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Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi di Settembre 2018

COMPORTAMENTI

Post n°1649 pubblicato il 30 Settembre 2018 da das.silvia

 

Un tracciato d’amore a volte si rivela del tutto inutile, per quelle mancanza

di emozioni necessarie, e preparatorie ad una simbiosi emotiva. Allora il tutto sembra

proseguire per forza d’inedia, come rappresentasse una labile forza invisibile

della vita, che sta lì, in attesa d’una necessaria definizione…o meglio conclusione.

In genere è la donna a compiere il primo passo,  adducendo, al momento, delle

motivazioni valide e indiscutibili che servirebbero a ponderare, a fondo, le cause

del fallimento del rapporto. L’uomo, in quel caso, si sente quasi risollevato da

quella situazione, divenuta, invero,pesante e recita, “camaleonticamente”la

parte del soggetto addolorato e rassegnato ad una crudeltà della vita…..

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

FOGLIA D'AUTUNNO

Post n°1648 pubblicato il 28 Settembre 2018 da das.silvia

 

Ginnasta solitaria

rafferma su  esile ramo

interpreta il ruolo

di prima donna d’autunno

una fragile foglia

Lascia al destino del vento

l’andare senza meta

in attesa che ponga il manto

l'oscura tenebra

Si cela al buio

essiccata e labile

accanto a bacche vermiglie

animate da un magico fato

che le renda giuste regine del tempo

@Silvia De Angelis 2018

 

 

 
 
 

PENSIERO POSITIVO

Post n°1647 pubblicato il 25 Settembre 2018 da das.silvia

Quante volte è capitato che il nostro cammino fosse ostacolato da scogli emotivi all’apparenza insormontabili? E in quante occasioni ci siamo lasciati abbattere dalle avversità e dagli eventi negativi che, senza eccezioni, fanno parte della vita di ognuno?

Qualunque possa essere la risposta a queste domande, è molto probabile che sia capitato fin troppe volte.

È il momento di voltare pagina, quindi. Ma come suggerisce un vecchio quanto veritiero adagio, il cambiamento può partire solo da noi stessi. E la migliore arma, in questa vera e propria rivoluzione, è il nostro sorriso.

Secondo gli esperti, infatti, il trucco sta tutto nell’atteggiamento con cui decidiamo di fronteggiare le difficoltà quotidiane. Il consiglio di psicologi e studiosi, quindi, è quello di coltivare ed esercitare la nostra mente all'ottimismo.
Solo attraverso un atteggiamento positivo, spiegano, è possibile guardare ai problemi da una diversa e miglior prospettiva, scoprendo che anche gli ostacoli più ostici possono essere un punto di partenza in grado di permetterci di essere gli artefici del miglioramento che tanto, e giustamente, desideriamo.

Ma non è tutto qui. Secondo numerose ricerche, un atteggiamento propositivo è innanzitutto un toccasana per la salute, fisica ed emotiva. Affrontare i problemi con il sorriso, piuttosto che lasciarcisi abbattere, contribuisce ad esempio a sviluppare in noi stessi un senso di calma, di pace, di felicità e, infine, di vera e propria gioia.Ancora, l’ottimismo è decisamente contagioso: per questo è assolutamente fondamentale lasciarsi alle spalle tutte quelle persone che possono proiettare su di noi ansie e negatività, reagendo con un semplice quanto potente sorriso che potrà circondarci di individui positivi e solari, creando così connessioni che possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi. (web)

 
 
 

NEL DESTINO CHE FA VITA

Post n°1646 pubblicato il 23 Settembre 2018 da das.silvia

 

 

Si accosta su fianchi d’ approdi

in modo incostante e silenzioso…

Fenomenale nel suo respiro di traverso

muove frammenti  eloquenti del solco

Li sfiora leggiadri per poi bacchettarli

con tenore assordante e maldestro…

Lo nominano destino

quell’agire inconsulto nelle rime della vita

d’ogni essere  ch’ha un viso…

Si modella nei tratti

 tra convalescenze d’un dire

che intima buio a oltranza

o fasci di luce effervescente

nella torsione  incisiva d’adrenalina

mentre scarica graffiti su anche di luna

@Silvia De Angelis

 

 

 

 

 
 
 

F I N Z I O N E

Post n°1645 pubblicato il 21 Settembre 2018 da das.silvia

 

Quante persone fingono, o mentono nello scenario della vita…..lo fanno in modotalmente spontaneo, che infine ciò diventa “un canovaccio usuale” del loro modo  di porsi agli altri

Le motivazioni di questo tipo di atteggiamento sono infinite, ma quella predominante credo che riguardi il fatto di voler nascondere al prossimo i propri limiti e insicurezze lasciando trapelare una parte di sé stessi non vera.

