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L'invisibile sguardo

gli occhi della Luna sono verdi

Messaggi di Giugno 2012

Per la serie: "Ti racconto una storia": IL GIARDINO

Post n°95 pubblicato il 29 Giugno 2012 da n_i_n_f_e_a
 

giardino

 

E’ sera, il rosso tramonto è diventato in fretta blu-ghiaccio.
La stradina sterrata, ricoperta di ghiaia, mi portò davanti a un cancello. Il trillo del campanello e uno scatto, nessuna voce: il cancello si aprì.
Alti abeti fiancheggiavano il vialetto, ad attendermi sulla soglia c’era una donna, secca come un giunco e nervosa come un ticchettìo insistente. Si accodò a lei l’azzurro chiarore di due occhi festanti: suo marito.
Baci e abbracci a lei, baci e abbracci a lui. Un semplice incontro tra amici, palpabile però la finta allegria.
Lui mi guidò verso il giardino interno della casa, attraversammo un breve corridoio che sfociava nella sala e da qui bastò varcare una sottile lamina di ottone per trovarsi incorniciati da alte mura sapientemente camuffate con alberi e cespugli. Al centro del quadrato di terra sovrastava ampiamente le nostre teste una superba magnolia… com’era triste  in quella sera! Tutto l’altro fogliame, nel suo verde cupo quasi nero, mi raccontava, con infinita tristezza, di una tristezza infinita.
“Ma che succede?” chiesi al mio cuore e lui mi rispose “Qualcosa non và”.
Ci accomodammo su bianche poltrone in attesa che la donna portasse qualcosa da bere. Il silenzio passeggiava a braccetto con la sera. Riccioli di fumo si levavano alteri dal sigaro dell’uomo che non intendeva affatto aprire la conversazione. Non me ne dispiaceva, anzi, avrei potuto godere meglio la magìa di quel giardino e avrei cercato di comprendere il muto fraseggio doloroso che indossava.
Mi sorrise, al di là del vetro, un caldo color arancio, il mio aperitivo preferito, analcolico, con una buccia di arancia e tre olive verdi tuffate nel liquido insieme a un po’ di ghiaccio. Feci tintinnare il ghiaccio roteando il bicchiere e bevvi un sorso, chiusi gli occhi, ingoiai, bevvi un altro sorso… un grillo intonò la sua canzone.
La donna si sedette, l’uomo si alzò e le porse il bicchiere nel quale brillava un giallo intenso e profumato: il sapore della nostra terra. A tale gentilezza lei rispose contestando, sottolineò la stoltezza del marito: “Potevi restare seduto!”.
Spesso si rivolgeva a lui insultandolo con l’intento di azzittirlo, lo ricopriva di improperi, di epiteti offensivi ma lui curvava gli occhi e non controbatteva. Nel suo apparire snob tra abiti firmati e gioielli, tra parrucchiere, visagista e colf, tra figli scocciati di entrambi i genitori e residenti in città lontane, non si avvedeva, la poverina, della propria aridità, una sterilità radicata reticente ad ogni cura.
Il giardino, privo di seccume e parassiti, studiato per la posizione di ogni pianta, usciva dalle mani e dall’amore del marito. I cespugli e i pochi ma splendidi fiori ammantavano di bellezza il grande quadrato di terra, il cuore sorrideva alla vista di quell’armonia totale. Eppure, in quella sera, la bellezza del giardino aveva perso lucentezza, era diventato opaco, il fogliame intero mi parlava continuamente con infinita tristezza di una tristezza infinita.
Non compresi subito, perciò restai all’erta.
Seduti a tavola per cenare osservai l’uomo: i cerulei occhi erano bellissimi, due specchi magici, due finestre aperte su un cielo sereno. Masticava con calma, conversando, ora, volentieri, di tanto in tanto sorrideva. Lei si mostrava seccata sia per gli argomenti del marito sia per la sua lentezza, era sempre l’ultimo a finire di mangiare, quanta acidità nelle sue parole!
Un sigaro e un liquore, gustati quasi a mo’ di rito, erano per lui la stupenda chiosa di ogni banchetto se pur frugale. I gesti lenti, i discorsi smozzicati, frenati dalla femminile lingua, mi fecero comprendere, pian piano, cosa raccontava il fogliame del giardino: era accaduto l’impensato, l’uomo, tempo addietro, aveva accusato disturbi di salute ai quali non aveva dato importanza alcuna, in seguito, per quegli stessi disturbi, era stato dichiarato in pericolo di vita.
Sorpresa amara, peso di piombo che aveva fatto precipitare qualcosa… ma cosa? In apparenza nulla, poiché la donna continuava a subissarlo col suo atteggiamento insulso.
Il grillo interruppe il suo canto, una folata di vento agitò i tovaglioli.
“Dobbiamo tagliare quegli alberi, soprattutto questo limone e coprire coi mattoni tutta la terra”.
Lui guardò la donna con sguardo stralunato.
“Ma perché, scusa? Abbiamo già una buona parte del giardino pavimentata, non ti basta?”
“E già, perché tu non vedi! Non vedi che c’è sempre casino? Le foglie che cadono, i petali che si sparpagliano dappertutto, se c’è vento la terra vola, i petali volano anche se non c’è vento, se piove schizza fango, è un gran casino e basta!”
“Tanto non pulisci tu…”
Lei sghignazzò e aggiunse sottovoce “Non mi piacciono le piante” poi addentò con gusto un bel boccone d’insalata verde mista chiudendo la sua cena.
Tacque la mia bocca ma il mio cuore esclamò al cuore di lei “Non ti piacciono le piante? Eppure mangi volentieri ogni verdura, ogni frutto, ogni agrume e, forse non te ne ricordi, ma se tu vivi è grazie a loro che ci ossigenano l’aria e ci offrono saggia ombra”.
Risposta non venne. L’aridità è cieca e sorda rimane a ogni grido e stupore.
Cominciammo a sparecchiare e il grillo riprese la sua nenia.
Il fogliame piangeva l’uomo. L’accarezzai col Pensiero, con gli occhi, con il cuore.
Salutai la coppia.

