Messaggi di Luglio 2012
Post n°395 pubblicato il 11 Luglio 2012 da das.silvia
essenza profumata di datteri saporosi
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati luglio 2011 |
Post n°394 pubblicato il 11 Luglio 2012 da das.silvia
La cromoterapia ha origini antichissime; le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute e sullo stato d’animo dell’uomo. Egizi, Romani e Greci praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi.In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra , i centri di energia sottile che vengono associati alle principali ghiandole del corpo. Anche i Cinesi affidavano il proprio benessere fisico all’azione delle varie tinte: il colore giallo serviva a rimettere in sesto l’intestino, il violetto ad arginare gli attacchi epilettici. In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato doveva indossare indumenti della stessa tinta. Negli ultimi anni la cromoterapia ha avuto un notevole sviluppo grazie ai numerosi studi scientifici che evidenziano l’influenza dei colori sul sistema nervoso, immunitario e metabolico. La cromoterapia usa dunque i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi: - attraverso le irradiazioni luminose fatte con speciali apparecchiature e filtri; - attraverso gli alimenti, ossia mangiando cibi con il loro colore naturale; - attraverso la luce solare poiché questa luce racchiude nel suo spettro tutti i colori; - attraverso l’acqua solarizzata, ossia irradiata con un’irradiazione luminosa di un preciso colore che la carica di quella energia; - attraverso gli abiti, - attraverso il bagno, quindi con acque colorate con essenze naturali o luci speciali; - attraverso la meditazione, seguendo precise tecniche; - attraverso la visualizzazione e la respirazione; - attraverso il massaggio con speciali prodotti e pigmenti colorati. (W E B)
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Post n°393 pubblicato il 10 Luglio 2012 da das.silvia
Ora che scivolo su pianale d’immagini frastagliate d’amore cerco un filamento di luce espansione viscerale d’un battito che mi avvicini a un baratto d’intima essenza ove plasmare la parte di me che si muove nell’indefinito per oltrepassare abbagli di luna precoce Silvia De Angelis tutti i diritti riservati luglio 2012
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Post n°392 pubblicato il 10 Luglio 2012 da das.silvia
Chi di noi non ha trascorso nell’infanzia o nell’adolescenza quella tipica serata, sovente estiva, in cui, magari attorno ad un labile fuoco, si ascoltano le descrizioni terrifiche di storie di fantasmi o vampiri o di zombies? Pian piano lo stato emotivo dei presenti muta, dallo scherzo si passa ad un’atmosfera tetra, le ombre si animano, e gli astanti vengono invasi da sensazioni perturbanti che li riempiono di paura.E’ questo uno degli esempi più frequenti e banali di suggestione. o evocare idee e la sua tendenza a realizzarle, a trasformarle in atti”. atto seguendo la legge dell’ideodinamismo. Peluffo precisa che “...la suggestione si trasforma in associazione, l’associazione in idea e l’idea in atto e così via. Qualora l’atto non esaurisca l’energia il processo gira su se stesso, si sposta, si condensa finché non trova uno sbocco compromissorio che può essere il sintomo nevrotico (...) E’ anche evidente che l’idea diventa emozione per mezzo delle catene associative. Basta vedere il viso degli spettatori di fronte alle vicende più o meno drammatiche che si svolgono sullo schermo. L’idea, tramite le catene associative, anche organiche, diventa atto organico”
privilegiato di profondi fenomeni transferali (proiezione sullo schermo costituito dalla persona del medico dei vissuti personali inconsci e preconsci) e come tale relazione sia profondamente influenzata da fenomeni suggestivi.
