Amici di Gesù

Post N° 343


Questa sera non do la buona notte con foto ma ti lascio un messaggio di aiuto di una mamma disperata ed io che ho provato questo dolore mi faccio carico delle parole di Gesu' aiuta i tuoi fratelli aiutami anche tu a diffonderlo ti prego GESU sta tornandoCARI AMICI... HO PENSATO DI INVIARVI LA STORIA DI EMANUELE UN Pò RIASSUNTA PER KIEDERVI DI AIUTARE ME E LA MADRE A DIFFONDERE ANKE AI VOSTRI AMICI...DI FACEBOOK!!!QUESTO è CIò KE SCRIVE LA MADRE DI EMA....BUONGIORNO SONO LA MAMMA DI EMANUELE LO BUEPICCOLO GOCCE FORMANO GLI OCEANIGRAZIE DI CUORE A CHIUNQUE POSSA AIUTARE ILMIO PICCOLO CARABINIREUN GRANDE ABBRACCIOELEONORA.CRESPI333 2915163La storia del Piccolo Carabiniere28 settembre 2000: nasce EmanueleE’ un bambino come gli altri, un angioletto pieno di vita e di cose da fare. Va a scuola volentieri, a quattro anni comincia a suonare il pianoforte, studia l’inglese, fa karate, gioca a calcio. E’ appassionato di astronomia e legge i libri di Margherita Hack, che lui chiama “la signora delle stelle”.Da grande vuol fare il carabiniere. Tutti i giorni vuole passare davanti al monumento di fronte alla caserma di Cologno Monzese intitolata a Salvo, a due passi da casa nostra. E ogni 23 settembre (anniversario dell’eroico sacrificio di D’Acquisto) e ogni 25 aprile gli porta un mazzo di fiori.10 aprile 2007: mattinaMio figlio ha mal di pancia. Viene il dottore e ci consiglia di andare al pronto soccorso.Ospedale San Raffaele. Emanuele ha paura, è tutto nuovo per lui, non ha mai visto un dottore finora. Si sforza di restare tranquillo, vuol fare l’ometto. Solo lo sguardo impaurito tradisce la sua ansia.Finalmente la diagnosi: appendicite. Bisogna operare. Subito.Lo accompagniamo in sala operatoria, mio marito e io. Lui ci arriva sulle sue belle gambette sane e forti. Sale da solo sul lettino. E’ impaurito ma non versa una lacrima.10 aprile 2007: tarda serataTutto è pronto. Gli do un bacio. L’ultimo.Aspettiamo..... Nessuno ci dice niente. Preoccupazione. Ansia. Panico!Ma ecco quattro dottori in camice. Chi sono?“Signora, abbiamo avuto un problema: 15 minuti senza ossigeno al cervello!”Cosa? Che vuol dire? Aspettate! Se ne vanno.Noi non capiamo. Cos’è successo? Un problema! Che problema? Ossigeno? Cervello? CHE VUOL DIRE? Nessuno ci spiega niente. Incubo! Il pensiero si ghiaccia. Poi esplode.Terapia intensivaCorriamo al reparto Terapia intensiva. Qualcuno ci ha detto che nostro figlio è là. Ci precipitiamo. Porta chiusa. Suoniamo il campanello. Entriamo: Emanuele!Intubato. Aghi nel collo, nelle braccia, nelle caviglie. Il torace blu per colpa del defibrillatore.Nudo, coperto solo da un lenzuolo, livido, martoriato come il Cristo del Mantegna.E tutti quei rumori, di quelle macchine che lo tengono in vita.Cos’è successo?Perché gli sono mancati 15 minuti di ossigeno? Non si sa. Il fatto è che senza ossigeno i neuroni sono morti a grappoli. E da lì è finito e cominciato tutto.Quattro giorni dopoNel pieno dell’incubo!Devono trapanargli la testa per misurare la pressione endocranica (dentro il cranio) che sale vertiginosamente. Emanuele è in pericolo di vita. Gli asportano d’urgenza la teca frontale, l’osso della fronte......xxxxxxxxxTerribile? Spaventoso? Atroce? Non c’è una parola sufficiente.Rimarrà così per tanti mesi. In costante pericolo di vita. Continuamente lo sottopongono all’ipotermia,Gli fanno anche una trasfusione e gli somministrano farmaci. Molti e molto potenti.Non scorderò mai più in tutta la vita il suo pianto continuo. Lo sento appena si aprono le porte di Terapia intensiva. Lui vuole la sua mamma ma io non posso stargli accanto se non negli orari permessi.28 maggio 2007Emanuele viene trasferito alla clinica La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Lecco.Altra sofferenza! Per