Messaggi del 27/10/2012
Post n°609 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da das.silvia
Ce sta ‘n’rospo drento ‘n’acquitrino zozzo e mermoso che je piace de sguazzacce drento nel crepuscolo quanno er zole sta pe’ sparì der tutto E nun je pare vero quanno adocchia ‘n’verme conzistente che je fa’ solleticà er gargarozzo Allora s’apposta quatto quatto e co’ ‘no scatto d'a mandibbola tira fora ‘a lingua biforcuta pe’ ‘n’ghiottì ‘sta preda golosa e ‘nvece de godè da matti ‘sto verme maledetto je se mette de traverzo e je fa rimpiagne d’avè fatto quo scatto che nun è servito a gnente T R A D U Z I O N E C’è un rospo dentro un acquitrino opaco e melmoso a cui piace sguazzarvi dentro al crepuscolo quando il sole sta per scomparire completamente E non gli sembra vero di adocchiare un verme consistente che gli fa solleticare il gargarozzo Allora s’apposta silenzioso e con uno scatto della mandibola tira fuori la lingua biforcuta per inghiottire questa preda golosa e invece di godere tanto il verme maledetto gli si mette di traverso e gli fa rimpiangere di aver fatto quello scatto che non è servito a niente Silvia De Angelis tutti i diritti riservati settembre 2012
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Post n°608 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da das.silvia
Come un turbine sembra prendere il sopravvento quel pensiero assillante e logorare, con la sua insistenza, le fibre mentali..quasi assottigliate nel percepire un senso di malessere oscuro e opprimente . Sembra incredibile, come il nostro senso di masochismo, sia a volte fortemente accentuato nella coscienza, quasi inabile a proporre, in quei momenti, considerazioni alternative o posarsi su inclinazioni mordenti, che possano, in qualche modo, risollevare l’andamento generale dell’organismo, fermentato di pigmenti negativi. E’ davvero inspiegabile questa forma di autolesionismo che si genera in noi, con una forza inarrestabile, diretta a sottolineare, energicamente, l’inestricabile situazione di cui siamo vittime, ingigantita all’ennesima potenza e avvolgente nelle sue spire soffocanti. Accade poi casualmente, che un’inezia del giorno, con la sua diversità, ci allontani da quelle sgradevoli sensazioni e, ripreso, da parte nostra, il controllo della mente, si indirizzi l’attenzione sugli eventi del momento, scanditi in un succedersi quasi innovativo che ci suggestioni e ci trascini in una dimensione mentale sconosciuta, apportatrice di nuove sfumature, inedite e riconducenti a un effetto inaspettato e piacevole che sembri risollevarci. In realtà siamo noi a instradare le vie del pensiero e a condurle in luminosi orizzonti o inabissarle in melmosi meandri intransitabili. E in quei momenti d’inquietudine, riuscire a intravedere risalite planetarie, significa avere l’esatta cognizione di noi stessi e la padronanza, in ogni attimo, delle nostre reazioni che sono controllabili e mutabili nel cromatismo della nostra volontà.
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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