SilenzInfranti

Post N° 647

Se ne stava lì da non so più quanto tempo. Non ricordo neppure se a comprarlo fossi stata io, anche se so con certezza che deve essere andata proprio così. Eppure non ricordo quando, nè dove. Era semplicemente uno tra i tanti. Uno di quelli rimasti non letti, a lungo. Le pagine di carta spessa. Pagine quasi ingiallite ormai. Una copertina cartonata e dalla grafica orribile. E poi quel titolo che non faceva proprio presa su di me. Qualche giorno fa invece ho ceduto. Ho cominciato a leggerlo e ieri sera ho chiuso l'ultima pagina. Storia strana quella narrata, sicuramente perfettamente in linea con quei tempi. Ai nostri giorni sarebbe andata diversamente, per alcuni versi. Non parlo delle relazioni tra le persone. Quelle restano sempre le stesse. E' così dai tempi di Adamo, quando la colpa di tutto ricadeva già soltanto su Eva. Eppure le pagine dello strazio di lui per l'abbandono di lei mi avevano fatto esultare... finalmente un uomo che soffre come si racconta possano soffrire sole le donne. Poi tutto si evolve lungo un percorso che giunge  lì dove arrivano tutte le storie, prima o poi, inevitabilmente.  

"Perchè mi hai lasciato?"

"Lo saprai un giorno, ma non stasera"

"E' una cosa brutta?"

"Bruttissima"

"Tua o mia?" insisto masochisticamente

"Tua" afferma con tenerezza

Ciò mi basta. Ho sfiorato il precipizio degli spazi dove cadono le anime. Le strappo via quel poco che le rimane addosso, mi libero dei pantaloni, scosto gli slip per fare presto, entro nel suo corpo. Mi sento ricostruire e glielo dico guardandola negli occhi.

"Sono tutto dentro di te"

"Ti sento"

"Mi proteggi?"

"Sì"

"Mi ami?"

"Sì"

"Sempre?"

"Sì"

"Proprio?"

"Sì"

Giorgio Saviane  Eutanasia di un amore