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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi del 09/05/2012

NELL'ESSENZA

Post n°259 pubblicato il 09 Maggio 2012 da das.silvia

Trascende l’eco

in grembo a un volteggiare di dita

scivolano nel taglio d’un pensiero occulto

fuggente all’entità del tempo

S’adopera nel pertugio della notte

a sfiorare la cresta delle ciglia

immersa nei lidi trasparenti

di sentieri sfumati d’aroma d’Oriente

E’ lì nelle fessure d’uno slancio d’individualità

a giacere la tela dell’oblìo

ove riesumare remoti sigilli d’essenza spirituale

dischiusa nel naufragio d’una molecola

sull’esile palinsesto d’argilla


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati (maggio 2012)


 

 
 
 

ALLA CONQUISTA DEL POLO SUD

Post n°258 pubblicato il 09 Maggio 2012 da das.silvia

La spedizione di Amundsen era partita nel giugno 1910

con la nave Fram. Dopo mesi di preparazione ed una

falsa partenza che aveva rischiato di concludersi in

tragedia, il 19 ottobre 1911 c'era stato lo scatto finale

verso la conquista del Polo Sud geografico. Il punto di

partenza era la base organizzata in prossimità della costa,

sulla baia delle Balene che si affaccia sul Mare di Ross.

Amundsen, che all'epoca aveva 39 anni, si mise in cammino

con quattro uomini: Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre

Hassel e Oscar Wisting. Avevano 4 slitte con 52 cani, scarponi

progettati dallo stesso Amundsen, giacconi confezionati con

pelli di foca, renna e lupo; gli sci erano molto lunghi per

limitare il rischio di cadere nei crepacci e le tende erano, a

detta dello stesso Amundsen, ''le più robuste e pratiche mai

costruite''. Il cibo era a base di carne di foca, verdure e farina

d'avena. L'estate antartica stava arrivando, ma il tempo era

ancora molto difficile, soprattutto per la nebbia che impediva

di orientarsi e di sfuggire al pericolo dei crepacci. Nonostante

tutto la spedizione proseguiva diretta, lungo una strada

scandita da tappe regolari e che gli uomini segnavano

con una sorta di ''pietre miliari'' fatte di blocchi di neve e

dislocate a intervalli di circa cinque chilometri.

L'ARRIVO AL POLO. In meno di un mese, il 17 novembre i

cinque uomini avevano raggiunto la catena Transantartica.

La strada più diretta, anche se tutt'altro che facile, era

seguire un ghiacciaio molto ripido che Amundsen chiamo'

''Axel Heiberg'', in onore di uno dei finanziatori della

spedizione. In poco più di tre giorni la prima metà della scalata

era stata completata. Dei 52 cani, sette non ce l'avevano fatta

ad affrontare la montagna e solo 18 sarebbero andati avanti.

Gli altri sarebbero stati uccisi per far mangiare gli uomini e gli

altri cani. ''Nell'aria c'erano depressione e tristezza'', ha scritto

in seguito Amundsen ricordando quei momenti. Poi la difficile

traversata del ''Ghiacciaio del Diavolo'', pieno di crepacci, e

finalmente l'ultimo tratto del viaggio, dove venne ''doppiata''

la spedizione di Scott, che sarebbe arrivata al Polo Sud 35

giorni dopo quella norvegese. Nel pomeriggio del 14 dicembre

Amundsen era il primo uomo a raggiungere il Polo Sud.

''Nessuno ha mai raggiunto un obiettivo cosi'

diametralmente opposto ai suoi desideri'', commento'

ironicamentel'esploratore, che fin da bambino aveva sognato

di raggiungere il Polo Nord. Poiché il telegrafo era troppo

pesante per far parte dell'equipaggiamento della spedizione,

il successo venne annunciato solo il 7 marzo 1912. (W E B)


 
 
 

 

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