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DIARIO MUNDIAL 2007 n.4 - di P.Venerucci & Co.

Post n°37 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da wonderdgl6
 
Tag: inserto

E finalmente si pattina!!! Già perchè cominciavo a preoccuparmi visto che dopo la BREVE trasferta descritta nei dettagli i nostri ragazzi non si erano ancora avvicinati alla pista.

Oggi è stata la volta buona e le notizie che ci giungono sono confortanti. Si sono allenati a Nerang (vicino Surfers Paradise) dalle 12.00 alle 14.00 quando in Italia era notte fonda.

Dobbiamo tranquilizzare tutti i pattinatori in procinto di volare in Australia, la pista non crea problemi particolari, mi riferiscono che è tale e quale a come l'avevamo lasciata nel 1999.


E' molto lunga (25 x 58) e questo può creare qualche problema nelle traiettorie ma la superficie tiene e il parquet è molto elastico, nei salti "risponde" bene, forse anche troppo.


La maggioranza dei ragazzi ha usato ruote tipo 49, qualche atleta del singolo le ha alternate a qualche panther ma più per un fattore di sicurezza psicologica che per reale necessità.
L'ottimo Degre ci riferisce di una situazione logistica ideale: sono alloggiati in mini appartamenti molto vicini alla spiaggia e coadiuvati dallo staff si preparano da soli in casa la colazione del mattino mentre per i pasti si rivolgeranno ai ristoranti della zona (nel 1999 era il ristorante "La Porchetta" gestito da un simpaticissimo italo-calabro-australiano che diventò nostro grande amico).


La temperatura è alta, si sono raggiunti i 30° gradi, ma complessivamente si sta bene.
Dopo l'allenamento il gruppo ha bighellonato nei numerosi centri commerciali della zona, fino al termine degli impegni agonistici la spiaggia è off limits.

Mentre scrivo mi arriva il resoconto dettagliato di Davide che vi propongo integralmente:

"Sveglia ore 9 camerata maschile composta da De Gregorio Santucci Poli Lanzanova Brun Campagna. Colazione acquistata il giorno prima dalle allenatrici al super market. Ore 11 partenza in pulmino per la pista. Allenamento fino alle 14 nella pista ufficiale di gara. Ogni specialita ha provato mezz' ora con risultati discreti. Il fondo è buono forse un attimo scivolosetta ma molto molto meglio del previsto, i problemi maggiori restano il caldo micidiale e l'emozione.....per il resto tutto a posto. Pranzo ore 15 e 30 a base di pasta al pomodoro. Ore 17 shopping per la colazione di domani. Ore 18 gita al centro commerciale fino alla chiusura prevista alle 18 abbiamo speso ben poco. Ore  20 cena e serata da definire. nb: invia il diario anche a me cosi lo vedo e faccio due risate...."

Allora visto che sei in vena di risate guardati questa foto.....

Tornando all'edizione 1999 del Mondiale di cui abbiamo parlato ieri vi propongo qui di sotto la presentazione multimediale realizzata all'epoca da Fabio Signorini: abbiamo dovuto eliminare la base musicale e i video perchè il file sarebbe diventato pesantissimo, ora è 18 mega, con l'adsl in qualche minuto si scarica; presto inseriremo altri video dei Mondiali Gold Coast 1999.

Presentazione Mondiali Gold Coast 1999 (18969.6) kb (purtroppo il link non è attivo...)

Dal momento che molti appassionati ci chiedono di inviare nuovamente le prime puntate di Good Morning Australia! abbiamo pensato di creare una pagina di news dove potrete rilegere anche le notizie dei giorni precedenti e dove inseriremo il materiale troppo pesante da inviare con le newsletters (foto - video)

Good Morning Australia - archivio - archivio sostitutivo

 
 
 

DIARIO MUNDIAL 2007 n.3 - di P.Venerucci & Co.

Post n°36 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da wonderdgl6
 
Tag: inserto

Poco prima della mezanotte ora italiana si è concluso il lungo viaggio di trasferimento della squadra junior verso l'Australia. L'ottimo Degre ci riferisce di un ".....bell'ambiente....Siamo tutti un po' cotti però super carichi...Fa un bel caldo qui anche se sono solo le 7.30 del mattino...". Sintetico ma efficace.

