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Galatea, Il canto del colombo.
ninfa del mare è sempre sommesso
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Giornale di bordo [ un omaggio ----<<---<--@ ] .
<< Tempo variabile >> - Oggi è così che la butta:
Cerco il grillo; con la mia marionetta scendo dal carro di Mangiafuoco. Ho fatto comunque un altro passo verso la sapienza; morirò più saggio.
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<< ... so lacreme d'ammore e nunn'è acqua >>
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<< fenesta cò 'sta nova gelusia >>
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Preghiera di una madre
Post n°152 pubblicato il 26 Marzo 2017 da sinesire
Verrà la mia vecchiaia … e mi vedrai vecchia. … che mi sporco quando mangio; … che non riesco a vestirmi. Abbi pazienza. Ricorda il tempo che io ho trascorso ad insegnarti tutto questo. Parlando con te ripeterò più volte le stesse cose ... … Non mi interrompere. Ascoltami, tuttavia. Quando eri piccolo chiedevi che ti raccontassi sempre quella stessa storia e tu ti addormentavi così: sereno, dal fantastico al sogno. … che non voglio lavarmi. Non biasimarmi e … non farmi vergognare. Ricorda di quando dovevo correrti dietro, mentre inventavi mille scuse per non fare il bagno. … ignorante sulle tecnologie nuove. Dammi del tempo; tutto quello necessario; non guardarmi con sorriso ironico. Ricorda con quanta pazienza, per prima, ti ho insegnato l’abc. Quando non riesco a ricordare … o perdo il filo … Dammi il tempo necessario; se non ci riesco, non ti innervosire. Non è importante quello che dico; non lo è più. E’ importante, … per entrambi, il bisogno mio di essere con te; di averti lì che ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentiranno di tenere il tuo passo, non considerarmi un peso. Ritorna verso di me, dammi le tue mani forti; nello stesso modo che io l’ho fatto con te quando muovevi i primi passi. E se mi sentirai dire che vorrei esser già morta, non arrabbiarti. Comprenderai un lontano giorno cosa mi spinge a dirlo, come la vita, da vecchi, può diventar sopravvivenza. Tieni in conto di poter capire un giorno che, nonostante i miei errori, ho sempre voluto il meglio per te e che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo; dammi un po’ della tua pazienza ... e l'eco solamente ... della tua primavera. Dammi la spalla … ancorché non te la chiedo, su cui poggiare la testa come ho fatto io con te, prima che me la chiedessi. Aiutami nel cammino che mi resta da percorrere. Aiutami a completare il mio tempo; con amore e pazienza. Tu per regalarti un altro mio sorriso e per restituirmi in commozione l’amore immenso che ho per te; sempre e per sempre.
(non è mia; ce ne sono più versioni nel web; per prima me la fece leggere un'amica (!!), la quale mi esortava a leggerci oltre; a trovarci una coniugazione riflessiva: la cognizione dell' "io" vecchio e bambino. Letta sotto questa interpretazione ... bè... è ancora più spessa e toccante. L'ho solo reinterpretata come ho sentito; e, in verità, sul substrato dell'interpretazione propostami. :)
... E' salvo il riguardo e il merito all'autore. |
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