Messaggi di Settembre 2012
Post n°558 pubblicato il 30 Settembre 2012 da das.silvia
è nelle trame del dissenso Silvia De Angelis tutti i diritti riservati marzo 2011 |
Post n°557 pubblicato il 30 Settembre 2012 da das.silvia
Il cavalluccio marino o ippocampo lo si trova nel Mediterraneo, sulle coste orientali dell'Atlantico e persino nella Manica. Questopesce si stabilisce nei luoghi ricchi di piante acquatiche. Esso è lungo circa 15 centimetri ed ha una testa che forma un angolo retto con il corpo. Questa posizione unita alla sua forma e alla rastremazione del corpo che ricorda un lungo collo, gli conferisce una curiosa somiglianza con la testa di un cavallo. Proprio a questa somiglianza l'animale deve il suo nome. Il suo corpo è bruno o nerastro ed è coperto da placche ossee che sembrano dividere l'animale in anelli e formano robuste creste longitudinali. L'ippocampo nuota in posizione verticale, spinto in avanti dalle rapide vibrazioni della pinna dorsale, mentre la vibrazione delle pettorali e i movimenti della coda servono per gli spostamenti verticali. La lunga coda prensile, che generalmente porta arrotolata in avanti, è sprovvista di pinne ed è sempre pronta ad attorcigliarsi intorno alla prima alga che incontra; dopo di che l'ippocampo esplora l'acqua circostante alla ricerca di una preda su cui lanciarsi rapidamente. L'ippocampo possiede occhi mobili e indipendenti l'uno dall'altro, ed è soggetto a cambiamenti di colore. La sua alimentazione si compone di piccoli crostacei, ma mangia anche anche minuscoli animaletti che raccoglie sulle foglie di posidonia. In primavera maschio e femmina si accoppiano. I due coniugi rimangono l'uno di fronte all'altro finchè la femmina ha introdotto tutte le uova, circa 200 uova in pochi secondi, fecondate via via dal maschio, nella sacca d'incubazione che quest'ultimo porta sotto la coda e che è fornita, alla sommità, di una piccola apertura. Dalle uova escono minuscoli embrioni, e 60 giorni dopo la deposizione il maschio, con energiche contorsioni, espelle i piccoli, lunghi una dozzina di millimetri, filiformi e trasparenti.( W E B) |
Post n°556 pubblicato il 29 Settembre 2012 da das.silvia
Giocoso
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati novembre 2010 |
Post n°555 pubblicato il 29 Settembre 2012 da das.silvia
L'acqua è fondamentale per l'organismo: è infatti il mezzo attraverso il quale si svolgono tutte le reazioni metaboliche. Interviene nei processsi digestivi, nella regolazione dellapressione osmotica, nel trasporto delle sostanze nutritive e nel mantenimento della temperatura corporea. Quando l'acqua introdotta e formatasi nell'organismo equivale a quella eliminata (urine, sudore, respirazione e traspirazione) l'individuo è in equilibrio idrico. L'acqua è il nostro costituente fondamentale: nell'organismo umano adulto è presente in una quantità pari al 60% del peso corporeo, mentre alla nascita raggiunge circa il 75%. La pelle è la parte del corpo dove l'acqua è presente in maggior quantità, specialmente negli strati più profondi che sono costituiti dal 70% da acqua. Bere abbondantemente aiuta a mantenere la pelle ben idratata, giovane ed elastica, soprattutto nei mesi estivi, quando l'esposizione prolungata ai raggi del sole comporta una maggior perdita d'acqua, rendendola più secca. La giusta quantità d'acqua permette al cervello di controllare correttamente i meccanismi di termoregolazione del nostro corpo. La mancanza d’acqua da origine a scompensi come: crampi, sensazione di spossatezza e mancamenti nei casi di disidratazione più gravi. La presenza dell'acqua è fondamentale nel sangue, non solo perché è il principale elemento del plasma (la componente liquida del sangue), ma anche perché assolve all'importantissima funzione di regolare il volume del sangue e la sua fluidità. Un organismo fortemente disidratato ha il sangue più denso e, di conseguenza, la circolazione rallentata. (W E B)
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Post n°554 pubblicato il 28 Settembre 2012 da das.silvia
Tag: ancheggiar, capriccioso, corolla, esplosione, gambo, impalpabile, minuto, peduncolo, setosa, sottigliezza, sovrapposta, vermiglia Esplosione Silvia De Angelis tutti i diritti riservati giugno 2010 |
Post n°553 pubblicato il 28 Settembre 2012 da das.silvia
