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Milano
Post n°161 pubblicato il 01 Dicembre 2015 da damaristich
Milano è incredibilmente gelida oggi. Se ne sta sorridente e soleggiata. Ma Milano ha labbra di ferro congelate in una smorfia di sorriso. Milano continua a essere spazzata dal vento dell'ovest ed ha le mani spaccate, gli occhi ardenti. Le sue lacrime sono spazzate via. No. Non si vedono più. Ma Milano sorride. Le mani lanciano fitte di dolore quando le stringi. Non le toccare. L'ultimo che l'ha fatto le ha martoriate, sono ancora insanguinate. Come fai a non vederlo? Non le toccare, non farmi male.
E' freddo oggi a Milano. ed è già tardi. Non voglio farti male.
Le tue labbra bollenti si bruceranno sulle mie, lo sai. E io non voglio farti soffrire, quindi allontanati da me. Prima che sia troppo tardi, perchè io voglio sentire freddo e non provare più dolore.
E' freddo oggi a Milano. ed è già tardi. Non voglio farti male. Và via. Non voglio farti provare quello che ho provato io. Allontana le mani, allontana le labbra. Fuggi il mio sguardo come io fuggo il tuo. Non lo cercare. Non mi alzare il viso. Non costringermi a guardarti. Scappa, scappa via da me. Scappa da questa città di ghiaccio. Non puoi scaldarla, ti farai solo male.
E' freddo oggi a Milano. ed è già tardi. Non voglio farti male |
"Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Pił felice sarei, dolce mia greggia,
Pił felice sarei, candida luna"
tratto da "canto notturno di un pastore errante dall'asia"