Specchio Segreto

Le cose che solo davanti ad uno specchio riusciresti a confessare adesso puoi raccontarle a vuvuvu_2006@libero.it

 

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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da perdutamenteinnamore

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Ho voglia delle tue labbra

Da baciare, da leccare

fino a saziarmi dei tuoi baci.

Ho voglia di assaporarti

Gustare lentamente ogni centimetro della tua pelle,

scivolare dal collo alle spalle e poi al seno fino a

riprendere fiato mentre osservo i tuoi capezzoli

puntare sul mio viso.

Ci gioco con le dita, tirandoli tra pollice ed indice

E poi succhiandoli in un ritorno a desideri infantili.

Ah come vorrei sgorgasse latte puro da questi seni!

Tu ti lasci baciare, sfiorare, toccare

E spingi con le mani la mia testa verso te

Sento le tue dita tra i miei capelli

E il mio volto soffocarsi sul tuo ventre

Scivolo ancora verso il basso

Attratto dall’odore irresistibile del tuo sesso.

Bacio, mordicchio, lecco

Scivolo come un serpente

Tra le tue cosce e becco

Con il mio naso nella tua rosa vermiglia

Tra i petali baciati di rugiada.

Bevo il tuo desiderio sciolto

Che da nutrimento alla mia passione

Mentre si erge come un bastone irriverente

puntato verso il cielo

l’amico mio fidato

come un cavallo sbizzarrito

in cerca di padrone.

E tu dai rifugio al mio pene

Lo accogli nella tua bocca

Avida di piacere

Lo accarezzi con la tua lingua

Sfiorandolo tra denti e labbra

Fino a lasciarlo andare.

E’ dentro di te che lo vuoi sentire

Lo prendi in mano

E lo infili da sola

Appoggi la punta paonazza e lucida

Sulla tua fessura dischiusa e fradicia.

Ed io spingo fino a vederlo scomparire dentro di te

Spingo sempre più forte fino a sentirti completamente mia

Schiava del mio desiderio

Gemere e urlare

E graffiarmi la schiena

E spingermi dentro di te

Quasi i nostri corpi dovessero fondersi in uno soltanto

E mi chiedi di finirti

Di spruzzarti, di riempirti

Di lasciarti una traccia di me

E la tua voce roca è sommessa e confusa

Tra i sospiri crescenti del nostro amore

Tra le urla liberatorie del nostro piacere

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da perdutamenteinnamore

Per le parole che ho dentro
e per quelle che non scrivo più. immagine


Si agitano ancora oceani
quando penso alle tue mani sul mio corpo
e lo specchio mi ricorda le mie forme sotto vestiti larghi.


Mi spoglio di asciugamani umide
per seguire con gli occhi
la piega della mia coscia inarcata
(e l'altra tesa per poggiarmi)
e ricordare
così
dita salire
sù fino all'inguine
e spingersi poi
tra le labbra.

Sul mio viso, tra le gambe.



Questo, seppure muta, non mi fa dimenticare
l'odore di quegli oceani in tempesta.
Che quieti poi si mescolavano.



 
Inviato da: erotic_girl

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da perdutamenteinnamore

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SOLO IO E TE ....ANCORA ...E ANCORA DAVANTI A QUELLO SPECCHIO...MI HAI FATTO VIBRARE L'ANIMA..

SOLO TU MI TOCCHI IN QUEL MODO E SOLO TU MI SFIORI L'ANIMA ...SOLO TU ...