Dietro quella porta chiusa alle mie spalle, si stava consumando una tragedia.
Nella calma apparente, nella quotidianità di quella “brava gente”, dentro quella “brava gente”, si nascondeva la crudeltà dell’essere.

Bussavano piano, già da tempo, su quella porta, le nocche ossute.
Ora bussavano più forte... e busseranno alla porta di ognuno nel tempo esatto.

 

FINE

(proprietà letterarie riservate)

°*°

E' questo un esempio di "dove conduce l'Amore negato":

siamo di fronte a un carcinoma del retto

 
 
 

Cancro: le cinque leggi biologiche secondo il dr. Hamer - Nuova Medicina Germanica

Terza legge:
Il sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie equivalenti

Il termine ontogenetico si riferisce alla vita embrionale dell'individuo e si
parla di "malattie equivalenti" perché non solo i tumori, ma tutte la malattie,
si comportano secondo l'enunciato delle cinque leggi.
La ragione di tutti i comportamenti biologici risale alla notte dei tempi e
comincia con l'apparizione della prima cellula sul nostro pianeta.
Abbiamo già detto che l'uomo non sarebbe potuto sopravvivere fino ad
oggi se non avesse integrato nel suo cervello programmi biologici di
sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacoli che nel
corso dei millenni si sono presentati sul cammino della sua evoluzione.
Una volta superato l'ostacolo, la soluzione viene trasmessa alle
generazioni future: nei primi due mesi di vita intrauterina il feto
incarna tutta questa memoria dall'inizio della vita ad oggi
.

- prima tappa dell' evoluzione:
La cellula per continuare deve respirare, mangiare, eliminare e 
riprodursi. Col passare dei secoli la nostra cellula si associa ad altre
cellule e diventa un organismo pluricellulare adattandosi così alle
situazioni contingenti. Se, per esempio, esso vive in un luogo dove
l'ossigeno scarseggia, entra in una fase di stress e trova la
soluzione al problema moltiplicando le cellule specializzate nella
respirazione. Creerà una specie di tumore, una proliferazione cellulare.
Dunque a questo stadio della vita, la sopravvivenza è assicurata
da un aumento delle cellule là dove è necessario e l'ordine
di proliferazione viene impartito da una
struttura cerebrale arcaica che diverrà il tronco cerebrale. 
Ciò che avviene nel ventre materno in qualche modo
ripercorre tutti gli stadi dell'evoluzione, tant'è vero che,
nel corso del suo sviluppo, l'embrione
sembrerà di volta in volta un'ameba, un girino, ecc.
Cos'à ereditato l'uomo moderno dalla prima tappa dell'evoluzione
della vita sulla Terra? Quali sono gli eventi conflittuali?
Sono conflitti che riguardano il...boccone! Un boccone di
cibo, d'aria, un boccone da espellere, un boccone in senso
figurato (nutrirsi, respirare, eliminare). L'uomo quando
si sente crollare tutto addosso, il cervello trattiene i liquidi.
Per quanto riguarda la funzione riproduttiva, i conflitti
interesseranno l'endometrio e parte della prostata. 

