontando l’incognita, spesso si immerge in solitario sviluppando un rapporto profondo con l’ambiente. Una delle condizioni sempre presente in questa tipologia di immersione è lo stress. La speleosubacquea è un’attività con un notevole coinvolgimento psicologico ed emozionale che porta ad agire, il più delle volte, in condizioni ambientali disagiate. L’ingombrante e pesante attrezzatura da trasportare in luoghi scomodi e faticosi da raggiungere, le decisioni da prendere, l’attenzione ai compagni e a se stessi, le difficoltà ambientali e i compiti da svolgere per raggiungere l’obiettivo in immersione nel rispetto della rigida regola dei terzi e la mancanza della diretta risalita in superficie per qualsiasi evenienza, sono elementi che sviluppano stress. Lo stress sappiamo che è un innalzamento della tensione fisica, chimica o psichica che sia, e portato all’eccesso può provocare stimoli dannosi con conseguenze pericolose. Alcune attività, come la speleosubacquea negli ambienti ostruiti in cui i rischi si moltiplicano, genera stress. Lo stress però può essere presente nelle nostre azioni in forma equilibrata, trasformandosi in un segnale di controllo verso le svariate situazioni, aiutando a prevenire i pericoli. (W E B)
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Post n°286 pubblicato il 20 Maggio 2012 da das.silvia
Bocche avide di follia hanno lacerato la soglia d’adolescenza giocosa adunca nel fremito ultimo di vita Insoliti rapire immaturi angeli tratti eversivi hanno tracciato cerchi luttuosi al di là del confine d’orizzonte nella trasgressione d’un limite invisibile ove dita strette in un flash assordante hanno ostentato grande rosso sulla fragilità innocente Silvia De Angelis tutti i diritti riservati maggio 2012
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Post n°285 pubblicato il 20 Maggio 2012 da das.silvia
Conosciuta anticamente con il nome esotico e fiabesco di Bengala, la zona dell’odierno Bangladesh fu da che si ricordi, e da che le fonti narrano gli eventi e le cronache antiche, terra di scontri tra la popolazione buddista e quella induista per il predominio ed il controllo territoriale. L’escalation di regni, di lotte, di intrighi fu nel XII secolo fermata con la conquista islamica di tutta la zona, che determinò un lungo periodo di pace e stabilità, interrotto qualche secolo più tardi dall’arrivo europeo e dagli sconvolgimenti politici e sociali che ne seguirono. Il regno moghul che vi governò fu solido e duraturo, questo unito alla particolare sensibilità musulmana verso la scienza, le arti ed il commercio arricchì la regione di cultura e di merci provenienti da ogni parte del mondo. Tra il XV ed il XVI secolo i portoghesi iniziarono ad assicurarsi porti e piazzeforti lungo la zona costiera, ma presto ne furono scacciati, tuttavia il vero declino culturale ed economico avvenne solamente con l’arrivo degli inglesi in tarda età moderna. Fino al 1947 il Bangladesh faceva parte dell’India, con la divisione territoriale decisa dai vertici anglosassoni divenne una provincia del Pakistan orientale. Questa situazione di instabilità politica e sociale sfociò nella determinazione all’indipendenza dichiarata nel 1971 per poter mantenere e trasmettere i valori culturali e tradizionali della gran parte della popolazione. Iniziò così una sanguinosa guerra che vide, tra bombardamenti e uccisioni sommarie, e l’intervento dell’India contro il Pakistan in quella che si ricorda come terza guerra indo-pakistana. La richiesta pakistana del cessate il fuoco determinò la fine delle ostilità e la nascita del nuovo stato.