Nonostante il terremoto del 2011 e le preoccupazioni per Fukushima abbiano riportato la minaccia della radioattività di nuovo nella coscienza pubblica, molte persone non si rendono ancora conto che la contaminazione è un pericolo che riguarda tutto il mondo. I radionuclidi figurano tra le prime sei minacce tossiche, come indicato da un rapporto del 2010 del Blacksmith Institute, una organizzazione non governativa che si occupa di inquinamento. Potreste restare sorpresi dalla posizione di alcuni dei luoghi più radioattivi al mondo – e quindi dal numero delle persone che vivono nel terrore per gli effetti che le radiazioni possono avere su di loro e sui loro figli. Il sito di Hanford, a Washington, era parte integrante del progetto di bomba atomica degli USA, avendo prodotto plutonio per la prima bomba nucleare e per la bomba “Fat Man”, usata a Nagasaki. Durante la Guerra Fredda, il sito intensificò la produzione, fornendo plutonio per la maggior parte delle 60.000 armi nucleari americane. Anche se dismesso, contiene ancora due terzi del volume delle scorie altamente radioattive del paese – circa 53 milioni di litri di scorie liquide, 25 milioni di metri cubi di rifiuti solidi e 200 chilometri quadrati di acque contaminate al di sotto dell’area, che lo rendono il sito più contaminato degli Stati Uniti. La devastazione ambientale di quest’area dimostra che la minaccia della radioattività non è semplicemente qualcosa che può arrivare con un attacco missilistico, ma può nascondersi nel cuore del proprio stesso paese. (W E B) |
Post n°552 pubblicato il 27 Settembre 2012 da das.silvia
Tag: affusolate, arsa, attrazione, bilico, cilestrino, desertico, disegni, mascalzone, mimata, reconditi, scenario, scie, sorso, sovrano, toccanti, trasalire, trepidante, ubriache, velo mentre fruga lo scenario più segreto la mancanza di te in quel riso mascalzone fa sopire raggiate scie nel desertico sfondo e la bocca arsa di quel velo di sensualità trae sollievo in un trasalire d'affusolate mani... nel circuire toccanti disegni ove s'arrampicano salite ubriache di te Silvia De Angelis tutti i diritti riservati febbraio 2011 ![]()
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Post n°551 pubblicato il 27 Settembre 2012 da das.silvia
Misteriosi suoni provenienti dalle profondità degli oceani turbano e affascinano gli scienziati, che ritengono possano provenire da sconosciute creature degli abissi, la cui esistenza ricorre da sempre nelle leggende e nei racconti di mare. I ricercatori hanno chiamato 'bloop' il suono, che è stato registrato dalla catena di microfoni distribuiti nelle profondità marine dagli Usa per individuare il movimento dei sottomarini sovietici durante la Guerra Fredda. Il verso tuttavia non sembra appartenere ad alcuno degli esseri conosciuti che vivono a grandi profondità, anche perché è molto più forte. Nel 1997, il suono è stato registrato anche da microfoni ad oltre 3.000 mila miglia di distanza, scrive il settimanale 'New Scientist'. E questo significa che si è trattato di un suono molto più forte di tutti quelli conosciuti, compresi quelli emessi dalle più grandi balene. Una delle ipotesi che circola ritiene che possa provenire da un calamaro gigante che vive tra i 4.000 ed i 5.000 metri di profondità. Alcuni esemplari morti sono stati ritrovati sulle spiagge, ma non sono mai stati avvistati in mare. Il più grande calamaro mai ritrovato misurava - compresi i tentacoli - una ventina di metri di lunghezza, ma si ritiene che ne possano esistere anche di molto più grandi. Tuttavia Phil Lobel, biologo marino dell'Università di Boston, mette in dubbio il fatto che all'origine del potente rumore vi sia un calamaro gigante in quanto, sostiene, i cefalopodi non possono avere un sacco da riempire d'aria dal quale emettere quel tipo di suono anche se, ammette, non si può escluderlo in via assoluta. (W E B) |
Post n°550 pubblicato il 26 Settembre 2012 da das.silvia
Tag: accordi, afrodisiaco, aranciati, armonizzate, artificiosa, brina, coralli, deseute, eclettiche, espansiva, inezie, inusitati, opposto, scontato, sensualità, strenne Mani artificiosa brina Silvia De Angelis tutti i diritti riservati dicembre 2009 |
Post n°549 pubblicato il 26 Settembre 2012 da das.silvia
