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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi del 10/10/2013

GEMELLI

Post n°890 pubblicato il 10 Ottobre 2013 da das.silvia

Per chiunque non abbia un gemello, difficilmente riesce a capire il legame profondo ed affascinante che unisce due vite concepite e venute al mondo nello stesso istante, che condividono lo stesso DNA.

Per molti si tratta solo di una questione genetica, per altri di abitudini sviluppate dalla stretta convivenza, per altri di semplice amore reciproco, per gli scettici l’affinità tra gemelli è solo frutto del caso, di coincidenze.

Ma è davvero così? Come si spiegano allora i gemelli che muoiono contemporaneamente, che sentono lo stesso dolore a 100 km di distanza?Hanno un legame permanente che altri fratelli possano invidiare, ma non possono sperare o riuscire ad emulare: quando sono monozigoti hanno un aspetto quasi identico, hanno in comune il modo di esprimersi, la trama dei loro giochi dalla prima infanzia, condividono la cameretta e le feste di compleanno.

Non è raro sentir parlare di un gemello che ha mal di testa quando l’altro ha l’emicrania, o che sente una fitta ad un dente quando l’altro è dal dentista a trapanare il dente.Anche se i gemelli non sono identici, ossia sono eterozigoti, sono inseparabili e condividono un legame inquietante.Ci sono molte storie di gemelli separati dalla nascita che, una volta ritrovatisi da adulti, scoprono di avere i medesimi gusti e le stesse abitudini. Un esempio citato di frequente è il caso di due gemelli separati alla nascita che si divertono a fingere di sternutire in modo anomalo quando si trovano in ascensore per spaventare le altre persone presenti. La circostanza più sorprendente, però, riguarda una coppia di gemelli Finlandesi.

A settanta anni di età i due uomini sono morti, a poche ore di distanza in due incidenti separati sulla strada. non solo, le circostanze che hanno portato alla loro morte erano esattamente identiche. Entrambi erano in bicicletta sulla strada e sono stati investiti da un camion. Il secondo gemello ha sentito il colpo ma non aveva idea che il primo fosse morto, perché la polizia non l’aveva ancora notificato alla famiglia. Quindi è naturale che sorga in noi, come in molti studiosi, la domanda “sono veramente collegati, in modo telepatico, da un’intuizione condivisa?”

Lynne Cherkas, analista presso il dipartimento di genetica per la ricerca sui gemelli al King College di Londra, ha un gemello non identico a sé ed ha trascorso anni a studiare i gemelli.Ha analizzato diversi casi nei quali, quando una gemella stava partorendo, l’altra sentiva un analogo dolore dolore, ed ha anche trovato una donna che ha avuto un incubo su una macchina rossa, scoprendo, in seguito, che il suo gemello era stato gravemente ferito in un incidente stradale.

Nel complesso, però, la studiosa afferma che, comunque, al momento, non esiste un “modello” da potere applicare per spiegare simili situazioni. (WEB)

                         

 

 

 

 
 
 

 

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