In quet’epoca in cui l’apparire occupa una parte fondamentale dell’esistenza, la maggior parte degli individui fa in modo di essere appariscente, cercando anche di dimostrare che fa le scelte migliori nei vari settori del quotidiano

Sembra che seguire certi stili di vita, rappresenti quasi una regola e chi, invece, fa scelte diverse, con la propria testa, viene definito “strano” e anche messo da parte dagli altri.

Credo che avere una personalità delineata e decidere, di volta in volta, con la propria mente, come agire, sia un pregio  e una caratteristica notevole, portatrice, sempre, di  buoni risultati….  

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

FANTASIA NEI BAMBINI

Post n°1644 pubblicato il 18 Settembre 2018 da das.silvia

 

Vari studi hanno infatti messo in luce come la competenza dei bambini nel discriminare la realtà dalla fantasia si riduca in presenza di informazioni capaci di evocare emozioni. Ad esempio, se a bambini dai 4 ai 7 anni viene chiesto di immaginare personaggi buoni o cattivi (es. pupazzi, mostri) all’interno di scatole vuote, essi preferiscono immaginare scatole contenenti entità positive piuttosto che negative. Questo dato suggerisce che la reazione emotiva dei bambini di fronte alla richiesta di immaginare personaggi buoni o cattivi favorisce la confusione tra realtà e fantasia dei bambini, rafforzando nei bimbi l’erronea convinzione che le entità immaginate possano essere reali (Harris, Brown, Marriot, Whittal, & Harmer, 1991).

Altre ricerche hanno evidenziato che bambini di età compresa tra 3 e 5 anni a cui è stato chiesto di discriminare tra eventi reali spaventosi ed eventi fantastici neutri sono stati in grado di riconoscere gli eventi fantastici come non reali (Sayfan & Lagattuta, 2009) ma sono stati inaccurati nella valutazione degli eventi reali spaventosi, categorizzati come non veri (Samuels & Taylor, 1994). Questi risultati suggeriscono che la paura contribuisce a ridurre la capacità del bambino di discriminare la realtà dalla fantasia.

Samuel e Taylor (1994) hanno presentato a bambini di 3-5 anni immagini spaventose ed immagini neutre, entrambe le immagini potevano riguardare eventi reali o immaginari. Ai soggetti è stato chiesto di valutare se tali immagini rappresentavano eventi che sarebbero potuti accadere nella vita reale. E’ interessante notare che i bambini erano accurati nella valutazione delle immagini neutre (reali e fantastiche), ma erano inclini a commettere errori nella valutazione delle immagini spaventose ritenendo che il verificarsi di eventi reali fonte di ansia e paura fosse piuttosto improbabile.

Inoltre, i bambini che si erano maggiormente spaventati alla presentazione delle immagini spaventose tendevano a dare giudizi più inaccurati rispetto ai compagni che avevano provato meno paura.

Nel complesso, questi studi sulla fantasia dei bambini rivelano come le emozioni influenzino le valutazioni dei bambini influenzando la loro capacità di distinguere informazioni reali da elementi fantastici. (WEB)
 

 
 
 

GABBIANI IN CITTA'

Post n°1642 pubblicato il 15 Settembre 2018 da das.silvia

 

Scroscio assordante d'ali battenti
nell'approdo sinuoso su camino di bruma
interpreta piroettante atterraggio d'un gabbiano
Consistenti piume rosate
avvolgono una sferzante brezza
nella linea evanescente e leggiadra
quasi bombata nel passo azzardato
Tesse insolite trame la natura
coinvolgendo grigi barbagli della città
nel solco di creature marine
ruotanti su sè stesse
nel mordere nuove attrattive
disperse nell'alito al sapore di cemento

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

LA CINA E' VICINA

Post n°1641 pubblicato il 12 Settembre 2018 da das.silvia

 

Moltissimi quartieri delle nostre città, sono stati invasi da veri e propri supermarketcinesi, che, a prezzi davvero modici offrono mercanzie di tutti i tipi.

Il fenomeno si è ulteriormente allargato negli ultimi tempi, tanto che in un anticoe tradizionale borgo di Roma, Piazza Vittorio, non esistono più botteghe italiane,ma solo negozi e cineserie svariatissime.

Questo evento, mi ha molto meravigliato, perché quando ero piccola frequentavospessissimo quella zona, con mia nonna, e l’atmosfera prettamente romana che vi si respirava aveva un fascino particolare e unico.

Ma come si suol dire, il tempo modifica tutto, e talvolta, non in modo gradito…mapoi ci si abitua alle novità, anche alle invasioni inaspettate.

Ora i cinesi, oltre a offrire pranzi economici in ristoranti tipici, fanno anche la concorrenza ai parrucchieri italiani, praticando tagli modernissimi a un costo irrisorio.

