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IERI
Post n°61 pubblicato il 13 Novembre 2012 da lucillla.lucy
Ho riletto dopo tanto tempo il racconto, vorrei continuarlo. Itazpco sapeva che non era il suo uomo ma cio' l'aveva accettato e l'amava ugualmente, ma quella donna non era sua moglie. Aveva pregato, sperato in una spiegazione logica. Si erano parlati nel bosco,sentiti nella prateria, ma poi il dubbio la voglia di sapere la verita', chi era quella donna? e Itazipco cosa rappresentava?! Nel boschetto vicino al fiume aveva saputo.....Ora non c'erano piu' i fiocchi di neve a camuffare le sue lacrime; ora ascoltava in un silenzio doloroso, per lei non c'era piu' speranza di essere di nuovo stretta e baciata dal suo piccolo amore. Lui aveva ritrovato il suo primo raggio di sole ed era pronto a lasciare la sua tenda per lei. Itazipco sa che è un addio accarezza per ultima volta quel volto desiderato e gli augura di cuore che il Grande Spirito sia con lui e l'aiuti nella sua decisione e nella vita. Itazipco ritorna alla sua tenda, ai suoi doveri e lavori, soffre un dolore muto che le mangia l'anima e il corpo. Non puo' far altro, che lo scorrere del tempo lenisca questa sofferenza e sperare che un domani....... Wakan Takan prega lei: " Ricordati di me, vorrei essere amata e amare di nuovo". |