Messaggi di Agosto 2013
Post n°859 pubblicato il 30 Agosto 2013 da das.silvia
E’ importante una certa postilla impressa in modo quasi illeggibile nella tempra scalpitante Rafferma un’esigenza plateale celata nella fodera del bavero a inventare fremiti trasgressivi per dare giusto verso a un’esistenza tediosa nell’etere pesante Un orpello indispensabile che sprizzi grumi di vernice laddove regni il grigio reso appariscente da un distillato d’energica follia Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°858 pubblicato il 29 Agosto 2013 da das.silvia
La Russia è essenzialmente un esportatore di materie prime energetiche. Grazie ai loro prezzi elevati, gli introiti valutari sono cresciuti moltissimo e le riserve ufficiali sono diventate consistenti. Anche le entrate fiscali dipendono essenzialmente dalle materie prime, perciò si è avuto un forte miglioramento dei conti pubblici. Mosca ha rimborsato una parte del debito estero e ridotto il debito pubblico. Il “boom di Putin” nasce così, ed accompagna la fondazione del “putinismo”. Insomma, il putinismo è una specie di convergenza al centro. Un centro non da intendere come moderatismo, come se fosse un democristiano stretto fra comunisti statalisti e liberali libertini, ma come il ritorno della forza della nazione. I comunisti ed i liberali sono in qualche modo degli universalisti, non dei veri nazionalisti. Pensano infatti che chiunque possa godere dei beni del progresso. Nella retorica putinista, altro segnale interessante, il disordine viene assimilato al parlamentarismo. Essa ricorda il politico e diplomatico spagnolo Donoso Cortez, il quale, nel primo ottocento, definiva la borghesia come la classe che (sa solo) discute (re). Una classe, secondo lui, che, messa di fronte alla scelta fra Gesù e Barabba, invece di decidere dove stia il bene e dove il male, organizza una commissione parlamentare.(WEB) ![]() |
Post n°857 pubblicato il 28 Agosto 2013 da das.silvia
Anche quest’anno in occasione di AltaromAltamoda ho avuto il piacere di assistere come ospite alla sfilata dello stilista libanese Abed Mahfouz che da ben 24 edizioni regala emozione e fascino al calendario della kermesse capitolina. Uno spettacolo unico come solo l’Altamoda sa offrire. Per l’autunno – inverno 2013 – 2014 il designer ha pensato ad una collezione fatta di incanto e spettacolarità; silhouettes impalpabili fasciano alla perfezione le curve della donna, regalandole una femminilità ed un eleganza unica. Tante applicazioni scintillanti per abbellire ulteriormente la figura senza mai appesantirla, punto focale la schiena lasciata nuda e inconiciata dai perfetti tagli sartoriali. (WEB) |
Post n°856 pubblicato il 27 Agosto 2013 da das.silvia
Si diradano
nel tempo
che sa assecondare
interferenze di respiri
quelle eccedenze di sensualità
preziosi sorsi di vita
dispersi dentro un limbo
in bilico su trine d’apatia
Eppur d’improvviso
uno scivolo su labbra clandestine
fa apparire ancora
nel pozzo
inargentata e illogica luna d’amore Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°855 pubblicato il 25 Agosto 2013 da das.silvia
I) Quando gli stimoli vengono a mancare, quando i ricettori sensoriali non trasmettono più la presenza dell'oggetto (cioè non ci danno alcuna sensazione), la percezione non scompare, ma permane sotto forma di immaginazione (o rappresentazione). Infatti, a differenza delle senso-percezioni, le immagini non sono legate alle vie sensoriali. Ad es. se ci troviamo al buio, l'oscurità ci impedisce di avere senso-percezioni visive per l'assenza degli stimoli, ma non c'impedisce di avere "immagini visive". Le immagini sono "quadri mentali" che rappresentano ciò che sopravvive delle percezioni nella nostra psiche. II) Non esistono immagini che non si colleghino, in qualche modo, all'esperienza percettiva o sensoriale (ad es. non possiamo immaginare un suono o un colore mai percepiti. Possiamo immaginarci un "ippogrifo", ma solo perché abbiamo già percepito animali che volano e cavalli). III) Le immagini non si identificano né con le percezioni né con le sensazioni. La percezione è intensa, nitida, perché comporta la presenza fisica dell'oggetto ed è quindi legata al tempo e allo spazio; l'immaginazione invece è debole, confusa, imprecisa, modificabile a nostro piacimento, libera da vincoli sensoriali e quindi molto più flessibile. Di un oggetto possiamo avere numerose senso-percezioni, ma avremo sempre una sola immagine (globale) con caratteristiche proprie, più o meno fedeli ai particolari. IV) Le percezioni hanno una causa fisica che risiede nello stimolo, sempre esterno al sistema nervoso o al cervello, per cui le cose percepite sono accompagnate dalla convinzione della loro esistenza. Le immagini invece hanno una causa mnemonica, nel senso che esse subentrano quando le percezioni scompaiono e non hanno bisogno, per sussistere, di una fedeltà alla realtà. Le immagini non sono che ricordi o fantasie, più o meno rielaborate, di precedenti esperienze. Se confondiamo le immagini con le percezioni (cioè i desideri con la realtà) cadiamo nel fenomeno delle allucinazioni.(WEB)
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Post n°854 pubblicato il 24 Agosto 2013 da das.silvia
Mirabolante e fastoso
eccede nella forma sinuosa
arricchita d'un verso schiribilloso...