come spesso è accaduto per le nuove entità statali del XX secolo, lo scontro sociale e politico, che in Bangladesh si è trasformato in anni di governi militari e di recriminazioni da parte della popolazione per i minimi diritti umani. (W E B)
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Post n°283 pubblicato il 19 Maggio 2012 da das.silvia
Quanno me svejo a la matina ciò quer monticello Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (aprile 2010) |
Post n°282 pubblicato il 19 Maggio 2012 da das.silvia
È l’insieme dei problemi, delle preoccupazioni e delle emozioni che quotidianamente dobbiamo affrontare, relativamente al lavoro, alla famiglia, al denaro, ai traumi, alle malattie e a tutto ciò che può addurre tensioni. Il corpo umano, per affrontare i molteplici attacchi di stress, mette in moto un meccanismo di autodifesa, ereditato dai tempi preistorici, che comporta il rilascio di una sostanza di natura ormonale: l’adrenalina. L’adrenalina, prodotta dalle ghiandole surrenali, determina tra l’altro: un effetto tonico sul cuore, la dilatazione della pupilla oculare, l’allargamento dei bronchioli, l’innalzamento della glicemia nel sangue e l’aumento della pressione arteriosa. Uno stimolo esterno, che ne provoca l’immissione nel circolo sanguigno, è costituito, come appena descritto, da una situazione di pericolo e minaccia a cui veniamo esposti. Il corpo umano, con l’adrenalina, otterrà un aumento del livello di energia da cui poter attingere per battersi con il nemico o per fuggire. Si pensi per esempio ad un uomo primitivo costretto a fronteggiare un grosso animale. Il problema dei giorni nostri è che, il rilascio di adrenalina, in genere, non è seguito dallo scarico di tutto questo surplus energetico, infatti, per esempio, nell’ambiente di lavoro, non si può certo rispondere ad un attacco verbale con la violenza, e nemmeno con la fuga, come del resto, anche nelle altre situazioni in cui si è soggetti a forte pressione: vedi traffico cittadino e particolari condizioni familiari ed economiche. Ecco spiegato l’importante ruolo dell’attività fisica per combattere gli effetti negativi dello stress, infatti, il lavoro muscolare quotidiano risulta essere di notevole aiuto per migliorare il livello di tolleranza e per scaricare le tensioni. Tutto ciò che mantiene attivi corpo e mente può servire a tollerare meglio lo stress quotidiano. (W E B)
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Post n°281 pubblicato il 18 Maggio 2012 da das.silvia
Motivati si destreggiano Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (novembre 2010)
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Post n°280 pubblicato il 18 Maggio 2012 da das.silvia
Importanti scoperte hanno riacceso il dibattito su Atlantide negli ultimi anni. Tra queste senza dubbio quellache ha lasciato interdetti gli studiosi di tutto il mondo è quella della piramide sommersa di Yonagumi, al largo delle coste del Giappone. Scoperta nel 1987 da un sub, Kihachiro Aratake, per alcuni anni passò inosservata fin quando il Prof. Kimura dell’Università di Okinawa fece ricadere l’attenzione dei colleghi e degli archeologi su quell’importante strutturaa gradoni che si trova ad una profondità di circa 27 metri sotto la superficie del mare e che si erge fino a 5 metri sotto il livello del mare. Questo incredibile monumento è formato da una serie di gradoni che ricordano le ziggurat babilonesi a cui si sovrappone una piattaforma e in cui è possibile individuare diverse scanalature e canali che attraversano la struttura. In particolare la piattaforma rettangolare che si trova ad una profondità di 12 metri sembra formata da pietre tagliate manualmente con motivi triangolari e romboidali; più sotto si trova un intricato sistema di gradini e terrazze che sembrano condurre a livelli superiori e inferiori. Nella parte orientale della piattaforma si trova un canale largo 75 centimetri che corre per otto metri dentro la struttura.Vi sono poi, al centro, quattro terrazze scavate nella roccia che puntano in direzioni diverse e una di queste termina in un fossato aperto che scende fino al fondale, con un orientamento est-ovest.La comunità internazionale si è divisa e alcuni studiosi hanno sentenziato che si tratta di una struttura naturale che ha subito nel corso di milioni di anni l’erosione del vento e poi dell’acqua marina. Ma il Prof. Kimura ha messo in gioco la propriareputazione per dimostrare che si tratta di un manufatto umano antichissimo che fa sorgere il sospetto che il Giappone possa essere una delle terre in cui la civiltà perduta abbia albergato. ( W E B)
