Messaggi del 12/07/2012
Post n°397 pubblicato il 12 Luglio 2012 da das.silvia
rintocca dolcemente il rumore dei tuoi passi avanzano nella salita brulla del mio essere donna scivolano suoni stantii capaci sradicare vellutate egemonie d'un sentimento calpestato
aumenta di spessore il pensiero significato da solinghe sfumature d'inconscio traggono luci e ombre di corallo negli zigomi translucidi d'empatie
avanza la coscienza nella strada bianca senza suoni nel contrasto arido del cemento attanaglia sintonie sbiadite barattano intenzioni taciute diseredate da ragioni sciolte nel solco d'una ruga... capace incatenare l'anima al tempo
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°396 pubblicato il 12 Luglio 2012 da das.silvia
La pesca di frodo e la pirateria ittica rappresentano da anni un business plurimiliardario che sta distruggendo i mari del globo. Secondo la stima di David Agnew, responsabile della ricerca ittica all’Imperial College di Londra, il volume complessivo mondiale della pesca di frodo va dai due ai quindici miliardi di dollari. Alcuni dei pesci “rubati” dai mari possono avere un valore commerciale che arriva a toccare cifre altissime: il tonno blu, ad esempio, può costare anche 50.000 euro. Il rischio più grave che si corre è quello della completa estinzione di alcune razze, tra cui – solo per fare un esempio - il merluzzo della Patagonia. Il cuore di queste attività illecite è Las Palmas de Gran Canaria (Isole Canarie) dove passa quasi tutto il pesce di frodo che arriva nel continente europeo: centinaia di migliaia di tonnellate all’anno che si disperdono successivamente su troppe rotte di contrabbando per essere rintracciate. Secondo gli esperti questa tipologia di criminali, i “pirati globalizzati” del pesce, è una conseguenza dello smaltimento del comunismo sovietico. Lo sfruttamento ebbe inizio negli anni ’50 con la costruzione delle flotte di pescherecci sovietiche; negli anni ’70, arrivarono quelle giapponesi, dei paesi europei e degli Stai Uniti. È con la caduta del sistema sovietico però che il fenomeno diventa mondiale, quando la criminalità organizzata si impossessa della flotta mercantile dell’URSS. Quelle stesse flotte hanno già distrutto il Mar Baltico. (W E B) |
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