La festa di primavera o capodanno cinese coincide con l'inizio del calendario lunare. E' il giorno della seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno. Nel calendario occidentale cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. In questo giorno i cinesi vogliono esprimere il ringraziamento per l'anno trascorso e il desiderio di vivere un anno felice. Ringraziano i loro antenati per tutto ciò che hanno avuto di buono nell'anno passato. E' il giorno delle riunioni familiari e dei grandi banchetti. Nei giorni precedenti, nelle case cinesi, c'è un gran daffare per preparare la festa. Tutta la casa viene pulita e riordinata, ma particolare attenzione si ha per la cucina. Scope, coltelli e cose accuminate vengono tenute nascoste fino al giorno successivo al capodanno, perchè si crede che questi oggetti portino sfurtuna. Strisce di carta o di seta rossa sono appese alle porte sia all'internoche all'esterno. I fiori sono disposti in tutta la casa perchè simboleggiano prosperità e felicità. Alla veglia del capodanno le famiglie si riuniscono. Gli adulti e i bambini stanno alzati tutta la notte perchè è credenza che stare in piedi a lungo porti lunga vita ai genitori. A mezzanotte si offre il cibo agli antenati e si fanno scoppiare petardi e fuochi d'artificio per speaventare e far fuggire gli spiriti maligni. E' tradizione portare per le strade il drago. Il drago appartiene alla mitologia cinese. E' una creatura benevola che simboleggia la longevità, la prosperità e la pioggia.(W E B) |
Post n°548 pubblicato il 25 Settembre 2012 da das.silvia
Tag: autentica, avido, emancipate, frangente, impietoso, impulsi, incontrollato, irruento, luccicante, manette, metalliche, muscolare, oberato, oneroso, raddoppia, scaglia, spiegate, surrogato, turbamento
Metalliche manette Silvia De Angelis tutti i diritti riservati marzo 2010 |
Post n°547 pubblicato il 25 Settembre 2012 da das.silvia
Sono numerosi i casi in questi ultimi mesi di persone o gruppi di persone che asseriscono di aver sentito strani suoni provenire da fonti non identificabili. Alcuni hanno pensato anche di registrarli e metterli su Youtube. Cosa sta succedendo al nostro pianeta? Si è messo improvvisamente a cantare? È proprio la Terra a crearli o i suoni sono artificiali? Come sempre succede in questi casi fantasia e realtà si mescolano tra loro facendo diventare il fenomeno qualcosa di alieno, in un anno, questo, che per molti la fine del mondo è dietro l’angolo. Tuttavia anche per un fenomeno come questo la scienza può dare una risposta nella maggior parte dei casi e quando non è in grado di arrivarci è perché mancano dati a sufficienza per giungere ad una spiegazione. Partiamo da un caso specifico. Siamo a Windsor, Canada, vicino al confine con gli Stati Uniti. Nel febbraio del 2011 un suono dalla frequenza molto bassa iniziò ad infastidire i residenti. Esso rimase udibile per diverse settimane, ma prima che una commissione d’inchiesta fosse partita per cercarne le cause esso smise di farsi sentire. Ma ora eccolo di nuovo, proprio agli inizi di febbraio di quest’anno. Lo stesso sindaco della città, Al Maghnieh, ha detto: “Si immagini di essere all’interno di un’auto dove si sente un misterioso suono a bassa frequenza che fa vibrare anche lo specchietto retrovisore”. Dopo che migliaia di proteste sono arrivate alla municipalità ipotizzando addirittura l’arrivo degli alieni, il Natural Resources Canada ha dato il via ad una ricerca. Conclusioni: il rumore arriverebbe da un’area con numerose fabbriche che si trova sull’Isola Zug posta sul fiume Rouge. Ma essa è di proprietà statunitense e quindi non è possibile, se non con accordi tra i due Paesi, approfondire la ricerca. E quindi il misero rimane e le leggende fioriscono. (W E B)
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Post n°546 pubblicato il 24 Settembre 2012 da das.silvia
Attonito affonda nel solco fragile Silvia De Angelis tutti i diritti riservati maggio 2011
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Post n°545 pubblicato il 24 Settembre 2012 da das.silvia