- seconda tappa dell'evoluzione:
Qui assistiamo al passaggio degli organismi viventi dall'ambiente
acquatico a quello terrestre. Ora deve proteggersi dal nuovo
mondo che lo circonda: là dove sarà aggredito dai raggi solari,
il cervello produrrà un ispessimento delle membrane per evitare
di morire bruciato. Nel ventre materno, l'embrione continua a
perfezionarsi irrubostendo tutte le membrane: derma, pleura,
peritoneo, pericardio.Quali tracce psichiche rimarranno registrate
nella memoria dell'uomo moderno? In generale tutti i conflitti
relativi alla paura di venire aggrediti, di subire un'aggressione
contro l'integrità fisica all'altezza del torace (mesotelioma pleurico),
della cavità addominale (mesotelioma peritoneale),
del cuore (mesotelioma del pericardio). Fanno ancora parte tutti
i conflitti relativi al sentirsi in qualche modo colpiti nella propria
integrità morale, insozzati:
 attacchi vissuti sulla pelle che daranno
luogo a melanomi. La pelle è la parte del nostro corpo che
per prima entra in contatto con gli altri individui.

- terza tappa dell'evoluzione: 
Per il nostro piccolo organismo è ora di muoversi, esplorare
l'ambiente circostante. Dovrà quindi sviluppare uno scheletro,
dei muscoli e dei tendini. Ma se il mondo verso il quale tende
(la terra) non è migliore di quello dal quale proviene (l'acqua),
deciderà di tornare indietro e dovrà quindi perdere gli organi 
che aveva espressamente sviluppato: dovrà fare una lisi
(riduzione cellulare, necrosi), perdere sostanza.
Nel ventre materno comincia è il momento in cui compare
il sistema osseo e muscolare. Questa fase corrisponde allo
sviluppo del proprio valore. Qui i conflitti sono di 
svalutazione di sé (osteoporosi).

- quarta tappa dell'evoluzione:
E' un ulteriore precisarsi di tutte le tappe precedenti, il passaggio
da: "mi sposto sulla superficie e mi misuro con il nuovo ambiente"
a "entro in comunicazione con altri individui". Si affinano gli organi
sensoriali:Sul piano psichico assistiamo ad una proiezione
di sé in un contesto sempre più vasto e complesso.
Se ho paura di morire la soluzione biologica del cervello sarà
quella di aumentare gli alveoli polmonari per prendere più
aria e sopravvivere, insomma una proliferazione cellulare,
un cancro ai polmoni. Se invece mi "tolgono il fiato", mi "manca
il respiro", ossia un conflitto dipendente dal mio rapporto con
gli altri, la soluzione sarà quella di ulcerare i bronchi affinché
passi più aria. Mentre se il conflitto è legato a dover andare allo
stesso tempo in due direzioni diverse e non sappiamo cosa
decidere, la soluzione biologica è la paralisi
delle gambe (blocco funzionale).

In sintesi:
Al verificarsi di un conflitto inatteso, senza soluzione apparente,
vissuto in solitudine, la patologia si esprime contemporaneamente
a livello mentale, cerebrale e organico.
- a livello mentale c'è uno stato di stress permanente
- a livello cerebrale si verifica un corto circuito in una specifica
area del cervello
- a livello organico avviene la proliferazione cellulare (tumore)
oppure la lisi (perdita di sostanza) o ancora un blocco
funzionale (paralisi).

L'eliminazione del conflitto è la chiave di svolta che permette
di passare alla fase di riparazione.

Quarta legge:
I microbi sono al servizio del cervello

I microbi sono nostri alleati, sono loro che si occupano di riparare
i danni durante la seconda fase. E' il cervello che invia l'ordine ai
nostri amici virus, funghi o batteri.Tutti i microbi arrivano,
proliferano e scompaiono per favorire la riparazione
secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro cervello
e il nostro corpo. Essi fanno parte del programma biologico
della Natura.l'uomo convive con i microbi: il nostro corpo
contiene dieci volte più batteri che cellule umane: 
centomila miliardi.
I microbi, contrariamente a quanto pensato
dalla medicina tradizionale, sono parte del programma biologico
sensato della natura, si attivano nel momento della
risoluzione del conflitto, e non sono essi stessi
causa della malattia. E' il cervello che invia l'ordine a virus,
funghi e batteri sollecitandoli a svolgere il lavoro che devono
svolgere nel processo di riparazione. Fin da quando furono
scoperti, sono stati considerati dalla medicina ufficiale dei nemici
dell'organismo contro i quali la ricerca scientifica ha sviluppato
medicine sempre più forti. In realtà nel corpo sono presenti
dieci volte più batteri che cellule umane.
Hamer ha scoperto che essi si attivano e proliferano solo
in fase di risoluzione del conflitto lavorando in simbiosi con
gli organi interessati. E' per questo che, esaminando un tessuto
infiammato, sono presenti funghi batteri e virus:
essi non sono la causa della malattia ma si
sono attivati sotto il preciso ordine del cervello.