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Post n°279 pubblicato il 17 Maggio 2012 da das.silvia
Avverte il plagio di un dì nel rito di famiglia lei donna….motivata da realtà alternative che schiudano spiragli di luce alle ombre d’una parabola decadente Approda su aride sabbie ove adagia l’anima inquieta nel distillare umori di malinconia S’ingrandiscono nella commozione d’un empatia al sapore d’assenza nel suo mietere il naufragio d’un sottovoce roco…sempre più alienante Rimbalza l’eco del vento su pensieri di razionalità resi vani dall’esilio di scelte perdute nel dissenso marginale oltre un vortice ammaliante Silvia De Angelis tutti i diritti riservati maggio 2012
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Post n°278 pubblicato il 17 Maggio 2012 da das.silvia
Come un sasso lanciato in acqua, il Pensiero produce increspature e onde che si propagano lungo il grande Oceano del Pensiero. C'è una differenza, comunque: le onde sull'acqua si muovono su un sololivello in tutte le direzioni, mentre le onde del pensieromuovono in tutte le direzioni da un centro comune,proprio come i raggi che irradiano dal sole. Proprio come qui sulla terra siamo circondati da un grande mare d'aria, allo stesso modo siamo circondatida un grande mare della Mente. Le onde del nostro pensiero si propagano attraverso questo vasto etere mentale, estendendosi, comunque, in ogni direzione,come ho spiegato, diminuendo in qualche modo la loro intensità, in base alla distanza attraversata, a causa della frizione causata dalle onde che entrano in contatto con il grande corpo della Mente che ci circonda da ogni lato. Tali onde del pensiero posseggono altre qualità che ledifferenziano da quelle sull'acqua. Hanno la capacità di riprodursi. In questo senso somigliano più alle onde sonore che a quelle sull'acqua. Proprio come la nota di un violino farà vibrare e “cantare”un bicchiere di vetro sottile, allo stesso modo un pensiero energico tenderà a risvegliare vibrazioni simili nelle menti inclini a riceverle. Molti dei “pensieri randagi” che giungono fino a noi non sono altro che riflessi o risposte a pensieri energici inviati da qualcun altro. Ma a meno che la nostra mente non sia incline a riceverli, probabilmente il pensiero non ci influenzerà. Se facciamo pensieri importanti la nostra mente acquisisce un tema principale che corrisponde al tipo di pensiero che abbiamo fatto. E una volta che questo tema si sarà insediato saremo pronti a catturare le vibrazioni di altre menti orientate verso lo stesso pensiero. D'altro canto, prendiamo pure l'abitudine di fare pensieriopposti e presto echeggeremo il basso ordine di pensiero evocato dalle menti di migliaia di persone che fanno gli stessi pensieri. Noi siamo in larga parte ciò che pensiamo; l'equilibrio è rappresentato dal tipo di suggestione e di pensiero altrui che ci ha raggiunto in due possibili modi: direttamente, attraversosuggestioni verbali, oppure telepaticamente per mezzodi tali onde del pensiero. (W E B) |
Post n°277 pubblicato il 16 Maggio 2012 da das.silvia
S'intraprende stupore negli scorci di vedute affini modellate nell'architettura di lagune trasparenti ritmano flussi nei sentori di salsedine sfumata nella bruma d'incanti e turbamenti riflettono rumori d'aggettivi quotidiani diluiti nella sagoma di tempie corrose poi nel tempo s'azzittiscono mischiate nell'argilla rossa nel lucore scaduto sul gradino d'un tono più basso Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (novembre 2011) |