Mi immagino il primo impatto dei ragazzi con la Gold Coast, per noi nel 1999 fu una folgorazione.
Il mondiale australiano del 1999 è una delle rassegne iridate alla quale sono più legato, Bea aveva recuperato benissimo dopo l'operazione alla spalla seguente ai mondiali 1998 e in pista ci eravamo espressi al meglio vincendo il nostro sesto titolo consecutivo. 

Ricordo l'emozione intensa quando vidi per la prima volta il manifesto ufficiale del campionato, una nostra immagine scattata ai mondiali di Reus del 1997: di solito questo è un onore che viene riservato agli ex atleti e per noi che invece eravamo ancora in attività costituiva sicuramente motivo di orgoglio ma ci provocava anche una sorta di imbarazzo nei confronti dei nostri avversari.

Le giornate successive al termine della gara erano trascorse in un clima di grande spensieratezza sulle splendide spiaggie di Surfers Paradise insieme agli altri compagni di nazionale liberi da impegni agonistici. Abbiamo colto ogni occasione possibile per calarci nella realtà di questo paese così lontano da noi in tutti i sensi, ricordo le lezioni prese per imparare a suonare il didgeridoo come uno dei momenti più belli e divertenti.
Ho pensato al modo migliore per racconatre l'Australia ai tanti amici che ricevono le nostre newsletters e a quanti sono in procinto di partire (buon viaggio a tutti) e mi è sembrata una buona idea riproporvi uno dei servizi curati all'epoca dal mio amico e compagno di avventura nell'Artistic Roller Tour Fabio Signorini che dal 1998 al 2004 è stato responsabile dell'ufficio stampa della Federazione. Mi sembra un buon modo di introdurvi al Campionato Mondiale ai nastri di partenza.
Buona lettura e visione delle foto. Quella di gruppo con Sara sulle spalle la ignoro, mi da troppo la sensazione del tempo che passa.....                             
          

Australia, istruzioni semiserie per l’uso

L’epopea del surf e dei suoi eroi è stata narrata in una splendida pellicola americana degli anni '70,
cult movie che ha inciso profondamente sui gusti di un?intera generazione. “A big Wednesday”, “Un mercoledì da leoni” in italiano, riporta nei sottotitoli una frase scritta senza paura della retorica: “arriva un giorno che non è come gli altri e nulla dopo sarà più come prima”.

L’Australia, terra del surf, dà esattamente questa vertigine da momento topico, la sensazione forte di costituire un punto nodale, un crocevia nell’esperienza umana di chi la vive per la prima volta.

A questo stato d?animo ti predispone il viaggio che per molti di noi si è dipanato via via in un interminabile Bologna-Roma-Francoforte-Sidney-Brisbane, oltre a cento chilometri in pullman per raggiungere Surfers Paradise.

Già in volo ti rendi conto delle dimensioni, dal momento in cui si inizia a sorvolare il territorio australiano fino a destinazione  passa mezza giornata. La Gold Coast vista dall’alto è una lunga lama di spiaggia bianca conficcata tra la  vegetazione tropicale dell’interno e l?azzurro dell’oceano, una teoria senza fine di grattacieli posti di fronte allo spettacolo sottomarino della barrier reef, la barriera corallina  che si intuisce pulsante di vita appena sotto il pelo dell’acqua.

Surfers Paradise è il capoluogo di questa località del Queensland, e qui erano sistemate  le delegazioni presenti al campionato.  Una città cresciuta a ritmi vertiginosi negli ultimi vent’anni grazie a generose iniezioni di capitali nipponici, un po’ Riccione e un po’ Miami, con alcune caratteristiche originali: finti surf di metallo piantati nel selciato del viale principale, spruzzi d?acqua a sorpresa dal basso verso l’alto, illuminazione notturna psichedelica per alcune delle zone più frequentate.