 Quinta legge:
legge della quintessenza

Tutti i comportamenti dell'uomo (e malattie) sono determinati da
programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello fin dalla
notte dei tempi. La malattia è una soluzione biologica del cervello,
l'ultima possibilità di sopravvivenza.
Ogni organismo vivente possiede un cervello più o meno sviluppato,
in grado di captare inconsciamente le informazioni provenienti dal
mondo che lo circonda. Le cellule i batteri che abitano in noi, i vari
organi, tutto funziona all'unisono, con lo stesso ritmo del cervello
principale. 
Questa quinta legge sintetizza le scoperte del Dott. Hamer
sostenendo che in natura non esiste niente che sia "benigno o maligno"
ma tutto si basa su un perfetto equilibrio volto a mantenere la specie
e garantirne la sopravvivenza. La malattia è la soluzione biologica
perfetta del nostro cervello, l'ultima possibilità di sopravvivenza.

stelle 
La malattia ha sempre un senso.
Essa è utile, necessaria, vitale per l'individuo e per l'evoluzione della specie.

(fine)

 
 
 

Cancro: le cinque leggi biologiche secondo il dr. Hamer - Nuova Medicina Germanica

Post n°93 pubblicato il 19 Giugno 2012 da n_i_n_f_e_a
 

 cervello

Prima legge: Il trauma è il detonatore

Ogni malattia è causata da un trauma emotivo che ci coglie
impreparati, ci prende in contropiede, un trauma che viviamo
in solitudine e che non sappiamo come risolvere.
Allo scopo di continuare la specie, l'uomo ha sviluppato col
passare del tempo dei programmi biologici di sopravvivenza
che sono diventati automatici e si sono inscritti nel suo
cervello, nelle sue cellule. Esiste una triade indissociabile:
 
mente-cervello-corpo, tre unità che funzionano
sempre insieme.
a) Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico,
tra realtà e immaginazione.

b) Siamo programmati per sopravvivere, quindi la malattia
è la soluzione perfetta del cervello in termini
biologici di sopravvivenza.

c) Tutte le volte che un individuo viene colpito da
un trauma emotivo che abbia le seguenti caratteristiche:
- vissuto in maniera drammatica
- ci colga impreparati
- l'emoziona abbia il sopravvento sulla ragione
- sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente
il problema
- non si trovi una soluzione soddisfacente
Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo
in moto uno speciale programma biologico per la
sopravvivenza dell'individuo. L'intensità del trauma
emotivo determinerà la gravità della malattia, mentre
il tipo di emozione determinerà la localizzazione nel corpo.

Quindi la malattia è un simultaneo squilibrio a livello
psichico, cerebrale e fisico dovuto ad un trauma emotivo.
Senza conflitto non vi è malattia, rendersene conto
è il primo passo verso la guarigione

Seconda legge: niente esiste senza il suo contrario

Viviamo in un mondo polare, non esiste il giorno se non c'è
la notte, la salute non ha senso senza la malattia, ecc.
La medicina ufficiale ha individuato circa un migliaio di malattie,
suddividendole in malattie "fredde" e malattie "calde".
Quelle "fredde" sono: stato continuo di stress, insonnia,
cancro, angina pectoris, neurodermatiti, psicopatologie, ecc.
Quelle "
calde" sono: infezioni, reumatismi, allergie, esantemi, ecc.
In verità non esiste una malattia "fredda" o una malattia
"calda", ma piuttosto esistono fasi alterne "fredde" e "calde".
Tutte le malattie presentano appunto due fasi: fase "fredda"
detta simpaticotonia, e fase "calda" detta vagotonia.
E' sempre la fase "fredda" che arriva per prima,
seguita dalla fase "calda" di riparazione una volta superato
il trauma. Il superamento del trauma è la chiave di volta
per passare in fase di riparazione.

