Messaggi di Ottobre 2013
Post n°912 pubblicato il 31 Ottobre 2013 da das.silvia
Entro il mantello
d’una strega trafelata
si celano misteri
d’una notte ambigua
ove chiunque imbandisca
nenie e follie
di deliri inversi
a una realtà precipitata
sul bordo spossato
d’una torbida malìa
Perfidi gnomi
e ghigni d’orride zucche
rasentano il volo
d’arcigne nottole mentre decollano
sfiorando l’eclisse di luna
nel sogno
che ne amplia il taglio
di traverso Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°911 pubblicato il 30 Ottobre 2013 da das.silvia
Quanno comincio a giocherellà
co li polpastrelli
vor di’ propio
che ‘n’pizzico de malagurata noia
m’ha preso a ‘la sprovvista
e me costrigne
a contà da uno a cento
pe’ riuscì a tenè occupato
er penziero che sembrerà strano
ma ‘nquer momento
nun sa più vedè avanti o ‘n’dietro
Cià er buio pesto senza ‘na macchia
che dia ‘npò de colore
a quer fannullone der cervello
pe’ faje ‘nventà quarche diavoleria
ner griggio de’ ‘sta vita
ch’arincore er tempo
e poi nun sa che cazzo facce!
LA NOIA
Quando comincio a giocherellare
coi polpastrelli
significa
che un pizzico di malaugurata noia
mi ha colto d’improvviso
e mi costringe
a contare da uno a cento
per riuscire a tenere occupato
il pensiero che sembra strano
ma in quel momento
non sa vedere più avanti o indietro
Ha il buio totale senza una macchia
che dia un po’ di colore
a quel fannullone di cervello
per fargli inventare qualcosa
nel grigio di questa vita
che rincorre il tempo
e non sa cosa farci Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°910 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da das.silvia
Sin dai tempi antichi l' essere umano ha sfruttato delle energie che la natura gli metteva a disposizione.
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Post n°909 pubblicato il 28 Ottobre 2013 da das.silvia
Tag: azzardo, bacio vero, cannella, estasi, flautato, giro di lingua, lampo, lenzuola, odore, resa, rosso, rumori, sintonie, sinuosi, smorfie passeggere, traghettare, vene di sogni Sveli sinuosi rumori velando parole
nell’estasi d’alba
rincuorante vene di sogni
disperse in lenzuola sopite ancora
E nell’ attinenza d’armonie flessuose
discosti il sè da smorfie passeggere
ampliando un giro di lingua
ammorbidita
sullo slancio d’un” sol” flautato
Sniffa essenza di resa il profondo
nel traghettare raddolcite sintonie
mentre pennellano rosso
su passi ritmati
scossi da un lampo d’energia
al sapore di cannella…
scavalca l’odore d’un dì
nell’azzardo d’un bacio vero Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°908 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da das.silvia
Che grande traguardo sarebbe avere l'intelligenza di accettare ciò che non possiamo cambiare, la forza di cambiare ciò che possiamo, e la saggezza di riconoscere la differenza... |
Post n°907 pubblicato il 26 Ottobre 2013 da das.silvia
Nella stiva misteriosa della tua coscienza Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°906 pubblicato il 25 Ottobre 2013 da das.silvia
Sembrerebbe incredibile ma le piante comunicano tra loro, soprattutto alla presenza d’un pericolo.
Esse rilasciano dei gas, che vengono subito intercettati dalle piante più vicine e decodificati come segno di pericolo. Inoltre i vegetali sono in grado di ascoltare ed emettere suoni per mezzo di bocche speciali : le radici. Infatti le radici delle piante giovani sono in grado di rilasciare suoni particolari simili a dei clic. Questa particolare forma di dire, si è riscontrata nelle piante di mais, da cui provenivano rumori specifici a cadenza precisa.
Le radici sospese in acqua, tendono a spostarsi verso l’emissione di suono, riuscendo addirittura a captarlo, soprattutto quello simile di frequenza, a quella emessa dai clic delle radici stesse.
Il linguaggio delle piante è un mondo incredibile e affascinante, anche se ancora non ci è del tutto chiaro nelle sue peculiari manifestazioni.
La ricerca dell’uomo si è soffermata soprattutto sulla reazione “emotiva” Più evidente delle piante : quella che riguarda gli stimoli visivi. Ma i vegetali parlano tra di loro attraverso vari canali, trasmettendo messaggi che superano di gran lunga la risposta alla luce.