accentuato sa donare estrosa notorietà
nel velato presupposto d'irraggiungibile confronto Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°853 pubblicato il 22 Agosto 2013 da das.silvia
Viviamo in una società che si è fatta liquida, tecnica, virtuale e post-moderna. Una società in cui la persona e le persone tra loro rischiano sempre più di frantumare la propria identità e le relazioni significative di reciprocità e prossimità. Chi, politico, operatore o ricercatore, si occupa di politiche e di interventi di azione sociale, di prevenzione e promozione della salute, si trova, sempre più spesso, a dover fare i conti con apparenti antinomie quali fiducia/sfiducia, consenso/coercizione, coesione/conflitto,integrazione/anomia: la conoscenza e la comprensione dei meccanismi e delle ragioni che alimentano queste dualità, offrono la possibilità di esplorare strade alternative che portino alla persona e al bene comune. Il teatro è una di queste opportunità. ( W E B) |
Post n°852 pubblicato il 21 Agosto 2013 da das.silvia
A ‘sto giro ‘a sfiga nun me vo’ lascià
m’arincore a perdifiato
pe’ lungo e pe’ largo
levannome a‘ spensieratezza
Vorei sapè er motivo de ‘st’accanimento
su li passi de ‘sta vita mia
‘n bilico fra ‘na caduta
e‘na mazzata inaspettata
Assottijano er tempo che ce avanza
pe’ cercà de ride
e guardà er cielo malandrino
mentre me fa l’occhietto pe’ sognà
TRADUZIONE
In questo momento la sfortuna non mi vuole abbandonare
mi rincorre senza tregua
in tutte le direzioni
togliendomi la tranquillità
Vorrei sapere il motivo di quest’accanimento
sullo scorrere della mia vita
in bilico fra una caduta
e una cattiva notizia inaspettata
Assottigliano il corso dell’esistenza
mentre si cerca di essere sereni
e guardare il cielo malandrino
mentre mi fa l’occhietto per sognare Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°851 pubblicato il 19 Agosto 2013 da das.silvia
Il ruolo di "antagonista" nelle fiabe è spesso occupato dalla figura, inquietante ma ricca di fascino, della strega, colei che attraverso incantesimi e riti magici provoca un improvviso turbamento nell’andamento della storia narrata, ostacolando l’eroe nel raggiungimento della meta desiderata. Ma chi erano le streghe? Esistevano realmente? Secondo gli accusatori del tempo erano donne che, al calar delle tenebre, si spostavano in volo raggiungendo in poco tempo luoghi anche molto distanti, si riunivano in congresso, operavano malefici, si trasformavano assumendo aspetto animale o forme mostruose. Al mattino riassumevano le loro normali sembianze. Ma quali motivi potevano spingere all’accusa di stregoneria? Si trattava forse di donne "diverse" rispetto al resto della comunità, con problemi sociali o psichici, o semplicemente in grado di curare alcune malattie usando infusi preparati con erbe officinali, perciò accusate di stregoneria in quanto non usavano le tecniche mediche convenzionali.