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Post n°391 pubblicato il 09 Luglio 2012 da das.silvia
La mano si è posata con forza su parabole vitali ferendomi a dismisura eppur da quella sofferenza ho tratto un vanto e senza retrocedere ho varcato il limite del cerchio scrutando oltre Ho assimilato colori d’ocra e nuova luce nel gemito di foglie aleatorie nel vento Nell’odore d’aliti di primavera ho tratto semi germoglianti natura Migro ora coi polsi liberi da legature ampliando ascolti aperti a inedite impronte in una piazza ove si racchiude il senso d’infinito Silvia De Angelis tutti i diritti riservati marzo 2012 |
Post n°390 pubblicato il 09 Luglio 2012 da das.silvia
I composti chimici utilizzati illecitamente nello sport sono molti, con diversi meccanismi d'azione e diverso indice di pericolosità. Il 15 marzo 1999 è entrato in vigore un emendamento, adottato dal gruppo di vigilanza nell'ambito della convenzione antidoping, avente per oggetto il nuovo elenco di riferimento di classi di sostanze farmacologiche e di metodi di doping vietati. In linea generale sono vietate quelle sostanze il cui uso da parte dell'atleta viene finalizzato a ridurre la percezione della fatica, migliorare la prontezza dei riflessi, accrescere la forza e/o la resistenza muscolare, diminuire il dolore, controllare la frequenza cardiaca e/o respiratoria, ridurre il peso corporeo, attenuare l'ansia o mascherare la presenza nelle urine delle sostanze vietate. Vengono considerate pratiche dopanti anche la trasfusione del sangue (emotrasfusione) e la somministrazione di globuli rossi o di prodotti derivati dal sangue. Negli anni '50-60 erano in auge, soprattutto tra i ciclisti, le amfetamine, stimolanti del sistema nervoso centrale. Si tratta di sostanze che riducono la capacità dell'organismo di percepire i segni premonitori dell'esaurimento psico-fisico, vale a dire lo rendono meno sensibile alla fatica. Proprio perché spingono l'organismo oltre i propri limiti, le amfetamine hanno causato più morti fra gli sportivi (per aritmie, aumenti improvvisi della pressione, infarti) di qualsiasi altra sostanza. Aumentano inoltre in modo rilevante l'aggressività. Sempre in quegli anni, il loro utilizzo nel football americano era così diffuso che per questo sport venne descritta una particolare sindrome psichiatrica, chiamata ''Sindrome della Domenica'', caratterizzata da alterazioni del comportamento quali imprecazioni oscene e atteggiamento collerico. L'uso delle amfetamine è oggi in declino, mentre hanno conquistato sempre maggiore popolarità gli ormoni anabolizzanti , il cui impiego illecito in ambito sportivo purtroppo non viene minimamente influenzato neppure dalle allarmanti notizie sui danni che arrecano alla salute. ( W E B) |
Post n°389 pubblicato il 08 Luglio 2012 da das.silvia
nell'intonaco sbiadito Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°388 pubblicato il 08 Luglio 2012 da das.silvia
Esiste una discussione in corso su eventi che hanno mutato non solo la vita sociale, culturale ed economica della società umana ma anche la geografica dei suoi territori e la qualità della vita sul pianeta. Sembra infatti che non siano in corso attualmente solo grandi mutamenti nell'assetto strutturale della società come tale, ma anche nell'assetto strutturale della Terra stessa. I cambiamenti climatici in corso, le anomalie stagionali, e le inversioni di tendenza del clima, per molti, sono da mettere in relazione ad un fenomeno poco conosciuto ma che sembra essere avvenuto diverse volte nel passato: 'Lo spostamento dei poli terrestri', geografici e quindi anche magnetici. Gli scienziati hanno predetto lo spostamento dei poli fin da 1911 e quando Einstain venne a sapere di questa ipotesi disse: "Questa idea mi elettrizza. E' di estrema importanza per tutto ciò che è in relazione alla storia della superficie terrestre". In particolare il 31 maggio del 1986, P.R. Sarkar nel suo discorso inaugurale dell'associazione internazionale 'Rinascita Universale', ha parlato sul tema: "I poli cambiano le loro rispettive posizioni". Con molta intuizione e acume intellettuale ha indicato che profondi cambiamenti, dalle vaste conseguenze, sono iniziati dallo spostamento dei poli terrestri. Questi cambiamenti avranno conseguenze profonde su tutte le forme di vita, sull'elettromagnetismo terrestre, sulla mente umana e sullo sviluppo di qualità spirituali. Il problema è che, associate a tale spostamento dei poli, sono previste catastrofi geologiche di vasta portata in tutto il mondo e l'inizio di una nuova era glaciale. Questo è successo nel passato, ricordiamo i mammouth congelati in Siberia con della vegetazione tropicale ancora nello stomaco, segni di ghiacciai sulle Ande del Centro America ...Tutto si muove - dice Sarkar - e anche i poli. "Nell'emisfero orientale il polo nord si muove da nord a sud, mentre nell'emisfero occidentale il polo sud si muove da sud a nord e non si può essere certi che la loro distanza relativa non cambi". (W E B) |
Post n°387 pubblicato il 07 Luglio 2012 da das.silvia
Ebbra di risa
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati marzo 2011
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Post n°386 pubblicato il 07 Luglio 2012 da das.silvia
