Duecentotre passi di trentasei piedi
e nemmeno uno stelo che faccia cric-cric,
la nebbia è una lacrima nel muschio pestato,
sul sasso passato, lo lucida un po'.
Ascolta: fa plic! Invece si ferma e resta così
riflette un mantello con ali e lanterna
oppure è la Luna, se lo pensi la vedi...
non è solo blu questa Notte,
c'è argento dorato,
c'è il verde assonnato,
il prato svestito,
i fiori son stanchi e guardano in giù.
Così non si vede, così non ci credi,
così è solo loro il mistero, la danza, il falò,
ma un rospo è invitato, una volpe fa festa,
e il Noce invecchiato li aspettava già lì.
Chi è desto? Chi sogna?
E chi ha chiuso gli occhi nel sonno fermato
dal Re Campanello a sei ore dal dì?
Saltello fa il passo che chiude la fila
e il muschio pestato dai piedi leggeri
fa un soffio, si gonfia e non piange già più.
Accorri, fai presto! Ti perderai il filo
per tessere il ballo, per farne capello,
per lasciare il segno a chi seguirà!
Se spengo la voce avrai il tuo mantello,
le ali e la Luna.
Allora sto zitto:
c'è un sogno per te.
Inviato da: sybil2511
il 08/11/2009 alle 21:52
Inviato da: Hawke_76
il 01/10/2009 alle 19:46
Inviato da: bibastella.b
il 18/06/2009 alle 11:21
Inviato da: pelledilunav
il 14/05/2009 alle 22:24
Inviato da: pelledilunav
il 14/05/2009 alle 22:18