Post n°276 pubblicato il 16 Maggio 2012 da das.silvia
A un anno dal terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone e che hanno messo in ginocchio uno dei principali colossi economici mondiali, il Paese del Sol Levante ha già voltato pagina e si sta lentamente guadagnando la fiducia dei turisti che cominciano a tornare. Da quell'11 marzo 2011 solo i turisti italiani erano diminuti del 70 per cento. Le zone più colpite del Giappone solamente tre mesi dopo erano già state ricostruite come e meglio di prima. Le bellezze del Paese, invece, sono rimaste intatte. Per incentivare l'arrivo dei turisti sono partite anche molte offerte di viaggio. Inoltre, poiché molti turisti sono ancora frenati dal pericolo delle radiazioni, l'agenzia del Turismo giapponese rassicura sul fatto che il livello non è pericoloso e tiene aggiornati i viaggiatori sul sito dell'Ente del turismo. Una settimana a Tokyo oggi può costare meno di mille euro. Proprio nella capitale è stata di recente inaugurata la torre più alta del mondo, la Sky Tree (634 metri) che è già diventata una delle attrazioni turistiche più visitate della città e che da maggio aprirà un observation deck da cui ammirare la metropoli dall'alto. Tokyo è la meta preferita di chi ama la tecnologia e la cultura pop. Il quartiere di Akihabara è il paradiso dell'elettronica. Probabilmente è la più vasta area di vendita del mondo per l'high tech e l'informatica e i prezzi sono ancora molto convenienti. Il quartiere di Harajuku, invece, è noto per essere una fucina di stili di strada e di tendenze giovanili estremamente innovative (da cui deriva l'appellativo Harajuku girls usato spesso dai media per indicare lo stile Lolita, cosplay, rockabilly ecc delle ragazze giapponesi). (W E B) |
Post n°275 pubblicato il 15 Maggio 2012 da das.silvia
Quanno ariveno le feste commandate er paroco Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (marzo 2010) |
Post n°274 pubblicato il 15 Maggio 2012 da das.silvia
Hanno gia’ superato una serie di ”catastrofi climatiche” negli ultimi 4 mila anni. Per questo, gli alberi delle foreste tropicali africane sono piu’ resistenti di quelli della foresta amazzonica, in America Latina. E’ la conclusione a cui sono giunti gli esperti al termine di una conferenza internazionale di tre giorni sull’argomento, organizzata dall’universita’ di Oxford. Le foreste africane hanno gia’ subito una selezione delle varieta’ di piante in grado di sopravvivere alle mutate condizioni climatiche e presentano un grado di diversita’ piu’ basso rispetto alla foresta amazzonica. Allo stesso tempo , pero’, proprio il superamento di regimi climatici ”difficili” ha reso questi ecosistemi piu’ resistenti ai cambiamenti climatici avvenuti nell’ultimo secolo. Inoltre, nelle foreste africane crescono alberi piu’ grandi e producono piu’ biomassa. Gli esperti non sono riusciti a dare una spiegazione a questo fattore anche perche’ e’ stata riscontrata una sostanziale insufficienza di dati sui territori boschivi africani, rispetto a quell i del continente americano. ”Questa scarsita’ di dati – afferma Mark New, dell’universita’ di Citta’ del Capo – rende molto difficile fare previsioni affidabili su cio’ che il futuro potrebbe riservare a queste foreste in seguito ai cambiamenti climatici”. (W E B) |
Post n°272 pubblicato il 14 Maggio 2012 da das.silvia
Ibrido sguardo su cromatismo di pelle luttuosa ch’emana pulviscolo indesiderato Pulsa atavico messaggio nella coscienza sconcertata dal divario Nell’oasi lucida degli occhi nasce un dissenso germinale scivola su pallide melanine ubriacate da solchi sbiaditi Ecco debordare irruenta congiura e scettico rifiuto su diversità allarmante nello stupore al sapore d’odio nell’enigma di colore che squarcia senza ritegno la razionalità Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (maggio 2012) |
Post n°271 pubblicato il 14 Maggio 2012 da das.silvia