Uccidere un topo è diventata un'impresa degna di Rambo. Usate la colla per provare ad intrappolarlo, e in un modo o nell'altro riuscirà a liberarsi; tentate di utilizzare il veleno per ucciderlo, ma le esche avvelenate scompariranno senza svolgere la loro funzione letale. corso del tempo è principalmente colpa dell'essere umano , che ha sottoposto i topi ad una pressione evolutiva importante. I roditori, in risposta ai nostri svariati e ripetuti tentativi di liberarci di loro, hanno deciso di passare al contrattacco con una mossa che in pochi si aspettavano. Come ha recentemente documentato il ricercatore Michael Kohn della Rice University, diverse varietà di topi provenienti da tutto il mondo sono riuscite a trasferire geni tra loro, creando ibridi dotati di un'incredibile resistenza al veleno per topi più comune. svantaggiati, soprattutto dal punto di vista riproduttivo. Nel caso di questi topi, solo meno del 50% dei roditori sarà dotato della capacità di procreare; deve esserci quindi un vantaggio evolutivo che ha consentito a questi ibridi di sopravvivere fino ad ora e che bilancia la scarsa fertilità. "Qualche volta, compare uno strano ibrido che ha la giusta combinazione di genomi dalle due specie che lo hanno creato, cosa che lo rende temporaneamente superiore rispetto alle specie originali" spiega Kohn. panificio tedesco. Il proprietario, dopo aver tentato di uccidere i roditori utilizzando il bromadiolone, una versione potenziata del veleno per topi più comune, si è accorto che il tentativo di avvelenamento era risultato completamente inutile, e ha deciso di inviare qualche topo al laboratorio di Kohn per capire quale fosse il segreto dietro a questa resistenza. generalmente alla warfarina, un composto anticoagulante privo di odore o sapore, ideale per avvelenare esche per topi. La warfarina agisce lungo un periodo di diversi giorni, accumulandosi nell'organismo del roditore man mano che questo si nutre dell'esca, fino a raggiungere la dose letale. è un derivato della warfarina più potente del veleno originale, e che ha la tendenza ad accumularsi anche nel fegato dell'organismo avvelenato. E' sempre risultato efficace laddove la warfarina ha fallito, ed agisce riducendo la quantità di vitamina K nell'organismo provocando emorragie interne letali. ormai essere ben tollerati dalla maggior parte dei topi. Per quale motivo? Perchè i topi europei trovati nel panificio tedesco, oltre ad essere incredibilmente adattabili, sarebbero ibridi di topi europei ed africani dotati di un particolare gene. Questo gene, già noto in alcuni roditori e in altri animali, consente di bilanciare una dieta povera di vitamina K, ma ha come effetto collaterale quello di elevare la soglia di tolleranza alla warfarina. ( W E B)
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Post n°385 pubblicato il 06 Luglio 2012 da das.silvia
annodo trame di capelli Silvia De Angelis tutti i diritti riservati gennaio 2011 |
Post n°384 pubblicato il 06 Luglio 2012 da das.silvia
UN TERREMOTO di grado 7, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo. Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica. "In Giappone un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice. "E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione". ll "segreto" del Giappone (ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda) sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale , la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio. costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del settore rischio sismico all'European Centre for training and research in earthquake engineering. "Lo provano i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti provocano danni limitati". ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione Civile. Viene però classificato tra i "dati sensibili" e non è reso pubblico. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega Pinho. Secondo cui a subire i danni maggiori durante un sisma sono soprattutto gli edifici in muratura ("Solo il 10% dei palazzi che crollano sono di cemento armato") e l'80% delle strutture edilizie italiane è in grado di uscire indenne da un evento come quello abruzzese. "A crollare per una magnitudo 5 o 6 è lo 0,5% degli edifici" dice l'ingegnere di Pavia. "Una percentuale piccola, eppure l'evento è così disastroso da lasciare difficilmente sopravvissuti". (W E B) |
Post n°383 pubblicato il 05 Luglio 2012 da das.silvia
Dolcemente s'acqueta il barbaglio dell'iride
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati luglio 2011
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Post n°381 pubblicato il 04 Luglio 2012 da das.silvia
Nell’inedia del tuo mare argilloso fondi l'estasi del colore ocra nell’impressione che ti destabilizza Accentua la densità del limo generato sulla mia epifania di sensi Ammutolita mi accuccio nell’enfasi di disamore che manlevi silenzi di rondini in inverno e dolcezza di ciglia accostate Nei fiati invasi d’intrigante broncio della tua virilità non ravviso solco nella carne ma ludo infantile che sappia dischiudere sipide certezze…
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati giugno 2012 |
Post n°380 pubblicato il 04 Luglio 2012 da das.silvia
Il fenomeno dell'illusione consiste nel confondere una parte per il tutto: vedo una persona di spalle, ha la testa di una forma simile a quella di un amico, mi avvicino per salutarla e mi fermo, deluso dalla scoperta che si tratta di un'altra persona. L'illusione si basa sempre sulla somiglianza tra 2 forme simili, che possono essere confuse tra loro: ciò spiega solo il come dell'illusione, ma non il perché. Magari, non mi accorgo che quell'amico mi manca e che vorrei vederlo: questo è il perché dell'illusione.