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Post n°850 pubblicato il 18 Agosto 2013 da das.silvia
Nell'entroterra d'un sogno timoneggio il dorso di rondine per captare nella notte lo stratagemma desueto d'una metropoli indotta a velature di luce dall'effetto d'eclisse remota Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°849 pubblicato il 16 Agosto 2013 da das.silvia
Anche le mani hanno bisogno di essere articolate con criterio, per mantenerne la forza e l'elasticita : Con le mani aperte, allargare e riavvicinare le dita per dieci volte. |
Post n°848 pubblicato il 14 Agosto 2013 da das.silvia
Seppur non si possa elaborare con la mente al medesimo ritmo le onde interminabili che si rincorrono ad una ad una Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°847 pubblicato il 12 Agosto 2013 da das.silvia
Quel tuo bacchettare fluente
imprime morbidezza
su rintocchi seriosi d’un pensiero severo
Si scioglie mellifluo
addolcendo bisbigli minuti
nei pertugi vogliosi d’ attenzione speciale
ove tutto mormora e vibra
nell' ipotesi d’un magnetismo infinito
che dispieghi altero amore e crudeltà Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°846 pubblicato il 11 Agosto 2013 da das.silvia
Il sonno non è altro che la perdita momentanea di conoscenza. I neurologi hanno osservato la presenza di cinque stadi differenti: il primo è quello del sonno leggero; vi sono poi due stadi intermedi (sonno Delta) e un quarto stadio di sonno profondo. Queste quattro fasi sono chiamate non Rem, in quanto caratterizzate dall'assenza di movimenti oculari rapidi (Rem: Rapid Eye Movements). Il quinto stadio è viceversa distinto per movimenti oculari rapidissimi: è il sonno Rem, all'interno del quale vi è la presenza dei sogni. Queste cinque fasi si ripetono alternativamente. Osservando il tracciato dell'elettroencefalografo, strumento usato dai neurologi per controllare ed osservare le reazioni elettriche della massa cerebrale durante il sonno, ci accorgiamo che la fase Rem è molto simile a quello della veglia. Questa fase è quella in cui una persona si sveglia con maggior difficoltà, in quanto la massa muscolare, proprio in questo stadio, raggiunge il massimo rilassamento. L'alternarsi delle fasi del sonno varia a seconda dell'età ed è comunque diversa da persona a persona. In un neonato le ore di sonno sono in media più di quelle della veglia e si distribuiscono all'interno delle 24 ore. In un uomo adulto il sonno si concentra soprattutto nelle ore notturne e raggiunge una media di 7-8 ore a notte. Le ore di sonno Rem in un neonato, in proporzione alle ore di sonno complessive, sono circa la metà; durante la crescita, tale proporzione diminuisce sempre di più; in un ragazzo di vent'anni le ore di sonno Rem sono un quinto rispetto al totale. A meno che un individuo non consolidi l'abitudine di dormire durante il giorno, il sonno diurno ha schemi completamente diversi dal sonno notturno. Le teorie in merito alla funzione del sonno sono varie; una prima teoria, detta ristorativa, sostiene che il sonno sia un momento di riposo per tutte le attività fisiche e psicologiche. La teoria protettiva prevede invece che il sonno abbia la funzione di rimediare al logoramento e al dispendio di energia avvenuto durante la veglia. Simile è la teoria della conservazione dell'energia, che sostiene che il sonno sia un momento di recupero delle funzioni metaboliche, in quanto ne diminuisce le richiesta. Vi sono poi anche una serie di teorie istintive, secondo le quali il sonno è un comportamento innato, e non la risposta a una richiesta fisica o psicologica. Nessuna di queste spiegazioni, per quanto fondate, è completamente esauriente. E' sicuro e scientificamente provato che se ad un individuo viene proibito di dormire, questo risente di una serie di disturbi psico-somatici, quali la perdita temporanea di memoria, stati di afasia, disturbi alla vista, indebolimento, tremore, impossibilità di concentramento e difficoltà di linguaggio. (WEB)
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Post n°845 pubblicato il 09 Agosto 2013 da das.silvia
Genesi di luce
fa incespicare
fragili pregiudizi
nei calzari della notte
E’ un lattiginoso richiamo di luna
a sfoltire pensieri
nella cabala della mente
volta a latitudine ancestrale
nello spessore d’un cromosoma
scalpitante sull’abaco
d’un tessuto d’amore Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°844 pubblicato il 07 Agosto 2013 da das.silvia
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Post n°843 pubblicato il 05 Agosto 2013 da das.silvia
Più te guardo e più me fai friccigà er core
'co quell'onna malandrina che fa su e giù
e te fa penzà a quello che 'jai voluto bbene
pe' davero e tanto t 'ha fatto penà