 
Inviato da: MADMOISELLE_ANGY

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da perdutamenteinnamore

Gli piacerò? Nuda davanti allo specchio mi esamino. Studio i punti
critici, in verità cerco argomenti in mio favore, reggo i seni con le
mani, non sono quelli d'una volta, ora sono diventati un po'
pesanti, ma anche più generosi, mammelle floride dai capezzoli
spessi e disponibili, accarezzo il ventre, non è più piatto, ma
arrotondato, con il pube scuro e sporgente e con i fianchi ampi,
suggerisce un campo fertile che attende un vomere per essere
arato, le natiche, le apro, anche quelle hanno troppa abbondanza,
ma l'imperfezione le rende provocanti, e accoglienti, e poi sono
ancora toniche (le tre volte alla settimana in palestra servono
a qualcosa).
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Gli piacerò? Ho bisogno di un po' d'aiuto, per piacergli di più,
per eccitarlo, mi metterò quelle mutandine con un laccio di cuoio
in vita e un filo che scende tra le natiche, anelli di metallo che
legano il laccio in vita al filo tra le natiche e al triangolo di pizzo
sul pube, il pizzo è stretto e non copre completamente i peli.
Lui toccherà l'anello, sopra le natiche, seguirà il filo di cuoio
lungo il solco, in basso. Come saranno le sue mani nere sulla
mia pelle bianca?
Immaginavo delle mani rudi e impazienti, che mi subito mi
aprissero, e invece mi accarezzano lentamente le cosce.
Pensavo che mi saltasse addosso, che mi montasse subito
sfogando tutta la sua voglia furiosa di schiavo negro costretto
a sorridere sempre alla padrona, ma mi sbagliavo, non
ha fretta. Gli dico che le sue mani sono esperte, chissà
quante ragazze avranno accarezzato. Ride e mi risponde
che le italiane sono un po' troie. Pronuncia la parola senza
malizia, quasi orgoglioso di conoscerla e usarla, e fa un effetto
strano sentirlo, ma non so se gli credo, certo non mi direbbe
mai che in realtà la sera si sega pensando alle troie che
ha visto durante il giorno, quei fianchi e quelle pance scoperte,
quei gonnellini corti che gli passano sotto il naso, tutto il giorno,
certo è diverso al suo paese, e di sicuro lui si eccita, tutto
il giorno, mentre deve sorridere gentile, e la sera si segherà
in qualche angolo buio e schizzerà getti di sperma in qualche
orinatoio squallido, finché non trova qualcuna che gliela da.
La sua mano ora s'infila sotto il triangolo delle mutandine,
e si muove sotto la stoffa, accarezza il pelo, poi l'afferra
affondando le dita tra le pieghe della pelle morbida
del pube, mi sento catturata, la pelle cede, le labbra
si aprono, mi bagno. Me la guarderà prima di montarmi?
L'ho preparata con cura!
Mi sono messa nuda davanti allo specchio e mi sono
esaminata, dopo la doccia. Mi sono concentrata sul sesso.
Mi resta una mezz'ora. Non è molto, e lei è un po' troppo
pelosa. Forza! Al lavoro, con le pinzette tolgo i peli di troppo,
è un po' doloroso, ma è l'unico modo per mantenere un po'
d'ordine nella mia piccola foresta, e poi mi piace pure, mi
guardo, mi verrebbe quasi la voglia di depilarmi completamente
con il rasoio, come faceva Gino, ai bei tempi, ma no! Non c'è tempo
- diamogliela naturale questa fichetta - ho tolto solo un i peli ribelli
che si allontanano troppo verso i fianchi, sulla pancia, verso le
cosce (quelle le ho depilate ch'è poco, per fortuna), poi con le
forbicine scorcio i peli attorno al grillettino in modo che si veda
bene, lui, il grillettino, si sporge e mi ringrazia a modo suo.
E' divertente questa preparazione, forse il resto sarà un
fiasco ma per ora mi piace. Ma adesso viene il difficile.
Mi sdraio sul tappeto del bagno, sollevo le gambe e
mi sforzo di vedere nello specchietto il bottoncino,
riesco a togliere anche lì qualche peletto di troppo,
mi sono lavata accuratamente, ora anche lui,
il bottoncino tra le natiche, è pulitissimo,
lo accarezzo con l'anulare, penso a quanto
ce l'avrà grosso, se glielo do me lo romperà?
Ora sono pronta. Mi sono vestita con cura.
Ho già pensato a cosa mettermi. Tutto il giorno
c'ho pensato in ufficio (meno male che avevo poco da fare),
il reggiseno ci vuole solido, a balconcino naturalmente,
la merce è ancora fresca, ma serve un po' di sostegno
per metterla in evidenza, nero come le mutandine,

