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unbeliever
Post n°165 pubblicato il 30 Agosto 2017 da damaristich
E' inutile che io lo scriva qui, anche perchè se lo dicessi ad alta voce alle persone che più mi sono vicine, nessuno di loro capirebbe, il dolore che provo ad ascoltare i Rend Collective oggi.
Il petto si squarcia, la mente si lacera al ricordo di chi ero, alla certezza di chi sono. I piedi penzoloni nel vuoto, il senso profondo di non appartenere a niente, la perdità di tutto ciò che avevo. Gli amici, gli ideali, le pietre fondanti delle mia vita. Tutte un mucchio di polvere, che cade dal pugno chiuso e vola via col vento.
Epifania, rabbia, accettazione, and no turning back.
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"Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Pił felice sarei, dolce mia greggia,
Pił felice sarei, candida luna"
tratto da "canto notturno di un pastore errante dall'asia"