FASE FREDDA: 
Al verificarsi di un trauma emotivo che ci coglie impreparati,
ci prende in contropiede, che viviamo in solitudine e che non
sappiamo come risolvere, i tre livelli dell'essere (mente-cervello-corpo)
entrano in una fase di reazione per poter sopravvivere:
- a livello psichico: il paziente continua a rimuginare il suo
problema, è stressato, non ha più fame, dimagrisce, fa fatica ad
addormentarsi. In questo continuo stato di allarme tutte le
energie sono mobilitate al solo fine di superare il trauma.
- a livello cerebrale: si producono dei cerchi concentrici (focolai)
in una certa area del cervello che presiede al funzionamento di un
organo ben preciso. Alla TAC cerebrale senza liquido di contrasto
i focolai di Hamer sono chiaramente visibili.
- a livello fisico: il cervello può dare solo quattro ordini: creare
una massa (tumore, ciste, ecc), scavare un buco (lisi),
bloccare, sbloccare un organo.

FASE CALDA:
Questa fase ha inizio solamente al momento della
soluzione del conflitto.
- a livello psichico: iniziamo a tirare il fiato. Lo stress si dilegua,
il conflitto è stato risolto. Torna l'appetito, le estremità del
corpo riprendono ad essere calde.
- a livello cerebrale: nell'area del cervello dove si è verificato
il "cortocircuito" comincia  a formarsi l'edema di riparazione.
Una volta terminata la riparazione una crisi epilettoide (tremori,
sudori freddi, stress, evacuazioni urinarie) verificherà se
l'evento conflittuale è stato completamente superato; in caso
affermativo l'edema sarà evacuato tramite la diuresi, in caso
negativo si manifesterà con fasi alterne di ricadute e risoluzioni
che avranno come conseguenza il formarsi di una cisti
cerebrale al posto dell'edema.

- livello fisico: già prima della crisi epilettoide la malattia smette
di progredire ed il cervello si ripara. Nella fase di vagotonia
(fase calda) il paziente entra in uno stato di infiammazione; tutte
le energie sono ora tese alla risoluzione cerebrale e fisica: può
avere stati febbrili, dolori diffusi o localizzati e molta stanchezza.
Tutti gli stati infiammatori sono delle riparazioni, ivi comprese
le malattie infettive. E' da tener presente che la fase di
riparazione può essere anche più pericolosa della fase di malattia.

(continua)

 
 
 

Le cause del cancro secondo il dr. Hamer - Nuova Medicina Germanica

stelle

23. Cancro del retto
tronco cerebrale; conflitto: avere subito una "stronzata"
spesso da persona della quale si aveva fiducia.
Personalità: come per il grosso intestino,
con un particolare atteggiamento perfezionista.

24. Cancro alla vescica 
lobi temporali; conflitto: eccessiva assunzione di
responsabilità, spesso dei genitori nei confronti dei
figli adulti, che non sanno badare da soli alla propria
vita, ma anche di manager, che si trovano in situazioni
troppo stressanti per loro; personalità: testardaggine,
impongono a se stessi e agli altri una disciplina
eccessivamente rigida.
 

25. Rene
mesencefalo; conflitto: episodio connesso con un
liquido: latte nei poppanti (per esempio rigurgito che
quasi lo soffocava), acqua (per esempio rischio di
annegamento o acqua bollente su una parte
del corpo), acidi (causticazione accidentale di un
bambino, o anche di una persona adulta sul lavoro);
condizione di fondo: dover sopportare una personalità
sopraffacente la propria sensibilità sul lavoro o in famiglia.
In medicina cinese il rene è l'organo della volontà
e l'acqua è la portatrice della sensibilità.
 

26. Cancro alla prostata
ponte, nel tronco cerebrale; conflitto da sessualità
impropria, non nella norma, relativo alla vita di coppia,
ad un partner che si comporta male, in modo spiacevole.

27. Cancro al testicolo
mesencefalo; conflitto di perdita in seguito alla perdita
reale o figurata di un figlio; soppressione sessuale,
impedimento a formarsi una famiglia, da parte del padre.
 
 
28. Cancro alle ovaie
mesencefalo; conflitto: figlia, che subisce soppressione
sessuale e non, da parte della madre o, al contrario,
madre che non riesce a sopprimere la vita sessuale
del figlio o della figlia, volendo trattenere la prole con sé;
problemi sessuali con il marito o con il compagno,
nati dal fatto che lei non desidera concepire, mentre
lui vuole un figlio, o viceversa; timore di essere rimasta
incinta in seguito a un rapporto extraconiugale o,
viceversa, timore di non essere in grado di concepire,
di non essere fertile; litigio con il marito o
il compagno sui problemi della contraccezione.