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quelle con gli anelli d'acciaio ed il filo di cuoio,
che scende tra le natiche, pensavo anche alla
guepiere, che piace tanto a Danilo (è un suo regalo),
ma no! Non esageriamo, in fin dei conti è solo la prima volta.
Devo proprio dire che mi sto divertendo! Chissà cosa dirà
Maura quando glielo racconto. M'è rimasta solo Maura
con cui posso parlarne, le altre amiche dei vecchi tempi
- hai! Quelle serate passate a raccontaci tutto e a ridere
- si sono messe tutte a riposo, o ai lavori forzati, marito,
figli, spesa, cucinare, che tristezza quando ci si vede.
A Giulio sì, forse a lui glielo racconto. Ma chissà quando
lo vedo, ora ci si vede raramente, e poi lui è un uomo,
con lui il gioco è più pesante. A Danilo forse è meglio
non dirlo, va a finire che ci resta male, dopo tutto è il
mio fidanzato, mentre Giulio e un ex (con qualche, rara,
eccezione), meglio non rischiare, vedrò.
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Metto le calze autoreggenti a rete, la gonna
(i pantaloni, ovviamente, non vanno), una gonna corta
ma non cortissima, leggera, che svolazzi un po' ma che
non mi allarghi i fianchi, ho deciso per quella a pieghe,
di cotone, a tinte vivaci, un po' etnica (giustamente),
ma ecco là il kilt troppo corto, è tanto che non lo metto,
non è neanche più di moda, ma lui preferirà il kilt, fa tanto
ragazzina bianca, con una camicetta seria, un po' sbottonata!
Come starà il kilt con queste calze. Ecco, non so chi è,
non lo conosco minimamente, ma già cerco di essere
come lui mi vorrà, mi adeguo, anzi mi annullo, e mi
sento importante solo se lo sono ai suoi occhi.
Non dovrei, ma in fin dei conti, perché no, questa
è una fantasia, un fuggire dalla realtà, l'eccezione
che conferma la regola. E in fondo in fondo, significa
solo che sono un po' troia, ed e vero! Maura, è vero
che lo siamo! E non ce ne vergogniamo! Noi spensierate
cantiamo - "Il nostro seno è una tazza rotonda, dove
non manca mai vino profumato. Il nostro corpo è un
mucchio di grano, circondato di gigli." -

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da perdutamenteinnamore

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Mi guardo allo specchio, mi osservo, mi spio...ogni giorno,non sono l'unica a farlo, mi guardate tutti, mi leggete , mi divorate...mi lascio vedere ogni giorno, un permesso accordato, un tacito assenso per poi scoprire che lo sono anche nella vita...ogni giorno, anche da casa, anche dal rifugio di una giornata lavorativa, quegli occhi me li sento addosso...come se volessero seguire i miei passi, le mie movenze...le vetrate sono armi di seduzione per gli estranei, non sapevo quanto...vedo occhi in lontananza che si riflettono, li ho notati, faccio solo finta di niente e poi accendo la luce, apro gli armadi e si fanno sempre più curiosi...so che cosa vogliono, so che mi cercano come se fossero nella stanza...la sera poi si fanno guardinghi e in penombra li sento ancora...mi spoglio lentamente, mai tutta...e so che lo mando nel limbo nel desiderio...quello che si merita...per aver rubato quello che non concedo...

Postato da: lucrezia72 / 10:30

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 14 Novembre 2006 da perdutamenteinnamore

Dice Don Antonio, sindaco di Rione Sanità:

"l'unica cosa che quando parla dice la verità:'o specchio".

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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 13 Novembre 2006 da perdutamenteinnamore

affondare il  mio viso

nel caldo odoroso del tuo seno

dimenticarmi chi sono

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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 28 Ottobre 2006 da perdutamenteinnamore

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Mi guardo allo
specchio e vedo
un volto mai visto prima...
Mi guardo allo
specchio dell'anima
e vedo che c'è una
persona nuova...

                  Morgana

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 15 Ottobre 2006 da perdutamenteinnamore

Leggo e pubblico con piacere un brano tratto dal blog della mia musa ispiratrice: Erotic_girl

Mi avvicino allo specchio dubbiosa.
"Quanto tempo è che non metti una gonna?", mi dico guardandomi negli occhi come se m'aspettassi davvero una risposta sincera da me stessa.
"Troppo, troppo. Fuori è caldo, forse è una delle ultime sere di inizio autunno che puoi permetterti di lasciare scoperte le gambe".