Albero alto fino a 30 (40)m. Il suo tronco si erge regolare e privo di rami fino a grande altezza se cresce in ceppaie molto fitte, mentre se cresce isolato, i rami iniziano da molto in basso ed in alto formano una cima alquanto ampia. La chioma rotondeggiante ha foglie disposte in modo da operare una copertura molto elevata attribuendo al Faggio la qualità di essere uno fra gli alberi più prodighi d’ombra. Assai prima della fogliazione si possono facilmente distinguere le gemme fogliari da quelle fiorali: le prime sono sottili ed aguzze, mentre le seconde sono più grosse e larghe (gemme di solito con colore bruno rossiccio). Sulle ampie zone dell’Europa Centrale il Faggio è albero dominante, perchè è la pianta che più delle altre sa come sfruttare la luce. Le piante giovani hanno però bisogno della protezione della foresta, poichè temono il gelo e la siccità, mentre gli alberi maturi temono il troppo sole perchè la loro corteccia, liscia e sottile, non è sufficiente per la protezione degli organi sottostanti. Una faggeta, cioè un bosco a prevalente presenza di Faggio, è sempre un bosco pittosto fitto ed ombroso, tanto che diventa difficile per altre piante socializzare prima che il fogliame del Faggio si chiuda sopra tutto il suolo ricoprendolo completamente. Solo alcuni alberi riescono a sopravvivere così perchè amano l’ombra, come il Tasso, l’Agrifoglio, l’Abete rosso. I Faggi possono raggiungere i 250-300 anni d’età, in casi rarissimi anche il mezzo millennio, ma spesso durante il secondo secolo di vita sono vittime della decomposizione del durame. (W E B) |
Post n°544 pubblicato il 23 Settembre 2012 da das.silvia
Avvolgente e aggressivo Silvia De Angelis tutti i diritti riservati ottobre 2010 |
Post n°543 pubblicato il 23 Settembre 2012 da das.silvia
La Melagrana non è altro che il frutto del Melograno, un arbusto chiamato Punica Granatum che ha le sembianze di un cespuglio con foglie piccole e lunghe di colore verde, che può raggiungere un’altezza di 4 metri. Le sue origini vanno ricercate nel Nord Africa e nel Caucaso; oggi il melograno cresce spontaneamente nelle regioni mediterranee dell'Asia e dell'Europa ed è largamente diffuso anche in Nord America. I suoi fiori sono di colore rosso scarlatto e sono racchiusi in una specie di guscio tondeggiante che presenta alcuni petali sulla sommità. Anche i semi sono di colore rosso e “vantano” un succo dolce e dissetante, ricco di proprietà salutari.Anticamente si pensava che il succo del melograno rappresentasse il sangue del dio Dioniso, e sembra che la dea dell’amore, Afrodite, lo avesse piantato sulla terra in suo onore. Fin dai tempi antichi la melagrana è stata considerata il frutto della fertilità: in alcune popolazioni infatti, le spose lo utilizzavano per predire il numero di figli che sarebbero nati e spesso venivano intrecciati tra i capelli i rami del melograno, come augurio di fecondità; il simbolo di questo frutto è quindi l’abbondanza. Inoltre, la fitoterapia e numerose recenti ricerchi, attribuiscono al melograno numerose proprietà benefiche sia nelle radici (proprietà antibatterica e antielmintica in grado di combattere la tenia), sia nel frutto (sostanze polifenoliche che combattono le patologie vascolari). I polifenoli sono infatti sostanze antiossidanti, contenute in numerosi alimenti, molto utili per combattere le degenerazioni dell’apparato vascolare. Ulteriori studi hanno anche evidenziato che la melagrana ha anche un effetto gastroprotettivo sullo stomaco. La pianta del melograno, nel linguaggio floreale, grazie proprio al suo colore rosso vivo, ha un grande effetto a livello ornamentale, specialmente gli esemplari con rami e tronchi contorti; molti parchi e giardini ne sono pieni e spesso viene sistemata con altre piante per realizzare siepi e composizioni floreali particolari. (W E B) |
Post n°542 pubblicato il 22 Settembre 2012 da das.silvia
Tag: addio, aranciate, aromatiche, azzardano, brulichìo, compatto, dorato, effervescenze, esili, pacte, refolo, romanticismo, sbiadito, scricchiolìo, sommosse, sonorità, vespro
Nel viale sbiadito da sommosse d’esili foglie melanconici tratti d’effervescenze pacate dal brulichìo d’estate azzardano un velato romanticismo Si fa più compatto sul balenare soffuso d’un refolo che rafforza sfumature aranciate Collimano con l’effondersi d’essenze aromatiche evidenziate dalla sonorità d’uno scricchiolìo dolcissimo sorto nel vespro dorato d’un sottovoce che allontana rinfrangenze d’addio Silvia De Angelis tutti i diritti riservati settembre 2012
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Post n°541 pubblicato il 22 Settembre 2012 da das.silvia