29. Cancro al corpo dell'utero
ponte (tronco cerebrale); conflitto: legato ad aborti temuti,
subiti o provocati a se stessa; episodi prenatali di tentativo
di aborto subito, che agiscono come fattori scatenanti
profondi del conflitto legato all'aborto.

30. Cancro all' orifizio e collo dell'utero, vagina
lobo temporale sinistro; conflitto sessuale, che origina
dal fatto di non sentirsi posseduta , ma anzi rifiutata,
perché l'uomo agognato ha preferito un'altra, oppure
di sentirsi trascurata sul piano sessuale; mancanza
di figli e/o di rapporti sessuali. 
Spesso tale conflitto è connesso con disturbi coronarici
o della conduzione a carico del cuore destro o
con embolia 
polmonare destra. Altre situazioni
patologiche, anche se non tumorali, presentano
lo stesso andamento bifasico, cioè una predisposizione
fisica, seguita da uno scatenamento
psichico conflittuale del problema.   

31. malattie autoimmuni
conflitto di auto-disistima in seguito a una sconfitta
vera o supposta; l'area più colpita chiarisce il tipo
di emozione implicata; per esempio, se viene colpito
in particolare il fegato, l'emozione è di rabbia,
se viene colpito il 
polmone l'emozione è di paura,
se vengono colpiti i vasi arteriosi in particolare,
l'emozione è di antagonismo, in seguito a un conflitto
di territorio; se vengono colpite le 
articolazioni, il
conflitto è di soppressione subita, di solito da una
figura parentale reale o virtuale (artrite reumatoide).
 
32. malattie allergiche
Non esiste allergia senza un conflitto a monte.
Ipersensibilità a situazioni difficili reali o virtuali;
anche qui il territorio più colpito chiarisce
le emozioni e le motivazioni implicate.

33. Morbus Crohn
depressione per chiusura dei rapporti interpersonali
e impossibilità di comunicare, perché una persona
emotivamente importante ha negato la sua comunicazione.
  
34. Vitiligine
in seguito ad un episodio traumatico, perdita della
gioia di vivere, che conduce ad una visione
pessimistica, "nera" delle cose. Sono implicati
organi endocrini, in particolare l'ipofisi e l'epifisi.

35. Malattie infettive acute, come l'influenza
Il virus dell'influenza (come tutti i virus) nella fase di
riparazione aiuta a risolvere piccoli conflitti di territorio,
prevenendo così il cancro ai bronchi.
Ben venga l'influenza!

36. Sindromi da immunodeficienza
conflitto di perdita profondo, legato alla perdita
della stima di sé. Anche in presenza di trauma da diagnosi.

37. Malattie del sangue
il sangue, come l'osso, è connesso con l'io:
in effetti il sangue si produce all'interno del midollo osseo;
il conflitto in questo caso è legato a una crisi di
identificazione con modelli di comportamento o di pensiero
proposti dall'ambiente in cui si vive e a perdita
del senso di gioia e libertà della vita.

38. Anoressia
conflitto: venire rifiutati, sentirsi abbandonati e in pericolo.
  
39. Leucemia
fase di riparazione di profondi conflitti di auto svalutazione.
A grosse lisi ossee seguiranno grosse ricalcificazioni
che richiederanno una maggiore quantità di cellule
sanguigne (una leucemia). La leucemia si arresterà alla
fine di questo processo. Per quanto riguarda i bimbi
che nascono con la leucemia, siamo sempre in
presenza di una fase di riparazione conseguente ad un
conflitto di svalutazione che si è prodotto in fase
intrauterina (cordone ombelicale attorcigliato
attorno al collo, desiderio di uscire, ecc).


40. Morbo di Parkinson
è un conflitto relativo alla motricità che è vissuto con
un'alternanza di fasi attive e di fasi di risoluzione.
I tremiti sono presenti nella fase di vagotonia, ma
il malato li teme, e ricade in fase attiva.

41. Torcicollo
conflitto di auto svalutazione intellettuale;
voler girare la testa per guardare qualcuno, ma avere
forti remore d'ordine etico: due ordini contraddittori
al cervello, riguardanti la mobilità del collo.

 

stelle

........SPERO CHE ABBIATE TROVATO UTILI QUESTE NOTIZIE........