Le lancette continuano a girare e io non ho voglia neanche d'aprire l'armadio.
Manca un'ora all'appuntamento eppure non ho ancora deciso se andarci o no.
"Va bene, almeno guarda cosa potresti indossare di carino", mi dico nel mio dialogo solitario.

Un lembo di stoffa succinto mi si fissa negli occhi guardandomi da un lato del'armadio. Quelle pieghe di una gonna sbarazzina. Belle.
Tiro fuori dall'armadio una gonna mai messa, ancora con l'etichetta, e me la poggio sul bacino. "Questa potrebbe andare per la serata", decido in un sorriso. "Ma non sopra questi jeans".
Rido sola, spogliandomi lentamente.

I jeans strappati e una canottierina rosa, stropicciata sul seno, avevano disegnato i contorni del mio corpo tutto il giorno. Ero passata davanti allo specchio innumerevoli volte.
Mi piacevo così vestita.

Mi sentivo spennellata da quei jeans bassi sulla vita e la maglia che salendo mi lasciava scoperta la pancia.
Mi ero fermata a guardare, sui fianchi, il punto nudo in cui le linee, dal seno, tornano ad arrotondarsi generose sul bacino. Morbide.

Ripensandomi riflessa, avevo sbottonato piano i pantaloni, intanto, lasciandoli cadere.

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E poi via, una gamba dopo l'altra, li lascio dormire sul pavimento.
"Quasi quasi - penso, nuda a metà - esco così. Con le mutandine rosa e questa maglia. Almeno sono abbinata!".

Poi, sorridendo, pizzico dai lembi la canottierina e la sollevo per levarmela; poi mi resta tra le mani. I capelli mi ricadono sulla schiena, accarezzandomi.
La maglia resterà a giacere sui pantaloni. Via anche il reggiseno. Finalmente.
Non sopportavo più quella stretta.

Resto così, in mutandine. Torno davanti all'armadio. Cosa metto sulla gonna.
Mi poggio col braccio ad un'anta a pensare.
Le gambe incrociate, un piede sull'altro. Un dito in bocca.
Questa. Camicia nera, maniche lunghe.
Mi disegna la discesa dei fianchi, fino alla curva delle cosce. La trovo perfetta. Perfetta col resto.

Già m'immagino vestita, con in fondo gli stivali marroni.
Così elegantemente cowgirl. Perfetto. Stasera sarò vagamente selvatica.

Prendo la camicia e torno davanti allo specchio. Reggiseno, poi la infilo piano. Morbidamente mi accarezza le braccia, la schiena. Tiro fuori i capelli, che scendono lunghi e mossi sulle spalle.

Abbottono l'ultimo bottone in fondo, poi continuo, salendo. La stoffa mi sfiora la pelle, sù fino ai seni.

Adesso, guardandomi, non avrei più neanche voglia di uscire.

Continuo a stringermi in vestiti che vorrei che mi togliessi.

Vorrei che tu sbottonassi i bottoni che io abbottono.

Che infilassi le dita sotto la camicia fin dietro la schiena,

e la percorressi in lungo come fossi geloso della stoffa che finora l'ha coperta.

Vorrei che salissi fino alle spalle e poi la sfilassi piano.

Che la lasciassi cadere come i miei programmi per la serata.

E che mi baciassi intensamente stringendomi i seni.

E tenendoti stretto a me, tu scendessi con le dita,
sfiorandomi come fossi petali di rosa e tu avessi le mani lievi di bambino,
stupito da quel fiore vellutato.
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E arrivassi sui fianchi,

e poi sulle mie cosce
e tra le mie cosce,

e laddove è più caldo e bagnato.
E ansioso d'averti.

Stringendoti forte e tra i miei gemiti,

vorrei tu cogliessi quel che da me ti prendi,

come un dono a te dovuto per le carezze che mi dai.

Che con le dita tu mi dessi il piacere che anch'io voglio.

E facendolo affondassi nelle mie labbra piene di morbido e di voglia.

Me le lecco già al pensiero.

Mordendomi, ritrovo i miei occhi nello specchio. E i tuoi, che non vedo.

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 15 Ottobre 2006 da perdutamenteinnamore
Foto di perdutamenteinnamore

E' guardandomi dentro lo specchio che scopro la parte migliore di me...

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 08/09/2006
 

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