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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi del 06/09/2012

AR MARE

Post n°497 pubblicato il 06 Settembre 2012 da das.silvia

 

AR MARE

Più te guardo e più me fai friccigà er core

'co quell'onna malandrina che fa su e giù

e te fa penzà a quello che 'jai voluto bbene

pe' davero e tanto t 'ha fatto penà

Senti puro quer gusto de sale che

s'enfila drento all'aria e te buca 'e narici

'co 'na ventata 'mprofumata che

te scapija e te rimette ar monno

Sti granelli appiccicosi s'enfileno a destra

e a manca, te scardeno 'n'fino ar profonno

'co 'mpiacere che nun te 'nandresti più

da sto paradiso che t'embeve de 'n'emozzione

'mprevista che si la sai capì è sur serio

'na botta de vita

 

AL MARE

Più ti guardo e più mi vibra il cuore

con quell’onda giocosa che fa su e giù

e ti fa pensare a colui a cui hai voluto bene

per davvero e ti tanto ti ha fatto soffrire

Senti anche quel gusto di sale che

scorre nell’aria e va nelle narici

con una ventata profumata che

ti spettina e ti rimette al mondo

Quei granelli appiccicosi s’infilano

dappertutto, ti scaldano fino al profondo

con un piacere che non te ne andresti più

da quel paradiso che ti dà forte emozione

imprevista che se la sai comprendere veramente

è un sollievo di vita


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    marzo 2010

 

 

 

 
 
 

L'AUMENTO DELLA POVERTA'IN ITALIA

Post n°496 pubblicato il 06 Settembre 2012 da das.silvia

Nel 2011 l'11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8,1

milioni di persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di

povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro.

Lo rileva l'Istat. La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto all'anno

precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi

sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della

povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati.  Segnali di peggioramento si osservano,

tuttavia, tra le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro, famiglie cioè senza

alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse, per le quali

l'incidenza della povertà, pari al 40,2% nel 2010, sale al 50,7% nel 2011. Quasi i

tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza

passa dal 44,7% al 60,7%. Un aumento della povertà si osserva anche per le

famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro (dall'8,3% al 9,6%), che, in oltre

il 90% per cento dei casi, sono anziani soli e coppie di anziani; un leggero

miglioramento, tra le famiglie in cui vi sono esclusivamente redditi da pensione,

si osserva solo laddove la pensione percepita riesce ancora a sostenere il peso

economico dei componenti che non lavorano, tanto da non indurli a cercare lavoro

  (W E B)


 
 
 

 

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