(fine)

 
 
 

Le cause del cancro secondo il dr. Hamer - la Nuova Medicina Germanica

stelle

9. Tiroide 
area cerebrale e conflitto del tutto sovrapponibile a quelli dei
gangli linfatici del collo, sopraclavicolari e mediastinici; "bisogna
fare in fretta", "presto, presto, non c'è abbastanza tempo
per far tutto", "non ce la faccio a star dietro agli avvenimenti". 

10. Cancro della laringe 
simile ai tumori della tiroide e dei gangli linfatici del collo,
ma con un episodio scatenante, nel quale l'individuo rischiò
di soffocare o annegare o qualcuno a lui caro;
area cerebrale: corteccia frontale interemisferica.
 

11. cancro della mucosa orale, dei seni paranasali,
delle ossa facciali
 
regione encefalica retro-orbitale, frontobasale e/o temporale
omolaterale (dalla stessa parte) ; conflitto legato a qualcosa
difficile da masticare, o da odorare o difficile da affrontare.
Per esempio, una situazione familiare di litigi continui è
difficile da masticare quotidianamente e ci può essere sempre
una goccia che fa traboccare il vaso; l'odore può essere
connesso ad episodi emozionalmente molto negativi
(traumi,operazioni), dove era presente un forte odore
(per esempio di benzina nel caso di incidente stradale
o di etere o alcool, nel caso di interventi chirurgici);
il viso è connesso ad episodi, nei quali il viso è stato sfigurato
o traumatizzato oppure nei quali si è trovato insopportabile
affrontare "a viso aperto" qualcuno, di cui si ha timore.
 

12. Cancro delle ossa 
la localizzazione nel sistema nervoso è a carico della sostanza
grigia cerebrale; conflitto di autosvalutazione, in quanto
lo scheletro è la parte che maggiormente nel corpo rappresenta l'Io.
 
In fase attiva si ha decalcificazione, mentre in fase di riparazione
leucemia o osteosarcoma.


13. Cancro della pelle, melanoma
connesso in generale con il cervelletto; qualche malattia
o deformazione della pelle vista su di sé o su altri ha impressionato
profondamente l'individuo, creando in lui forte repulsione
per tutto ciò che appare sporco o deformato oppure il conflitto
può nascere da una profonda delusione relativa al proprio
aspetto o al proprio modo di apparire agli altri.
 

14. sclerosi a placche
colpisce la guaina isolante che riveste i nervi,formata da un
lipide complesso chiamato mielina; il venir meno della mielina
produce delle "placche" di demielinizzazione, dove i nervi, nei
quali si propaga l'elettricità per la regolazione degli organi e
dei muscoli in particolare, sono fra di loro in cortocircuito e sono
inutilizzabili per la conduzione nervosa; perciò si producono
delle paralisi muscolari, che possono regredire o peggiorare
alternativamente, in relazione con la rigenerazione delle
guaine e la loro distruzione, come una costruzione di sabbia
sul bagnasciuga viene azzerata dalle onde e nuovamente
ricostruita dai bambini. Aree del sistema nervoso centrale
colpite: qualsiasi area può venire colpita, in modo del
tutto variabile e imprevedibile. Il conflitto alla base della
sclerosi è un conflitto di dipendenza da una figura genitoriale,
che imprigiona la personalità individuale dentro un involucro
isolante (una guaina psichica), che impedisce all'individuo
il contatto diretto con l'ambiente circostante. L'inizio della
sclerosi è connesso con un evento psichicamente traumatico
(per esempio un divorzio da un partner, che di solito viene
scelto inconsapevolmente del tutto simile alla figura genitoriale).

15. Cancro dello stomaco
tronco cerebrale inferiore,bulbo; conflitto: episodio o episodi
indigesti, il "boccone" che rimane nello stomaco, spesso con
familiari, costretti a vivere sotto lo stesso tetto o in vicinanza;
in fase attiva adenocarcinoma in fase di riparazione
intervengono funghi e micobatteri a caseificare il tumore.

16. Cancro del duodeno
tronco cerebrale inferiore, bulbo; conflitto analogo a quello
dello stomaco, ma in personalità sanguigne, che devono
sopprimere i propri normali sfoghi emozionali per convenienza
sociale o materiale.

17. Cancro del pancreas
tronco cerebrale; conflitto analogo a quello dello stomaco
e duodeno, in personalità molto fini e sensibili, che si offendono
molto per le indelicatezze subite.  