Per i giovani australiani sono appena terminate le scuole e i primi giorni di vacanza vengono vissuti con un' euforia pari solo alla voglia di trasgressione. Dal nostro osservatorio privilegiato nella veranda all’aperto del ristorante italiano "La Porchetta" vediamo sciamare lungo Orchid Avenue una gioventù che appare più ingenua e meno sofisticata della nostra: anche qui ombelichi scoperti, zatteroni, piercing, tatuaggi ma più gaiezza e nessuna traccia di quel esibizionismo malinconico da dandy fine ottocento che si può percepire in alcuni nostri campioni metropolitani. In questa polveriera i ragazzi della nazionale talvolta vengono attratti dalle sirene come Ulisse, c'è qualche problema di “esuberanza”, diciamo così, soprattutto con gli juniores, ma alcuni interventi decisi dello staff normalizzano la situazione.
Ogni cosa gravita ovviamente intorno alla spiaggia che sembra  location ideale per una puntata di Baywatch. Ma se non ci è dato di assistere all?incedere ancheggiante di Pamela, possiamo comunque apprezzare la scrupolosità con cui i bagnini controllano il mare, che non è di plastica come in altre località balneari. L’ onda è sempre imponente, la risacca toglie il fiato al bagnante che vuole guadagnare la riva, e le giornate di burrasca sono il vero spettacolo della Gold Coast.

Negli innumerevoli negozi dei centri commerciali il mondo marinaresco e l’artigianato delle zone interne costituiscono i temi dominanti dei souvenir per turisti. Il business omologa tutto, il mito moderno del surf viene esaltato sulle magliette così come la cultura ancestrale degli aborigeni,  tradizione che rivive solo negli intagliatori di boomerang e didgeridoo o nei canti propiziatori della nazionale di rugby.

Ho la consapevolezza che solo una piccola parte di questo territorio ci si appalesa e forse quella che vediamo  noi non è neanche l’Australia più vera. La rapida puntata al parco Currumbin Sanctuary ci offre uno spaccato delle foreste dell’interno, con una vegetazione esagerata e strabordante per i nostri canoni di modesti giardinieri della domenica. Molte piante sono simili alle nostre, la differenza è che ogni fiore, ogni arbusto è grande almeno il doppio, come se si nutrisse di qualche linfa aliena.

Per quanto riguarda gli animali passiamo in rassegna i canonici esemplari da cartolina, koala e canguri in quantità, ma quello che impressiona è una sorta di piccolo maiale, assolutamente sgraziato, che dicono essere voracissimo e in grado di divorare un uomo in pochi minuti. Le giornate del campionato corrono veloci e si avvicina l?incubo delle oltre trenta ore di volo per il ritorno.
Ognuno nel gruppo ha vissuto questa esperienza in modo diverso, c’è anche chi si aspettava qualcosa in più da questa terra mitizzata. Mi sento di poter dire che non si può avere una cognizione definita degli spazi e di cos’è un orizzonte  se non si è stati qui e come gli altri penso che bisognerebbe tornare per la “faccia buia della luna” come cantavano i Pink Floyd, la parte di Australia che non abbiamo visto.

Pronti via, ora il vero problema è imbarcare i didgeridoo come bagagli a mano:  sento che al check in qualcuno ci prova con una frase tipo "siamo musicisti della filarmonica aborigena". Da vergognarsi.  

Fabio Signorini

 
 
 

DIARIO MUNDIAL 2007 n.2 - di P.Venerucci & Co.

Post n°35 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da wonderdgl6
 
Tag: inserto

Alcuni aggiornamenti sull'odissea che sta portando la nostra squadra junior in viaggio verso l'Australia.
Mentre vi scrivo (ore 14.30) il gruppo è a Singapore in attesa di imbarcarsi per Brisbane, dopo la notte trascorsa a Dubai c'è un po' di stanchezza. In ordine sparso alcune dichiarazioni inviateci con tempestività svizzera dall'ottimo Degre.
Andrea Poli : "Meglio farli in Italia i mondiali"  (secondo me dopo essere stato sulla spiaggia di Surfers Paradise cambia idea...)
Andrea Lanzanova: "Viaggio distruttivo"
Gabriele Quirini: "Improponibbbbbile..."
Cristina Pelli : "Staff tecnico distrutto, i senior non ci arrivano in Australia"
Elia Campagna: "Ho bisogno di sostegno fisico e psichico, la melatonina non basta..."