stargli accanto devo affidare ai miei genitori mia figlia di 13 anni, mentre mio marito vive con me in clinica e passa le notti in un appartamento in affitto. Le spese, e sono molte, a carico nostro.Emanuele ha la fronte gonfissima perché........xxxxxBosisio Parini: clinica di riabilitazioneE’ un mondo a parte. La valle della sofferenza dei bambini. Emanuele piange, piange. Viene alimentato artificialmente con un sondino naso-gastrico, la testa fasciata. Una sofferenza indicibile! Passano i giorni, i mesi.Gli tolgono le bende. E’ senza capelli, rasato a zero. Una cicatrice immensa, larga un dito. Sembra un’aureola.......xxxxInizia la fisioterapia, per evitare l’atrofia di muscoli e nervi, e la logopedia, per cercare di recuperare e mantenere la capacità di deglutizione, che per il momento non sembra compromessa del tutto.Emanuele non parla, non ride più, non suona più il piano, non gioca, non studia. Gli hanno spezzato le ali della vita!Ogni movimento è sofferenza. Emanuele piange continuamente...Settembre 2007: inizio del meseMercoledìOperazione per rimettere al suo posto l’osso autologo, vale a dire l’osso frontale di Emanuele. L’intervento dura tutta la mattina.VenerdìGli mettono la PEG per l’alimentazione artificiale: un tubicino che attraverso l’addome porta il cibo alla stomaco. Due giorni di vomito a causa dell’anestesia e tantissimi altri problemi. Le informazioni sono latenti.4 ottobre 2007Inizio uno sciopero della fame per ottenere attenzione e riuscire così a scoprire se c’è un qualche posto al mondo dove possano curare Emanuele e farlo migliorare il più possibile.Tante promesse e tanto fumo. La realtà è che siamo soli e abbandonati a noi stessi. Tutti si aspettano da noi rassegnazione e pensano senza dircelo “portatevi a casa vostro figlio e arrangiatevi, che tanto così rimarrà per sempre”.Quando chiediamo informazioni e aiuto tutte le porte ci vengono sbattute in faccia.Nel frattempo ci alterniamo al capezzale di Emanuele perché anche nostra figlia ha bisogno della sua mamma.Riesco ad ottenere qualche passaggio TV e qualche articolo. Le cose si muovono. Con l’aiuto di tante persone contattiamo centri europei e americani e raggiungiamo anche un dottore inglese che con un certo farmaco risveglia i pazienti dal coma neurovegetativo. Sotto stretto controllo medico lo proviamo su Emanuele, ma purtroppo non fa effetto.22 Aprile 2008Partiamo per gli States!Un volo umanitario, organizzato dall’Aeronautica Militare, ci porta a Fort Lauderdale dove, così come molti altri bambini italiani, Emanuele viene curato: ossigenoterapia (per fornire il “carburante” ai neuroni), fisioterapia intensiva (per stimolare una possibile ripresa), logopedia (per abituarlo di nuovo a mangiare da solo), terapia cranio-sacrale (utile per mantenere la funzionalità del corpo e degli organi interni).15 Ottobre 2008Rientriamo, per mancanza di fondi, con un nuovo volo umanitario.OggiEmanuele è a casa. Ha bisogno di ore e ore di assistenza e cura giornaliera, ma le istituzioni, pur facendo del loro meglio, garantiscono solo una piccola parte del necessario. Purtroppo i malati allettati sono numerosi e molti sono bambini.Noi facciamo di tutto per aiutare nostro figlio, e tante persone comuni, amici ma anche sconosciuti, ci aiutano come possono. Il buon cuore però non basta, ci vogliono fondi. Le esigenze sono moltissime, tutte cose assolutamente indispensabili.Purtroppo questa è la vita reale.SALVIAMO EMANUELE!Tutti insieme. CONTRIBUITE ANCHE VOI!Informazioni dettagliate e contatti diretti con la famiglia sul blog WWW.SALVIAMOEMANUELE.BLOGS POT.COMC/C 500intestazione: Salviamo Emanuelecoordinate bancarie: IBAN IT22 D 05584 32970Banca Popolare di Milano, filiale di Cologno Monzese (MI)GRAZIE! di cuore famiglia Lo Bue  permalink - segnala ad un amico