Creato da F.T.SexAndLove il 26/01/2009
la coppia, gli incontri, gli scontri, storie comuni e amori leggendari, raccontati con leggerezza e ironia
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..::Le donne::..
Le donne sono come le mele. Le più appetitose sono in cima all'albero. Gli uomini passano e le guardano, ma per pigrizia o per paura di cadere, non vogliono arrampicarsi. Così si accontentano dei frutti dei rami bassi, cresciuti senza sole ma facili da prendere. O persino di quelle cadute a terra perché guaste. Le mele in alto intanto pensano d'avere qualche difetto, perché nessuno le vuole. Invece sono le più buone e desiderate, e devono solo aspettare che arrivi un uomo adatto a loro. Qualcuno forte e deciso, che sa cosa vuole ed è disposto a correre qualche rischio per averle.
..::Gli uomini::..
Gli uomini sono come l'uva. Le pazienti donne devono raccoglierne i giovani grappoli, e con fatica calpestarli a lungo. Col tempo e l'esperienza, l'uva può trasformarsi in raffinato vino. Allora la donna sarà disposta a sorseggiarlo, durante una raffinata cena. Durante la quale si concederà una scappatella, condendo l'insalata con un volgare ma vigoroso aceto.
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L'impero dei sensi
Kichizo era un noto gangster di Tokyo che aveva per amante una giovane geisha di nome Abe Sada. La loro fu una lunga e appassionata storia sadomaso: a Kichizo, per esempio, piaceva che lei standogli sopra, gli serrasse piano piano la gola con una sciarpa, sin quasi a strangolarlo. I due potevano vedersi solo sporadicamente, perchè lui era sposato con figli e Abe soffriva molto delle loro separazioni. A un certo punto, Kichizo le propose di sistemarla in una "casa da tè", dopo avrebbe potuto farle visita non appena poteva. Lei voleva piuttosto che fuggissero insieme, o addirittura che si suicidassero insieme. La notte del 18 maggio 1936, temendo che Kichizo stesse per lasciarla per sempre, Abe iniziò il loro gioco erotico dello strangolamento, con la cintura dell pigiama, ma strinse sino a soffocare davvero l'amante. Ora non avrebbe più dovuto dividerlo con nessun'altra; voleva però possedere per sempre una parte di lui, e allora con un coltello da macellaio gli asportò pene e testicoli, li avvolse in un suo indumento e mise l'involto nella fascia con cui le geishe si cingono i fianchi, sopra il kimono. Poi fuggì dalla sua casa da geishe e prese una camera in un hotel, sempre continuando a conservare amorevolmente il pene dell'amante avvinto al proprio corpo. Alla fine la polizia riuscì a catturarla e confiscò il macabro reperto.
Abe Sada fu processata e riconosciuta colpevole. Languì in carcere per otto anni, sinchè, alla fine della seconda guerra mondiale, l'esercito statunitense entrò a Tokyo. Gli statunitensi rilasciarono tutti i prigionieri politici giapponesi compresa, per errore, Abe Sada. Nel 1947, non più "giovane ma ancora vivace", la geisha di Kichizo gestiva un locale pubblico presso il fiume Sumida a Tokyo. Dalla storia di Abe e Kichizo fu tratto il film L'impero dei sensi, che fece dei due amanti - e del pene di Kichizo - una leggenda in Giappone.
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Inviato da: dolcemonella_2007
il 09/10/2009 alle 14:51
Inviato da: vichiedoperdono
il 01/09/2009 alle 14:06
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il 30/08/2009 alle 23:25
Inviato da: ciokepenso_diko
il 30/08/2009 alle 23:22
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il 14/07/2009 alle 11:36