Mi perdo, nel tempo di contemplazione.
Fz
PICCOLI GRANDI EROI DA NON DIMENTICARE, MAI....
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Post n°7 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da nothing.to.say
C'era la notte che m'aspettava; Una notte come tante, ma diversa d'odore. * * * Entrai nella mia stanza, con passi lenti e stanchi. Le ultime forze rimaste, di una lunga giornata passata a correre in spazi vuoti, affollati di nulla. * * * Adagiai i miei compagni di giochi, lì sul bordo del letto E mi sdraiai Lasciandomi cadere, come se nulla più ci fosse ad attendermi. * * * E mi sentii cullare, di Silenzi accesi. E mi sentii accarezzare, di desideri. * * * Chiusa la porta, non provai solitudine tutt'altro; s'acquietò il mio cuore. E mi presi tra le braccia. * * * Fino a dormire. Serena. Una volta. * * * Fz.
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Non era una notte come tante.
Verso la cintura di Orione si sentiva Il lento crepitare delle stelle.
Febo sembrava non aver ancora lasciato riposare l’arco da caccia; nel suo feretro, le acuminate frecce erano ancora pronte per essere scagliate. Allison sentiva tutta la tensione di quel magma di alternanze del cuore.
Stranamente, quella sera, non coglieva l’abitudine, ormai perseverante, di entrare nella sua stanza quasi fosse diventata il nido svuotato da ogni beccheggio.
Si distese sul suo letto. Il bordo del suo baldacchino assunse la veste di un sipario, e lo scenario che le si presentava ora, offriva una melodia, un ensemble di voci lontane amplificate da una sconosciuta vicinanza agli orizzonti che risalivano lenti, ma costanti, dal suo ventre freddo che si andava riscaldando.
Allison temeva il sogno più di quanto non temesse la sua solitudine.
Chiuse la porta della stanza, con un pensiero gracile ma lucente, incoronando i morbidi capelli sciolti: se fosse vero, si disse in cuore, almeno per stanotte resterà con me.
Quella quiete della notte, l’armonia dei suoni e il dolce fluire del sangue acquietarono il suo cuore.
Fino a dormire. Una volta. Serena. Abbracciandosi.
Fu l’unica volta, almeno così ricordava, che sognò una poesia:
Io non compero niente dalle pietre lisce
dal fascino che ha la bocca di miele;
neppure intaso le vie di sguardi appetitosi.
Ho un cuore solo, e il sangue che vi scorre
attende; e sa attendere, il profumo
di corolla che s’apre lenta al sole.
Come tutti i sogni, Allison ne ricordava solo una parte; solo l’incipit di quelle parole.
E si ripeteva, come in una cantilena:
“Io non compero niente dalle pietre lisce”.
Gli altri versi si erano sciolti come una pioggia adamantina e leggéra sul capo, ma che lei sentiva danzare in cuor suo.
Blue.chips