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Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi del 11/10/2012

DEMONI D'AMORE

Nelle alture sottomesse al mio volere

districano amplessi racchiusi nei nodi

demoni in sordina

In silenzio e accovacciati

sul trespolo d’inedia viola

lanciano proposte al sapore inconfessato

Sfiorano nel mantello morbido

 ciglia violate dallo sguardo

Si fa metallico nel lucido preciso della notte

dritta al gemito di luna

Proietta ironico livore nei passi naufragati

su deserti incolti d’ebbrezza

mossa dal ventre gelido della sera

nel suo scheggiare inganni trafelati


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati settembre 2012

    

 

 
 
 

PENSIERO DI ROUSSEAU

Post n°579 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da das.silvia

L'opera di Rousseau rappresenta, all'interno dell'Illuminismo, un momento di

transizione: in questa infatti si accentua, da un lato, il richiamo alla libertà tipico

degli illuministi, e, dall'altro, emerge una protesta romantica contro l'Illuminismo. 

Rousseau presuppone un libero stato di natura dove ogni individuo, vivendo

in una condizione di forte isolamento e interamente immerso nell'ordine naturale,

può affidarsi completamente alle proprie sensazioni. In contrasto con questo, la

riflessione rappresenta la fonte dei mali sociali e dell'allontanamento dell'uomo

da se stesso. Da ciò deriva "che la condizione di riflessione è contro natura e un

uomo che si lambicca il cervello è un animale degenerato".  L'amor proprio è il

sentimento fondamentale, dal quale derivano tutti gli altri e, in particolar modo,

la pietà. Dalle condizioni naturali si sviluppano organizzazioni sociali primitive, le

quali però non compromettono l'uguaglianza e la libertà vigenti.  Con lo sviluppo

della cultura (lingua, scienza, arte) e delle forme sociali, l'uguaglianza naturale

scompare, tanto che l'originario amor proprio si trasforma in egoismo. La

divisione del lavoro e la proprietà privata determinano una svolta fondamentale,

poiché le situazioni patrimoniali spingono gli uomini alla concorrenza. La cultura,

sostenuta dall'amministrazione della giustizia, che opprime chi è debole e

favorisce i ricchi, incatena l'uomo. Ragione e scienza indeboliscono le 

predisposizioni naturali; il lusso infiacchisce gli uomini, la buona educazione li

rende falsi. Nell'Emilio viene illustrato l'ideale pedagogico di Rousseau: fine

dell'educazione è soprattutto impedire che il fanciullo subisca l'influenza negativa

della società. Lo scopo di educare l'animo si raggiunge attraverso l'educazione

negativa: l'insegnante non deve indottrinare l'allievo; il bambino deve imparare

autonomamente, attraverso le sue stesse esperienze; l'impostazione educativa

deve, a tal fine, essere adeguata al suo grado di sviluppo. (W E B)

        

 
 
 

 

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