Accertato che le radici delle piante cliccano, per informarsi tra di loro, resta ancora da capire cosa abbiano da dirsi.
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°905 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da das.silvia
Tag: autunno, caramello, cocci, corteccia indurita, deriva, malinconia, nicchia, punto inclemente, scie, veleggiano Veleggiano
dolci scie di caramello
sull’enfasi d’una malinconia
sgranata
dal succedersi d’autunno
Pregno di corteccia indurita
e caduta mesta d’anime fragili
delimita
un punto inclemente del sé
assai eloquente
nella nicchia più recondita
ove giacciono
cocci d’esistenza alla deriva…
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°904 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da das.silvia
Il frutto, la melagrana, è una bacca carnosa (balausta), con buccia spessa e pergamenacea, di color giallo con sfumature rosso-arancio, che all’interno è formata da varie cavità (da 7 a 15) separate da membrane, contenenti moltissimi semi di forma prismatica, ricoperti da una polpa rossa e trasparente, molto succosi e aspri (parte edule del frutto). Il melograno (Punica granatum L.) è una pianta antichissima ed originaria dell'Asia Occidentale (Afganistan e Persia), appartenente alla famiglia delle Punicaceae, che cresce spontanea dal sud del Caucaso al Punjab ed è diffusa fino in Estremo Oriente, oltre che nei Paesi del Mediterraneo. Il melograno e' un albero leggendario di antica tradizione, che è il simbolo da millenni della fertilità per tutte le culture che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti carminii; non a caso i pittori del XV e XVI secolo, dipingevano spesso una melagrana nella mano di Gesu' Bambino, riferendosi alla nuova vita donataci da Cristo.
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Post n°903 pubblicato il 22 Ottobre 2013 da das.silvia
Nell’azzardo di malinconici impasti che ribollono nel chiostro inondo d’un oppiaceo barlume il decorso del pensiero Tesse nell’afflato d’un talismano di luna vaporose elusioni d’ombre viventi che saggino dolci poemi di quell’io solitario mentre sfrigola venature vermiglie sull’identità d’un bacio che non torni sui suoi passi… Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°902 pubblicato il 21 Ottobre 2013 da das.silvia
Contesi da musei e collezionisti di tutto il mondo, prestati a musicisti in occasione di grandi concerti, i violini Stradivari, oltre che strumenti di indiscussa qualità, sono vere e proprie opere d'arte. Per la prima volta uno studio scientifico, condotto da un gruppo di ricercatori italiani, ha analizzato le decorazioni e i relativi materiali di un violino firmato Antonio Stradivari, contribuendo a far luce sulle "antiche ricette" utilizzate dal famoso liutaio di Cremona del XVII secolo. I risultati dell'indagine, effettuata con un insieme di tecniche del tutto non invasive tra il Laboratorio Arvedi dell'Università degli Studi di Pavia, il Centro Universitario per le Datazioni dell'Università di Milano-Bicocca e il Dipartimento di Fisica dell'Università Statale di Milano, sono stati pubblicati di recente su importanti riviste specialistiche (web) |
Post n°901 pubblicato il 20 Ottobre 2013 da das.silvia
Ho scritto questi versi per Italia, un'anziana signora che, in ospedale, quando sono stata ricoverata per la frattura dei miei polsi, era nel letto di fronte al mio, e di tanto in tanto, cantava qualche simpaticissima canzoncina in romanesco, per sdrammatizzare il clima pesante di quei ricoveri .Un bacione a te, Italia :
Nei femori disciolti,
resi languidi da un accento
scorporato si snoda una canzone
fibrillante gesta remote
pulsanti da quel lembo di vita
che Italia (lei indossa questo nome)
intona nei saggi del cerchio che vibra
In quel tondo scoperto la bocca
si fa grande
raggomitolando picchi di vita nelle mani
quelle che hanno allacciato
crescite affettive d’emozioni verticali
in una Roma primitiva
ove un canto friccigarello
sapeva spegnere falò affranti di solitudine Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (novembre 2012)
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Post n°900 pubblicato il 19 Ottobre 2013 da das.silvia
La pittura tradizionale era di stampo naturalistico, ovvero le immagini del dipinto riportavano esattamente l’essenza della realtà. Queste tecniche pittoriche avevano trovato ampio fulgore nell’era rinascimentale, quando un quadro risultava davvero prezioso attraverso la sua fedeltà plastica e quella del colore. Detti crismi erano definiti col termine di corrente “accademica”. In seguito all’Impressionismo questi principi sono stati superati, da alternative pittoriche del tutto diverse, dando all’immagine una dimensione prettamente coloristica, tecnica seguita dal Manet.Il colore sembra diventare il nuovo interprete delle impressioni pittoriche, infatti si usano pigmenti diversi dalla realtà effettiva che si sceglie a modello.