Quindi immagino che se il “contagio giallo” prosegue a ritmi così serrati, nel giro di qualche trentennio l’economia italiana, già in ribasso, non avrà più motivo di esistere..

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

LINEA DEL PENSIERO

Post n°1640 pubblicato il 08 Settembre 2018 da das.silvia

 

Nelle percussioni

d'un tempo irriverente

si sbiadiscono

sagre rilevanti

in cui ho assolto

quella parte di me stessa

che ha impastato garbugli

e controsensi...

Ora tornati sulla linea del pensiero

infieriscono rapaci come uccelli

su cenci d'animo alla berlina

in un vicolo scevro

da richiami di luce

e vaporosi aromi di vita

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

PAURA DI VOLARE

Post n°1639 pubblicato il 04 Settembre 2018 da das.silvia

Circa una persona su quattro ha paura di volare. Questo può andare dal “non mi piace molto viaggiare in aereo” fino al categorico rifiuto di salire su un aereo. In qualsiasi caso, può rovinare un’altrimenti bellissima vacanza all’ultimo minuto e, ancor peggio, può impedire completamente la partenza per una vacanza o una visita ai propri cari in paesi remoti.

Non importa a che punto della scala vi troviate: è possibile combattere la paura di volare. Abbiamo contattato Patricia Furness-Smith, una psicologa con oltre 25 anni di esperienza con le fobie e membro permanente del corso ‘Flying with Confidence’ (Volare in tranquillità) della British Airways per chiederle da dove viene e come possiamo sconfiggere la paura di volare.

Perché possiamo essere così spaventati all’idea di volare, ma non ad esempio di guidare una macchina ogni giorno?

Siamo animali terrestri. Fondamentalmente non siamo stati ideati per volare e pertanto è possibile percepire il fenomeno come strano o alieno. Quando siamo spaventati la parte più primitiva del cervello emotivo prende i comandi e la corteccia razionale viene per lo più ignorata, quindi tutte le statistiche che forniscono una prova empirica del fatto che volare sia di gran lunga più sicuro rispetto a guidare vengono trascurate da una persona spaventata.

In realtà guidare è più di 100 volte più pericoloso rispetto a volare. Non è così sorprendente se si pensa che il mondo dell’aeronautica opera una politica di tolleranza zero per qualsiasi cosa possa compromettere la nostra sicurezza. L’approfondito ed arduo addestramento dei piloti prevede controlli regolari per assicurare che le loro capacità rimangano eccellenti e gli aerei vengono sottoposti ad una marea di ispezioni di routine prima di ogni atterraggio e dopo ogni decollo.

Aggiungete a questa formula per la sicurezza la grande capacità intrinseca di ali, motore, computer e autonomia di carburante e otterrete il mezzo di trasporto più sicuro sul pianeta di un bel margine.

Non è un caso che gli Americani facciano imbarcare il loro presidente su un aereo nei periodi di disordine civile, dato che volare è la cosa più sicura che si possa fare (18 volte più sicuro rispetto a restare a casa e 10 volte più sicuro rispetto a stare a lavoro). (WEB)

 
 
 

CAMMINANDO....

Post n°1638 pubblicato il 01 Settembre 2018 da das.silvia

Sembra che quando si è coinvolti da uno stesso problema, ci si senta più uniti e affiatati.

Tante sono “le ciacole” che insorgono, in una situazione affine, e quel parlare liberatorio  risolleva enormemente il nostro morale.

Forse è un controsenso, ma chi ci è vicino non sempre ama ascoltarci e compenetrarsi

Nelle nostre problematiche di vita, anche se partecipa attivamente al momento “difficile”.

Quindi ci proiettiamo in quel “mondo chiuso”,dedito a pochi eletti, ove sfogare ansie,narrare dettagliati particolari che ci riguardano e “accaparrare” tutte quelle affinità, dell’occasione, che ci rendono più sicuri in un cammino sdrucciolevole.

Purtroppo, durante l’esistenza, non sempre gli eventi sono di natura semplice, e la vita sembra dirci che dobbiamo temprarci, cercando di superare “col coltello fra i denti” tutte quelle difficoltà, talvolta pesanti, che la rendono meno noiosa e ripetitiva.

Non tutti riescono ad avere una buona energia interiore, che dia manforte, nel disagio… infatti, taluni, assumono un’espressione particolare di scontentezza, accentuata dalla bocca a forma d’apertura di salvadanaio in giù, e spesso, rimangono soli, perché la moltitudine insensibile, si guarda bene dall’aiutare chi soffre…..

Cerchiamo, perciò, di assorbire al meglio quanto non ci piace del percorso, perché con la positività staremo meglio noi e chi ci cammina accanto….

@Silvia De Angelis 2018

 

 
 
 

 

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