18. Cancro del fegato e cistifellea
tronco cerebrale, bulbo; conflitto: forte arrabbiatura,
spesso con parenti, per questioni economiche, associato
a sentimenti negativi, come la gelosia e l'invidia. Paura di morire
di fame per mancanza di mezzi, paura di mancare all’essenziale.
Il “cibo”  è tutto quello che serve alla sopravvivenza,
quindi: soldi, lavoro, ecc.

19. Cancro all'esofago
area encefalica colpita è la regione interventricolare, vicino
alla base del cranio; conflitto: un episodio per il quale
"non si è riusciti a mandar giù qualcosa";
personalità: orgoglio eccessivo, dolersi eccessivamente
anche per piccoli torti; precedente episodio solitamente
accaduto nell'infanzia di scampato soffocamento per ingestione
di un oggetto o per asfissia, per esempio, dopo avere messo
la testa in un sacchetto di cellophane o per rischio di annegamento.
 

20. Cancro del piccolo intestino
del tutto simile a quello del duodeno. 
 
21. grosso intestino
tronco cerebrale; conflitto: situazione eccessivamente
complessa e pesante, difficile da mandare avanti, sulla quale
insorge un evento traumatizzante, che toglie ogni gusto della
vita; personalità insicura, eccessivamente timorosa di
sbagliare e che ha soffocato la propria vita sentimentale.


22. sigma
tronco cerebrale; conflitto e personalità: come per il grosso
intestino, ma in modo ancora più accentuato.


23. Cancro del retto
tronco cerebrale; conflitto: avere subito una "stronzata"
spesso da persona della quale si aveva fiducia.
Personalità: come per il grosso intestino, con un
particolare atteggiamento perfezionista.

stelle

(continua)

 
 
 

REIKI

I cinque principi
di USUI

*  Solo per oggi,
    non ti arrabbiare.

*  Solo per oggi,
    non ti preoccupare.

*  Solo per oggi,
conta le tue benedizioni,
onora i genitori,
i tuoi insegnanti,
i tuoi vicini,
mangia il cibo
con gratitudine.

*  Solo per oggi,
vivi onestamente.

*  Solo per oggi,
sii gentile con tutto
ciò che vive.

 buddha

Fiore della Vita

Nella struttura più semplice
si riconosce una matematica
perfetta.
All'interno del Fiore della Vita,
sono inscrivibili tutte le forme
dell'universo.
Ogni cosa è stata creata e
completata attraverso
questo schema.
Questo simbolo trasmette
una vibrazione elevante.

merkaba - fioredellavita

 

 

stelline stella  stelline

Sia Luce Eterna in tutti Voi,
in ogni Cellula
del Vostro corpo,
in ogni Pensiero
della Vostra mente,
in ogni Battito
del Vostro cuore,
in ogni Parola
delle Vostre labbra,
in ogni Movimento
del Vostro fare,
in ogni Silenzio
della Vostra coscienza.
Vi abbraccio nella Luce
Amore & Pace
regnino sovrani.

stelline stella  stelline

n_i_n_f_e_a


ninfea

Sono nelle tue mani:
custodiscimi, proteggimi,
rispettami, AMAMI

pianeta terra e luna
bandiera della Pace

 

IL DUO

il duo

Il Duo:
Sole e Luna
Maschile e Femminile
Padre e Madre
per ottenere
il Figlio
e comporre
il Trino
che è l'Uno

cuore-farfalle

 

ALBERO DELLA VITA - SEPHIROT

sephirot

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tutte le poesie e i
pensieri che sono
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proprietà. Si prega di
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NO AL DENARO, Sì ALL'AMORE

VIVI  E  LASCIA  VIVERE

NON  PER  DENARO  MA SOLO  PER  AMORE  VERO

 

denaro del mondo

un cuore di fiori

 

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RISPETTA LA NATURA
E
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madre natura

RISVEGLIATI
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cuori

 

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Mi chiamate il MAESTRO
e non mi interrogate.
Mi chiamate vostra LUCE
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Mi chiamate la VERITA'
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Mi chiamate la VIA
e non mi seguite.
Mi chiamate la VITA
e non mi desiderate.
Dite che sono SAGGIO
e non mi obbedite.
Dite che sono GIUSTO
e non mi temete.
Dite che sono ETERNO
e non mi cercate.
Dite che sono MISERICORDIA
e non avete fiducia.
Dite che sono NOBILE
e non mi servite.
Dite che sono ONNIPOTENTE
e non mi amate

 

 

G. SAND

 

 

solitudine

 

C'è un'unica

Felicità

nella Vita:

amare

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... eppure la pietra respira

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