Grandi cambiamenti nella prospettiva sono effettuati da Paul Cezanne, esasperati poi in fome del tutto innovative ds Pablo Picasso, le cui opere sono rappresentate da frammenti della realtà, miscelati in modo assai originale e insolito e, apparentemente incomprensibili. Da queste opere nacque il nome di Cubismo, in quanto le composizioni del Picasso davano l’impressione di sfaccettature di cubi.
Il cubismo, così detto sintetico, rivoluziona l’idea classica del quadro, indicando l’opera stessa come pura realtà e non rappresentazione della stessa.
Altri artisti che fanno parte di questa corrente sono Georges Braque e Daniel Henry Jahnweiler.
Si è svolta un anno fa, a Roma, un’importante esposizione intitolata “Cubisti Cubismo” al Vittoriano.
Essa ha presentato presenta oltre duecento opere rappresentative del movimento artistico creato dal Picasso, provenienti da alcuni importanti musei mondiali, espondendo oltre a pitture, scultue, oggetti di design, costumi, musiche e documenti. Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°899 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da das.silvia
Rivela broncio Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°898 pubblicato il 16 Ottobre 2013 da das.silvia
E’ bellissimo quello scorcio cosciente della sera, quando prima di abbassare le ciglia, precipitiamo in uno stato di quasi incoscienza…è allora che immagini sfocate, premonitrici del sogno vero e proprio, si rincorrono dolcemente fra le oasi del nostro sé, immergendoci in quel cortometraggio animato, del quale diventeremo protagonisti.
La notevole creatività del nostro cervello viene allora alla ribalta, mescolando in modo confusionario ricordi, illazioni, remore e quant’altro al momento le possa apparire più succulento possibile, cosicchè iniziamo a vivere un’ avventura strampalata, che rincorriamo animosamente, ma che all’improvviso cambia il suo tema, spiazzandoci per l’illogicità dell’inaspettata nuova situazione.
Visibilità tenui e sfondi carichi di colore, s’alternano, in attesa che la nostra ombra segreta s’immerga in quei paesaggi suggestivi, che ci meravigliano per i picchi d’infinito e ci faranno intraprendere azioni insospettabili, che nella vita reale ripudiamo con tutte le nostre forze.
Eppure se riuscissimo ad analizzare, con calma, e con un’ottica diversa dall’usuale, quell’affascinante vissuto, ci potrebbe apparire meno stonato e assai più veritiero di quanto potremmo osservare sul momento.
Infatti quando dormiamo, siamo soliti abbandonare le resistenze e gli impedimenti che ci frenano, nella fase cosciente della nostra vita, e la parte più nascosta del nostro io, quella che se ne sta silenziosa in un angoletto, entra in azione indisturbata…..così ne combina di tutti i colori, anche se, spesso, al nostro risveglio, non riusciamo a ricordare, esattamente, quanto animosamente abbiamo vissuto nelle fitte pieghe del buio.