Senti puro quer gusto de sale che
s'enfila drento all'aria e te buca 'e narici
'co 'na ventata 'mprofumata che
te scapija e te rimette ar monno
Sti granelli appiccicosi s'enfileno a destra
e a manca, te scardeno 'n'fino ar profonno
'co 'mpiacere che nun te 'nandresti più
da sto paradiso che t'embeve de 'n'emozzione
'mprevista che si la sai capì è sur serio
'na botta de vita
TRADUZIONE
Più ti guardo e più mi vibra il cuore
con quell’onda giocosa che fa su e giù
e ti fa pensare a colui a cui hai voluto bene
per davvero e ti tanto ti ha fatto soffrire
Senti anche quel gusto di sale che
scorre nell’aria e va nelle narici
con una ventata profumata che
ti spettina e ti rimette al mondo
Quei granelli appiccicosi s’infilano
dappertutto, ti scaldano fino al profondo
con un piacere che non te ne andresti più
da quel paradiso che ti dà forte emozione
imprevista che se la sai comprendere veramente
è un sollievo di vita Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°842 pubblicato il 03 Agosto 2013 da das.silvia
Esistono tre tipi di fulmine:tra nubi diverse, all’interno della stessa nube e tra nube e terra. Sono ovviamente solo gli ultimi a essere pericolosi per chi svolge attività in montagna. I fulmini tra nube e terra sono il modo in cui la terra riacquista gli elettroni (cariche negative) che vengono continuamente “perse” col bel tempo. I fulmini sono quindi principalmente negativi e cioè una enorme carica negativa che solitamente si ammassa alla base della nube viene scaricata a terra in un tempo brevissimo. Esistono tuttavia anche fulmini positivi i cui effetti sono del tutto analoghi a quelli dei fulmini negativi ma sono meno frequenti. Il fulmine avviene quando l’aria non è più in grado di tenere separata dal suolo l’enorme carica che si è ammassata alla base della nuvola. Quando il campo elettrico al suolo raggiunge valori così elevati i capelli tendono a sollevarsi e si sentono dei crepitii. Sui comignoli e sugli angoli dei tetti si possono vedere delle fiammelle azzurre chiamate fuochi di Sant’Elmo. Quando si verificano questi fenomeni la probabilità che cada un fulmine è molto elevata. Un’altra curiosità: il fulmine è più frequentemente unico ma non è raro che all’interno dello stesso canale cadano più fulmini in un tempo brevissimo. Infatti se si fotografa un temporale notturno muovendo la macchina fotografica si possono poi contare queste scariche e si vedrà che a volte sono più di una e possono arrivare anche ad una decina. Se si viene colpiti direttamente dal fulmine difficilmente si ha possibilità di sopravvivere basti guardare gli effetti che il fulmine ha sulle piante colpite. Il pericolo però sussiste anche quando il fulmine ci cade vicino (fulminazione indiretta).Infatti, contrariamente a quanto si crede la corrente del fulmine non entra direttamente nel terreno ma “galleggia” in superficie diminuendo la sua intensità mano a mano che ci si allontana dal punto di caduta. E’ fondamentale quindi toccare il terreno in un solo punto per ridurre la corrente di passo ed è meglio camminare saltellando in modo da toccare il terreno sempre con un piede solo. I bovini e gli ovini, avendo le zampe anteriori molto distanti da quelle posteriori sono più facilmente vittime dei fulmini a causa della corrente di passo; la corrente di passo può essere sufficiente a provocare arresto respiratorio o cardiaco (più raro), bruciature della pelle e contrazioni involontarie dei muscoli che possono indurre dei bruschi movimenti incontrollati o addirittura provocare delle fratture alle ossa. La corda utilizzate per le assicurazioni tra persone o al cavo della ferrata possono essere pericolose specie se bagnate. Dove cadono i fulmini: i fulmini possono cadere ovunque. Quando il campo elettrico tra nube e suolo è sufficientemente intenso Anelli, collane,orecchini,braccialetti non attirano in modo particolare i fulmini ma possono eventualmente provocare bruciature: per questa ragione si ritiene che i monili attirino i fulmini. (WEB)
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Post n°841 pubblicato il 02 Agosto 2013 da das.silvia
Nell’eternità di deliri e ritorni d’amore
bocche indecise
nelle frasi pensate
lasciano scaturire sillabe frivole
Celano il timore d’una velleità incontrollata
nella torsione d’un battito
che va al di là del suo pulsare
sfiorando la penombra del pube
Memore di fiati caldi del passato
si crogiola dolcemente
in un silenzio di mogano
reso solenne da vertigini inquiete…
Creano un cicaleccio impudico
nelle anche ammansite
da sguardi invasivi nel loro
tagliare spicchi d’antiche remore Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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