un bisogno di cui non siamo consapevoli, che ci induce a vedere cose che non esistono. Sono particolarmente noti quegli esperimenti che dimostrano come persone affamate tendono a vedere panini e torte nella maggior parte delle immagini ambigue, che vengono loro sottoposte. Quindi, i bisogni e le emozioni irrisolte tendono sottilmente a far percepire situazioni, contesti, oggetti e significati che non esistono. Oltre il 90% delle persone vivono in uno stato di sonno, cioè di inconsapevolezza, che porta a sviluppare illusioni collettive, tutta la giornata, per tutta la vita. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la consapevolezza è una sudata conquista di pochi e che l'illusione cresce unicamente sul terreno dell'inconsapevolezza.
tenderò a sviluppare un'illusione: ad esempio, non sento la mia rabbia e mi illudo che il rapporto con il mio amico sia fluido e scorrevole. Poi, mi viene la gastrite e vado dal medico, che mi riempie di farmaci e ciò mi evita di ascoltare il sintomo (frutto dell'emozione sottostante): così facendo, perdo continuamente l'opportunità di ascoltarmi un po' più attentamente e continuo a sviluppare disarmonia, visto che i farmaci influiranno negativamente su altri organi. L'attaccamento all'immagine che ho di me stesso, poi, cristallizza l'intera sequenza: io sono una persona pacifica e tollerante, che va d'accordo con tutti e che non crea attriti con gli amici. Che bella persona che sono! Anche se lo stomaco non è molto d'accordo, posso continuare a raccontarmela come mi pare.
nel momento in cui cominciate a tradurre i vostri sintomi fisici con l'espressione delle vostre emozioni, comincia un nuovo mondo, tutto da scoprire. Ed il percorso che ne consegue, gradualmente, impone delle scelte. Quelli che seguono sono solo alcuni chiari esempi di come l'illusione può prendere piede nella vostra vita, per creare, o riprodurre, una sottile gabbia, il cui unico obiettivo è quello di proteggervi dal reale contatto con la Realtà. ( W E B)
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Post n°379 pubblicato il 03 Luglio 2012 da das.silvia
lussureggiante alito di mimosa Silvia De Angelis tutti i diritti riservati aprile 2011
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Post n°378 pubblicato il 03 Luglio 2012 da das.silvia
Le correnti marine sono molto importanti: infatti riscaldano o raffreddano una area a loro circostante, come per esempio la Corrente del Golfo, che riscalda tutta la zona circostante il mare del Nord. Senza di esse cadremmo in una possibile era glaciale che interesserebbe soprattutto i paesi del nord. Il surriscaldamento globale, come già detto , influenzerebbe molto l'attuale stato dei ghiacciai, che sciogliendosi provocherebbero un innalzamento degli oceani ma anche un raffreddamento delle correnti marine. L' effetto serra altera i processi che avvengono negli oceani, con drastiche conseguenze sulla situazione climatologica e biologica del pianeta.