Eppure, al mattino, ciò che abbiamo registrato nella nostra mente, sembra dare il suo imput alla giornata, infatti se il coinvolgimento notturno ci ha emozionato con sensazioni positive, ci sentiamo rilassati e molto creativi, in caso contrario, un senso di malessere, rende faticoso guardare con benevolenza il rosa vellutato dell’alba… Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°897 pubblicato il 15 Ottobre 2013 da das.silvia
Surreale Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°896 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da das.silvia
Forse non tutti sanno che l’oro non è solo un preziosissimo metallo, ma è anche un ingrediente alimentare e per di più possiede numerose proprietà terapeutiche. Attualmente, preparati a base di oro sono ampliamente utilizzati in cucina per impreziosire torte o piatti sfiziosi; in odontoiatria l’oro viene utilizzato per otturazioni e ponti; in campo medico per molte pratiche diagnostiche e, nella sua forma colloidale (in sospensione in un fluido), anche per la cura di malattie. Tuttavia, ad oggi, l’utilizzo dell’oro è stato quasi del tutto sostituito da pratiche più moderne, ma viene ancora impiegato dalle cosiddette medicine non convenzionali quali l'omeopatia, la naturopatia e la medicina tradizionale cinese. Secondo altre leggende, l’oro portato in dono dai magi, altro non era che polvere di Curcuma, una radice originaria dell’oriente dal colore giallo oro, utilizzata già a quel tempo per insaporire i cibi ma anche come medicamento, in particolare per curare le infezioni. Gli altri due doni, Incenso e Mirra sono invece due resine, che sgorgano dalla corteccia di piante originare della penisola arabica e dell’Africa nord orientale, entrambe appartenenti alla famiglia delle Burseraceae. L’incenso, chiamato anche gomma di olibano, è una oleoresina estratta dalla Boswellia cateri, praticando incisioni sulla corteccia. Da sempre è presente in tutte le cerimonie sacre e religiose, dove è abitudine bruciare questa resina, in quanto in grado di indurre uno stato favorevole alla meditazione e alla preghiera. Ma l’importanza dell’incenso è data soprattutto alla sua potente attività antinfiammatoria. L’incenso viene utilizzato dalla fitoterapia moderna negli stati infiammatori a carico dell’intestino (morbo di Crohn, colite ulcerosa) e dell’ apparato mucolo-scheletrico (artrite, artrosi, artrite reumatoide), ma anche in caso di infiammazioni delle vie respiratorie, in particolar modo nell’asma e, infine, contro le affezioni cutanee (psoriasi, eczemi, dermatiti, ecc..). La Mirra, è una gommoresina estratta dalla Commiphora myrrha. Al tempo dei faraoni veniva utilizzata nella mummificazione e, per tutte le civiltà dei tempi antichi, è sempre stata una componente fondamentale negli oli e nei profumi utilizzati per l’unzione del corpo del defunto. Importantissima, per le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche e analgesiche, la Mirra viene tutt’oggi impiegata in caso di affezioni del cavo orale come afte e gengiviti, ma anche ferite e ulcerazioni cutanee. Dalla Commiphora myrrha è possibile estrarre anche un olio essenziale che viene impiegato principalmente come disinfettante delle vie intestinali. Per quanto riguarda la proprietà analgesica, il primo lavoro scientifico a riguardo, venne effettuato dal dipartimento di farmacologia dell’università di Firenze, che studiò il meccanismo d’azione dei principi attivi contenuti nella mirra, paragonandoli a quelli della morfina e confermandone il suo uso come potente analgesico. (WEB)
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Post n°893 pubblicato il 13 Ottobre 2013 da das.silvia
Sospinge innato crepitìo del vento l'assiduo girovagare Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°892 pubblicato il 12 Ottobre 2013 da das.silvia
I boschi in questa regione sono caratterizzati da uno stesso genere di albero, il faggio australe (Nothofagus); cresce anche in altre regioni dell'emisfero sud, come ad esempio la Nuova Zelanda. In alcune località dove le precipitazioni sono più abbondanti le varietà si allargano a manoglie, cipressi, e lauri. Le chiome degli alberi sono spesso filacciate e rivolte nella stessa direzione, soprattutto dove i vento è canalizzato e costante; Questi alberi vengono chiamati "Arboles Bandera", alberi bandiera. Straordinario è vedere aree di alberi ricurvi, tutti alla stessa maniera. Un'altra particolarità in queste zone, è che gli alberi morti non marciscono; la loro parte legnosa rinsecchisce con il vento e diviene di un bianco accecante. La caratteristica climatica più conosciuta della Patagonia sono i venti costanti che spirano da occidente. Questi venti sono originati dall'area di bassa pressione che si crea durante l'estate australe sulle aride distese della pampa per il riscaldamento dovuto all'insolazione. In alcuni giorni nell'arco dell'anno la direzione dei venti può anche variare, ma la prevalenza da ovest, nord-ovest è pressoché costante. Pertanto e soprattutto l'escursionista, deve sempre tenere conto di questo fattore climatico. I venti sono più pronunciati da novembre ad aprile, appunto nel periodo dell'estate australe; a differenza dell'inverno in cui la calma di vento può durare anche un mese. Il vento raggiunge velocità di 80 - 100 chilometri orari, abbassando in questo modo la temperatura di alcuni gradi.(WEB) |
Post n°891 pubblicato il 11 Ottobre 2013 da das.silvia
Tag: abaco, agguati, amplessi, arcobaleno, brama, chicchi, gocce di pioggia, grandine, lascive, motivo, primavera, segreto, sfrangiava, uomo E sfrangiava lamenti il mio segreto Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
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