Non è difficile riconoscerle, nella folla, le persone dotate di un'anima bella. Il loro porsi è suadente e dolcissimo in un trasmettere calorosa energia. Si vogliono bene e amano lo scorrere della vita in tutte le sue manifestazioni, anche se talvolta quest'utima imprime inaspettati colpi di coda, che creano non poche difficoltà. Lo sguardo di questi esseri, che in realtà diminuiscono sempre di numero, è radioso e accattivante e riesce a cancellare i nostri malumori, trasportandoci in una dimensione di euforia e positività che dura per molte ore e ci permette di estrapolare le nostre migliori idee per l'organizzazione di radiosi momenti esistenziali. Spesso sottovalutiamo la forza del pensiero, grande nesso nell'arco della giornata, che guida tutte le azioni,donandoci impulsi ben precisi e anche sensazioni intuitive che ci aiutano a intravedere nel contorno, e a rendere più raffinate le nostre mosse. La presenza di persone positive rafforza ulteriormente il circuito dei nostri pensieri, rendendoli più fluidi e armoniosi, in un discorso colmo di assonanze che ci rendono più sicuri di noi stessi e del percorso che siamo soliti intraprendere. Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°270 pubblicato il 13 Maggio 2012 da das.silvia
Frivolo nel suo brivido di dolcezza accarezza le gote raddolcite il vento d’amore Lentamente attenua schiume di rimpianto impigliate nel sottovoce sbieco che fa ombra Ardente slancio scioglie le remore che incatenano lo spirito al soffio che trascende le parole Si fanno rarefatte nelle sillabe esiliate in una linea di gioco senza confini ove il bacio divarica lo spessore d’un’emozione al sapore di vita vera Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (maggio 2012)
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Post n°269 pubblicato il 13 Maggio 2012 da das.silvia
La festa della mamma fu istituita nel 1914 negli stati Uniti su proposta di Anna M. Jarvis. Anna era molto legata alla madre, un'insegnante della Andrews Methodist Church di Grafton,nel West Virginia. Dopo la morte della madre, Anna si impegnò inviando lettere a ministri e membri del congresso affinché venisse celebrata una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. Questa festa doveva rappresentare un segno d'affetto di tutti nei confronti della propria madre mentre questa era ancora viva. Grazie alla sua tenacia e determinazione, la prima festadella mamma fu celebrata a Grafton e l'anno dopo a Filadelfia: era il 10 maggio 1908.
fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per le mamme scomparse. Nel 1914 il presidente Wilson annunciò la delibera del Congresso per festeggiare questa festa la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri del Paese. Da quell'anno fu istituito il "Mother's Day". Oltre agli Stati Uniti questa data è stata adottata da Danimarca, Finlandia, Turchia, Australia e Belgio. In Norvegia viene celebrata la seconda domenica di febbraio , in Argentina la seconda di ottobre ; in Francia la festa della mamma cade l'ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia. In Italia la Festa della mamma si festeggia la seconda domenica di maggio, come negli Stati Uniti. I simboli di questa festa sono il rosso, il cuore e la rosa, che più di ogni altro fiore rappresenta l'amore e la bellezza e sa testimoniare l'affetto e la riconoscenza dei figli. (W E B) |
Post n°268 pubblicato il 12 Maggio 2012 da das.silvia
Tag: ammorbidite, bisbigli, ciottoli, costato, demone, discostate, folate, impervio, inaccessibile, ingentilito, mosse, piglio, scompigliate, scomposte, severo, sillabe, spasmodico, trapelare, vesti Declinano parole ammorbidite su labbra scomposte (ammutolite dal tuo piglio severo) inaccessibile e impervio monte sei nelle gelide folate arrestano il rumore di bisbigli fioriti lasciando trapelare sillabe scompigliate nei ciottoli caduti al di là dell'altura è li che si quieta il tuo spasmodico demone nel costato ingentilito dalle mie carezze celate in agili mosse su vesti discostate... Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (gennaio 2012)
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