La regione artica si sta riscaldando con velocità doppia rispetto a quella media del resto del mondo. In Alaska, nel nord del Canada e in Groenlandia, la temperatura media è cresciuta a ritmo di 0.7 °C per decennio in questi ultimi 50 anni, e la crescita maggiore si è verificata in inverno. Le precipitazioni atmosferiche a partire dal 1900 sono aumentate in media di circa l'8%, ma con punte, in autunno e in inverno, anche del 50%, soprattutto in Groenlandia, nord del Canada e Siberia settentrionale. Il "permafrost" artico è in lento ma progressivo scongelamento , ed il limite meridionale della presenza di ghiaccio permanente si è spostato, in questi ultimi decenni, di decine di km verso nord. Inoltre, il volume dei ghiacci artici è diminuito di circa il 10% negli ultimi 25 anni e, nel frattempo, la loro estensione si è ridotta di oltre un milione di km quadrati. Sono questi i principali risultati di un ampio studio sull'Artico che è stato oggetto di un Simposio internazionale, tenuto nel novembre 2004 a Reykjavik in Islanda. Se il riscaldamento climatico in atto procederà a questi ritmi, o addirittura a ritmi superiori, come molte proiezioni future prospettano, non vi è dubbio che gli effetti più rilevanti, oltre che più vistosi, dei cambiamenti climatici futuri saranno proprio nella aree polari, che sono quelle più sensibili al surriscaldamento climatico. Tra le possibili conseguenze, due sembrano particolarmente gravi: l'innalzamento delle acque e l'aumento della salinità marina. Tra i due possibili problemi, che rischiano di venire a presentarsi in un futuro neanche troppo lontano, il più grave sembra proprio l'aumento della salinità marina. La massiccia immissione di acqua dolce nel mare, che potrebbe ulteriormente aumentare il surriscaldamento del clima, modificherà la concentrazione salina delle acque marine in un bacino, come quello del nord Atlantico, che per quanto possa apparire esteso, è abbastanza ristretto e tale da non permetterne un rapido rimescolamento e una omogeneizzazione con le acque più salate dei mari posti a più bassa latitudine. Se, con il riscaldamento climatico, la velocità di immissione di acqua dolce nel nord Atlantico sarà superiore alla velocità di diluizione e di omogeneizzazione con le acque salate del dell'oceano Atlantico subtropicale, si creerà una differenza, o un gradiente di salinità, tra le acque dell'Atlantico settentrionale e quelle dell'Atlantico centro-meridionale. Ebbene, la possibile futura glaciazione di gran parte dell'emisfero nord sarà originata proprio da questa differenza di salinità delle acque atlantiche. Una differenza di salinità tra le acque dell'Atlantico settentrionale e quelle dell'Atlantico centro-meridionale potrebbe causare, oltre alla glaciazione di gran parte dell'emisfero nord, un totale sconvolgimento delle correnti marine. (W E B) |
Post n°377 pubblicato il 02 Luglio 2012 da das.silvia
Sottili trame di pioggia Silvia De Angelis tutti i diritti riservati novembre 2010
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Post n°376 pubblicato il 02 Luglio 2012 da das.silvia
Tra gli ecosistemi più delicati della terra, le barriere coralline sono una caratteristica specifica della costas del Sinai. Formate da vasti campi di corallo, che al loro turno sono costituite da colonie di minuscoli polipi, il loro sviluppo richiede precise condizioni ambientali. In alcuni punti le barriere del mar Rosso sono pareti a picco ricoperte di coralli rosa, gialli e rossi. Molti vengono qui in vacanza proprio per il nuoto subacqueo e la zona è ricca di centri per le immersioni. Agganciati ai reef, simili a ripide pareti che raggiungono profondità vertiginose e che a volte affiorano alla superficie, queste creature formano allargo banchi e isolotti corallini, per piombare nuovamente verso gli abissi. Benchè sembrino robuste, le barriere sono molto fragili e quindi quelli che fanno snorkeling nel Mar Rosso sono invitati a guardare ma non toccare i coralli. I coralli si dividono in due categorie: i coralli duri che si creano da soli degli scheletri esterni, e i coralli teneri che vivono senza questo involucro. Le barriere nascono dall'accumulo di scheletri di coralli morti nel corso di migliaia di anni. A causa della considerevole profondità delle zone coralline i sedimenti non riescono mai a risalire in superficie per cui le acque sono limpide. Tra queste vallate sommerse e il litorale si trovano barriere secondarie a profondità più modeste, ideali per lo snorkeling. In queste lagune splendide e tranquille i pesci più piccoli allevano le loro nidiate.(W E B) |
Post n°375 pubblicato il 01 Luglio 2012 da das.silvia
si sfilacciano fragili trame d'amore Silvia De Angelis tutti i diritti riservati aprile 2011 |
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