DenseSoul

Post N° 76


Avresti dovuto uscire con lui. Invece, ti sei messa in auto e hai cominciato a guidare, senza meta.Dopo la Rocca, ti sei fermata e hai guardato il cielo. Hai osservato scorrere, sul fondo blu cobalto, il grigio plumbeo e denso delle nubi. Rapita, hai guardato le stelle apparire, sparire, poi apparire di nuovo. Ascoltando la voce del vento ti sei domandata dove fosse finita la tua... Ci sono persone che non ne sentono il timbro da tanto tempo, altre che non lo sentiranno mai o mai più. Stanca di suoni noiosi e stonati, un giorno, hai semplicemente smesso di emetterli. Ad un certo punto, drasticamente, l’hai fatta finita con le parole. Ma nel silenzio, implodendo, non hai trovato i significati di cui avevi bisogno, solo prigioni di muto non senso. Hai pensato al surf. Come la vita, è un misto di frustrazione e di euforia, una sfida nella quale entrare in acqua è l’unica cosa che conta. Ne vale sempre la pena. Non molto tempo fa, credevi di aver trovato la tua onda, la cavalcavi incosciente e correvi felice nel sole, sulla scia guizzante dell’acqua. Poi, a un tratto, l’onda perfetta si è rotta in più punti, simultaneamente, sgonfiandosi completamente. Tutto è finito, così, in un niente, e il tuo mare è diventato una tavola...Nel surf si chiama close out. Nella vita si chiama bastonata. ...Ma il mare non finisce mai di muovere verso riva, così come un’esistenza non può smettere di fluire, rapida, nelle spire nodose del tempo. Tra le braccia fredde del silenzio, alla fine, hai avuto bisogno di un urlo, di un grido, di un’esplosione dell’essere la cui eco riportasse musica nel tuo mondo. Ma è necessario un movimento per produrre un rumore, un’intenzione per produrre un suono, un prepotente atto di forza per far scaturire un grido. Allora ti sei messa in cammino su un ponte temporale, all’indietro. E hai proseguito fino a un luogo e un momento precisi. Hai scelto una persona e un istante specifico, e lì, con lei, in quell’attimo, hai fermato la clessidra, il cervello, le emozioni, e hai ripreso contatto con tutte le parole taciute e le loro stonature. Tutto ciò di cui ho bisogno, ti sei detta, è essere me stessa. Tutto ciò che devo fare è essere me stessa. Tornare a scrutare l’orizzonte, come ho sempre saputo fare, in attesa della giusta increspatura, poi mettermi a remare con tutte le mie forze e andare a pretendere la mia surfata. Urlando il mio diritto alla gioia.Il sorriso di una bambina, improvvisamente, ti si è parato davanti colorato e immenso, ha squarciato il buio come un fulgido raggio di sole e riempito il silenzio di un sonoro cristallino e vitale. Nel giro di pochi minuti, il vento ha spazzato via le nubi. Hai guardato la luna alzarsi lentamente nella volta notturna, nivea e bellissima, circondata da una miriade di astri splendenti. E ti sei sentita ricca, di nuovo.