Il suono è prodotto dalla vibrazione di un corpo in un mezzo materiale, come l'aria o l'acqua. Quando un corpo − per esempio, una lamina metallica o la corda di uno strumento musicale − vibra, mette in vibrazione le particelle d'aria (o genericamente quelle del mezzo nel quale è immerso) che gli sono immediatamente adiacenti e trasmette a distanza la vibrazione attraverso un'onda elastica, detta onda sonora (o acustica). Dunque, per propagarsi le onde sonore hanno bisogno di un mezzo materiale, le cui molecole vibrino e trasmettano il segnale sonoro (nel vuoto, infatti, il suono non si propaga).Quando una corda sollecitata vibra, produce nell'aria circostante una serie ritmica di compressioni e di rarefazioni che si propagano verso l'esterno. Le variazioni della pressione dell'aria attorno a un valore medio, associate alla regolare alternanza di compressioni e rarefazioni, rappresentano l'onda sonora. La perturbazione si allarga in modo concentrico dalla sorgente e, poiché si tratta di un'onda, non vi è trasporto di materia. Le onde sonore sono onde longitudinali, poiché la direzione di vibrazione delle molecole d'aria (o di ogni altro mezzo nel quale si propaghi l'onda) è parallela alla direzione di propagazione dell'onda.La sorgente di un'onda sonora può essere la vibrazione della corda di una chitarra, dell'ancia di un clarinetto, della membrana di un tamburo o anche la vibrazione delle nostre corde vocali. Negli strumenti a fiato, come il flauto, l'aria che viene soffiata nel bocchino dello strumento mette in vibrazione la colonna d'aria contenuta nello strumento stesso. Nel pianoforte le corde dello strumento vengono percosse da un martelletto e indotte a vibrare. Il pianoforte, poi, funziona da cassa armonica e vibra assieme alle corde: sono le vibrazioni prodotte nell'aria dalla cassa armonica che noi percepiamo come suoni. In un altoparlante le vibrazioni di una membrana sono indotte da impulsi elettrici e a loro volta inducono la vibrazione dell'aria, producendo un suono. (W E B) |
Post n°540 pubblicato il 21 Settembre 2012 da das.silvia
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Post n°539 pubblicato il 21 Settembre 2012 da das.silvia
“LA MUSICA era bella, ma l’esibizione delle marionette è stata strabiliante. Quelle marionette riescono a riprodurre anche i gesti più impercettibili, più di quanto abbia mai visto in un teatro di marionette!”Chi parla sta forse descrivendo uno spettacolo per bambini? No. Forse non ci crederete, ma queste parole esprimono l’entusiasmo di uno spettatore adulto. Dove va in scena questa singolare rappresentazione operistica? In uno dei più straordinari teatri di Salisburgo, città natale del celebre compositore Mozart. Avete mai sentito parlare di marionette di legno, dall’altezza compresa fra il mezzo metro e il metro, che interpretano l’opera lirica? Questo è ciò che accade al Teatro delle marionette di Salisburgo. Quando cominciano a danzare, il pubblico non può sfuggire al loro incanto e viene rapito in un mondo fatto di musica e immaginazione. Talvolta, mentre viene eseguita l’ouverture e si alza il sipario per l’inizio del primo atto, il pubblico rimane sconcertato. Sono proprio marionette di legno quelle che si muovono sul palco e che, a giudicare dalla mimica, sembrano cantare brani operistici? E quei fili sottili sulle loro teste? Forse alcuni spettatori non riescono a nascondere il loro disappunto e pensano: ‘È troppo evidente, si vede tutto!’ E poi non c’è neanche la buca dell’orchestra coi musicisti. L’idea di non ascoltare la musica dal vivo rasenta il cattivo gusto. Risentiti, gli appassionati di opera lirica potrebbero pensare: ‘Che orrore!’ Ma, un momento! Pian piano, quasi impercettibilmente, il pubblico subisce una metamorfosi. Superato lo scetticismo iniziale, il pubblico comincia a subire il fascino delle marionette. Come per incanto, la realtà si fonde alla fantasia. I tiranti di seta non si vedono più. Gli spettatori sono presi non solo dalla rappresentazione, ma anche dall’idea inconsueta che delle marionette si esibiscano in un piccolo teatro dell’opera. Lo spettacolo non sembra più così assurdo, e presto il pubblico dimentica di trovarsi di fronte ad inanimate marionette. La loro “maestria” entusiasma persino gli spettatori più scettici e li trasporta nel piccolo mondo delle marionette. (W E B) |
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