Come vedete tutto procede per il meglio.....
In ogni caso è una storia già vista, quando scenderanno in pista saranno dei leoni.
Almeno lo spero....

A tra poco
  

Per gli atleti dei gruppi spettacolo in partenza per l'Australia: inviateci le foto del vostro viaggio e i vostri commenti via mms (+39 335 5414346) o via mail (info@rollertime.it), le inseriremo nel Diario.

 
 
 

DIARIO MUNDIAL 2007 n.1 - di P.Venerucci & Co.

Post n°34 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da wonderdgl6
 
Tag: inserto

E' iniziata oggi (25/10/07) con voli sparsi dall'Italia verso Dubai l'avventura della nazionale azzurra juniores che sarà impegnata nei prossimi campionati mondiali in Australia. Proprio mentre vi stiamo scrivendo gli atleti e lo staff si sono ricongiunti nell'opulento aeroporto di Dubai da dove ripartiranno alla volta di Brisbane domattina.
Il nostro "inviato speciale
 in avanscoperta" Davide De Gregorio, oltre a mandarci via mms alcune immagini scattate sull'aereo poco prima del decollo, ci ha raccontato di un volo Emirates assolutamente confortevole: ne avranno bisogno di comfort perchè il viaggio per arrivare sulla Gold Coast è veramente infinito.
Davide ci ha chiesto di salutare tutti gli amici di Rollerforum che lo hanno sostenuto in questi giorni, e noi volentieri giriamo ai forumiani la classica "abbracciatona romagnola".


Domani vi forniremo altre news riguardo la trasferta e alcuni "amarcord" relativi agli indimenticabili mondiali del 1999 che si svolsero sempre a Surfers Paradise - Gold Coast.

Segnalateci l'indirizzo e-mail di vostri amici del pattinaggio o compagni di squadra che non ricevono GOOD MORNING AUSTRALIA!, lo inseriremo nella mailing-list delle nostre prossime newsletters.

 
 
 

I love dance - 2

Post n°33 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da wonderdgl6
 

Rieccomi...dopo una pausa dovuta a inderogabili impegni di.... pattinaggio!

Riprendiamo il discorso da dove era stato interrotto

Ottimo, si direbbe, quindi il percorso di crescita della danza, eppure…… Eppure….. dopo tanta fatica da parte di chi ne ha sostenuto strenuamente l’importanza, le restrizioni ai regolamenti furono eliminate solo parzialmente non liberando così completamente la danza libera….

Non solo, vennero inseriti alcuni obblighi che oltre alla noia e alla limitatezza che potevano causare i divieti, potevano essere fonte di bruttezza e insensatezza nel momento in cui l’elemento obbligatorio non venisse inserito in un contesto appropriato.

E infine, a questo si unì l’introduzione del nuovo sistema di giudizio che dando decisamente meno peso in termini numerici al punteggio “artistico”, fece si che la tecnica prevalesse sulla comunicazione (controsenso questo per la danza su ghiaccio) e che proponendo livelli, detrazioni, bonus standard/codificati per ogni singolo elemento tecnico spinse atleti/coach/coreografi ad esasperare gli elementi tecnici per cercare di “guadagnare un punto in più” senza curarsi troppo di mantenere armonia e bellezza (controsenso questo per il pattinaggio artistico)

Insomma: la danza libera non è ancora libera...o forse è ancor meno libera, perché a fronte di alcune permissioni, ora è imbrigliata da obblighi di esecuzione che tolgono libertà di composizione e di espressione e soprattutto è soffocata da un eccessivo tecnicismo che spegne la bellezza del pattinaggio e lo spirito della danza.

Per questo è veramente difficile (ma non impossibile) riuscire a presentare un programma che sia di “danza” su ghiaccio e che stia in queste regole, e ancor di più è difficile ottenere allo stesso tempo una buona posizione in classifica.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: wonderdgl6
Data di creazione: 01/05/2007
 

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